Distant Worlds

Interfaccia
La mappa principale di gioco mostra una porzione della galassia, rigorosamente 2D. Lo zoom è potentissimo e permette di visualizzare dal singolo pianeta fino all’intera mappa.
Al variare dello Zoom il programma gestisce 3 diverse tipologie di visualizzazioni. Nel caso di un uso “tradizionale” dello zoom il passaggio fra le tre viste disponibili viene eseguito automaticamente dal programma. Sono però disponibili, a fianco dell’immancabile mini mappa, alcune icone che servono per spostarsi da un livello di visualizzazione all’altro.     Il primo livello, quella maggiormente ravvicinato, permette di vedere gli oggetti (pianeti, navi, stazioni spaziali etc) ad un alto livello di dettaglio. Ovvero sia ognuno con una propria immagine 2D.    Vi è poi un secondo livello di dettaglio, dove viene enfatizzata la visualizzazione del sistema solare selezionato. Si possono distinguere le orbite dei pianeti che ruotano intorno alla stella.     Per finire la visualizzazione della galassia. Le stelle (i singoli pianeti non vengono visualizzati) sono rappresentati da semplici “puntini” colorati (Il colore ne indica la tipologia). Con Zoom ravvicinati, già con 8-10 colonie potrete vedere un certo traffico snodarsi lungo le rotte interstellari (mostrate come linee rette) che si diramano dagli spazio-porti. La visualizzazione degli elementi e’ ovviamente estremamente stilizzata: le navi da guerra diventano “triangolini”,   le navi civili sono rappresentate da “cerchietti”, le basi spaziali esagoni e così via. I colori delle figure geometriche indicano la loro nazionalità. Settando il gioco a velocità normale, potrete vedere un lento brulicare della moltitudine di simboli. L’effetto è quello di osservare il monitor di un radar militare.     Presa la decisione di quale sia l’oggetto che merita la vostra attenzione, grazie al potente zoom, avvicinerete  l’inquadratura verso l’oggetto… proprio come in un vecchio telefilm di fantascienza!  E’ un giudizio decisamente personale, ma la grafica di DW è la dimostrazione di come anche una grafica 2D molto basica possa diventare accattivante e coinvolgente. Altri però la riterranno superata e inadeguata. Per certo, è una grafica efficace rispetto al numero di variabili visualizzate.    Imparare ad usare lo zoom con destrezza e rapidità è un passaggio obbligatorio per gestire al meglio l’interfaccia del gioco.  DW consiglia l’uso di mouse con rotella; processore e scheda video permettendo, è un utile strumento per posizionarsi al livello di zoom voluto.

Secondo elemento fondamentale è il nuovissimo “selezionatore di oggetti”. Ad una prima superficiale analisi, sembra una tradizionale finestra di riepilogo dove è possibile visualizzare un corposo riepilogo dei dati.
Infatti, cliccando su un qualsiasi oggetto sullo schermo, questa finestra mostrerà tutti i dati dell’oggetto selezionato. Ma ciò rappresenta soltanto l’uso più semplice di questo strumento di interfaccia. Tramite apposite icone, la finestra ci mostrerà, una alla volta, diverse collezioni di oggetti in qualche modo fra loro coerenti:
– gli ultimi oggetti visualizzati o richiamati da eventi;
– gli oggetti deliberatamente scelti dall’utente;
– collezioni omogenee di oggetti (colonie, navi militari, navi colonizzatrici, navi prive di ordini…).

Il “selezionatore di oggetti” NON trasferisce AUTOMATICAMENTE la visualizzazione dell’oggetto selezionato sulla mappa principale.
Ecco da dove deriva la difficoltà di assimilare l’interfaccia. Molto spesso non dobbiamo cercare sulla mappa (come avremmo fatto in qualsiasi altro gioco …) l’oggetto su cui vogliamo porre l’attenzione ma cercheremo il filtro giusto per selezionarlo nel visualizzatore di oggetti. Una volta trovato,  se necessario, cliccheremo sul livello di zoom desiderato per trovarlo sulla mappa oppure impartiremo gli ordini senza neppure visualizzarlo.        Fra gli screen principali delle funzioni del gioco c’è l’ “expansion planner”. Se siete “day trader” di borsa, riconoscerete lo stile: esso contiene un vero listino di tutte le risorse presenti nel gioco. Per ciascuna di esse viene proposto il prezzo di scambio nella galassia (che tende a variare nel tempo in base a domanda e offerta), le quantità offerte e domandate nonchè la quantità a vostra disposizione.   Viene poi visualizzato l’elenco dei pianeti, scoperti dai nostri explorer, che possiamo colonizzare e le risorse di cui sono ricchi. Benchè incompleto, il pannello è un ottimo sistema per pianificare la vostra espansione territoriale.

Come funziona la “living galaxy”?
Il vostro computer è costantemente impegnato a gestire numeri elevatissimi di microsituazioni che sono figlie delle macro-decisioni di governo.  Il contributo più importante alla “galassia vivente” lo portano i privati cittadini di ciascuna nazione, che hanno una propria autonomia rispetto alle decisioni dei governi.
In altri giochi, per ciascuna colonia, 2 valori identificano, rispettivamente, il numero di abitanti e i ricavi provenienti dalle tasse. DW, seppur semplicemente, propone un modello micro e macro economico credibile.
I consumi dei cittadini sono dettati dal loro grado di civiltà è ricchezza. I consumi rappresentano la domanda di beni. Tenere livelli di tassazione adeguati implica che i cittadini, oltre ad essere contenti, investiranno costruendo stazioni minerarie e navi spaziali (totalmente fuori dal vostro controllo) per produrre e trasportare merci. La disponibilità di merci genera scambi sui mercati virtuali. I guadagni dei privati cittadini, generati dalla produzione e commercio di beni, formano l’imponibile della tassazione.

Ma non ci sono solo i privati cittadini che contribuiscono a “ravvivare” la galassia:

– I pirati spaziali non sono soltanto fastidiose navi impazzite a cui sparare appena entrate nel mirino dei vostri laser, ma possono rivelarsi anche mercenari da ingaggiare per proteggere rotte o per missioni sporche presso i vostri vicini. Essere scoperti come burattinai delle malefatte piratesche ha però conseguenze devastanti sulla vostra reputazione interstellare.

– Il vostro numero di marines e di navi da guerra provocherà nella galassia da una parte rispetto ma dall’altra diffidenza sulle vostre reali intenzioni.

– Nuove civiltà nasceranno.

– Le vostre esplorazioni metteranno alla luce colonie indipendenti di altre razze che potrete cercare di colonizzare con le buone maniere oppure facendo sbarcare i vostri marines spaziali. I tratti razziali specifici di quella colonia potranno essere da voi assorbiti ottenendo piccoli e grandi privilegi dalla coesistenza delle varie razze.  Di contro le colonie di una razza mal tollereranno la vostra scelta di entrare in guerra contro una fazione di suoi simili.

Soltanto le esplorazioni di vecchie rovine e di navi spaziali abbandonate tendono a ripetersi con una certa monotonia.
Spesso si tratta di fare la solita canonica e monotona scelta tra 2 passibilità: “Investiga” oppure “Ignora” (secondo voi, sin dai tempi delle avventure testuali del “commodore 64”, qualcuno ha mai spinto il tasto “Ignora”?).

Va però detto che queste scoperte talvolta lanciano alcuni messaggi tipici del gioco di ruolo:
“Hai trovato una nave abbandonata da una civiltà sconosciuta ma molto evoluta. Sui computer di bordo era impostata la destinazione XY <<coordinate di un punto anche molto distante>> che non hanno mai raggiunto. Chissà cosa si aspettavano di trovare una volta giunti a destinazione”.

Questo tipo di messaggio potrebbe spingere qualche giocatore, magari annoiato delle incombenze quotidiane di una nazione interstellare, a costruire una grossa nave al top della tecnologia, autonominarsi capitano e partire alla ricerca della locazione sconosciuta, magari dopo aver delegato il governo all’AI.

Tutto ciò vi porterà ben presto ad avere decine di colonie con una percentuale gestita da razze diverse dalla vostra, centinaia di mining station, centinaia di navi civili da mantenere in sicurezza con altrettante navi militari, decine di navi per la riparazione che vagheranno di base in base riparando i danni alle basi danneggiate dai microattacchi di pirati e mostri spaziali (si ci sono anche quelli).

Tutto questo ha l’immediata conseguenza di aumentare a dismisura, rispetto ad altri giochi 4x, le operazioni di ordinaria gestione: da qui la necessità di delegare quanto possibile all’intelligenza artificiale.

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