Rommel, la volpe del deserto

Periodo 1891 – 1918: la formazione di un condottiero e la Prima Guerra mondiale
Erwin Johannes Eugen Rommel nasce a Heidenheim (Wurttemberg) nel 1891 da una famiglia di estrazione piccolo-borghese (suo padre era maestro elementare di matematica). All’età di 19 anni si arruola come cadetto nel 124° reggimento di fanteria Wurttemberg. Nel 1912 viene nominato sottotenente e, nel 1914, allo scoppio della Prima Guerra Mondiale, è impegnato a sud-ovest di Verdun dove viene ferito alla coscia da un proiettile di fucile e ricoverato per la prima volta in ospedale. Nel gennaio del 1915, dopo aver diretto un massiccio attacco nelle Argonne e riuscendo a occupare quattro fortini, riceve la croce di Ferro di prima classe; pochi mesi dopo viene nuovamente ferito ad una gamba e promosso tenente (Leutnant). Per le sue azioni militari si guadagnerà in seguito la fama di “soldato eccezionale”. Nel 1916, durante una breve licenza, sposa Lucie Mollin, la donna che gli sarà accanto in tutta la sua vita. Ma una delle imprese più eroiche e importanti di Rommel nella Prima Guerra Mondiale è quella condotta sul fronte italiano. Si tratta, più precisamente, della cattura della posizione chiave italiana di Monte Matajur nell’ottobre del 1917, durante la quale Rommel, partito prima dell’alba, si infiltrò di nascosto con due compagnie nelle posizioni italiane colpendo il nemico alle spalle e di fianco (una delle migliori tattiche di Rommel). Questa gloriosa avanzata portò alla resa di 150 ufficiali e 9.000 soldati italiani. Per questo gesto si guadagnò la medaglia della “Pour la mérite” e nel dicembre del 1918 è promosso capitano (Hauptmann). Da questa esperienza possiamo sicuramente capire quali sono i tratti caratteristici della psicologia militare di Rommel: primo fra tutti la capacità di sfruttare in modo perfetto e sistematico il fattore sorpresa, l’audacia e, soprattutto, il grande spirito d’iniziativa personale.
Periodo 1933 – 1939: da condottiero a generale
Tra il 1929 ed il 1933, si dedica alla realizzazione di un libro di strategie e tattiche militari: Fanterie all’Attacco (Infanterie Greift an). Questo libro, resoconto delle sue esperienze nella Grande Guerra, farà conoscere l’autore in numerosi circoli militari e negli alti ranghi dell’esercito. Il 10 ottobre del 1933 è promosso maggiore (Major) ed è comandante del III battaglione del 17° reggimento di fanteria. Il primo incontro di Rommel con i nazisti avvenne in occasione di una cerimonia militare a Goslar; ma, più che di un vero e proprio incontro, si trattò di uno scontro. I soldati di Rommel dovevano sfilare alla presenza di Heinrich Himmler e Josef Goebbels ma, prima della parata sarebbero stati preceduti da una formazione di SS. Rommel, rifiutò immediatamente questo programma, considerandolo un insulto al suo reparto e affermò che se non fosse stato cambiato l’ordine della sfilata, egli non avrebbe fatto marciare i suoi uomini alla cerimonia. Alla fine, Himmler e Goebbels, non potendo opporsi alle ambizioni e alle richieste di un eroe di guerra, capitoleranno di fronte a Rommel. Nell’ottobre del 1935, col grado di tenente colonnello (Oberstleutnant), è istruttore alla Scuola di guerra di Potsdam. A partire dal 1937, anno della sua promozione a colonnello (Oberst), Rommel inizia a conoscere il Fuhrer, tanto che , nell’agosto del 1939, ottenuta la promozione a maggiore generale (General-Major), riceve l’incarico di badare alla sicurezza di Hitler al suo quartier generale. Il Fuhrer e Rommel in questo periodo, si stimavano a vicenda: il primo considerava Rommel un generale “modello” da prendere ad esempio, sia per la sue doti militari, sia perché era uno dei pochi, se non l’unico, a provenire dalle file degli “uomini comuni” (borghesi o piccoli borghesi) e non dal ceto aristocratico tedesco (o prussiano – Junker) al quale apparteneva la stragrande maggioranza degli alti ufficiali della Wehrmacht. Il secondo, invece, stimava Hitler per essere riuscito a raggiungere i suoi obiettivi politici in breve tempo e per aver restituito all’esercito una posizione predominante. È comunque da ricordare che Rommel, nei confronti della politica, provava una sincera avversione e, a non di rado una vera e propria ripugnanza. In realtà vedremo poi come, nel corso della Seconda Guerra Mondiale, il suo atteggiamento verso Hitler cambierà radicalmente.

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