Pianificazione e azzardo: Moltke e le origini della Grande Guerra

E’ possibile, a questo punto, considerare quello che risulta dai documenti come un vero piano? O non si tratta piuttosto di un esercizio, di un kriegspiel? Se l’indicazione era realmente quella che emerge dal memorandum del 1905, quali erano gli aggiustamenti e le modifiche apportate nella realtà?

Emerge forte la tentazione di considerare le testimonianze posteriori come delle finzioni retoriche il cui scopo era, in definitiva, non tanto stabilire la verità documentaria quanto screditare, di volta in volta, vari comandanti tedeschi, Moltke, Falkenhayn, Ludendorff, lo stesso Schlieffen, rei di aver commesso vari errori e non aver compreso il segreto per vincere la guerra. Testimonianze a posteriori che, pertanto, hanno operato non nella direzione di ricostruire la realtà storica, quanto in quella di edificare un mito.

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