Pacific Fighters

La qualità con cui sono riprodotti gli aerei è se possibile superiore a quella di IL-2 FB, in particolare per quanto riguarda i cockpit tridimensionali, veramente bellissimi e con gli strumenti funzionanti. E’ possibile pilotare più di 40 differenti aerei e sottoversioni, ma il numero di aerei pilotabili nei titoli della Maddox è sempre in aumento, visto che la vastissima comunità di appassionati fornisce continuamente nuovo materiale che, dopo essere stato accuratamente vagliato dalla Maddox per verificarne l’adeguatezza, viene inserito in una patch ufficiale (al momento siamo già alla quarta e siamo in attesa della quinta…): avrete quindi sempre nuovi aerei, correzioni agli aerei già inseriti in precedenza nel gioco, nuove skin.
La dinamica di volo di tutti i modelli è ben riprodotta, anche se a onor del vero bisogna dire che subito dopo la pubblicazione il gioco è stato criticato per alcune gravi inesattezze proprio nella dinamica di volo e nell’intelligenza artificiale, che era messa in difficoltà dalle molte alture presenti nelle mappe (gli aerei pilotati dal computer ci si schiantavano…). Questi “bachi” hanno influenzato non poco le primissime recensioni che potete trovare su alcuni siti, che hanno dato a PF voti oggi immeritatamente bassi dal momento che tali bug sono stati corretti tempestivamente dagli sviluppatori della Maddox Games.

La grafica in sè non è molto migliorata rispetto al passato, d’altra parte il motore grafico è sempre lo stesso: certo gli sviluppatori hanno cercato di “spingerlo” al massimo, aggiungendo il supporto per le schede grafiche più moderne e consentendo di giocare con una definizione ancora maggiore rispetto a IL-2 FB. Ad esempio con una scheda molto recente potrete apprezzare il massimo livello di dettaglio per il mare, ma il mio PIV con 1GB di RAM e una NVidia 5700 con 256MB di memoria video proprio non ce la fa. Il lato positivo della cosa è che se non pretendete proprio il massimo il gioco “gira” egregiamente anche su pc di due o tre anni fa, e vi ricordo che in un simulatore di volo il frame rate, ovvero la velocità di aggiornamento dello schermo, è tutto per avere una sensazione di volo realistica: se il gioco “scatta” abbassate i dettagli e la risoluzione, non ve ne pentirete.

Parliamo ora del gioco in sè. Grazie al livello di realismo (e quindi alla difficoltà) molto configurabile è possibile giocare da subito anche se si è alla prima esperienza con un simulatore di volo nonostante la mancanza di un vero tutorial (come già in IL-2 FB) non semplifichi le cose. Con l’esperienza è possibile poi passare a un livello di realismo via via maggiore, fino (volendo) a dover gestire nel dettaglio il motore, il carburante e le munizioni. L’intelligenza artificiale è piuttosto buona, anche se a voler essere molto severi si comporta a volte in modo poco storico, cercando quasi sempre il dogfight, anche con aerei, come quelli americani del ’41-’42, inevitabilmente surclassati nel combattimento ravvicinato dagli agilissimi Zero (Zeke) giapponesi. Ovviamente il gioco da il meglio di sè in multiplayer, dove i giocatori possono affrontarsi in modalità cooperativa o competitiva. Anche il gioco “single player” è entusiasmante e molto vario, grazie alle molte missioni singole e all’ulteriormente migliorato generatore dinamico di campagne, uno dei “punti di forza” del gioco, che ne aumenta a dismisura la longevità. Potrete infatti iniziare in parallelo un numero illimitato di campagne, con piloti di diversa nazionalità e a partire da anni differenti, e vi vedrete assegnare missioni generate in modo casuale ma pertinenti alla regione geografica e al periodo che avete scelto.

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