Defending the Reich

Il titolo Defending the Reich (DTR) non può non richiamare nella mente di molti wargamer un altro titolo, molto simile: Bombing the Reich (BTR), di Gary Grigsby. “Sarà molto simile”, mi sono detto io. Incuriosito vado a vedere gli screenshots e mi convincono che si tratta in effetti di un gioco per molti versi analogo. Gli altri titoli della HPS mi hanno sempre soddisfatto, da Decisive Action as Air War Over Vietnam, per cui decido di acquistarlo.
Ma cos’è Defending the Reich? Si tratta di un simulatore strategico a turni della guerra aerea che si svolse nei cieli dell’Europa durante il secondo conflitto mondiale a partire dal 1943. Sinceramente mi aspettavo di trovarmi davanti un monster-game stile 12 O’Clock – Bombing the Reich, di cui vi consiglio caldamente di reggere la nostra recensione. Ma, sebbene sia simile come impostazione, è piuttosto differente e, notevolmente più semplice, come cercherò di illustrarvi.
Avete la possibilità di giocare con i Tedeschi, gestendo la componente da caccia notturna della Luftwaffe, oppure con gli Inglesi, alla guida del Bomber Command, il comando bombardieri della Royal Air Force, che ha sbriciolato, una dopo l’altra, le città tedesche durante la Seconda Guerra Mondiale. Nei panni degli Alleati avrete il compito di colpire le città tedesche e, di conseguenza, la capacità produttiva della macchina da guerra nazista; come tedesco, invece, avrete il dovere di impedire a ogni costo che tale catastrofe avvenga.
Ma andiamo ad esaminare il gioco. L’introduzione è breve e concisa: qualche foto che appare in sequenza e un paio di citazioni storiche, tra cui una celebre di Churchill. Pochi secondi e si arriva alla schermata principale del gioco. Seguo le istruzioni date dal manuale in formato PDF e passo ad una specie di tutorial. Non cambio nessuna impostazione, perciò giocherò questa prima partita prendendo il comando del Bomber Command. Appare quindi la mappa dell’Europa Occidentale: una vera mappa geografica. Qualcuno potrebbe obiettare che non è di facile lettura, ma per la pianificazione dei raid e della difesa aerea si utilizzavano mappe come queste, certamente non mappe stilizzate al pc. Non è necessario scorrere la mappa. E’ completamente visibile a una prima occhiata. L’occhio cade subito sulle diverse città e sugli aeroporti messi bene in evidenza. Si tratta delle città e delle basi aeree più importanti della Germania e, di conseguenza, degli obiettivi più importanti.
Ogni turno copre una settimana, però si possono ordinare diverse incursioni aeree. E’ un sistema un po’ strano per gestire la campagna aerea,  e un evidente tentativo di ridurre il numero di turni necessari a completare la guerra (rispetto ai 700 richiesti in BTR): non mi resta che verificarne l’efficacia.
All’inizio di ogni turno si hanno a disposizione 12 “command point”, di cui 2 al massimo utilizzabili per aumentare la “Research and Development” (R&D), ovvero la ricerca e sviluppo. Assegno un punto al miglioramento dell’accuratezza nei bombardamenti ed uno alle contromisure aeree. Si può sapere immediatamente l’esito delle ricerche premendo il tasto ok. Mi pare un risultato random e per me va bene, ma certo almeno all’apparenza il sistema è piuttosto semplificato. Mi appare il messaggio “Combat Development Successeful”: la mia Bomb Accuracy aumenta di uno. Chiudo la schermata R&D.

Le previsioni meteo erano di primaria importanza per la pianificazione dei bombardamenti. Inviare una forza di 200 bombardieri su un obiettivo coperto dalle nuvole era considerato un insuccesso quasi certo, tanto più che, in ogni caso, la caccia tedesca non se ne stava comunque a terra a guardare. Perciò occorre prestare attenzione alla schermata Weather  Forecast, che vi da, oltre alle previsioni meteo, il sorgere e il tramontare della Luna. La luce lunare era infatti un fattore determinante per i bombardamenti notturni, in quanto illuminava gli obiettivi da colpire, facilitando la mira ai puntatori.
Ora, però, le cose si fanno serie. Premendo il bottone “Target Status” appare una lista di 38 città, situate per la maggior parte, ovviamente, in Germania. Ve ne sono però anche un paio in Cecoslovacchia. A fianco della lista di nomi delle città ci sono tre colonne, una che indica la superficie occupata dalla città (in acri), una la percentuale di distruzione subita dalla città e la terza della difesa aerea presente nella città. Anche la flak (la difesa aerea, appunto) è un dettaglio non da poco che deve essere attentamente considerato: oltre alla capitale, Berlino, le città situate nella zona industriale della Ruhr, come Düsseldorf ed Essen, sono quelle maggiormente difese. E’ perciò molto probabile che inviare una forza di bombardieri sopra quelle città si riveli particolarmente costoso in termini di aerei perduti (trattandosi di un gioco, non dobbiamo preoccuparci delle vite umane, ma pensare a chi ha dovuto prendere la terribile decisione di mandare gli equipaggi nelle missioni più difficili è inevitabile).

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