Le truppe paracadutiste tedesche

Le truppe paracadutiste in Germania nascono (come struttura organica) dal luglio 1938 secondo i dettami di Kurt Arthur Benno Student, che si sarebbe dovuto occupare di ogni singolo aspetto di equipaggiamento e tattiche; prima di questo periodo esistevano solo gruppi autonomi di paracadutisti assegnati ai vari reparti con funzioni specifiche.
L’idea di Student era di utilizzare i paracadutisti per azioni di massa e non alla stregua di operatori speciali come era stato previsto fino a quel momento: solo le Waffen SS, che si crearono in modo indipendente le loro unità paracadutiste, perseguirono quest’ultima linea d’azione.
In Germania le prime scuole per paracadutisti vennero aperte nel 1936 a Staaken e a Stendal-Borstel; i primi reparti furono 2 brigate di Fallschirmjäger, una WH alle dipendenze dell’esercito e una LW per l’aviazione: tutti i successivi reparti avranno questa denominazione perché verranno poi a dipendere dalla Luftwaffe (con cui faceva addestramento incrociato per i capilancio).
Le scuole per paracadutisti continuarono a sorgere durante tutto il corso della guerra (l’indottrinamento della Hitlerjugend garantì sempre abbondanza di reclute anche quando l’esercito aveva problemi a trovare le truppe). Le altre scuole aperte furono Wittstock e Chateaudun (Francia) nel 1942, Freiburg e Braunschweig nel 1943 , Salzwedel e Schacht nel 1944.
Inizialmente ( anche per motivi di segretezza) le divisioni di paracadutisti facevano formalmente parte della 7. Flieger-Division della Luftwaffe,il cui compito era di conquistare la testa di sbarco con alianti e paracadutisti. Poi venne creata la 22a Luftlande division (costituita nel 1940), che era una semplice divisione della Heer con un doppio equipaggiamento (uno per il combattimento terrestre e uno per aviotrasporto) pensata per gli assalti aerotrasportati (come a Creta dove non partecipò per l’impossibilità di radunarsi in tempo); nella campagna di Norvegia e a Creta si preferì trasportare per via aerea truppe da montagna, perché il loro equipaggiamento si prestava a questo tipo di movimentazione.
Gli altri reparti costituiti furono:
1936 1° btg. Fallschirmjäger WH (esercito),
1936 1° btg  Fallschirmjäger LW (aeronautica) ,
1937 2° btg. Fallschirmjäger r LW,
1938 1° rgt. Fallschirmjäger LW,
1939 2° rgt. Fallschirmjäger LW,
1940 7` Flieger Division (1°, 2° rgt. Fsj.,art., genio, pionieri, trasporti, sanità,Flak, Pak, btg. MG,   comp. Panzerjäger)
1940 22` Luftlande Division (16°, 47°,65° rgt, f ant., 22° rgt, art. da campagna, btg. MG, btg. Pionieri, btg. Genio, Flak, Pak, trasporti, sanità),
1940 Btg. d’assalto paracadutisti,
1940 1° rgt. Panzergrenadier  H. Göring ,
1941 Rgt, d’assalto paracadutisti,
1941 2° rgt. Panzergrenadier H. Göring ,
1942 1° Fallschirmjäger Division (ex 7 Flieger Division) (1°, 3°, 4° rgt. parac., 1° rgt. art. parac., btg. pionieri, btg. MG., Panzerjäger, Flak, Pak, genio, trasporti, sanità, servizi),
1942 Sonderbataillon Fallschirmäjger div. Brandenburg,
1943 2° Fallschirmjäger Division (2°, 6°, 7° rgt. parac., 2° rgt. art. parac., btg. div. eservizi),
1943 500° e 501° btg. parac. Waffen SS,
1943 Lehrregiment Fallschirmäjger Panzerkorps « H. Göring » (i reggimenti con questa denominazione furono, per la maggior parte, privi di addestramento al lancio),
1944 Fallschirmjäger Division (10°, 11°, 12° rgt, parac.,ex-Sturmregiment,4° rgt, art, parac.),
1944 3° Fallschirmjäger Division (5°, 8°,9° rgt. parac., 3° rgt. art. parac.),
1944 91° Luftlande Division (Heer) (1052°, 1053°, 1054° rgt. fant.,355° rgt. art.),
1944 5°  Fallschirmjäger Division (13°,14°,15° rgt. parac., 5° rgt. art, parac.)
1944 6°  Fallschirmjäger Division (16°, 17°,18° rgt. parac., 6° rgt. art. parac. ),
1944 600° e 601° btg. parac. Waffen SS,
1944 6° rgt. autonomo parac. (ex 2°  Fallschirmjäger Division),
1945 7°  Fallschirmjäger Division (19°,20°,21° rgt, parac,, 7° rgt, art. parac.),
1945 8° Fallschirmjäger Division (22°, 23°,24° rgt, parac., 8° rgt, art, parac.),
1945 9° Fallschirmjäger Division (25°, 26°,27° rgt, parac., 9° rgt. art. parac. ),
1945 10° Fallschirmjäger Division (28°,29°,30°rgt. parac., 10 rgt. art. parac.),
1945 16° rgt. « Ost » autonomo parac.,
1945 16° rgt. « West » autonomo parac.,
1945 21° rgt. pionieri autonomo parac.,
1945 2° btg. Fsj. Gran. werfer (btg. mortai pes.)
1945 11° Fallschirmjäger Sturm Brigade (32° rgt. Fsj., 11° rgt. art. Fsj.),
1945 12° Fallschirmjäger Sturm Brigade (33° rgt. Fsj., 12° rgt. art. Fsj.),
1945 21° Fallschirmjäger Sturm Brigade (37° rgt. Fsj., 26° rgt. Flak art.),
rgt. scuola parac.,
Rgt. Z.b.V. (rgt. parac. per incarichi speciali),
1° btg. Gran. Werfer.

Quindi nel corso della guerra la Germania arrivò a possedere:
10 divisioni paracadutisti (di cui 3 addestrate in modo specifico all’aviolancio);
4 brigate autonome speciali (carristi,contraerei,anticarro, d’assalto);
2 reggimenti autonomi;
2 reggimenti di paracadutisti-corazzati;
1 reggimento pionieri-paracadutisti;
4 battaglioni paracadutisti delle Waffen SS;
3 divisioni di fanteria aviotrasportabili;
1 battaglione speciale per il sabotaggio della divisione “Brandeburg”.

Queste truppe avevano concepito particolari tipi di assalto, ma tutti finalizzati alla conquista di un obiettivo e al mantenimento di questo fino all’arrivo delle truppe di terra: infatti non erano previste ulteriori azioni di aviosbarco dall’aria. Il rafforzamento della testa di ponte dei paracadutisti era effettuato soprattutto con il trasporto di truppe mediante aerei.
Purtroppo però fino alla fine della guerra l’insegnamento dei lanci fu disgiunto dall’addestramento di base come fanteria (non fa testo l’istruzione prelancistica eseguita nelle formazioni giovanili), tanto che nel 1944 solo il 40% degli effettivi era abilitato al lancio con il paracadute e, anche a causa della superiorità aerea degli Alleati, non si ebbero più estese operazioni di aviosbarco. La maggior parte di questi soldati venne utilizzato come fanteria di alto livello in battaglie terrestri (battaglia di Ortona) o come fanteria di rapido dispiegamento (formazione di una linea difensiva in risposta all’operazione Market-Garden).
Un altro utilizzo che ebbero i paracadutisti tedeschi fu quello di operativi speciali (insieme ai Brandeburghesi; furono utilizzati per la liberazione di Mussolini dalla prigione sul Gran Sasso) o per operazioni di controguerriglia (soprattutto a livello di squadre di circa 8 uomini, cioè gli Jagkommandos che combattevano come guerriglieri nelle zone a più elevata attività di partigiani combattendoli con le loro stesse tecniche).
Il nome “diavoli verdi” venne dato loro dagli Alleati per la tenacia e lo spirito combattivo di queste formazioni.
Anche il corpo armato delle SS, le cosiddette Waffen SS, ebbero alle loro dipendenze reparti paracadutisti, che svolsero esclusiva­mente incarichi di natura prettamente militare.
A differenza degli speciali reparti di polizia politica, il corpo armato delle SS ebbe una sua struttura organica che ricalcava in misura abbastanza fedele quella della Wehrmacht, sia pure con una diversa denominazione gerarchica per i gradi.
Comandante di tutte le SS era il Reichsführer Heinrich Himm­ler; da lui dipendeva anche l’impiego militare delle Waffen SS che raggiunsero durante la guerra una grande consistenza (oltre un mi­lione di uomini delle piú varie nazionalità).
Le scuole ufficiali delle Waffen SS si trovavano a Bad Tolz e Btaunschweig; i reparti iniziali furono la Leibstandarte «Adolf Hi­tler» e la Standarte «Deutschland». Come organico la Standarte equivaleva a una normale brigata di fanteria.
Successivamente le Standarten furono trasformate in divisioni Waffen SS; la «Deutschland», al comando del gen. Kempf, entrò in combattimento per la prima volta durante la campagna di Polo­nia, mentre la guerra con la Francia vide scendere in campo l’«Adolf Hitler»; ci fu anche una nuova unità, la «Totenkopf», così deno­minata dell’emblema del teschio che ornava le mostrine nere dei reparti; seguirono la «Das Reich», poi la «Wiking» e la «Nord­land», queste ultime formate da volontari finnici, svedesi, norvege­si, danesi. Nel 1941 le Waffen SS raggiunsero una consistenza di 200,000 uomini, – destinati a diventare oltre un milione con la co­stituzione delle divisioni «Hohenstaufen», «Frundsberg», «Hitler­jugend», o «Reichsführer SS», «Götz von Berlichingen», «Horst Wessel», «Nederland», «Ungarische», «Langemark», «Wallo­nie», «Böhmen und Mähren», «30 Januar», «Charlemagne», «Ni­belungen», tutte corazzate o di granatieri corazzati; seguì la costi­tuzione di tre divisioni di cavalleria, sei da montagna, otto di fan­teria composte prevalentemente da volontari olandesi, belgi, un­gheresi, cecoslovacchi, italiani, francesi, bosniaci, albanesi, croati, ucraini, lettoni, estoni e tedeschi di altri stati dell’Europa orientale. Altre divisioni erano in allestimento alla fine della guerra per un totale di altre sei unità fra corazzate, granatieri e alpine. Gli italiani concorsero a formare la 29′ divisione granatieri «Italien», i cui re­parti furono impiegati sul fronte di Nettuno dove si batterono con valore. Oltre 300.000 furono i caduti delle Waffen SS su tutti i fronti dove combatterono con grande slancio, fredda determinazione e coraggio spinto sino all’estremo sacrificio. Numerosi comandanti alleati ebbero parole di ammirazione per le divisioni SS, e particolar­mente i russi: il gen. Artemenko, comandante il XXVII corpo d’armata sovietico, arrivò a elogiare l’insuperabile comportamento della di­visione corazzata «Wiking».
Fra i gruppi speciali: contraerei e rocciatori, cacciatori di car­ro, Nebelwerfer, le Waffen SS annoverarono anche quattro battaglioni di paracadutisti autonomi contraddistinti con la denominazione numerica di D, DI, DC, DCI.
Questi battaglioni si batterono su tutti i fronti, da quello rus­so a quello francese, partecipando inoltre ad alcune imprese di no­tevole interesse fra cui la cattura dell’ammiraglio e reggente Horthy avvenuta a Budapest nell’ottobre del 1944; essa avvenne dopo l’of­ferta di pace separata fatta dal capo del governo ungherese alla Rus­sia, preludio a un rapido voltafaccia dell’alleanza militare con la Germania.

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