Carriers at War

In conclusione possiamo dire che CAW è un gioco semplice e veloce destinato ad un pubblico di giocatori che non vuole avere nulla a che fare con il micromanagement. Se appartenete a questa categoria, troverete CAW piacevole e divertente. Le partite, anche per gli scenari più complessi, durano relativamente poco: uno scenario come Midway può essere agevolmente concluso in un’oretta di gioco. Questo è un bel vantaggio, soprattutto se giocate in multiplayer, modalità nella quale il gioco offre le maggiori possibilità di divertimento.
D’altro canto, l’eccessiva semplicità di CAW è anche il suo più grosso limite: detto brutalmente, essendo poche le cose da gestire, le azioni che il giocatore deve fare sono sempre le stesse. Se si aggiunge l’esiguo numero di scenari presenti, si capisce in fretta il motivo per cui questo gioco non entrerà certo a far parte della top ten dei giochi più longevi della storia del videogame!
E’ addirittura irritante vedere come molti aspetti potenzialmente interessanti del gioco siano trattati in maniera superficiale, lasciando al giocatore una possibilità di intervento marginale o nulla. Perché non approfondire elementi come la gestione degli squadroni (armamento, altitudini operative, ecc.), della CAP o delle formazioni navali? Storicamente fu proprio un avvicinamento ad alta quota da parte dei bombardieri in picchiata americani, mentre la caccia giapponese era a bassa quota, a determinare la disfatta giapponese di Midway. In CAW non esiste la gestione delle altitudini, il modello che gestisce i combattimenti non le prevede. Perché, ancora, non posso dare degli ordini specifici ai miei sottomarini o ai miei ricognitori? Perché non sfruttare le potenza di calcolo messa a disposizione dalle CPU moderne ed elaborare un sistema di danni alle navi un po’ più realistico dei punti-danno?
Altro aspetto che testimonia la ipersemplificazione dei modelli adottati in CAW è l’impossibilità di muovere le proprie portaerei quando queste hanno lanciato i propri aerei per un attacco: queste devono infatti stazionare nell’esagono in cui si trovano fino al rientro degli apparecchi. Se da un lato questo sistema evita che i giocatori più smaliziati utilizzino strategie suicide, lanciando gli aerei al limite del loro raggio di azione e fuggendo via con le loro portaerei per evitare il contrattacco nemico, dall’altro porta ad attuare tattiche completamente antistoriche, come la possibilità di intercettare le portaerei con dei gruppi di superficie mentre queste sono bloccate in attesa del rientro dei loro velivoli.

Non manca poi qualche bug, anche grave: in alcuni casi gli aerei in CAP non decollano e non intercettano i bombardieri nemici. Le navi danneggiate dovrebbero rallentare le TG che le contengono: in pratica ciò non sempre avviene e spesso e volentieri si vedono flotte che contengono navi ridotte a relitti fumanti che viaggiano a oltre venti nodi. E’ praticamente impossibile danneggiare in maniera significativa una base terrestre (e sopratutto gli squadroni di aerei che si trovano lì), anche se le mandate contro 2.000 bombardieri. Avere la possibilità di rendere inservibile la base per un certo periodo di tempo sarebbe stata la soluzione più corretta dal punto di vista del realismo, ma il semplicistico sistema di gestione del danno in CAW lo impedisce, dato che le riparazioni non sono possibili. A influire negativamente sul giudizio complessivo è anche il prezzo a cui CAW viene proposto: 50$ (una quarantina di euro circa) per la versione in digital download non sono pochi e a quel prezzo sarebbe lecito aspettarsi qualcosa di più. Va infatti considerato che in fin dei conti si tratta pur sempre di un remake e qualche scenario in più, secondo me, era d’obbligo includerlo. Speriamo che si sviluppi una comunità di appassionati che si metta all’opera con l’editor e renda disponibile per questa versione di CAW un po’ dei vecchi scenari disponibili per l’originale del 1992.
La SSG è comunque al corrente delle richieste dei giocatori ed è già al lavoro. Nel momento in cui vi scrivo una patch è appena uscita e sembra risolvere alcuni dei bug più eclatanti. Nuove funzionalità sono in cantiere e probabilmente le prossime patch apporteranno ulteriori miglioramenti al gioco.
Il mio consiglio in definitiva è di valutare con molta attenzione l’acquisto: CAW potrebbe piacervi se amate l’ambientazione e volete qualcosa di veloce da giocare e di poco impegnativo, oppure se siete a digiuno di strategici di un certo spessore. Se come me invece siete convinti che la bellezza risiede nella cura dei dettagli potreste rimanere delusi.

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