War in the East

AI, PBEM e Multiplayer

L’IA è discreta, ma è pur sempre un’IA: in giochi della complessità di WITE, è assurdo pretendere troppo. Le performance dell’IA sono migliori negli scenari brevi o, nella campagna 41-45, come giocatore russo, in quanto come tedesco l’IA non è molto brava ad eseguire gli accerchiamenti, manovre necessarie ai tedeschi per conseguire il cruciale obiettivo di distruggere l’armata rossa. Ad ogni modo, l’IA va considerata solo come uno sparring partner prima di una sfida con un giocatore umano.

Il multiplayer è disponibile sia nella classica versione del gioco via mail (PBEM) sia tramite il server dedicato della Siltherine. Quest’ultima è un’interessante aggiunta e offre il vantaggio di creare un punto di incontro per i giocatori di WITE: non è più necessario trovarsi un giocatore per intraprendere un PBEM ma si può creare direttamente il gioco sul server e attendere che qualcuno accetti la sfida.

E’ però completamente assente un sistema di prevenzione delle frodi, per cui è possibile ricaricare il turno più volte nel caso in cui il risultato degli attacchi non sia soddisfacente prima di chiudere il turno. Non è infine disponibile per il PBEM un sistema di replay delle mosse avversarie come contro l’IA. Per quanto un replay non sia indispensabile, essendo presente nel gioco un combat report che elenca dettagliatamente tutte le battaglie avvenute nel turno, la possibilità di vedere lo svolgimento del turno avversario a mio avviso sarebbe stata una funzionalità molto gradita.

Edizioni e costi

Il gioco è commercializzato dalla Matrix in due versioni, una versione “solo download” e una versione in scatola, i cui prezzi, al momento della stesura della recensione, sono rispettivamente di 63 euro circa per la prima e 70 euro per la seconda. I prezzi sono iva esclusa. La versione in scatola, che comunque consente di scaricare il gioco dal sito della Matrix, include una scatola e un CD con una copertina a colori e i primi capitoli del manuale stampati in bianco e nero, oltre, ovviamente, al manuale completo in PDF.

Non comprendo la scelta di stampare solo una porzione del manuale. Personalmente non mi interessa avere la scatola o il CD con la copertina della Matrix, ma sarei disposto a pagare un sovrapprezzo per avere un manuale cartaceo in versione completa, visto che non amo molto leggere da uno schermo di un PC.

Consiglio quindi l’acquisto della versione in scatola solo ed esclusivamente ai collezionisti o alle persone che vogliono “fisicamente” vedere il gioco che hanno acquistato.

Conclusioni

WITE è indubbiamente un buon wargame, con meccaniche robuste e un gameplay divertente. Come simulazione del fronte orientale della WW2 probabilmente ad oggi, per la scala di WITE, non c’é nulla di meglio sul mercato. A testimonianza della bontà del prodotto, sul forum Matrix dedicato al gioco si è formata in breve tempo una grande comunità di appassionati, molto attiva e molto propositiva su eventuali cambiamenti da apportare. Cosa più importante, gli sviluppatori seguono il forum e stanno ancora attivamente supportando il prodotto, tanto che sono già uscite 4 patch a meno di un anno dal rilascio del gioco ed è in lavorazione la quinta.

Fatta questa premessa, va detto che il gioco non è esente da difetti che per alcuni giocatori potrebbero essere difficilmente digeribili. La pecca più grande è senz’altro quella relativa al bilanciamento, che denota un playtesting del gioco insufficiente. Nelle prime versioni di WITE le condizioni dell’inverno russo erano troppo proibitive per le forze dell’Asse: sia che le truppe si fossero per tempo acquartierate per l’inverno sia che non fossero preparate ai rigori del clima russo il risultato finale era lo stesso: le divisioni tedesche, inarrestabili fino all’autunno, nei turni di gelo venivano decimate tanto da non essere più, nella maggioranza dei casi, una forza combattente in grado di lanciare offensive nella primavera del ‘42.

Con la patch 1.04 la situazione è migliorata, ma ancora non c’è il bilanciamento richiesto dai giocatori ed auspicato dagli stessi sviluppatori: con la versione attuale del gioco, i russi nel 42 paiono troppo forti e in grado creare impenetrabili difese in profondità in ogni settore trasformando il campo di battaglia in una guerra di logoramento stile prima guerra mondiale.

Ad ogni modo il prodotto è ancora molto seguito dagli sviluppatori e la strada intrapresa per rendere più “storica” l’esperienza di gioco pare essere quella giusta.

Va detto però che il bilanciamento è molto difficile da ottenere visto che i giocatori normalmente possiedono il beneficio di conoscere la storia ed eviteranno pertanto gli errori commessi nel passato. Nel gioco non esiste uno Stalin che impedisce la ritirata da Kiev o un Hitler che ordina alla Sesta Armata la difesa ad ogni costo di Stalingrado, condannandola all’annientamento.

In WITE una volta che il giocatore sovietico ha evacuato le industrie più importanti da Kiev, nulla lo costringe a difendere la città: è evidente che se nel ‘41 i tedeschi non ottengono l’accerchiamento di Kiev, i sovietici si troveranno nel fronte sud 600.000 uomini in più rispetto alla situazione storica.

Come ho infine cercato di evidenziare nella recensione, abbiamo un prodotto che offre aspetti molto dettagliati ed altri parecchio semplificati: l’idea degli sviluppatori è offrire un gioco complesso mantenendo però meccaniche veloci ed intuitive. Questo tentativo non sempre si rivela felice, con il risultato che alcune parti del gioco, come ad esempio il combattimento aereo, appaiono troppo semplificate per soddisfare i (difficili) gusti dei grognard.

Difficile dare un giudizio sintetico sul gioco. Ho optato alla fine per un 8, che è una media fra il voto che darei al gioco se non ci fossero più sviluppi futuri (7,5) e il reale potenziale del gioco (8,5), che, ad oggi, a causa dei problemi di bilanciamento ancora esistenti, ancora non si è del tutto espresso, ma che, conoscendo gli sviluppatori, sono convinto verranno risolti dalle future patch in lavorazione.

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