Hannibal: Rome and Carthage in the Second Punic War

D’altra parte la curiosità suscitata dal gioco è molto elevata. Il sistema di gioco, non semplice ma molto lineare, è davvero originale e accattivante.

GAMEPLAY

Finalmente si inizia e .. si reinizia… I vostri errori saranno tali che per parecchie partite sarete costretti al sistema poco creativo del “try and error”. Per parecchie partite vi accorgerete di piccoli e grandi errori che già dopo pochi turni hanno compromesso definitivamente le gesta del vostro Annibale in erba. Seppure frustrante e talvolta pedissequamente ripetitiva, questa è la parte più divertente del gioco. Imparare a imperversare per il Mediterraneo tenendo in scacco forze superiori è piuttosto affascinante.

Ogni turno è diviso in fasi: fase di produzione delle armate, fase del senato, fase di attivazione dei leader. Questa ultima è il vero cuore del gioco ed è a sua volta composta da tante sottofasi, in cui si attivano i singoli leader.

La mappa é forse la cosa più originale del gioco. Derivata direttamente dal gioco da tavolo, ha un numero molto limitato di “territori”: un paio in Africa, uno per Spagna e Gallia, una manciata per l’Italia continentale, le tre isole (Sicilia, Sardegna e Corsica) e una mezza dozzina di territori di mare. All’interno della stessa “zona” è però possibile raggiungere parecchi obbiettivi, senza limitazioni di movimento o di numero. Ecco che ciò che sembrava statico e banale diventa improvvisamente sinonimo di grande libertà di azione.

Su alcune zone di terraferma sono collocate le città ed altri obbiettivi secondari, come le coltivazioni di grano. Le città, una ventina in tutto, sono suddivise tra “piccole” e “grandi”. Militarmente, le città offrono una resistenza proporzionale alle dimensioni. Per questa ragione, le città più grandi e le capitali sono catturabili praticamente solo tramite assedio, ovviamente della durata di più turni, mentre le città più piccole possono cadere, con un numero ragionevole di perdite, anche con azioni militari di assalto diretto, che occupano solo una parte di turno.

Di base, le pedine sono di 4 tipi soltanto: fanteria, truppe montate (cavalleria ed elefanti), leader e flotte navali. Naturalmente soltanto le flotte possono combattere in mare e soltanto tramite le navi gli eserciti possono attraversarli.

Le flotte non hanno alcuna caratterizzazione, mentre le truppe di terra sono differenziate secondo semplici ma variegati criteri. Di massima, le fanterie sono più efficaci in assedio mentre le truppe montate sono più efficienti nelle battaglie campali. Ogni unità ha un fattore di attacco e uno di difesa, a cui si aggiungono alcune abilità speciali: per esempio i galli sono molto forti in attacco, perché gli viene riconosciuta la qualità di valenti guerrieri, ma sono molto limitati nella riorganizzazione dopo un combattimento in quanto “facili ad ubriacarsi”.

Appare evidente che il livello di simulazione è molto approssimativo. Come accennato, ogni pedina rappresenta circa un divisione, ma l’esercito di Annibale inizia il gioco con una pedina “elefanti” in Italia. Ormai é da tempo assodato che Annibale partì dall’Africa con non più di 37 elefanti, ma poi gli storici non trovano accordo su quanti arrivarono ad attraversare le alpi indenni ed in grado di combattere. Certamente molto pochi per giustificare una pedina a livello di divisione. Inoltre, la brutta abitudine delle truppe galliche di ubriacarsi prima del combattimento influenzò in maniera decisiva soltanto la battaglia del Metauro. Per finire, è possibile che il senato di Roma elegga Scipione a capo di un esercito al primo turno, ancor prima che Annibale abbia messo piede in Italia… conti alla mano Scipione doveva essere poco più che adolescente… Altri, più eruditi di me, probabilmente troveranno tanti altri motivi per ritenere il gioco poco aderente alla storia. Ma tutto questo non è necessariamente un difetto. Il gioco appare più una fiction divertente, liberamente ispirata alla seconda guerra punica, piuttosto che una rigorosa simulazione storica. Come tutte le fiction di buon livello, riesce a creare una atmosfera decisamente intrigante, in barba alle evidenti distorsioni storiche.

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