Battles in Italy

Il gioco dispone di un tutorial basato sul manuale (disponibile in formato pdf), che consente di imparare a giocare in tempi piuttosto contenuti e rende più piacevole ed efficace la lettura del manuale, in effetti corposo e disponibile in sola lingua inglese. Un incomprensibile limite del manuale consiste nella mancanza di una sezione dedicata a quanti hanno giocato in passato a KP e BiN, che illustri i soli cambiamenti e le novità rispetto a tali giochi! Questo significa che i veterani della serie Decisive Battles dovranno rassegnarsi a “spulciarsi” il manuale alla ricerca di tali (utili) informazioni, anche se vedremo in seguito che le novità da BiN non sono poi così numerose. Comunque il manuale è ben fatto, curato sia nei contenuti che nella grafica.
All’avvio di BiI ci si trova davanti ai ben realizzati menu del gioco, che consentono di accedere alle opzioni e di avviare una partita multiplayer (via email oppure “hot seat”, ovvero con due giocatori che giocano con lo stesso pc) o in singleplayer. BiI è il primo gioco della serie a supportare la risoluzione 1280×1024, mentre prima la sola risoluzione disponibile era la 1024×768. Questo farà indubbiamente piacere a chi possiede schermi molto grandi, ma se avete un 17 pollici o meno troverete probabilmente che a 1280×1024 le unità sono troppo piccole e finireste per stancare inutilmente la vostra vista, tanto più che l’interfaccia utente è stata studiata per una risoluzione di 1024×768, e dunque risulta più ergonomica e chiara a questa risoluzione.

Le opzioni consentono anche di abilitare o disabilitare gli effetti sonori (carini, ma non indispensabili e se non avete la scheda audio potete tranquillamente giocare lo stesso) e la musica, più ricca e varia che nei titoli precedenti ( ascoltatela almeno la prima volta che giocate poi quasi di sicuro vi verrà a noia e la disattiverete).

Molte opzioni relative alla modalità di visualizzazione della mappa consentono di impostare i valori di default con cui inizierete le partite, ma non preoccupatevi, potete in ogni momento cambiare impostazioni durante la partita mediante comodi shortcut da tastiera, in modo da visualizzare di volta in volta solo le informazioni che vi servono in quella fase della vostra pianificazione strategica. Proprio questa abbondanza di filtri di visualizzazione è uno dei punti di forza di questo gioco: sarebbe infatti impossibile avere contemporaneamente sullo schermo tutte le informazioni che BiI rende disponibili al giocatore per decidere le proprie mosse, che come vedremo sono davvero moltissime!

All’inizio di una nuova partita è possibile scegliere la fazione e il livello di difficoltà tra i 4 disponibili, oltre a tutta una serie di ulteriori impostazioni. Alcune di queste modificano radicalmente il realismo e la complessità del gioco: ad esempio è possibile disattivare la “fog of war”, e in questo caso potrete vedere tutte le unità nemiche sulla mappa, oppure aumentare/diminuire i rifornimenti, e perfino (novità apparsa in BiI) impostare un handicap in punti vittoria per il giocatore più forte (utile se giocate in multiplayer per convincere un potenziale avversario a sfidarvi!).

Il mio consiglio personale è di impostare da subito la difficoltà al livello raccomandato (che sarebbe il secondo) e di lasciare al valore di default tutte le impostazioni, senza modificarle: gli scenari sono stati infatti preparati e testati con tali impostazioni, e variarle significa potenzialmente compromettere il giusto bilanciamento dello scenario.

A questo punto direi che è doveroso aprire una parentesi sulla difficoltà del gioco in modalità singolo giocatore e sulla bontà dell’intelligenza artificiale. Al livello raccomandato la difficoltà è ben tarata per le prime partite, soprattutto se siete nuovi del genere o un po’arrugginiti dopo qualche anno senza giochi di questo tipo, però alla lunga vi accorgerete probabilmente che non è troppo difficile vincere. Il computer muove i propri pezzi in modo interessante, ve lo posso garantire, e soprattutto nelle prime fasi delle battaglie agisce a volte in modo sorprendentemente azzeccato ma finirete con l’esperienza per capire il suo “stile di gioco”, e alcune piccole imperfezioni nella gestione di certe situazioni (ad esempio il rischio di accerchiamento) se sfruttate a fondo possono portarvi a una totale vittoria. Il problema è tanto maggiore quanto più siete esperti: se avete giocato i precedenti capitoli della serie sarete forse delusi nel sapere che non ho notato particolari miglioramenti rispetto a BiN, e ho vinto la prima partita (operazione Husky) sia con l’Asse che con gli Alleati con punteggi stratosferici giocando al livello raccomandato, appunto per verificare il comportamento dell’IA. Più difficile il secondo senario, Avalanche, tenendo gli alleati, davvero molto divertente. Purtroppo aumentare il livello di difficoltà significa semplicemente concedere al nemico dei bonus più o meno grandi, e questo sembra a molti un modo “poco equo” di gestire la cosa. Se siete dei veterani il mio consiglio è senza dubbio di giocare fin da subito a livello due (+) o tre (++), in modo da dover veramente sfruttare tutta la vostra bravura per vincere e trarre quindi il massimo del divertimento da questo titolo.

E’ evidente a tutti gli appassionati di giochi di strategia che in nessun caso il computer è in grado di sostituire un avversario umano in modo efficace e garantendo lo stesso livello di divertimento: se volete davvero divertirvi e disponete del tempo necessario giocate in multiplayer, troverete in rete molti appassionati disposti a sfidarvi, e sul sito della SSG (http://www.ssg.com.au/) spesso ci sono tornei ben organizzati. Il fatto che BiI non supporti il protocollo TCP/IP, e quindi non permetta di giocare online in modo sincrono, non deve stupire più di tanto: la sua natura di gioco asincrono (a turni alterni, ovvero in gergo “I go – you go”) e il tempo necessario a completare il proprio turno lo rendono in ogni caso più adatto al gioco via email (PBEM), che vi consentirà di ponderare attentamente le vostre mosse senza che l’altro giocatore debba stare lì collegato ad aspettare senza fare nulla.

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