Defending the Reich

Il mio raid su Emden procede e i messaggi che scorrono in alto sono numerosi e piuttosto veloci e si fa un po’ fatica a leggerli. Posso intravedere che il morale dei piloti britannici è sceso del 5% a causa del bombardamento impreciso. Ne deduco perciò che la missione non stia andando molto bene.
Una dopo l’altra le tre missioni si susseguono, con le varie icone che si muovono avanti e indietro per l’Europa. Stranamente, sebbene il turno sia di una settimana, se vi sono dei raids con orari sovrapposti essi si svolgono contemporaneamente, come se tutto avvenisse durante un singolo giorno: giocando dalla parte tedesca questo complica parecchio le cose, perché bisogna far fronte a diversi attacchi senza disperdere le forze e riuscendo a distinguere gli attacchi autentici da quelli fasulli.
Alla fine del turno ci si ritrova con un pop-up che non ci comunica l’esito dei raids ma che ci da altre informazioni sulla produzione e sui rimpiazzi, oltre ai Command Point a disposizione per il prossimo turno. Chiuso il pop-up siamo alla schermata principale, per un nuovo turno, una settimana più tardi. Premo immediatamente Campaign Status per poter esaminare l’andamento della nostra guerra aerea contro la Germania.

Si possono analizzare i vari raid. Sopra Emden ho perso ben 21 aerei, distruggendo 110 acri di superficie edificata. Meglio è andata ad Essen, con 14 perdite e 110 acri rasi al suolo, mentre il bombardamento di Colonia mi costa 17 bombardieri ma i danni coprono 195 acri. Un totale quindi di 60 aerei persi, mentre la Luftwaffe ha perso 35 caccia notturni.
Nella schermata con tanto di grafici, giocoforza brevi perché siamo all’inizio, possiamo notare la percentuale di perdite rispetto agli aerei inviati in missione: dopo un turno sono al 6.9 %. Si tratta di una valutazione importante perché soprattutto in questo modo veniva misurato l’andamento della guerra notturna del Bomber Command.
Rimanendo in questa schermata ma premendo il pulsante rapporto si possono visionare i messaggi di tutto il turno precedente, e, al termine, anche un breve rapporto di ogni squadrone del Bomber Command con i cambiamenti e la rispettiva situazione attuale. Il rapporto si può stampare ma a meno di grandi eventi e di soldi in eccesso non lo consiglio, perché possono anche essere necessarie 30 pagine.

Giocando dalla parte dei Tedeschi il gioco è piuttosto differente. Si deve stare attenti agli avvertimenti della rete radar ed essere pronti a far decollare i caccia notturni. Sarà una diversione o un attacco massiccio? Il dubbio è sempre quello. Se si mandando i caccia contro la formazione sbagliata, una città sarà esposta alla distruzione, come mi è successo con Wilhelmshaven.

Il gioco gira facilemente su un pc con un processore da 400 MhZ, una RAM da 128 MB. Questo permette di giocarci anche su un portatile o su un vecchio computer. Ed è questa una caratteristica positiva della maggior parte dei giochi targati HPS, a fronte di una grafica certo lungi dallo stato dell’arte, anche se in genere funzionale allo scopo.
Conclusioni su questo gioco? Mi ha lasciato abbastanza perplesso. Sinceramente mi aspettavo molto di più e sono rimasto parecchio deluso. A mio avviso alla HPS hanno cercato di fare un clone di Bombing the Reich, di cui tra poco (speriamo) la Matrix farà uscire una nuova edizione, annunciata da tempo… ma senza riuscirci. Non potendo scopiazzare troppo BTR, alla HPS hanno finito per semplificare fin troppo il gioco. Sarà che con BTR siamo stati abituati ad una maniacale attenzione per i dettagli tecnici e pratici della grande battaglia aerea che si svolse sopra i cieli europei durante la Seconda Guerra Mondiale, ma DTR è fin troppo semplicistico. Chi conosce ed apprezza BTR resterebbe senz’altro deluso da questo gioco e sono sicuro che dopo averci giocato un po’ lo chiuderebbe per sempre in un cassetto. Defending the Reich è invece una valida e piacevole alternativa per chi è rimasto spaventato da BTR e non si sente in grado di domare un gioco del genere. Ma chi è intenzionato a calarsi il più possibile nei panni di Bomber Harris, Carl Spaatz e soci sceglierà sicuramente il primo.

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