Close Combat – Wacht am Rhein

CC è un gioco che beneficerebbe moltissimo dell’introduzione di una grafica 3D, magari con visuali orientabili a piacere, ma ciò ovviamente richiederebbe una riscrittura completa del gioco, con costi in termini di risorse ed investimenti del tutto diversi da quelli messi in campo per il progetto portato avanti dalla Matrix.

Gameplay

Sgombriamo subito il campo dai dubbi: il gioco è divertente e non è affatto il solito RTS “classico”, dove conta solo essere veloci con il mouse. Pur essendo un gioco in tempo reale, le strategie da RTS tradizionale non pagano: per vincere aiuta moltissimo pianificare una buona  strategia e adottare alcuni concetti tipici dei tattici a turni più blasonati.

Ad esempio, il gioco pone molta enfasi sul concetto di soppressione delle unità nemiche: le unità che sono sotto tiro non subiscono solo delle perdite ma devono mettersi al riparo, con una conseguente diminuzione della loro precisione e potenza di fuoco. Molto realisticamente, in CC è vantaggioso far avanzare le proprie unità mentre altre effettuano un serrato fuoco di copertura nelle zone dove si trovano le unità nemiche.

A differenza della maggior parte degli RTS “classici”, le unità hanno un numero limitato di munizioni. Si evitano, in questo modo, le caotiche situazioni da “sparatutto”, dove si attacca di continuo, finché non si trova la fatidica breccia nel fronte nemico.
In CC invece, specie con i pezzi più importanti (mortai in primis), occorre dosare con cura i colpi per evitare di rimanere “a secco” nelle fasi cruciali della partita.
La gestione del morale delle squadre è uno dei punti di forza di Close Combat: le unità hanno tutte un loro morale che va tenuto in debita considerazione quando si impartiscono gli ordini. Un’unità demoralizzata tenderà a ritirarsi o a fuggire a gambe levate al primo impatto con il nemico.

In CC i soldati non sono degli automi in grado di avanzare imperturbabili qualunque siano gli ordini e la situazione che devono affrontare. Se ordinate ad una vostra squadra di avanzare e questa viene investita dal fuoco nemico, vedrete i vostri uomini strisciare verso i ripari, oppure, nei casi più gravi, battere in ritirata.

A tale proposito è molto importante è il ruolo svolto dalle squadre di comando (HQ): queste unità hanno un raggio di azione all’interno del quale le unità amiche ricevono un bonus al morale. Diventa perciò vitale mantenere la coesione fra le varie unità e gli HQ, al fine di evitare di vedere le proprie squadre andare in rotta una dopo l’altra. Personalmente trovo che il risultato finale sia azzeccatissimo: le unità vicino agli ufficiali resistono di più in situazioni di stress, com’é giusto che sia, mentre le reazioni che hanno le singole squadre durante la battaglia sono, come nella realtà, molto variabili a seconda delle situazioni. In CC non sarà infrequente vedere atti di eroismo estremo, con soldati che tengono la linea fino all’ultimo uomo o vanno all’assalto alla baionetta, e atti di vile codardia, con soldati che fuggono in preda al panico o disertano alla vista dei compagni morti e dei nemici che avanzano.

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