Strategic Command 2: Blitzkrieg

La ricerca riguarda i seguenti ambiti: Armi della fanteria, carri pesanti, aerei avanzati, bombardieri pesanti, radar di precisione, aerei a lungo raggio, sottomarini avanzati, missili, armi anticarro, motorizzazione,  guerra sottomarina, radar antiaereo, intelligence, infrastrutture, produzione tecnologica, tecnologia industriale. Una volta ottenuto un miglioramento tecnologico possiamo effettuare un upgrade dell’unità a cui l’avanzamento si riferisce spendendo una certa quantità di MPP che può essere anche piuttosto consistente superando i 100 MPP. L’unità un volta aggiornata non potrà effettuare azioni fino al turno successivo.

Investendo una cifra variabile che va da 75 a 125 MMP avremo una certa possibilità che ad ogni turno venga scoperto qualcosa nel settore a cui abbiamo assegnato i nostri MMP. Vi è un tetto massimo di investimenti che non può essere superato indipendentemente dall’estensione delle nostre conquiste.

La diplomazia è piuttosto semplice, si potrà dichiarare guerra o cercare di attirare una nazione dalla nostra parte influenzandola spendendo MMP. Le condizioni di resa per i singoli stati sono preimpostate, così a volte basterà occupare la capitale come nel caso della Francia o conquistare tutto il suo territorio come avviene per l’Inghilterra.

La mappa comprende il nord america, l’Atlantico con l’Islanda, Europa e la Russia fin oltre gli Urali. Gli stati a disposizione sono 30, 24 minori e 6 maggiori tra cui Germania, UK, USA, USSR, Francia, Italia, Spagna, Canada, Polonia, Finlandia e altri. Noi saremo chiamati a scegliere se prendere l’asse o gli alleati e gestiremo tutti gli stati che faranno parte dei due blocchi.

A disposizione ci saranno sei campagne dove il finale dipenderà solamente da noi: la prima inizia con l’invasione della Polonia nel 1939, poi potremo cimentarci con Danimarca e Norvegia nel 40, Russia 41, Stalingrado 42, invasione alleata della Sicilia nel 1943, e lo storico sbarco in Normandia del 44. A queste si affiancano altre mini campagne: Afrika, Kursk, D-Day, Market Garden, e a Battaglia del Belgio.

Nel complesso posso dire che il gioco mi ha lasciato piuttosto deluso, vi sono alcuni aspetti che sono assurdi come nel caso delle forze di terra: ogni nazione ha preimpostato un limite massimo di unità raggiunto il quale non se ne possono più costruire di un certo tipo salvo il caso in cui qualcuna di quelle già esistenti venga distrutta in battaglia. La cosa davvero strana è che questo limite non dipende dalle risorse disponibili o dall’estensione dei propri domini, così anche se avessimo abbondanza di MMP non potremmo costruire più di un certo tot di divisioni corazzate o di armate.

Gli eventi sono ben curati anche se a volte non del tutto credibili. Se possiamo apprezzare lo spostamento di unità siberiane per dare manforte alle unità sovietiche ci risulta difficile credere che la capitale inglese venga spostata prima nel nord ovest dell’isola e poi ad Alessandria o che appena inizia l’operazione “Leone marino”  USA e Unione Sovietica attacchino immediatamente la Germania anche sei ci si trova nei primi mesi del 1940.

Anche il danneggiamento delle navi per il solo fatto di trovarsi in mare risulta eccessivo, mentre la guerra ai convogli è discretamente riprodotta. Altri effetti come quello di malta che dà un malus alle comunicazioni italiane con il nord africa, lo spostamento dell’industria sovietica oltre gli urali, gli aiuti americani con il Lend-Lease, il temibile inverno russo, contribuiscono a dare un maggiore spessore al gioco.

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