Field of Glory

Nella realtà storica i romani furono accerchiati a massacrati, ma guardate come è facile impedire una mossa del genere e accorciare la propria linea di difesa:

Le unità che erano all’ala destra si stanno rapidamente spostando a sinistra, mentre l’ala sinistra sta avanzando disponendosi in modo da fronteggiare il centro dello schieramento nemico. Ed ecco la manovra completata:

Tutto sta a questo punto nello sconfiggere col nostro centro le truppe antistanti prima che l’ala destra, rimasta coperta da truppe più deboli, ceda. Ed ecco cosa rimane dei cartaginesi dopo un paio di turni:

Una vittoria schiacciante, ma credo non molto meritata. Sarebbe bastato fare la mappa più grande? non credo. Sarebbe necessario invece limitare la mobilità di una delle due fazioni per un certo numero di turni, in modo da simulare l’impossibilità per un grande esercito di cambiare fronte senza scompaginarsi. Ma purtroppo FoG non dispone ad oggi di regole che coprano questo tipo di battaglie, e i bordi della mappa saranno sempre lì a fornirvi un punto di appoggio per la vostra difesa.

Il gameplay e il divertimento

Finora sono emerse soprattutto critiche, ma la situazione complessiva è migliore di quella che potete immaginare, e per un fatto semplicissimo: FoG è divertente. Se in termini di realismo ci sono difetti piuttosto evidenti, e io ho citato solo due dei principali, il gioco è però del tutto intuitivo ed appagante. Lo scontro è spesso appeso ad un filo; la fortuna conta il giusto, e a volte determina capovolgimenti di situazione imprevisti ed emozionanti; ma alla fine si ha la sensazione di avere vinto o perso per le proprie decisioni, per la propria capacità di individuare un punto debole o di osare una carica rischiosa a un dato momento.

Peccato per il pessimo, veramente pessimo manuale. Si tratta di una decisione commerciale, è evidente: la Osprey vende i bellissimi volumi rilegati con le regole di gioco, e il manuale pdf sarebbe stato un potenziale concorrente a basso prezzo. Volete le regole? dovete comprarvi i libri della Osprey. Lasciatemi dire che è del tutto assurdo, a mio avviso: compro un gioco ed esigo un manuale stampabile e leggibile, e possibilmente deve essere completo e ben scritto. Quello che avete in FoG è un’accozzaglia di informazioni in html, male organizzate e decisamente troppo sintetiche e piene di lacune, e volutamente scomodissime da stampare.

Per fortuna il gioco è abbastanza intuitivo da portarvi poco per volta a padroneggiarlo, ma non c’è nessun tutorial, e alcune delle meccaniche di gioco avrebbero richiesto esempi e spiegazioni dettagliate per essere apprezzate appieno.

Cionondimeno posso affermare con serenità che ho giocato con piacere a ciascuna singola battaglia che ho avuto modo di provare. La varietà di truppe e situazioni è notevole, e la durata di uno scenario piccolo o medio abbastanza contenuta da consentire anche a chi ha poco tempo di finire la battaglia in una serata. Credo che un wargame dovrebbe essere realistico, o per lo meno sacrificare non troppo realismo al divertimento; ma anche che un gioco possa sopperire ad alcune lacune semplicemente con l’appeal. Bene, Fog è un gioco divertente.

Il multiplayer

Un gioco come questo deve buona parte della sua attrattiva al gioco in multiplayer. L’AI non è malaccio, devo dire, ma come al solito non è paragonabile a un avversario in carne ed ossa. Avevo avuto modo di collaudare l’ottimo sistema di play by email (PBEM) di Slitherine con Battlefield Academy, e le mie aspettative che anche FoG usasse lo stesso sistema non sono andate deluse. Ottimo! Come ho già spiegato nella mia precedente recensione, non si tratta di un VERO sistema PBEM: niente email da mandare, niente salvataggi da allegare! I turni sono gestiti da un server centralizzato; riceverete una mail ogni volta che l’avversario ha finito di giocare il suo turno, e vi basterà avviare il gioco e loggarvi nella sezione multiplayer per vedere i turni svolti dagli avversari e giocare i vostri.

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