Hearts of Iron II Doomsday

I team di ricerca sono rimasti gli stessi, ed è un peccato, si sarebbe potuto inserire qualche nuovo team attraverso la conquista di paesi o il miglioramento di quelli esistenti nel corso del conflitto.
Interessante è anche la creazione di un “diario di guerra” per ogni nostro comandante. Oltre alle classiche promozioni ora i nostri generali potranno acquisire nuove abilità in base alla tipologia del campo di battaglia, quindi se mandassimo Rommel in Africa dopo una serie di vittoriose battaglie acquisterebbe l’attributo di “volpe del deserto” che consente un bonus durante combattimenti in zone desertiche. Oltre a ciò anche i livelli di morte accidentale durante uno scontro sono aumentati e in operazioni particolarmente cruente non sarà difficile perdere valorosi comandanti alla testa delle loro truppe.
Per quanto riguarda l’IA (Intelligenza Artificiale) anche qui i programmatori hanno fatto registrare progressi, ancora non si può gridare al miracolo: ora il computer riesce ad organizzare difese discrete e alcune azioni piuttosto spettacolari come lo sbarco italiano a Marsiglia, o il ritiro delle truppe sovietiche in profondità prima dell’inizio delle ostilità tra Germania e Russia. Nonostante queste migliorie dopo un paio di partite l’IA diviene facilmente prevedibile e non è in grado di imparare dalle mosse avversarie, e ciò potrebbe rendere scontato l’esito delle partite seguenti se non si attuano cambiamenti strategici drastici.
Di notevole interesse l’editor degli scenari, esso permette di modificare quasi tutti i parametri del gioco, dalle tecnologie ai ministri, fino alle caratteristiche delle unità e delle regioni della mappa. Si ricorda però che la forma o la dimensione delle regioni rimarrà sempre quella e non è possibile alterarla in nessun modo.
Il manuale di un centinaio di pagine spiega le caratteristiche principali del gioco, inoltre il tutorial riesce a toccare tutti i vari aspetti dalla guerra terrestre fino a quella aeronavale, ma per scoprire le strategie vincenti l’unica è cimentarsi in una partita, all’inizio scegliendo stati facili da gestire come Germania o USA
Il multiplayer rimane identico al precedente, ci si potrà connettere al server ufficiale Valkirienet, tramite ip o rete locale.
La versione italiana sarà curata dalla Blue Label, per una data ufficiale ancora non si è saputo niente di preciso, ma appena sarà ufficializzata la data di commercializzazione nel nostro Paese non mancheremo di mettervi al corrente.
Per concludere si tratta certamente di un titolo ben fatto che colma alcune lacune della versione base, ad esempio ora un attacco combinato con forze corazzate, meccanizzate e motorizzate garantisce dei bonus per la parta attaccante, ma non si può ancora dire che sia il gioco definitivo, ci sarebbero ancora tanti piccoli dettagli da curare, come una più accurata rappresentazione dei carri armati nelle loro icone (che al momento sono identiche per tutti gli stati), una differenziazione delle unità in base ai singoli stati, una revisione dei bombardamenti strategici che risultano eccessivamente devastanti sin dai primi anni mentre le industrie distrutte vengono ricostruite a tempo di record… piccoli dettagli che però fanno la differenza tra un buon gioco e un capolavoro.

Pages: 1 2 3 4