Close Combat: Cross of Iron

E’ strano ritrovarsi nell’Agosto 2007, alla veneranda età di 31 anni, a recensire Close Combat: Cross of Iron, una riedizione curata dalla CSO Simtek e pubblicata dalla Matrix Games di Close Combat III: The Russian Front, pubblicato originalmente il 31 Dicembre del 1998 dalla Microsoft! Ci ho giocato moltissimo, fino a quando ho incautamente prestato il CD a qualcuno che ha pensato bene di tenerselo. Le risorse hardware a disposizione allora sul tipico PC domestico erano infinitamente più ridotte, e il 3D non isometrico stava conquistando adepti principalmente nel settore degli “sparatutto”. Chi avrebbe mai pensato allora che nel giro di pochissimi anni sarebbero usciti giochi di tattica militare in 3D? La serie Combat Mission (iniziata nel 2000), o Operation Flashpoint (2001)? E, per venire ad oggi, Shock Force e Armed Assault, eredi proprio di quelle due fortunate serie, aggiornate con grafiche davvero stupefacenti, in grado di mettere a dura prova anche i moderni PC multiprocessore e dotati di schede grafiche potenti come un PC del ’99?!

Per giudicare un titolo come Cross of Iron (CoI nel seguito) è necessario tenere presente questa premessa: si tratta pur sempre di un gioco vecchio, riedito e arricchito per l’occasione di nuovi contenuti. La fortunata serie Close Combat della Atomic Games ha avuto probabilmente il suo apogeo col terzo dei cinque capitoli, dal momento che il primo titolo era nettamente immaturo, il secondo aveva molti limiti e bug, e il quarto e il quinto hanno tentato di introdurre un sistema per la campagna sbilanciato e irrealistico; sembra quindi abbastanza logica la scelta di ripubblicare proprio CC3, che oltre tutto, insieme a CC5, è il gioco della serie per cui sono stati sviluppati più mod (ricordo per i non addetti ai lavori che un mod è una modifica parziale di un gioco, in genere creata da appassionati e quindi “non ufficiale”, volta a migliorarne o ampliarne la giocabilità cambiandone la grafica, il sonoro, le regole, le missioni disponibili o qualsiasi altro elemento).
La serie Close Combat ci trasporta direttamente sul fronte di alcuni dei più importanti teatri di guerra della seconda guerra mondiale, in una visuale dall’alto piuttosto ravvicinata, che ci permette di vedere e gestire (a squadre) i singoli soldati al nostro comando. Cross of Iron è incentrato sulle operazioni militari tra Germania e Russia, dall’Operazione Barbarossa nel ’41 fino alla caduta di Berlino (e oltre). Potrete arrivare nei cortili del Cremlino, o combattere nelle strade di Stalingrado, o nei campi costellati di carcasse di carri armati di Kursk; vedere la fanteria avanzare sotto il fuoco di cecchini e artiglieria, i carri armati seminare il panico con cannone e mitragliatrici, i feriti e quelli che ne hanno visto abbastanza che alzano le mani e si consegnano prigionieri. Si tratta quindi di un gioco essenzialmente tattico, e non avremo a che fare coi problemi logistici se non nel senso che ne subiremo gli effetti (in base a quanto stabilito dal disegnatore dello scenario) in termini di mancanza di rinforzi e limitatezza di mezzi e tipologie di truppe disponibili. Tuttavia una parte importante del gioco si svolge non sul campo di battaglia, ma nelle schermate precedenti e seguenti il combattimento vero e proprio, come vedremo.
Ma procediamo con ordine. L’installazione procede senza particolari problemi, anche se è richiesta l’installazione della ormai obsoleta Microsoft Java Virtual Machine per utilizzare MMCCIII, il server per la gestione della campagna multiplayer, e del .Net framework (necessario per utilizzare i tool aggiuntivi). Appena approdati alla schermata principale configurate le opzioni e impostate subito la risoluzione video in modo che sia pari a quella nativa del vostro LCD, poi andate nella sezione Bootcamp (campo di addestramento), dove apprenderete i comandi principali del gioco e potrete famigliarizzare con l’interfaccia. Finito il tutorial, dalla schermata iniziale potrete scegliere il tasto “Play Game”: a questo punto i veterani di CC3 si ritroveranno davanti la famigliare interfaccia per la scelta della missione. Per prima cosa dovrete decidere se combattere una singola battaglia, una operazione (ovvero una serie di battaglie correlate) o una campagna (una serie di operazioni correlate), oppure se caricare una partita salvata in precedenza. E’ possibile giocare battaglie, operazioni e campagne sia in single player che contro una discreta AI; sono disponibili numerosi parametri per impostare la difficoltà e il realismo (volendo anche in modo diverso per i due giocatori).

Rispetto a CC3 Cross of Iron aggiunge una nuova campagna, con ben 26 nuove mappe veramente ben fatte: Fuger’s Ostliche Wut ’43-’44 (al fondo nell’elenco). L’ho giocata estensivamente (non ho ancora finito) e devo dire che l’ho trovata molto ben congegnata e divertente, anche se in modalità single player l’Intelligenza Artificiale ha numerosi limiti, soprattutto quando assume un ruolo offensivo, come capita molto spesso se si gioca come nel mio caso tenendo i Tedeschi: il mio consiglio è quindi di non incorrere nel mio stesso errore e di giocarla o in multiplayer o tenendo i Russi. Per il resto ci si deve affidare ai numerosi, fantastici mod disponibili, riorganizzati e resi compatibili con l’utility inclusa nel gioco “ModSwapper”, che permette di applicare e rimuovere i mod in modo semplice e rapido: tra quelli che ho provato mi è piaciuto in modo particolare il “Vietnam V2 mod”, con tanto di campagna e mappe custom, e una ricerca del dettaglio davvero encomiabile (i suoni della foresta, le voci dei Viet Cong), elementi che lo rendono del tutto all’altezza del gioco “standard”.

Una volta selezionata la battaglia apparirà una schermata con la quale potremo “comprare” le unità da utilizzare, scegliendo tra le moltissime disponibili, divise in Command, Support, Infantry e Armor. Ovviamente il numero di punti disponibili è limitato e se una squadra di fanteria leggera può costare 15 o 20 punti, un carro armato Panther, sempre che sia disponibile, può valerne più di 200. In base ai punti a disposizione, alla mappa (di cui possiamo prendere visione fin d’ora), al tipo di nemico (leggere attentamente il briefing può dare dei suggerimenti) e alle nostre personali predilezioni (es: io AMO i lanciafiamme!) comporremo la squadra con cui dovremo tentare di raggiungere gli obiettivi. Le unità di comando hanno un raggio di influenza (visualizzabile in battaglia premendo lo spazio) entro il quale daranno importanti vantaggi alle truppe amiche, soprattutto mantenendo alto il loro morale. Il morale e l’esperienza sono due importanti fattori nella scelta delle unità: sono infatti disponibili unità coscritte, regolari e di élite, e il loro comportamento sotto il fuoco nemico è estremamente diverso. Il gioco simula infatti il comportamento dei singoli soldati, e una “mela marcia” o un novellino potrebbero darsela a gambe o addirittura consegnarsi al nemico appena iniziano a essere feriti i primi commilitoni!
Inoltre di ogni unità è possibile visualizzare una sintetica descrizione e il dettaglio delle armi a disposizione, incluse le bombe a mano, i fumogeni, gli esatti modelli delle armi individuali e via dicendo.

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