Panzer Command: Kharkov

La schermata iniziale presenta le classiche opzioni a disposizione di ogni gioco di strategia che si rispetti: è possibile giocare una battaglia singola, iniziare una campagna (una serie di battaglie singole collegate da una storia), avviare una partita in multiplayer (solo via PBEM) e modificare alcune opzioni di gioco. Per ciascuna battaglia, è inoltre possibile selezionare il livello di difficoltà (easy, normal oppure hard): a detta degli sviluppatori ciò non influenza l’aggressività o l’astuzia dell’intelligenza artificiale, ma soltanto i punti che essa avrà a disposizione per “acquistare” unità aggiuntive per il suo esercito. A livello easy quindi l’IA potrà schierare contro di noi meno truppe, mentre a livello hard un quantitativo maggiore.
Selezionata la missione, ci viene presentata la schermata per la scelta delle unità. Ciascun giocatore ha a disposizione un determinato quantitativo di “punti” da spendere per l’acquisto di unità aggiuntive oltre a quelle “core” che già fanno parte del suo schieramento. Ciascuna unità aggiuntiva ha un determinato costo in punti, così in questa fase il giocatore può essere obbligato a fare delle scelte: acquisto l’artiglieria e il supporto aereo oppure preferisco avere un plotone in più di carri? Fatte le opportune modifiche alla propria forza iniziale, si entra nel vivo del gioco. L’interfaccia è sostanzialmente identica a quella del primo capitolo e svolge molto bene il suo lavoro. La parte principale dello schermo è occupata da una rappresentazione tridimensionale del campo di battaglia. E’ possibile, con pochi click del mouse, selezionare le unità, tracciare una LOS (Line of Sight, cioè la linea di vista), allontanare e avvicinare la visuale e spostare l’inquadratura a piacere. E’ possibile impartire gli ordini alle unità selezionate attraverso un comodo menu a scomparsa accessibile con un click destro del mouse oppure mediante degli shortcut da tastiera.
In basso a destra troviamo la familiare mini-mappa, che ci dà una visione d’insieme del campo di battaglia e ci aiuta ad orientarci meglio con la visuale 3D.

Sopra la mini mappa, troviamo un utilissimo pannello messaggi nel quale sono riportati i vari avvenimenti degni di nota durante il replay delle varie fasi del turno: colpi andati a segno, inizio di bombardamenti aerei o dell’artiglieria, oppure unità che sono state danneggiate o distrutte. Cliccando su un messaggio la visuale si sposta immediatamente sull’unità coinvolta: personalmente trovo tale funzionalità utilissima per non “perdersi” parti importanti dell’azione, costringendo a visionare nuovamente il replay.
Infine, in basso al centro dello schermo troviamo un pannello di scelta rapida che riepiloga le forze a disposizione del giocatore sulla mappa di gioco: le unità disponibili sono rappresentate sotto forma di icone; le icone cambiano colore se la corrispondente unità subisce il fuoco nemico e cliccando sull’icona è possibile una selezione veloce dell’unità corrispondente.
Visivamente PCK è molto gradevole, specie se si imposta al massimo il livello di dettaglio grafico. Certamente non siamo ai livelli di un moderno FPS, ma per un gioco di strategia il dettaglio è più che buono. I mezzi sono ben disegnati e le texture sono generalmente all’altezza. Degno di nota il lavoro svolto sulla fanteria, che è rappresentata in maniera molto meno “stilizzata” rispetto al primo capitolo della serie.
A tale impegno per una buona resa grafica del prodotto si accompagnano però “cadute di stile” anche gravi, che avrebbero richiesto un po’ più di attenzione: come nel primo capitolo, sono decisamente brutte e poche le animazioni della fanteria. I soldati si muovono in modo del tutto uguale fra loro e la scelta delle posture è limitatissima (in movimento, accovacciati o a terra). Questo genera effetti talvolta ridicoli, come ad esempio soldati sotto il fuoco nemico che se ne stanno tranquillamente inginocchiati e composti. Ancora, i veicoli distrutti spesso e volentieri sono indistinguibili da quelli integri (in alcuni casi il comandante del carro rimane raffigurato vivo al di fuori della torretta anche se il carro è saltato in aria).
Le esplosioni sono a mio avviso un po’ “leggere” in termini di effetti visivi e i vari elementi sulla mappa come ponti, edifici e costruzioni varie sono indistruttibili. Non mi convince neppure la rappresentazione delle foreste, con alberi e cespugli che “sgranano” abbastanza velocemente se si avvicina la visuale. Ribadisco comunque che si tratta di peccati veniali: la resa visiva del gioco, come potete vedere voi stessi dagli screenshot, è buona. Una maggiore attenzione per i dettagli però non avrebbe guastato: in fin dei conti siamo già al secondo capitolo della serie, e qualcosa in più forse sarebbe stato lecito aspettarselo.
Anche il sonoro appare poco convincente: gli effetti sono limitati e le armi sembrano avere tutte lo stesso suono. La comunità sta sviluppando dei mod per migliorare questo aspetto e i primi risultati fanno ben sperare: per fortuna PCK è facilmente modificabile sotto questo punto di vista.

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