UFO: Aftershock

Il gioco in questione appartiene ad un filone nato molto tempo fa e che inizia la sua vita con l’uscita di Ufo Enemy Unknown!. Per i giovanissimi che forse si saranno persi questo titolo, dirò che in quel capolavoro tecnico e ludico si parlava di un’invasione di cattivissimi alieni venuti dalla fascia di Orione e con l’aspetto di “grigi” umanoidi, con gli occhini neri e la testa grossa, visti tante volte nella celebre serie televisiva X-File.
Il giocatore era chiamato a comandare una organizzazione internazionale finalizzata a scoprire il mistero delle tecnologie aliene, la loro cultura e il perché fossero venuti a rompere le scatole proprio a noi, con tutti i pianeti che ci sono nella nostra galassia. Il giocatore era posto davanti a problematiche quali la gestione di nuove armi, il loro studio ed evoluzione, l’organizzazione dei soldati e degli equipaggiamenti (tutti e due con caratteristiche precise ed uniche variabili con il tempo), la ricerca e la crescita di ogni veterano battaglia dopo battaglia.
C’era una spettacolare, per quei tempi, rappresentazione 3D del globo terrestre grazie alla quela si potevano inviare caccia ad intercettare gli ufo, tentando di abbatterli con tanto di animazione e massima soddisfazione da parte del giocatore. Sempre da questa schermata era possibile controllare la costruzione e gestione di basi sparse ovunque.
Il gioco dava la possibilità di usare armi tanto devastanti da incendiare distruggere e frammentare tutto sul campo di battaglia. Ad esempio, spesso si poteva preferire di accendere un bosco piuttosto che andarci dentro, strategia che ha più volte dato la libertà di adottare una politica del “prima spara e poi fa le domande!!” Alla faccia dell’amore cosmico e della venuta degli alieni portatori di pace.
Molto altro ancora era compreso nel vecchio Ufo, un gioco che in definitiva garantiva un livello strategico in tempo reale  e una gestione tattica a turni.
Due sequel seguirono questo gioco portando a tre i titoli che aprirono il sentiero adesso ripercorso dalla Cenega prima con Ufo Aftermath e poi con Ufo Aftershock, il gioco oggetto di questa recensione . Durante la produzione del gioco da parte di Cenega e anche dopo l’uscita di  Ufo Aftermath (primo episodio della serie) non pochi accusarono la casa  di Praga di evidente plagio e di mancanza di innovazione. Sono d’accordo sul fatto che non abbiano investito troppo su innovazione narrativa, ma posso  affermare con sicurezza che hanno creato un nuovo modo di giocare questo filone particolare di guerra all’alieno.

Non potendo di fatto raccontarvi la storia che si articola durante l’esperienza ludica senza privarvi dell’avvincente gusto della rivelazione per gradi, motore dell’interesse del giocatore, vi parlerò invece di come questa serie e questo gioco in particolare abbiano conquistato la mia stima.
Come vi ho già detto il compito del giocatore è quello di debellare l’invasione aliena della Terra ma in particolare questo compito è legato al primo episodio; nel secondo invece come risultato diretto degli eventi precedenti un gruppo di umani, fortunatamente lontani dal pianeta durante i disastri ecologici e bellici che vi hanno avuto luogo, tornano per trovarsi di fronte ad un mondo sconvolto e pieno di misteri.
Il gioco vi chiamerà ad occuparvi della gestione di questo gruppo intento a stabilire contatti con i sopravvissuti sulla superficie e a condurre la lotta contro l’invasore scoprendo nel contempo cosa sia successo durante il periodo che intercorre tra i due episodi e perché il “cattivo alieno” ce l’ha ancora con noi.
Per fare questo avrete bisogno di basi sulla superficie con laboratori e fabbriche, nuovo personale, reclute e rifornimenti di materie prime a loro volta  divise in tre categorie:

  • Beni a bassa tecnologia
  • Beni a media tecnologie
  • Beni ad alta tecnologia o alieni.

Le risorse sono disponibili sulla superficie nelle province in cui il globo è suddiviso. Ogni provincia può fornire più o meno risorse od ospitare una  base (amica o nemica). Ogni base potrà essere dotata di vari tipi di edifici, ognuno con una specifica utilità nel gioco.

  • Quella di ricerca in cui è possibile avviare ricerche specifiche per la creazione di nuove armi, miglioramenti a quelle conosciute, autopsie di alieni e mutanti ( ci sono anche i mutanti), analisi delle tecnologie aliene, della loro cultura.
  • Quella di gestione delle produzione per armare e rifornire le vostre unità, creare nuovi armamenti e nuovi veicoli
  • Quella della gestione delle basi e delle strutture ad esse collegate con sistemi di difesa, intelligence ed arruolamento di milizie territoriali.

La perdita di un provincia o la sua conquista può essere strategicamente importante in relazione alla sua posizione, alla dotazione della sua base e alla sua effettiva importanza in termini di risorse.
Le basi ospiteranno inoltre la vostra forza produttiva e di ricerca. Senza di esse non sarete in grado di garantire la continuazione del conflitto, ogni base sarà collegata all’altra con una serie di condotti logistici necessari per muovere le risorse. Senza questi condotti logistici le basi fermano la loro produzione e questo impone al giocatore un’ attenta valutazione dei rischi legati alla localizzazione di ogni complesso e alla vicinanza del fronte di combattimento, oltre ovviamente alla necessità di difendere strenuamente le linee logistiche primarie che garantiscono collegamenti multipli tra importanti insediamenti produttivi.
I rapporti con le comunità locali sono fondamentali per la stabilità sociale delle province da voi controllate. Avere buoni rapporti con gli indigeni garantisce un rifornimento di personale di alto livello in grado di adempiere a compiti specifici senza dover essere addestrato e anche di acquisire prestigio in seno alle fazioni locali. Questo prestigio poi potrà, all’occorrenza, essere scambiato con una fornitura di materie prime altrimenti non reperibili nell’immediato. Acquisire prestigio alle volte implica anche dover combattere per una provincia priva di effettiva importanza strategica ma di assoluta necessità politica.

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