Napoleon’s Campaigns

Cosa ci si può aspettare da una software house francese specializzata nello sviluppo di wargame ambientati fra il XVIII e XIX secolo? Risposta facile: un wargame napoleonico. Eppure AGEOD, che francese è, ci ha fatto attendere circa un anno e mezzo prima di adattare al suolo europeo ed alle gesta di Napoleone il suo eccellente motore di gioco a turni simultanei (Adaptive Game Engine, da cui l’acronimo AGE), apprezzato nei precedenti titoli sulle guerre americane di indipendenza (Birth of America, nel seguito BoA) e di secessione (Ageod’s American Civil War, nel seguito AACW).
Perché questa lunga attesa? Risposta ancora apparentemente facile: Philippe Thibaut e gli altri sviluppatori di AGEOD hanno voluto collaudare e perfezionare progressivamente il motore AGE per dedicare a Napoleone ed alla vecchia Europa il loro migliore e definitivo gioco. E invece no: se questo fosse stato l’intento di AGEOD, l’obiettivo sarebbe mancato. Gli stessi sviluppatori di AGEOD hanno in realtà onestamente dichiarato di avere concepito Napoleon’s Campaigns (nel seguito, NCP) con ambizioni molto minori. NCP in effetti è un “fratello” più evoluto di BoA, ma non ha una profondità paragonabile a quella di AACW. Una delusione quindi? In parte sì, ma i gusti e le pretese dei wargamers sono tante e diverse, e gli appassionati del periodo napoleonico, specie se interessati agli aspetti di rigorosa ricostruzione storica, potrebbero trovare pane per i loro denti.
La distribuzione di NCP segue gli schemi ormai consueti di AGEOD. Il gioco è disponibile in digital download ed in lingua inglese o francese. L’installazione avviene come sempre senza fronzoli, ed al primo avvio esige l’inserimento di un codice alfanumerico che riceverete nella mail di conferma dell’ordine. Il programma girerà poi successivamente anche senza CD inserito e senza ulteriori controlli della liceità della vostra copia. Il file di installazione può essere tranquillamente copiato su diversi supporti, permettendovi di eseguire il programma su più di un computer. E’ tuttavia un file di dimensioni notevoli (quasi 800 MB), che dovrà quindi essere salvato su supporti capienti.
I requisiti di sistema sono di standard medio alto: consigliati un processore da 2000 MHz ed una RAM da 1024 GB. Anche rispettando questi requisiti i tempi di caricamento sono piuttosto lenti. Il programma aperto risponde comunque rapidamente ai comandi e fa scorrere la mappa in modo fluido. E’ possibile impostare la risoluzione e eseguire il gioco in finestra, modalità che peraltro non lascia scorrere la mappa con il movimento del mouse verso il basso. Preferibile quindi giocare NCP a schermo intero.

La documentazione di AACW consiste in un manuale in formato pdf. L’apprendimento del gioco è inoltre facilitato da tre tutorial che ricalcano lo schema di AACW, concentrandosi soprattutto sull’organizzazione della catena di comando. La documentazione è sintetica, ma se in AACW lasciava insoddisfatti soprattutto nella trattazione della gestione politica o strategica, in NCP appare meglio adeguata ad un gameplay molto meno complesso, pur lasciando a desiderare per gli aspetti relativi alla descrizione del meccanismo dei rifornimenti.
Lo staff di AGEOD si è rinnovato nel comparto grafico, ed infatti l’impatto visivo di NCP appare piuttosto diverso da quello di BoA e AACW. Personalmente preferivo i vecchi standard, anche se la lettura della mappa è forse ora più intuitiva, con maggiore evidenziazione delle foreste e delle montagne. Decisamente meno belle a mio parere le figurine delle unità. Le forze sulla mappa possono essere rappresentate anche tridimensionalmente, ma mi sono sembrate decisamente brutte.
Le nazionalità si distinguono attraverso differenti colorazioni. La molteplicità delle truppe disponibili non consente tuttavia di associare ad un’unica figura un’unica tipologia di unità. Una brigata rappresentata da un soldato può ad esempio contenere anche batterie di artiglieria o squadroni cavalleria, visualizzabili solo in una finestrella in basso che sintetizza l’ordine di battaglia attraverso l’uso di icone NATO. I generali sono rappresentati con il disegno dei loro storici ritratti.
La colonna sonora costituita da marce militari ed inni è come sempre colta: non potevano mancare la Marsigliese e la marcia imperiale degli Zar, e da convinto antibolscevico ho provato una stretta al cuore ascoltando la marcia del Preobrajenski (il reggimento che sino all’ultimo cercò di salvare la vita all’imperatore). La rappresentazione visiva delle battaglie è ridotta al minimo: le unità si muovono velocemente sulla mappa e quando si scontrano lasciano apparire un semicerchio di due diversi colori rappresentativi dell’equilibrio di forze in campo nei vari momenti dello scontro.

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