War in the East

Introduzione

Da sempre il fronte orientale della Seconda Guerra mondiale ha affascinato gli storici di tutto il mondo. Lo scontro fra due opposte ideologie, la gigantesca estensione del campo di battaglia, l’enorme numero di uomini e mezzi coinvolti e, infine, il pesante tributo di sangue versato hanno contribuito a rendere le battaglie che si sono combattute sul suolo russo fra le più celebri dell’intero conflitto. Episodi come il fallimento di Barbarossa alle porte di Mosca, la distruzione della 6° Armata a Staligrado o la battaglia di Kursk, così come lo sbarco in Normandia o l’attacco a Pearl Harbour, hanno da tempo superato l’interesse specialistico di storici e appassionati di storia militare, approdando in film o programmi divulgativi rivolti al grande pubblico.

Fatta questa piccola premessa, si comprende come l’annuncio, avvenuto qualche anno fa, dell’inizio dello sviluppo di un wargame sul fronte orientale da parte della 2By3 Games, abbia suscitato un forte interesse nella comunità degli appassionati di esagoni.

L’elevate aspettative che si sono subito create sul titolo erano giustificate da almeno due motivi. In primo luogo, la societa di sviluppo rappresentava una sorta di garanzia per la buona riuscita del gioco: la 2by3 Games, oltre al già conosciuto Gary Grigsby (link alla pagina di wikipedia), annovera fra le sue file personaggi del calibro di Joel Billings e Keith Brors, veterani che hanno fatto la storia del wargame per PC (qui un link alle loro biografie).

Nella sua collaborazione con la MatrixGames, la 2By3 Games ha pubblicato titoli di successo come Uncommon Valor (qui la recensione su NWI), War in the Pacific (qui l’entusiastica recensione su NWI) e War between the States (qui la pagina del gioco sul sito della Matrix).

In secondo luogo, WITE si candidava ad essere come il wargame definitivo sulla campagna di Russia: il gioco infatti offre la possibilità di simulare l’intero conflitto, dall’invasione tedesca del suolo russo (22 giugno 1941) al 2 ottobre del 1945, senza però rinunciare ad un elevatissimo dettaglio, con turni da 1 settimana, esagoni da 10 miglia di lato e Table of Equipment (TOE) delle unità storicamente accurati.

Il 7 dicembre 2010 la Matrix ha messo a catalogo sul suo sito il nuovo wargame, uscito con il titolo “Gary Grigsby’s War in the East: the German-Soviet War 1941-45”. Nella recensione scopriremo se, a distanza di oltre sei mesi dall’uscita, le elevatissime aspettative sul titolo sono state attese o meno.

Prime impressioni e interfaccia

Ho avuto modo di provare la versione in download digitale del gioco. L’installazione è avvenuta senza problemi sia con Windows Vista (32 bit) sia con Windows Seven (64 bit). In perfetta tradizione Matrix, viene fornito l’eseguibile del gioco e un seriale. Non ci sono attivazioni o convalide online da fare, il gioco è installabile e disinstallabile quante volte si vuole anche su più PC, ad esempio un portatile e un fisso. In tempi di DRM sempre più invasivi, la politica Matrix sotto questo punto di vista merita un sonoro encomio.

La prima cosa che si nota è che il gioco gira esclusivamente in una finestra di windows, non essendo presente alcuna modalità a schermo intero, ma fortunatamente è possibile ridimensionare la finestra a piacimento, adattandola alla risoluzione del monitor.

All’apertura del gioco abbiamo come introduzione l’immancabile filmato in bianco e nero, che fa tanto documentario di RAI Storia, con scene di guerra della campagna di Russia accompagnate da una – piuttosto monotona – colonna sonora.

Terminata la scarna introduzione, il gioco offre il menu iniziale nel quale è possibile, per citare le opzioni più importanti, selezionare la fazione (Sovietici o Tedeschi), lo scenario, impostare il livello di difficoltà o accedere alla modalità Multiplayer sui server della Siltherine (più avanti per i dettagli su questo importante argomento).

Le prime impressioni sull’interfaccia di gioco sono molto positive: di solito i wargame si concentrano esclusivamente sulla sostanza lasciando il giocatore a lottare contro un’interfaccia obsoleta e una grafica anni ‘80. Non è il caso di WITE: l’interfaccia è moderna e pulita, con finestre di pop up e link tra le varie schermate. In alcuni casi si poteva forse ottimizzare il numero di click necessari per raggiungere determinate informazioni ma nel complesso ci troviamo di fronte, finalmente, ad una buona interfaccia per un wargame. Non manca però qualche neo: come già accennato, il gioco funziona solo in modalità finestra, non esiste una modalità a schermo intero. Sul mio portatile (con un classico schermo da 15”6 pollici WIDE e risoluzione video 1280 x 800), la parte più in basso dello schermo è risultata parzialmente “coperta” dalla barra delle applicazioni di Windows. Si è reso necessario nascondere/spostare la barra delle applicazioni per poter vedere tutte le informazioni presenti. Nella schermata di informazioni dell’unità, ad esempio, alcuni pulsanti con cui l’utente può interagire sono “tagliati a metà” dalla barra delle applicazioni. Non sarebbe un problema se fosse possibile spostare o ridimensionare la schermata in qualche modo, ma la GUI di WITE non lo consente: la posizione e la dimensione delle finestre interne al gioco sono fisse, il che può creare qualche problema su schermi con dimensioni non standard. Ad ogni modo, pur necessitando di qualche aggiustamento, il gioco si adatta piuttosto bene alle varie dimensioni degli schermi moderni.

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