La battaglia di El-Alamein

Introduzione
L´avanzata italo-tedesca fino ad El-Alamein fu merito principalmente della genialità di Rommel. La misura del suo talento era stata fornita nella prima metà del 1941 , quando , dopo una ritirata di circa 1000 Km dalla Cirenaica alla Tripolitania ebbe la meglio laddove nessuno se lo aspettava : contrattaccando di sorpresa , catturando Tobruk e sconfiggendo la Ottava Armata (allora guidata da Richtie) , riuscì a penetrare nel territorio egiziano spingendosi fino ad El-Alamein.

Questa località (in cui oggi si possono trovare il Sacrario italiano ed i cimiteri tedesco ed alleato) è una piccola stazione ferroviaria posta a circa 100 Km ad ovest di Alessandria. Da qui si diparte una una strozzatura di circa 60 Km che va dal mare alla depressione di Qattara (zona paludosa sede di un antico mare proscigato e quindi non transitabile).Questa zona fu teatro dello scontro che sanzionò la fine delle possibilità dell´Asse in Nord Africa e al contempo rilanciò le possibilità degli Alleati, che ottennero una prima decisiva vittoria nello scacchiere europeo.

Il 1 Luglio 1942 Rommel giunge ad El Alamein. Ha appena riconquistato Tobruk e si è subito spinto verso il confine egiziano , superando Bardia e Marsa-Matruh. Tuttavia l´armata italo-tedesca è già stata duramente provata dagli scontri precedenti : i suoi battaglioni contano la metà degli effettivi di quelli britannici. Nonostante questo la disparità non sarebbe ancora risolutiva , se non fosse per altre ben più gravi carenze. Rommel infatti ha visto allungarsi in maniera eccezionale le sue linee di rifornimento , e la presenza di Malta arreca grave danno ai convogli italiani che tentano di rifornire l´ Afrika-Korps e le divisioni italiane. Inoltre vi sono forti rivalità e incomprensioni tra i comandi tedeschi e quelli italiani , che non giovano certo alla situazione generale.

Infine , ma di grande importanza , vi è la situazione dei reparti italiani sulla linea di fuoco. Gettate in una guerra di movimento , i tre quarti delle fanterie italiane sono appiedate. I viveri scarseggiano , mancano le zanzariere , gli avvicendamenti sono cosa rara; vi è una costante penuria di munizioni e di carburante ; le batterie italiane risparmiano colpi per i momenti decisivi della battaglia. Le divisioni corazzate sono dotate in larga parte dei carri serie “L” , evocativamente soprannominate “tombe di latta”. Il nostro cannone migliore (il 75) ha una gittata inferiore di 4 Km rispetto alle bocche di fuoco inglesi e tedesche; quello anticarro (il 47) è praticamente inutile contro i corazzati inglesi. Per questo alle truppe italiane mancano i requisiti materiali ( certo non mancano quelli di valore!) per partecipare efficacemente alla battaglia.
La situazione delle truppe del Commonwhealt è sicuramente migliore : innanzitutto godono di linee di rifornimento più brevi (agevolate dalla linea ferroviaria e dalla breve distanza con Alessandria ed Il Cairo); il fronte che devono difendere è ristretto e la presenza della depressione naturale a sud blocca qualsiasi possibilità di manovra avvolgente da parte di Rommel ; il comandante Auchinleck ,che ha sostituito Richtie, ha provveduto a dotare la linea difensiva di campi minati , di ridotte e di posizionamenti in profondità. Inoltre, grazie allo sforzo diplomatico di Churchill , gli inglesi ricevono ingenti aiuti dagli Stati Uniti sotto forma di carri Sherman , cannoni da 152 e semoventi da 105.

Fase 1 – (2 Luglio – 27 Luglio)
Pur con questi presupposti il 2 Luglio Rommel decide di attaccare, confidando nella fortuna. Tuttavia la scarsità di forze e di carburante lo obbligano a modificare la sua tattica preferita (avanzata su linee avvolgenti), attaccando i capisaldi avversari ad El-Alamein (nord) e Ruweisat (centro).

Partecipano all´azione la 90° Divisione Leggera (Ger) , le divisioni “Trento” , “Trieste” ed il 7° Bersaglieri (It) , più unità del DAK. Ma la resistenza è durissima e gli obiettivi non sono raggiunti nè a nord nè al centro. Il 3 Luglio un contrattacco britannico distrugge praticamente la divisione “Ariete” (It) , ed il logorio è tale che giunge l´ordine di Rommel per sospendere l´attacco ed attestarsi sulle posizioni difensive. D´ora in poi l´inizativa passa agli inglesi , con la sola eccezione dei giorni 7 ed 8 Luglio , quando una progressione a sud delle divisioni “Littorio” (It) e 21° Corazzata (Ger) apre la prospettiva di giungere al Nilo da sud. Tuttavia l´illusione è di breve durata e si ritorna ben presto ad una situazione di stallo.

Così il 27 Luglio si chiude con un nulla di fatto la prima fase della battaglia. Rommel intuisce di essere caduto in una trappola e , fiutando il pericolo, propone la ritirata al confine libico. Questa ipotesi viene scartata da Hitler e da Mussolini , segnando così la sorte dell´Armata italo-tedesca.

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