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[Interactive AAR] Habsburgs send their regards

Discussione in 'Victoria 2' iniziata da Purfa, 9 Maggio 2014.

  1. Purfa

    Purfa

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    INTERACTIVE AAR
    "Habsburgs send their regards"
    [​IMG]
    Benvenuti nel primo Interactive AAR di Netwargaming Italia!
    Se non sapete cosa sia un Interactive AAR, vi rimando alla breve FAQ fatta durante l'organizzazione.

    REGOLE

    PERSONAGGI

    PARTITI POLITICI

    ANTEFATTO

    ELENCO DEI CAPITOLI
    I - Proclama della Costituente
    II - Le condizioni dell'Imperatore

    III- La Costituzione http://www.netwargamingitalia.net/f...s-send-their-regards.25594/page-9#post-376352

    Nota del moderatore: in questa discussione è consentito partecipare solamente ai giocatori in modalità ruolistica.
    Per qualsiasi informazione o commento esterno alla partita, contattare privatamente l'organizzatore @Purfa.
     
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    Ultima modifica: 11 Settembre 2014
  2. Purfa

    Purfa

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    REGOLE ATTUALI DELL'AAR

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    Si possono fare fino a 2 personaggi per giocatore, ma al massimo uno può sedere nel Parlamento (per evitare che un giocatore abbia il doppio voto). Non esistono, per il resto, obblighi di alcun genere sui personaggi stessi, se non che, una volta creato, il personaggio va tenuto fino alla sua morte, fisica o politica che sia.

    I contatti trai personaggi devono essere fatti in forum; questo non esclude che possiate anche parlare a voce tra giocatori, ma utilizzate i thread per le discussioni, specialmente quelle parlamentari o quelle tra personaggi.

    La civiltà nel trattare e nel ruolare è fondamentale; è vitale che rimaniate amichevoli, specialmente se scrivete out-of-the-character (OOC), trattenendovi da attacchi personali anche se state ruolando. Nel gioco ci si imbatterà continuamente in ineguaglianze razziali e su linee politiche diverse. Tenete questo in considerazione e, anche quando state ruolando e siete in-character (IC), per piacere trattenetevi dall'essere eccessivamente offensivi. Perciò, tentate di raffreddare qualsiasi dibattito si stia scaldando eccessivamente perchè rimanga divertente per voi e per gli altri. Soprattutto, non permettete che tutto diventi un dibattito OOC. Questo è un gioco ed una storia, non il luogo per dibattere problemi del mondo reale. (Eventuali rivalità tra personaggi sono bene accette, finchè rimangono a tema ed in game AKA: non insultatevi, o almeno non fatelo in maniera moderna)
    Inoltre, la storia potrebbe diventare incasinata, e la vita dei vostri personaggi potrebbe finire nel sangue a causa di eventi collegati al loro ruolo istituzionale, possibilmente anche a causa di tradimenti, ma vi chiedo per piacere di passar oltre a questo genere di cose in qualità di giocatori. Se non ci riuscite, per piacere astenetevi dal partecipare a questo AAR. Se qualcuno non riuscisse a rimanere civile, non esiterò un istante ad avvisare i moderatori dell'accaduto, assecondando qualsiasi loro decisione al riguardo.

    In ogni altro caso, valgono le regole del forum.

    Il voto per PM è vietato e non è permesso il voto in absentia.

    Mi riservo il diritto di veto e di modificare dichiarazioni e legislazioni introdotte dai giocatori, inclusi, ma senza limitarmi a, formazione di partiti, leggi, manifesti rivoluzionari.

    Queste regole servono a mantenere l'AAR divertente per tutti e per tenere ogni situazione in-game (inoltre ricordate che rappresentate solo una parte dell'elitè politica dello stato, ci sono alcune cose che non riuscirete a cambiare immediatamente o completamente).
     
    Ultima modifica: 11 Settembre 2014
  3. Purfa

    Purfa

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    ELENCO DEI PERSONAGGI
    Daniele Manin (interpretato da @bacca)
    Capo della rivolta veneziana del 1848 ed esiliato a Parigi dopo la caduta della seconda repubblica veneta. Laureato in giurisprudenza a Padova, insegna lettere ed è sposato. Chiede di essere riammesso in patria per partecipare come rappresentante delle Venezie all'assemblea Costituente del 1849.

    Grof Farkas Andrassy di Tarcal (interpretato da @Magicbus)
    Nato nel 1818, laureato in Scienze Strategiche all'Universitá di Budapest, cadetto alla Theresianer Militarakademie e successivamente in servizio attivo nell' Magyar királyi honvédség con incarichi di stato maggiore arrivato al grado di Táborhadnagy (tenente generale, in pratica general di divisione). Conservatore e monarchico, raffinato, snob e amante delle donne. Sposato con la duchessa di Guastalla Elena Gonzaga, padre di due figli. All'inizio del nostro AAR il mio personaggio si trova tentato tra il buttarsi in politica facendosi candidare tra le file del partito conservatore (fedele alla monarchia asburgica) o rimanere un semplice generale disinteressato degli avvenimenti politici.

    Aster Von Rosenkreuz (interpretato da @Dixie)
    Nato a Vienna nel 1820, aristocratico tedesco, cattolico, laureato in Giurisprudenza all'università di Vienna. Si allontana da Vienna per andare a Praga avendo sposato Lenka Prodesbràd, ricca ereditiera Aristocratica Boema. Di ideologia Conservatrice, negli ultimi periodi sta avendo influenze poco più Liberali partecipando ai vari incontri nei Caffè di Praga. Nel 1848 sta pensando di darsi alla politica e ha grandi ambizioni personali. Convinto della potenza del "capitale" sopra i legami di sangue, si sta circondando di amici "capitalisti" per formare un partito autonomo oppure avere più potere all'interno di uno già esistente, gli ultimi suoi interventi nei caffè parlavano di migliorare l'economia della Boemia per migliorare poi tutto l'Impero.

    Mikahil Jobes (interpretato da @Dixie)
    Nato a Belgrado nel 1800, scrittore serbo, ortodosso, laureato in Lettere a Londra. Forte promotore dell'indipendenza degli Slavi dal giogo degli Ottomani è stato protagonista di un paio di azioni di guerriglia per le strade di Belgrado atte a cacciare alcuni funzionari turchi. Con i sui scritti incitava gli Slavi tutti a ribellarsi alla tirannia Ottomana. Arrestato, riuscì a fuggire e a riparare in esilio nell'Impero Asburgico da dove sta riprendendo la campagna anti-ottomana e pan-slavista intrapresa anni prima in Serbia e nell'Impero Ottomano. Totalmente disinteressato alla Politica Austriaca fintanto che essa non diventerà apertamente filo-slava e anti-ottomana.

    Salomon Mayer von Rotschild (interpretato da @Cantastorie)
    Nato a Francoforte del Reno nel 1774 e fondatore del ramo viennese della famiglia Rotschild. Figlio del più grande banchiere di tutta la Germania, si è trasferito ancora giovane a Vienna per gestire la filiale bancaria nell'Impero Austro-Ungarico. Nel 1816 riceve il suo primo baronato che eleva la sua famiglia al rango nobiliare. Sposato con Carolina Sterm, ha 2 figli: Ansel (45 anni) e Betty (43).

    Viktor Szyli (interpretato da @Cantastorie)
    Nato a Zagabria nel 1819 da una famiglia nobile ungherese, con incarichi amministrativi in Croazia. Secondogenito e scapolo, ha mostrato sin da giovanissimo un indole poco adatta allo studio sicchè il padre ha deciso di arruolarlo nell'esercito. Entrato a far parte come ufficiale del Grenz Regiment Oguliner Nr. 3 (fanteria leggera) ha avuto, grazie alle pressioni del padre, una carriera sfolgorante arrivando a ricoprire in breve tempo il ruolo di capitano di reggimento. Non che agli altri ufficiali del terzo Oguliner, per lo più croati, piaccia avere un ungherese al comando, ma quando si eccelle nell'arte militare (...e si hanno genitori potenti) è inevitabile crearsi qualche rivalità. E a Viktor non dispiacciono le rivalità.

    Sebastian Egger (interpretato da @forzainter2010)
    Nato a Vienna nel 1810 da una famiglia di ricchi imprenditori patriottici austriaci. Con la nascita del figlio, la famiglia si trasferisce prima a Venezia, e poi a Treviso dove ancora risiede. Sin da ragazzo, la famiglia lo ha condotto verso la carriera politica, e ora fa parte di un partito locale liberale. E' laureato in Giurisprudenza all' Università di Vienna, e non è mai stato molto religioso. Ha molti amici nell'esercito e la cosa che più odia è la corruzione. Non è sposato e non ha bambini. Ha una grande odio personale con la Svizzera, visto che suo Zio è stato ucciso da un soldato svizzero. Il suo più grande difetto è che non ama collaborare... ma potrebbe anche diventare un pregio. Il suo scopo è quello di raggiungere i vertici nel governo e ha una grande voglia espandere i possedimenti austriaci... anche oltreoceano.

    Ignaz Semmelweis (interpretato da @ronnybonny)
    Nato a Buda nel 1818. Nel 1844 si laurea in Medicina all'università di Vienna. Nel 1847 dimostra una possibile eziologia infettiva alla febbre puerperale che colpisce le partorienti nella clinica ostetrica dell'Allgemeines Krankenhaus (compiendo il primo studio caso-controllo). A causa della sua etnia ungherese e al fatto che partecipò ai moti del '48 fu licenziato dall'università di Vienna e non gli vennero riconosciuti i giusti meriti fino a dopo la sua morte e alle scoperte di Pasteur sulla contaminazione batterica.

    Philipp Müller (interpretato da @ronnybonny)
    Nato a Innsbruck nel 1820 da una famiglia proprietari terrieri (esitono nell'Austria del 1840?). Frequenta la Scuola per Ufficiali di Cavalleria ed entra nell'esercito come ufficiale.

    Conte Otto von Ulrich (interpretato da @Mac Brian)
    Nato a Vienna nel 1820, aristocratico austriaco appartenente ad una famiglia di lunga tradizione nobiliare caduta in difficoltà economiche (ha perso gran parte dei suoi antichi possedimenti in Tirolo), ma che mantiene comunque amicizie influenti con le principali famiglie e i vertici militari, avviato alla carriera militare con (attualmente) i gradi di colonnello, grande ammiratore di Metternich e del suo "capolavoro" al Congresso di Vienna, si trova invece in disaccordo con la politica di Francesco Giuseppe volta a dare più potere alle etnie non germaniche, in quanto ritiene che il diritto divino degli Asburgo e dell'etnia tedesca a governare sia inviolabile, tanto che il suo sogno sarebbe veder rinato l'antico Sacro Romano Impero. Ha ottenuto un seggio parlamentare familiare dovuto alla prematura scomparsa del padre e attualmente milita nel partito reazionario. È sposato da 8 anni con Heidi von Kesselberg, appartenente ad una famiglia di Junker prussiani, tuttavia l'unico figlio che avuto, Walter, si è spento a cinque anni per complicazioni respiratorie. Il suo obiettivo politico è mantenere la purezza etnica e religiosa della classe dirigente dell'impero, per impedire che venga "contaminata" dall'imperante presa di potere degli ungheresi e degli ortodossi slavi e al contempo stesso favorire una politica pan-germanica in Europa. Ciò che ha fatto finora è stato tentare di reprimere con il suo battaglione la rivolte giacobine a Cracovia, venendo ignominiosamente sconfitto e salvato solo dal tempestivo arrivo dei prussiani.

    Leonard Bronstein (interpretato da @Sir Matthew)
    Nato a Salisburgo nel 1828 da genitori che, con un'espressione che ben presto diverrà di uso comune, potremmo definire ''alto borghesi''. Si trattava di David Bronstein, maestro di cappella del vescovo, e di Anna von Gratzl, ultima figlia del barone Wilhelm von Gratzl. Entrambi molto religiosi, spinsero immediatamente il figlio Leonard verso un'educazione rigorosamente cattolica. E ovviamente musicale, essendo Leonard destinato ad ereditare il mestiere del padre. Ma a Leonard tutto ciò non interessava: già da adolescente si appassionò alla storia ed alla filosofia, mentre perdeva ogni interesse per la musica ed ogni afflato religioso. Nel 1847 ''scappò'' di casa e si recò a Vienna, per iscriversi alla Facoltà di Filosofia. Qui entrò in contatto con circoli liberali e giacobini, e partecipò ai moti del 1848. Ne uscì miracolosamente illeso, ed al momento la sua partecipazione rimase sconosciuta alle autorità.

    Antun Milanović (interpretato da @gianandrea doria)
    Nato a Zagabria nel 1818, attualmente 30 anni. Cresciuto nel clima trionfante della nobiltà dopo le guerre napoleoniche, è l'esatto opposto dell'ideale borghese-liberale partorito da esse. Durante i primi anni della sua vita si è faticosamente guadagnato un rinomato titolo di industriale in Croazia e nell'impero, fino a godere del privilegio di accostare il suo nome ad una nobile austriaca sposandola ed acquistando un titolo nobiliare (Ritter, ovvero Cavaliere). La fortunata e accurata scelta di supportare l'imperatore Francesco Giuseppe potrebbe ben presto dare i suoi frutti. Eppure nel suo paese di nascita molti lo spingono a portare fino a corte la questione croata e bosniaca, stati che ben poco hanno da spartire con l'impero Austriaco; entrambe possono sembrare strade interessanti, e soppesare bene la scelta di quale strada intraprendere determinerà più che mai il futuro del giovane Anton. Sposato con Maria Anna von Starhemberg, ha tre figli (due gemelli): Ladislav(10) Zdravko (7) Cecilija (7).

    Alberto Federico Rodolfo Domenico d'Asburgo-Teschen (interpretato da @Acciaio)
    Nato a Vienna il 3 Agosto 1817. 1830: secondo colonnello. 1837: Con lo stesso grado è nel reggimento di fanteria Wimpffen. 1839: Cambia arma entrando nei corazzieri Mengen. 1840: Maggiore Generale. 1843: Tenente-feldmaresciallo. 1845: Comandante militare di Salisburgo, Bassa ed Alta Austria. Dimissioni il 13 marzo 1848 a seguito dello scandalo secondo il quale Alberto Federico avrebbe dato ordine di sparare sulla folla durante i moti della rivoluzione viennese.

    František Dvorak (interpretato da @TheDOC)
    Nato a Cesky Tesin in Boemia nel 1793, entrò nell'esercito a 17 anni. Con una parziale educazione garantitagli dalla famiglia non proprio ricca, ma con delle terre e una fattoria, riuscì a fare carriera nell'esercito, ancora impegnato nelle guerre napoleoniche. Condusse ottime azioni nelle battaglie di Plzen e Dresda, che alla fine della guerra gli valsero il grado di Luogotenente-Colonnello. Divenne Luogotenente-Generale nel 1843, all'età di 50 anni. Vive a Praga con la moglie, ungherese, e due figli, di 24 e 19 anni. Conservatore, partecipa spesso a dibattiti circa le forze armate, ma fino al 1848 ha evitato ogni interessamento alla politica. La sua condizione di nascita gli impedisce di essere un reazionario, ma disprezza ogni tentativo di rovesciare l'autorità costituita, credendo nell'Imperatore Francesco Giuseppe come unico mezzo di possibile cambiamento. Ha contrasti con il secondo figlio, Anarco-Liberale, proprio per questi motivi. A capo della Quarta armata di stanza a Praga, è secondo in comando della Kaiserliche Armée von Bohmen.

    Enver Bey (interpretato da @TheDOC)
    Nato a Valona in Albania nel 1807, fa carriera in politica locale schierandosi nelle fila Pro-Turche. Arriva a Istanbul nel 1839, ed entra a far parte della Corte del Sultano Mahmud II poco prima della sua morte. Abdulmecin I, come parte delle riforme Tanzimat e del rinnovamento dello staff diplomatico, lo invia come vice-ambasciatore a Vienna. Prende il posto del predecessore nel 1846. Durante i moti di Vienna nel 1848, riporta l'accaduto al Sultano.

    Guglielmo Francesco d'Asburgo-Teschen (interpretato da @Federico 2 di Prussia)
    Nato a Vienna il 5 novembre 1824. Fratello di Alberto Federico Rodolfo Domenico d'Asburgo- Teschen. 1842: luogotenente dell'esercito situato a Trento. 1848: partecipa alle guerre d'Italia, in cui si distingue e attira l'attenzione del generale Radetzky. 1849: viene nominato Feldmaresciallo Luogotenente di artiglieria dell'Armata d'Italia su richiesta delle generale Radetzky.

    Leone Nerli (interpretato da @SkySpace)
    Nato a Firenze nel 1820 da madre austriaca di origini nobiliari e da Piero Nerli mercante italiano. Raggiunta l'età adeguata entrò nella Facoltà di Diritto civile a Bologna. Durante la sua carriera universitaria perde il padre 64enne ed eredita l'intero patrimonio famigliare con a carico la madre e la diciassettenne sorella. Poco dopo il suo ritorno cerca di entrare nell'ambito dell'amministrazione del Granducato fiorentino supportato da vecchi amici di famiglia. Influenzato dalle idee Mazziniane, allo scoppio dei moti del 1848 si schiera fin da subito con i patrioti italiani buttando a repentaglio la sua promettente carriera da funzionario pubblico. Lì conoscerà personalmente Mazzini ed insieme a lui la cocente sconfitta. Profondamente deluso con il sogno infranto di unità italiana fugge in esilio in Francia. Nel frattempo viene a conoscenza delle teorie moderate cattoliche riguardo l'unità italiana. Quella di Antonio Rosmini lo colpì e decise di ripiegare su quella teoria forse più praticabile: progetto di un organismo federale che comprendesse l'Austria e tutti gli Stati Italiani con a capo il cattolicissimo Kaiser.

    Kryzstof Marciulis (interpretato da @zethani)
    Nato a Lemberg nel 1799 è l'attuale polacco conte di Kalyinka. Figlio di Jonas Marciulis e di Ania Grodowna, frequenta a partire dal 1817 la facoltà di Scienze Naturali dell’Università Jagellona a Cracovia. Durante gli studi si avvicina ai circoli intellettuali della città e inizia una fitta corrispondenza con Adam Jerzy Czartoryski, di cui in breve diventa uno stretto collaboratore. Nel novembre del 1830 è a Londra per guadagnare supporto per la causa dell'indipendenza polacca, non partecipa quindi alla guerra che vede contrapposte le forze rivoluzionarie polacche e l’esercito imperiale e che si concluderà con una sconfitta per le prime. Per un periodo soggiorna a Parigi all'Hotel Lambert, ritrovo degli esuli polacchi, quindi rientra in patria nel 1833 dove diventa una delle figure di riferimento per l’ala moderata degli indipendentisti. Si dedica quindi all’amministrazione della proprietà di famiglia e viene eletto sindaco di Lemberg/Lwow per il mandato 1842-1846.

    Piotr Sikorowski (interpretato da @Satana)
    Nato a Varsavia nel 1793, è il polacco signore di Targòwek. Erede di un antico casato nobiliare polacco, di ferrea educazione cattolica, definito da molti bigotto. Era uno dei più importanti nemici dei Russi quando avevano il controllo della Polonia e accolse con grande gioia il passaggio sotto l'illuminato governo degli Asburgo. Politicamente anti-liberale ed anti-egalitarista, fu uno dei pochi nobili che si oppose al governo rivoluzionario polacco che dichiarò l'indipendenza dell'Austria durante i moti, aiutò inoltre gli ufficiali imperiali rimasti sbandati accogliendoli nella sua dimora a rischio della sua vita.

    Giuseppe Lazzari (interpretato da @andry2806 )
    Nasce a Bologna nel 1804 da una famiglia di ceto basso che aveva idee liberali. Crescendo in mezzo a questi ideali Giuseppe maturerà un'opinione politica sgradita alle autorità papali, così in seguito a qualche screzio con la polizia papalina emigrò a Modena. Qui Giuseppe comprò una barca e si mise a lavorare nel trasporto fluviale sul Secchia. Dopo molto duro lavoro (e anche una buona dose di fortuna) riuscì ad acquistare una nave non molto grande ma sufficiente per viaggiare nel Mediterraneo, e così divenne un commerciante. Dopo alcuni ottimi affari con il sultano Mulay 'Abd al-Rahman Giuseppe potette permettersi una nave solida e grande con cui potesse viaggiare per tutto l'Atlantico. I suoi marinai negli anni a venire raccontarono delle imprese che compirono in Sudamerica e in Africa. Lazzari divenne un oggetto di ammirazione per i marinai di tutta Europa. Oltre a vivere avventure (e nascondere patrioti italiani nell'equipaggio) Giuseppe guadagnò molti soldi con i suoi viaggi, così tanti da poter creare una vera e propria flotta commerciale. A un certo punto, stanco di solcare i mari (e dei malanni che ogni tanto si buscava nei suoi viaggi) affidò il comando della flotta mercantile al figlio Andrea e ritornò ad abitare stabilmente a Modena, dove c'era la sede amministrativa della sua azienda. Durante i moti del 1848 nascose molti rivoluzionari nei suoi magazzini, guadagnandosi il loro rispetto. Purtroppo durante un occasionale e indispensabile viaggio in Africa si ammalò una settimana prima dell'editto imperiale sulla Costituente e si riebbe solo nel bel mezzo della burrasca politica...

    Ottaviano Ropheneim (interpretato da @MaTto da Legare )
    Nato a Sterzing il 10 Dicembre 1818, figlio secondogenito di Clarissa Peterin e Leopold Ropheneim; la madre, ora deceduta, era una ricca proprietaria terriera del Triveneto, con appezzamenti di terreno coltivati a uva e una premiata cantina che per anni ha donato ricchezze, grazie al suo vino, alla famiglia Peterin.
    Il padre, anch'esso deceduto, era invece un notabile avvocato di origine austriaca, per qualche anno ha prestato servizio come vice-ambasciatore presso Berlino e Londra; fu uomo rispettabilissimo fra le genti di Innsbruck, sua terra natale, e il suo nome è conosciuto in tutti i salotti del potere Viennesi.
    Ottaviano, invece, ha completato gli studi di Diritto a Vienna con grandissima noia e fatica, barcamenandosi fra le birrerie e i libertini circoli letterali piuttosto che fra i tomi universitari; dopo gli studi intraprese viaggi intorno all'Europa che tutt'ora rimangono misteriosi e fumosi ai più.
    Tormentato dal suo passato e dal ricordo di un padre severo e oppressivo tornerà in Italia per rilevare l'attività vinicola della defunta madre; di punto in bianco passerà dai burrascosi viaggi senza meta alla stabilità di un onere, che ha accettato per amor materno, ma che risulta ora opprimerlo e soffocarlo.
     
    Ultima modifica: 16 Maggio 2014
  4. Purfa

    Purfa

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    ELENCO DEI PARTITI POLITICI DELL'IMPERO
    IL CIRCOLO DI FERRO
    Politica Commerciale: Protezionismo
    Politica Economica: Laissez-faire
    Politica Religiosa: Pluralismo
    Politica Sociale: Cittadinanza limitata
    Politica Militare: Pro-Militarista

    Il Circolo di Ferro è un Partito affiliato ai Conservatori dell'Impero austriaco, viene fondato nel 1847 poco dopo gli eventi delle ribellioni degli ungheresi e dei polacchi. Fondato a Praga, dove ha la sua base principale, vede al suo interno molti "capitalisti" e "industriali" boemi e qualche tedesco che si è trasferito in Boemia negli ultimi anni. Leader di questa corrente interna ai conservatori è, per il momento, Aster Von Rosenkreuz che, tra l'altro, è uno dei cinque uomini che hanno firmato per la creazione del Partito. Relativamente nuovo e privo di grandi nomi della politica contemporanea, il piccolo partito sta cercando di far convergere i voti dei Conservatori per avere un certo peso politico sia all'interno del Parlamento che all'interno del più ampio partito dei Conservatori.
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    LIBERTÀ E SERIETÀ
    Politica Commerciale: Libero commercio
    Politica Economica: Interventismo
    Politica Religiosa: Moralismo
    Politica Sociale: Cittadinanza completa
    Politica Militare: Anti-Militarista

    Libertà e Serietà è un partito locale del Veneto nato intorno al 1845. Nato in un piccolo paese nelle vicinanze di Treviso, piano piano si è espanso in tutto il Veneto, e ora la sua sede principale si trova a Venezia. Ne fanno parte molti agricoltori e operai e i principali obbiettivi del partito sono: Combattere la Corruzione; Aiutare i Poveri. L' attuale leader è Sebastian Egger, che ha preso questo posto dopo aver scalzato il precedente capo Lorenzo Piva.


    Eliminato con la fuga del suo capo e della dirigenza dal Paese.
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    PARTITO NAZIONAL FEDERALE
    Politica Commerciale: Libero commercio
    Politica Economica: Laissez-faire
    Politica Religiosa: Pluralismo
    Politica Sociale: Cittadinanza completa
    Politica Militare: Sciovinista

    Fondato il 15 settembre 1848 sotto il vento di cambiamento della fine della guerra civile, aspirante ad una federazione di stati Danubiani punterà alle sue prime elezioni a raggiungere in parte il parlamento ed avere voce nelle vicende politiche.
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    PAN-GERMANISCHE PARTEI / PARTITO PAN-GERMANICO
    Politica Commerciale: Protezionismo
    Politica Economica: Interventismo
    Politica Religiosa: Moralismo
    Politica Sociale: Residenza
    Politica Militare: Pro-Militarista

    Partito ispirato all'azione politica di Metternich, quindi spiccatamente reazionario e contrario a ogni forma di liberalismo rivoluzionario, ha la sua sede a Palazzo Liechtenstein a Vienna, città dove hanno sede anche le principali famiglie austriache che lo supportano. Non vi è un vero e proprio leader in quanto gli aristocratici che lo compongono sono poco inclini a eleggere un superiore tra di loro, ma nei mesi precedenti alla Costituente del 1849 l'onore di rappresentare il partito è ricaduto sul Conte von Ulrich. Le loro politiche sono basate principalmente sul diritto divino del governo degli Asburgo e dell'etnia austriaca su tutto l'Impero e sul Pan-Germanesimo, giustificato anche da azioni militari all'interno dell'Europa e sono quindi contrari alla formazione di una federazione di stati interni su base etnica. Sono inclini ad appoggiare i conservatori, anche se mantengono alcune differenze per quanto riguarda le politiche sociali e economiche. Alcuni dei componenti del partito hanno relazioni dirette con membri della famiglia reale, sia di amicizia, che di rivalità.
    -----

    NEO-ABSOLUTISCHEN PARTEI / PARTITO NEO-ASSOLUTISTA
    Politica Commericale: Protezionismo
    Politica Economica: Capitalismo di Stato
    Politica Religiosa: Pluralismo
    Politica Sociale: Residenza
    Politica Militare: Sciovinismo

    Il partito si rifa al diritto divino degli Asburgo contro coloro che pretendono di legare i sovrani ai rispettivi popoli. Memori della rivoluzione francese sanno bene quale deve essere i compiti e dei governanti e dei governati.
    -----

    FREIHEIT UNTER CHRISTLICHE KAISER (FUCK)
    Politica Commerciale: Libero commercio
    Politica Economica: Interventismo
    Politica Religiosa: Pluralismo
    Politica Sociale: Piena Cittadinanza
    Politica Militare: Pro Militarismo

    Nato a fine 1848 a seguito di una riunione di tutti gli esponenti liberali sull'impulso del patriota Daniele Manin col supporto di Leone Nerli, sono pronti a instaurare e diffondere i valori liberali attraverso una via riformista, abbandonando la via rivoluzionaria. Espellendo anche i sostenitori di quest'ultima.
    ---

    BENEMERITA SOCIETA' PER LA RINASCITA DELL'UNGHERIA (BSRU) / MOVIMENTO FONIX
    Politica Commerciale: Libero commercio
    Politica Economica: Interventismo
    Politica Religiosa: Moralismo
    Politica Sociale: Cittadinanza limitata
    Politica Militare: Sciovinista

    Partito nato a Buda e Pest a seguito della disfatta dei moti indipendentisti di Kossuth Lajos. Partito nato tra le fila dell'aristorcrazia e alta borghesia magiara punta al riconoscimento per l'Ungheria e territori annessi dello status di regno fratello all'Impero d'Austria con parlamento e governo indipendenti. In pratica il partito vuole far valere le libertá tradizionali accordate dagli Asburgo nei secoli a tutte le Terre della Sacra Corona di Santo Stefano. Il partito punta pure a una lieve apertura liberale verso le classi piú disagiate e propungna una politica di potenza militare e economica per l'Ungheria. Partito capeggiato dal generale Grof Farkas Andrássy.
     
    Ultima modifica: 16 Maggio 2014
  5. Purfa

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    ANTEFATTO 1848

    [​IMG]
    (Dimensione originale: http://postimg.org/image/6ie9xs7e7/full/ )

    Al termine delle guerre napoleoniche, l'Europa era sconvolta come mai lo era stataprima: dopo la gloriosa ma persa campagna di Russia, Napoleone venne battuto dalle forze dell'ennesima coalizione sul campo di Plzen, nella Boemia. L'Arciduca Carlo, il riabilitato eroe artefice della vittoria, entrò trionfalmente a Parigi a maggio 1814, catturando Napoleone e mettendolo al confino nelle Isole Tremiti. Uno ad uno, i rimanenti regni napoleonici si disgregarono, tornando nelle mani dei loro vecchi sovrani, ma il mondo era stato ormai segnato. Le tesi nazionaliste e liberali imperversavano per le vie di Amburgo come quelle di Milano o di Pietroburgo. I sovrani d'Europa si trovarono dunque a concilio nel 1815 per ridisegnare i rapporti di forze, in un assembramento di teste coronate come mai s'era prima visto.

    Dopo lunghe trattative, i Borbone vennero reinstallati sul trono francese; la Francia venne ridotta ai suoi confini antecedenti alla rivoluzione, ma dovette cedere all'Inghilterra tutto quanto rimaneva del proprio impero coloniale in America ed Asia. La mappa della Mittleuropa venne completamente ridisegnata: la scomparsa del Sacro Romano Impero aveva portato alla creazione di un nucleo di Lega tra gli stati tedeschi, una Confederazione che sarebbe stata ripresa dal Congresso e ricreata, a scopi puramente economici e difensivi, sia nei confronti della Francia sia delle possibili rivalità tra gli stati tedeschi.

    All'Austria, prima vittima e primo dei vincitori, spettò la parte del leone al Congresso: l'incomparabile abilità del cancelliere di Sua Maestà Imperiale Metternich permise all'Austria di inglobare territori che altri non sarebbero riusciti a controllare: il Regno di Polonia, la Lombardia, l'Emilia e la Toscana entrarono di diritto nell'Impero austriaco, facendone la terza potenza continentale. Mai più la Francia avrebbe potuto alzare la testa con tanta forza senza che ci fosse qualcuno forte abbastanza da fermarla.

    Passarono gli anni, i sovrani di Prussia, Austria e Russia costituirono una Santa Alleanza contro il liberalismo e il nazionalismo, atta ad impedire che il fuoco della Rivoluzione incendiasse di nuovo il mondo. Ma niente riuscì a sopire le braci una volta per tutte. Se ne accorsero tutti troppo tardi, quando scoppiò l'incendio del 1848.

    Fu così che dalle ceneri rinacquero le fenici gemelle. La Francia visse una nuova Rivoluzione, che cacciò Luigi XVIII dal trono e proclamò la Repubblica, stavolta senza gli eccessi e le atrocità del 1792. La Russia subì scompiglio in tutte le sue provincie, partendo dal Baltico e dalla Finlandia, fino all'Ucraina e al Caucaso. L'Impero Ottomano soppresse nel sangue le rivolte delle popolazioni slave e greche sotto il suo dominio, troppo impegnato nell'eterna guerra contro gli egiziani per poter affrontare un cambiamento politico simile. Unici superstiti all'incendio furono la Gran Bretagna e la Prussia. La prima aveva già un sistema liberale che permettesse lo scarico non violento del dissenso, e comunque era troppo coinvolta nella guerra contro gli Americani per non far di tutto per guadagnarsi il supporto della popolazione. La seconda, grazie ad un dialogo continuo con le forze rivoluzionarie, riuscì a mantenere la pace, concedendo il voto a parte della popolazione e la libertà di stampa. Ma nessuno subì una sorte dura come l'Austria...

    L'Impero venne gettato nel caos. Il 4 marzo la folla di Buda, guidata dal rivoluzionario Lajos Kossuth, arrestò la guarnigione austriaca e dichiarò la Repubblica. Il 12 a Varsavia e Cracovia il popolo prese le armi in rivolta per la libertà della Polonia. Il 24 a Venezia, Treviso, Firenze, Reggio, Modena, Parma e Milano il popolo eresse barricate per strada, sfidando le truppe in una guerra casa per casa. Il Regno di Sardegna dichiarò guerra all'Impero per approfittare della situazione italiana.

    Solo l'intervento della Prussia salvò l'Austria dalla disgregazione. La Prussia e l'arrivo di un nuovo sovrano illuminato, l'appena diciottenne Francesco Giuseppe d'Asburgo - Lorena. I polacchi e gli ungheresi vennero sconfitti dalle truppe austriache e prussiane, guidate congiuntamente dal Generale Radetzky. In Italia le ribellioni vennero sedate e la Sardegna, sconfitta nella battaglia di Lodi, firmò la pace. Francesco Giuseppe, primo del suo nome, capì che i suoi popoli non potevano continuare a vivere sotto il dominio di una classe dirigente prettamente tedesca e fermamente conservatrice. C'era bisogno di una nuova Austria, per questo mondo dove le notizie volavano e le persone correvano sulle ferrovie...

    L'Imperatore Francesco Giuseppe chiamò i notabili dell'Impero alle elezioni, senza distinzioni di fede o cultura. Il 2 Gennaio del 1849 avrebbero preso inizio i lavori dell'assemblea Costituente, incaricata dal sovrano di redigere una Costituzione per l'Austria. E fu così che tutto ebbe, di nuovo, inizio...
     
    Ultima modifica: 11 Maggio 2014
  6. Purfa

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    riservato (eventuale) #3
     
  7. Purfa

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    "Con la presente, chiamo a raccolta tutti i cittadini dell'Impero che posseggano una ricchezza superiore ai 50.000 Fiorini d'oro, senza distinzioni per la loro provenienza o fede. Costoro saranno invitati ad eleggere, in libere elezioni, l'Assemblea Costituente per la redazione della Costituzione dell'Impero. Viene inoltre nuovamente permessa la creazione di associazioni politiche e la raccolta di persone in luogo pubblico per un numero superiore a quindici.

    Uomini dell'Impero, abbiate la saggezza di scegliere il vostro futuro. E' il vostro sovrano a chiedervelo.​

    Francesco Giuseppe I, Imperatore d'Austria, Re Apostolico d'Ungheria, Re di Polonia, Croazia, Boemia, delle terre italiche, eccetera"​
     
  8. Purfa

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    (VIA ALLE ELEZIONI E ALLA CAMPAGNA ELETTORALE)
     
  9. Mac Brian

    Mac Brian

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    Proclama alle principali famiglie aristocratiche austriache e tedesche:

    Amici! L'unità dell'Impero che nell'ultimo mezzo secolo ha garantito il giusto governo di Dio sull'Europa è in pericolo. Forze estranee al buon governo, interessate solo all'arricchimento personale e alla sovversione dell'ordine costituito sono in marcia verso la capitale! Dopo Francia e Russia, anche il destino della nostra santissima monarchia potrebbe essere segnato. Richiedo umilmente il vostro appoggio politico ed economico affinché possa rappresentare il volere dell'unica classe dirigente realmente legittima alle prossime elezioni per l'Assemblea Costituente indette dal nostro Sovrano per il prossimo anno. Vi prometto che la voce degli austriaci tornerà a farsi sentire e non verrà sepolta nelle barbariche lingue slave che cercano di spodestarci. Vi prometto l'istituzione sì di una Costituzione, che possa garantire il nostro illuminato governo su tutte le genti dell'Impero, senza più la possibilità di rivolte sovversive, come le ultime avvenute, sicuramente foraggiate dalle potenze liberali straniere, in primis Inghilterra e Francia. Vi prometto l'unità con i nostri fratelli prussiani, verso un Europa più unita e più Santa.

    Graf Otto von Ulrich, Cracovia, 20 Settembre 1848​
     
    Ultima modifica: 10 Maggio 2014
  10. Purfa

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    Decreto Imperiale n. 1354, 15 settembre 1848

    "Col presente decreto, viene garantita l'amnistia a tutti coloro abbiano partecipato alle ribellioni e il perdono imperiale a chi abbia collaborato con essi.​

    Francesco Giuseppe I, Imperatore d'Austria, Re Apostolico d'Ungheria, Re di Polonia, Croazia, Boemia, delle terre italiche, eccetera."
     
  11. Purfa

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    Decreto Imperiale n. 1354, 15 settembre 1848

    "Col presente decreto, viene garantita l'amnistia a tutti coloro abbiano partecipato alle ribellioni e il perdono imperiale a chi abbia collaborato con essi.

    Francesco Giuseppe I, Imperatore d'Austria, Re Apostolico d'Ungheria, Re di Polonia, Croazia, Boemia, delle terre italiche, eccetera."
     
  12. gianandrea doria

    gianandrea doria

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    Venti di autunno e ricordi di estate-Parte 1
    La mattina di quel 17 settembre a Zagabria Antun Milanović sfilava tra le vie del centro, sotto lo sguardo attento di distinti e non gentiluomini del tutto rispettabili nella loro veste quotidiana e quantomai suoi avversari negli affari di famiglia. Stava per imboccare la via per raggiungere piazza Ban Jelačić, quando il suo paggio Jan raggiunse di corsa la carrozza.
    [​IMG]
    -Signor Antun, giunge una notizia da Vienna è piuttosto importante e reca il sigillo di sua signoria-gli urlò.
    -Ferma.-ordinò al vecchio carrozziere Zoran, oramai al servizio della famiglia da tempo.Poi rivolgendosi a Jan disse-Sali non voglio di certo che l'intera città ti senta-.
    Il giovane garzone salì, ma si trovò immediatamente a disagio nel sedersi su quei sedili fin troppo comodi.-Forse un giorno ti ci abituerai da giovane odiavo andare in carrozza, solo recentemente ho compreso quali possono esserne i vantaggi.-detto ciò Antun chiuse la tendina e aggiunse-Quali notizie da mia moglie?-.
    -Vossignoria ci informa che l'imperatore ha indetto delle elezioni per eleggere un nuovo parlamento-il paggio mostrò la lettera a Milanovic.
    -Mi sembra alquanto inutile, non ho il diritto di votare e ne di essere eletto, chi vincerà le elezioni farà sempre parte di quei nobili di Vienna, forse un giorno i miei figli, tedeschi in tutto fuorchè nel nome, potranno avere qualche speranza di ascendere da questo rango di servi di nobili ,ma poveri, padroni-.rispose
    -Nient'affatto sembra che 'chi abbia una ricchezza superiore ai 50.000 Fiorini d'oro, senza distinzioni per la loro provenienza o fede' possa votare ed essere eletto signore.-
    Antun sorpreso dalla risposta, restò pensieroso a guardare la lettera.
    -Secondo te cosa dovrei fare? Partire oggi per Vienna ,desideroso di riscuotere la ricompensa per la nostra lealtà o sfidare questo dominio della famiglia imperiale oramai debole, corrotto e decadente?-
    -Signore io...-Jan guardò gli occhi del padrone, persi in un orizzonte dalle infinite possibilità che gli si aprivano.-Fa niente Jan, chiama i miei cugini e i capifamiglia degli Josipovic e dei Rodvko digli di presentarsi alla mia villa tra un ora, digli di non mancare, perchè stasera partirò per Vienna.-
     
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    Ultima modifica: 10 Maggio 2014
  13. Dixie

    Dixie

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    Sobborghi di Subotica Settembre1848

    Poco dopo l'annuncio dell'Imperatore Francesco Giuseppe d'Austria, sul quale ancora si discute per questa nuova costituente, Mikahil Jobes si trovava nella sua casetta della piccola città a sud delle terre Ungheresi in piena terra Austriaca. La città, per la maggioranza di cultura Slava e con una forte presenza Serba, non ha nessun uomo da mandare alla costituente, non essendo una città ricca e non avendo uomini con tanti denari come richiesto dall'Imperatore. Mikhail non si perde d'animo, forte della partecipazione ai moti rivoluzionari Serbi di anni addietro, prende carta e penna e i pochi spiccoli rimasti dalla vendita del suo ultimo libro, risalente a più di dieci anni prima quando ancora non era un esule.

    Corre per le vie della piccola città, per raggiungere un suo amico, un abile disegnatore in disgrazia avendo disegnato parecchi manifesti di propaganda Ungherese durante la ribellione.

    "TOC TOC TOC, BUM, SPAM"
    La porta della casupola del Vignettista si apre e l'uomo dall'aria stanca e con gli occhi velati dall'alcol appena bevuto apostrofa in malomodo chi aveva tanta irruenza.
    "Che Diavolo! Mi sfondate la porta dannazione! che cos...Mikahil? che c'è? cosa succede? arrivato gli Osmanliar*?"
    "no sta tranquillo, fammi entrare ho una notizia importante da dirti e del lavoro da fare..."

    l'uomo ci pensa un pò, ma alla fine acconsente a fare entrare Mikhail nella sua casetta.
    "l'ultima volta che ti ho mezzo ascoltato son finito poi in disgrazia"
    "sei finito in disgrazia perchè NON mi hai ascoltato, te lo avevo detto che gli Osztrak** non avrebbero ceduto nulla..ma non voglio parlare di questo, leggi qui.."

    I due si prendono un attimo di tempo per leggere gli ordini dell'Imperatore, l'Ungherese rimane di sasso
    "stai scherzando?"
    "no no, vedi? è il sigillo Imperiale...è vero, sei riabilitato!"
    "..."

    Un brindisi viene fatto con dell'alcol scadente di periferia
    "ascoltami, è il momento buono per farci notare...per far si che l'Impero pensi alla nostra gente"
    "alla tua vuoi dire..."
    "anche tu sei Serbo...da parte di madre..."
    "si beh, Ungherese da parte di padre..."
    "tua madre era una prostituta e per quanto ti aiutaì...non trovammo nulla su tuo padre..."
    "va beh non rompere su questo, che cosa pensi?"
    "un manifesto...da far girare tra i Serbi e non dell'Impero, far tornare l'odio verso gli Osmanliar e magari, con un pò di fortuna...l'Impero si accorgerà che è tempo di liberare tutti i Balcani!"
    "uhm.."

    l'Ungherese non era convinto, ma quando spuntarono i soldi di Mikahil si convinse in fretta.
    "con questi ci faccio almeno un mese di bevute..."
    "Questi servono per i manifesti...dai prendi un foglio e inizia a renderti utile..."


    Dopo una mezza giornata di lavoro

    "ecco..."
    "un pò più colorata la scritta..."
    "ora?"
    "perfetto"
    "ma non dice nulla di utile"
    "non a te, dobbiamo convincere senza esprimere...dire, senza dire...se scrivessi: "attacca gli Osmanliar" ogni cavolo di Muslim lo verrebbe a sapere e non cisarebbe l'effetto sorpresa"
    "si ma se poi non capiscono il messaggio?"
    "metteremo una didascalia in basso, tranquillo..."
    "lo sai che fine ha fatto tranquillo vero?"
    "zitto..stampa e andiamo"


    Dopo qualche giorno, nelle piccole città di periferia si espandeva a macchia d'olio un manifesto propagandistico, qualche nota in aggiunta al disegno riuscì a rendere l'idea di quello che Mikahil voleva fare con quel gesto e forse qualche Aristocratico in viaggio per Vienna era incappato, con un pò di fortuna, in uno di quei fogli e magari porterà al Parlamento la richiesta di un fermo anti-Ottomano e pan-slavista. Ormai gli alleati li devi cercare ovunque.

    [​IMG]

    E nell'immaginario comune Austriaco, memore dai due assedi di Vienna per opera degli Ottomani in passato. il Cholera (colera) era anche un modo per definire appunto gli Ottomani e il loro esercito, il manifesto propagandistico potrebbe entrare nelle menti dell'Impero e Mikahil spera di trovare un finanziatore per la sua campagna che, per ora, è in fase embrionale e molto "clandestina".

    [OFF]
    * Ottomani (in ungherese)
    ** Austriaci (in ungherese)
     
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  14. Purfa

    Purfa

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    "Alle varie formazioni che stanno facendo richiesta all'ufficio di Sua Maestà, l'elezione al Parlamento è su base nominativa e non su base associativa. Tuttavia, qualora i privati cittadini volessero costituirsi in libere associazioni riconosciute dalla Legge, ne hanno piena libertà, e, anzi, si prega questi di far conoscere a tutto l'elettorato quali siano i loro programmi legislativi da presentare di fronte all'assemblea."

    Nota n. 184 della Cancelleria di Sua Maestà
     
  15. Mac Brian

    Mac Brian

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    Vienna, Palazzo Liechtenstein , 2 Ottobre 1848

    Franz_Xaver_Schleich_Stadtpalais_Liechtenstein_1903.jpg
    Il conte guardava stancamente fuori da una delle meravigliose vetrate del Palazzo Liechetstein, provvisoria sede del Partito Pan-Germanico. Il cielo si profilava grigio come l'umore che si provava nelle strade della capitale, Otto lo percepiva chiaramente, il clima nella capitale dell'impero più multi-etnico dell'Europa era ancora esplosivo; solo pochi mesi erano passati dell'insurrezione che lo aveva squassato fin dalle fondamenta e Von Ulrich poteva ancora sentire chiaramente il dolore sordo alla testa che la caduta a cavallo durante l'Assedio di Cracovia gli aveva procurato. L'idea di morire per colpa di un manipolo di liberali slavi senza neppur aver avuto la possibilità di mettere al mondo un erede lo disgustò profondamente.

    Mentre rifletteva, il portone dietro di lui si aprì e un uomo dalla corporatura massiccia e con i tipici mustacchi a cui l'Imperatore aveva recentemente ridato fama entrò sorridendo:

    "Otto! Che piacere rivederti! Le ultime notizie da Cracovia mi avevano seriamente fatto preoccupare!"

    "E' un piacere anche per me essere tornato nella capitale, Sebastian, cominciavo a sentirne la mancanza." - rispose Otto stringendo la mano dell'uomo.

    "Tutto bene in famiglia? Heidi come sta?" - chiese l'uomo abbozzando un espressione preoccupata.

    "Bene credo, ho ricevuto una sua lettera una settimana fa in cui mi diceva che era in partenza da Tannenberg per Vienna, fra qualche giorno arriverà, spero che l'essere stata con la sua famiglia abbia migliorato il suo umore".

    "Dev'essere difficile per voi..."

    "Non ti preoccupare Sebastian" - disse Otto chiudendo l'argomento - "piuttosto parlami del motivo per cui sono qui. Quali sono le novità nella capitale?".

    "Bene, dunque, come saprai Francesco Giuseppe ha chiamato a raccolta tutti coloro che posseggono un patrimonio di almeno 50000 fiorini e come previsto un grandissimo numero di aristocratici e capitalisti da tutto l'Impero stanno affluendo alla capitale, proprio come te, semplicemente per esercitare il proprio diritto di voto o addirittura per candidarsi ai lavori della Costituente".

    "Il limite di 50000 fiorini è una sciocchezza e lo sai anche tu, Sebastian, ogni borghesuccio senza scrupoli boemo avrà il diritto di votare!" - sbraitò Otto.

    "E' proprio quello che Francesco Giuseppe vuole" - rispose tranquillamente Sebastian.

    "Sembra che non capisca che dare loro più potere causerà solo più guai. Ad ogni modo pare che dovremo abituarci ad avere a che fare con loro, almeno per ora. Sei riuscito a sapere qual'è il nostro peso?".

    "Al momento non siamo particolarmente influenti, a parte i notabili del vecchio governo e parte dell'aristocrazia viennese che parteggia per noi, ma con l'affluenza di questo gran numero di votanti, la nostra percentuale potrebbe ridursi di molto; posso escludere categoricamente che da soli possiamo essere in maggioranza alla Costituente. I Conservatori dell'Iron Ring dovrebbero comunque essere inclini ad unirsi a noi se non vogliono lasciar spadroneggiare i liberali". - concluse Sebastian.

    "Questo è logico. Cionostante sento che abbiamo bisogno di più nomi per il nostro gruppo. Sono felice che abbiate accolto la mia richiesta a rappresentare i reazionari, ma abbiamo bisogno di altri candidati potenti. Hai nessuno in mente?" - chiese Otto.

    "Due persone ci sarebbero" - rispose l'uomo dopo averci pensato su un attimo - "il primo potrebbe essere Farkas Andrassy di Tarcal (@Magicbus ), lo so che gli ungheresi non ti vanno molto a genio, ma abbiamo bisogno di loro se vogliamo mantenere l'Impero stabile e quest'uomo potrebbe fare al caso nostro: è un monarchico convinto, conservatore, nobile ed è un generale, quindi proviene dall'ambiente militare proprio come te, inoltre non ha ancora preso una posizione politica, sebbene le sue simpatie monarchiche siano apparse più che evidente nei circoli di Budapest."

    "Vai avanti, il secondo?" - lo incoraggiò Otto.

    "Salomon Mayer von Rotschild (@Cantastorie ), appartenente al ramo austriaco dell'omonima famiglia, è nobile ed è tedesco, per cui è in linea con i nostri principi, inoltre potrebbe garantirci un aiuto economico senza pari, tuttavia non è mai sceso apertamente in politica né ha mai mostrato apertamente le sue simpatie, per cui non posso assicurarti che sia disposto a sposare la nostra causa."

    "Vale la pena tentare" - rispose Otto - "Manda delle lettere di carattere personale ad Andrassy e Rotschild chiedendogli se sono disposti a supportarci in qualsiasi modo, lasciando intendere la possibilità di candidarsi sotto le nostre file, niente di troppo diretto, non voglio che ci vedano alla stregua di disperati, fai intendere che non abbiamo davvero bisogno di loro, ma che sarebbe nel loro interesse partecipare alla costituente per noi, fai leva su ciò che vale di più per loro, monarchia garantita per il primo ed economia solida per il secondo. Per ora è tutto direi, credo che ora prenderò una diligenza per il mio palazzo. C'è nient'altro?"

    "Oh sì, stavo per dimenticarmene. Da alcune settimane a questa parte hanno iniziato a circolare alcuni volantini inneggianti alla causa serba. Niente di sovversivo per noi, anzi, essi richiedono la nostra richiesta di aiuto contro gli Ottomani, oppressori di quel popolo. A quanto pare l'analogia tra i turchi e il colera sembra aver fatto breccia nel cuore di più di un aristocratico viennese, nonché di molto capitalisti che non vedono l'ora di poter sfruttare le terre serbe".

    "Molto interessante"- riflette Otto - "che dire, se vogliono essere governati dalla più santa delle monarchie europee, chi siamo noi per rifiutare? Fai stampare anche tu dei volantini, voglio che si sappia che i reazionari sono favorevoli all'espansione nei Balcani contro gli infedeli". - concluse Otto con un sorriso.
     
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  16. Cantastorie

    Cantastorie

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    [​IMG]

    "Ein offener Brief an Rothschild...
    mmh Ein offener Brief an Rothschild"
    La donna di servizio attendeva in silenzio con in mano il vassoio del tè, ovviamente indiano, e senza ombra di dubbio Bengalese. C'era un motivo per cui la Compagnia delle Indie Orientali inglese era ancora in piedi dopotutto, o no?
    "Hai visto Anselm? Ci scrivono delle lettere!" esclamò il vecchio Salomon sbottando in una fragorosa risata e assestando una poderosa (almeno per la sua età) manata sulle spalle del figlio, mingherlino e quasi fuori posto nella sfarzosissima villa Rothschild a Vienna.
    "Eh... no, papa" fece Anselm cercando di ricomporsi come poteva "di che si tratta?"
    Salomon von Rotschild camminava avanti e indietro per la stanza con in mano una specie di manifesto sgualcito. Doveva averlo senz'altro appena strappato da un muro.
    "ah! spiriti bollenti figliolo. La città è piena di questi "manifesti". Quando la gente si lamenta di qualcosa sii certo che qualcuno se ne uscirà dicendo che è tutta colpa dei Rotschild. Scommetto 100 corone che anche tra 100 anni ci sarà qualcuno pronto a dare la colpa di tutto ad un Rothschild" una smorfia di disprezzo balenò per un attimo sul volto orgoglioso e astuto del vecchio prima di venire rimpiazzata dal beffardo sorriso di prima. Con una mossa lenta e quasi ponderata afferrò cautamente la tazza del tè e sospirò soddisfatto.

    "Approposito", aggiunse ma si interruppe subito per sorseggiare beatamente e con calma il tè.
    "Eh.. approposito che papa?" fece Anselm spazientito
    "Apporposito" ripetè Solomon fulminandolo con lo guardo "hai sentito tuo zio a Parigi? Pare che non se la cavino bene neanchè lassù, e ho qualche conto in sospeso col progetto delle ferrovie in Languedoca. Spero che non ci siano ancora ritardi, detesto i ritardi."
    "Eh.. no.." borbottò Anselm. "Betty mi ha detto che si erano trasferiti a Champagne durante i moti ma.."
    "Ah questi moti! Son..." cominciò furioso il vecchio, ma venne presto interrotto da un brutto attacco di tosse secca. "Questi maledetti moti" continuò dopo essersi ripreso, "non fanno affatto bene al commercio. E alla mia salute! Spero che questo giovanotto, Francesco Giuseppe, sappia gestire questa mandria di facinorosi." Sospirò e quindi si sedette sulla poltrona lasciandosi quasi cadere di peso. "Devo dire che tutta questa storia del voto per censo e dell'assemblea costituente mi lascia l'amaro in bocca. Temo che sia giunta la fine dell'epoca di Metternich! Ah quell'uomo sapeva il fatto suo. Tra l'altro mi deve ancora dei soldi ora che ci penso..."

    "Emh.." fece Anselm andando a frugare qualcosa nella sua tasca "Approposito di questo.."
    "Sì lo so!" lo interruppe bruscamente Solomon "Anche io sarò chiamato a votare. Si sa poi dove? E spero che abbiano la decenza di indire le elezioni non durante la Pas.."
    "Veramente ho qui una lettera del Conte Von Ulrich (@Mac Brian ), ma non riesco a trovar... dove sei? Eccola" tirò fuori dal tascone una missiva stropicciata e la sistemò alla bell'e meglio.
    "Uh.." fece Solomon alzandosi di scatto con un'inaspettata energia e strappando la lettera dalla mano del figlio.
    "Vediamo..." mormorò sfilando la missiva e iniziando a leggere "Ah!" esclamò beffardo "Questo gruppo di aristocratici malinconici si sente punta sul vivo e cerca supporto eh? Fammi vedere meglio.. " borbottò continuando a leggere "mmh, furbo. Nessuna richiesta precisa ma è chiaro a cosa punta. Il nostro supporto economico. D'un tratto tutti sono amici dei Rothschild!" sogghignò.
    Quindi stettè pensieroso per alcuni momenti in silenzio sorseggiando il tè.
    "Beh... devo dire che questa cosa dei tedeschi, viva i tedeschi, i tedeschi uniti, mi pare quantomeno stucchevole. Ma meglio non offendere sua signoria il conte di Ulrich. Ho appreso che gli aristocratici per nascita si offendono spesso." ghignò beffardo.
    "Facciamo così" disse alzandosi dalla poltrona e poggiando la tazzina quasi vuota sul vassoio della donna di servizio "Rispondigli dicendo che lo ringraziamo, che siamo onorati, che vorremo invitarlo al prossimo ricevimento, ma!... che abbiamo bisogno di riflettere... che ho bisogno di riflettere! Perchè diavolo sto usando il plurale? E adesso andiamo che Mayer ci aspetta. E cerca di indossare qualcosa di decente dannazione, è Shabbat!"
    "Eh, sì papa"
     
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  17. Purfa

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    "Le votazioni, rispettando i parametri precedentemente elencati da questo Ufficio, si terranno divise sotto forma di circoscrizioni; ognuna di esse avrà una percentuale di seggi alla Costituente in funzione della propria popolazione e della propria importanza per il funzionamento dell'Impero.

    Le circoscrizioni e i seggi fissati da Sua Maestà Imperiale, come mostrato nella mappa in allegato, sono le seguenti:

    - Corone d'Austria e Boemia, 99 seggi
    - Corone d'Ungheria e Croazia, 70 seggi
    - Corona di Polonia, 60 seggi
    - Corona delle terre Italiche, 70 seggi

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    Le votazioni avverranno tramite il sistema maggioritario delle preferenze semplici: da ogni circoscrizione andranno a sedere sul parlamento i primi x votati per numero totale di voti, indipendentemente dalla percentuale di voti che essi rappresentino sul totale. Per ulteriori informazioni, controllare il D. Imp. n. 1426 del 27 settembre 1848."

    Nota n. 212 della Cancelleria di Sua Maestà
     
    Ultima modifica: 11 Maggio 2014
  18. forzainter2010

    forzainter2010

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    VENEZIA, SEDE DEL PARTITO, SETTEMBRE 1848

    "Allora, hai tutto pronto?" Disse Vincenzo riferendosi al discorso da pronunciare
    "Sisi, dobbiamo solo aspettare che inizi la riunione!" Rispose Sebastian. Aveva preparato un bel discorso per esporre le sue idee al resto del partito, non si accontentava più di essere un semplice membro, ma voleva iniziare a diventare il leader.
    "Buona fortuna..." Concluse Vincenzo, prima che Lorenzo Piva, l'attuale Leader, si sedesse al tavolo per dare il via alla Riunione:

    "Come ben tutti voi saprete, è arrivata da Vienna, direttamente dall' Imperatore, una lettera che chiama tutti coloro che posseggono più di 50.000 fiorini d'oro di partecipare alle elezioni per eleggere un nuovo Parlamento. Il nostro partito, seppur piccolo quale sia, deve riuscire a portare un parlamentare dentro, e quelle persona credo di essere io perchè..." Non fece neanche il tempo di finire la frase, che già molte persone cominciarono a bisbigliare sottovoce. Ma, nonostante questo, riprese:
    "Perchè qui dentro, non vedo nessun' altra persona capace di rappresentare il partito meglio di me. Con questo concludo, e lascio a voi la parola"
    Era il suo momento, Sebastian si alzò in piedi, si schiarì la voce e iniziò a parlare con voce decisa:
    "Come alcuni di noi ben sapranno, Lorenzo, ha impedito l'accesso al Partito di persone di religione diversa da quella cattolica; La trovo una grandissima cavolata. In tutto l'Impero ci sono tantissime religioni diverse a quella cattolica, come faremo a guadagnare tanti voti se una persona su cinque non è cattolica? E come appariremo, da partito liberale quale siamo, davanti agli occhi della popolazione? Se questo partito non cambierà direzione, sappiamo tutti come andrà a finire. E per cambiare direzione c'è solo un modo. Cacciare Lorenzo dal Partito!" A quel punto, molti membri si alzarono e applaudirono. Sebastian riprese:
    "Se vogliamo cambiare il Paese, dobbiamo iniziare da queste piccole cose e dobbiamo avere grandi idee, e al momento, non credo che Lorenzo abbia grandi progetti per il futuro del partito e della nazione. Si accontenta di restare un piccolo partita locale del Veneto, e non di diventare il più grande partito del mondo. Non ha ambizioni. Quindi, chiedo ufficialmente una votazione per cambiare Leader del Partito e di iniziare, sotto la nuova guida, una campagna elettorale che ci porterà al Parlamento!"
    L'aula esplose con applausi e complimenti, ma una piccola parte rimaneva fedele a Lorenzo. Sebastian pensò subito che li Lorenzo li avesse corrotti per restare Leader più a lungo possibile. Lorenzo non rispose e quindi iniziarono subito le votazioni. I candidati erano due. Lorenzo e Sebastian
    Dopo poco più di un'ora, tutti ebbero finito di votare e si iniziarono a contare i voti.
    " Verde per Lorenzo, Giallo per Sebastian" E così, un semplice membro del partito, iniziò a contare...
    "Verde...Giallo...Giallo...Giallo...Verde...Giallo...Verde...Verde..."
    Andò avanti così per dieci interminabili minuti poi vennero annunciati i risultati:
    " Con la maggioranza, di 16 voti su 28, proclamo, come nuovo leader del partito, Sebastian Egger!"
    Sebastian, dove aver ricevuto gli applausi e i complimenti da tutta l'aula, se ne andò a casa subito per lavorare sui futuri progetti. Lorenzo, invece, se ne scappò in carrozza da qualche parte.
     
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  19. Acciaio

    Acciaio

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    Non aveva dormito quella notte, Alberto d'Asburgo-Teschen, lui che si considerava a soli trentuno anni il più brillante militare del Kaiser. Cos'era accaduto? Erano state, come sempre, le malelingue degli invidiosi, si sa, quelle carogne che spendono il giorno a stare in piazza, a urlare frasi insensate, contro Dio, contro gli uomini, contro l'Austria. Io li capisco si, capisco che siano dei figli senza un padre; ma poi quando io, misericordiosissimo, provo a indicare loro la direzione da seguire, mostro loro quali errori stanno commettendo... ecco che vengo accusato di strage, di assassinio, di incompetenza. Se ai militari fosse proibito l'uso della violenza contro le masse sanguinarie che ciclicamente riempono le piazze, a quest'ora saremmo ancora sotto Carlo Magno!

    Un rumore interruppe il flusso di pensieri, deliranti, dell'ormai ex-comandante austriaco. Era la donna di servizio: nata a Vienna certo, come il resto della servitù, ma, ora non ricordava bene il nome, probabilmente i suoi dovevano essere di origine ungherese o comunque slava.
    La disturbo Herr General? Oh, scusate, volevo dire Erzherzog... Disse pallida e tremante la ragazza.
    Prima che con la parola, l'arciduca rispose con un occhiata fulminante: Ora l'ha fatto. Stavo studiando, ormai però può rendersi utile, porti la colazione.
    La ragazza fece un inchino distinto, poi corse subito fuori per rientrare dopo meno di cinque minuti con il vassoio: tè, biscotti, marmellata, burro tirolese (l'unico potesse mangiare Alberto Federico), pane bianco e un telegramma.
    Un telegramma? Parenti che hanno bisogno di soldi? Di raccomandazioni? Serpenti! Signorina, lei lo sa qual è la differenza tra un avvoltoio e un parente?
    La ragazza non comprese subito il gioco, si mostrò perplessa portando l'indice alla fronte, come era solita fare quando pensava alla soluzione di problemi o questioni metafisiche, ma poi si arrese: No, Erherzong.
    Che uno si ciba della carcassa dei morti, l'altro è un volatile.
    Rispose con ostentata sagacia l'arciduca.
    La ragazza sorrise, pur non avendo compreso la battuta, per dar soddisfazione al padrone. Poi dopo aver tirato le tende che ancora impedivano alla luce di entrare, riprese: Ma lei non è morto, signore.
    Per ora, per ora.
    Poi con un cenno della mano congedò la serva e si tuffò nuovamente nei suoi pensieri.
    La sua attenzione fu catturata dal telegramma, lo aprì con il tagliacarte che aveva sul comodino in ebano alla destra del letto, con noncuranza, finì poi di strappare l'involucro con le mani e agguantò il messaggio:

    Il Kaiser ha concesso il voto su base censitaria.
    Non vorrei essere nei Vostri panni amato fratello.

    Il telegramma veniva, per l'appunto, da Maria Teresa, la sorella che si era spostata il re delle Due Sicilie.
    Cos'è uno scherzo? Cosa vuol dire ora questo telegramma?
    Un brivido lo percorse sulla schiena, si mise in piedi, quasi corse alla finestra, la aprì.
    La piazza era tappezzata di manifesti. L'incubo iniziò ad acquistare forma.
    Signorinaaaa, Signorinaaa!
    La ragazza arrivò tutta trafelata dalla stanza adiacente.
    Cosa accade Erherzog?
    Cosa dicono quei manifesti, per la strada?
    Signore, non ne è ancora al corrente? Il Kaiser ha concesso il voto su base censitaria di 50000 fiorini.

    A quel punto lasciò cadere il telegramma che aveva tenuto in mano fino ad allora.
    Dio Onnipotente, Carlo Magno... Qualcuno ci aiuti!
     
  20. gianandrea doria

    gianandrea doria

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    Venti di autunno e ricordi di estate-Parte 2
    Il giovane Jan si vestì di fretta sistemò il panciotto e il farfallino e si diresse verso la sala grande, il signore non era ancora entrato, passeggiando e confabulando tra di loro i membri delle famiglie degli Josipovic e dei Rodvko lo aspettavano.
    I cugini di Antun erano gli unici che non si mischiavano con gli altri e guardavano con circospezione tutta la sala, finemente decorata in stile neoclassico,oramai però tramontante in Europa.
    Nello stesso istante in cui Antun entrò nella sala calò il silenzio, almeno in quella sala e nella sua Croazia poteva vantare un rispetto non indifferente.
    Porse subito la mano al capo famiglia degli Josipovic, Sergije Josipovic era certamente un uomo di cui aver paura, deteneva un influenza non indifferente in Slovenia insieme ai Rodvko, ma era più anziano e a Vienna era conosciuto nei maggiori circoli liberali.
    Invece Valdemar Rodvko era una pericolosa stella in ascesa che minacciava Sergije Josipovic, le sue fabbriche erano tra le più produttive in Slovenia ed era il più vicino alla causa nazionalista Slovena. Invitare entrambi i rivali qui non era certo una scelta casuale, ed era proprio su questo che Antun avrebbe fatto leva, convincendone uno avrebbe convinto l'altro.
    -Grazie miei signori ed ospiti, è un onore avervi entrambi qui-esordì Antun e continuando disse-Prego sedetevi-.
    -Penso sappiate tutti al momento cosa è successo a Vienna, l'imperatore Francesco Giuseppe ha indetto delle elezioni per un assemblea costituente che avrà il compiti di redigere una nuova costituzione, e questa è certamente un occasione da non perdere per noi slavi. Dopo quattrocento anni di servitù, abbiamo per la prima volta un unica opportunità di decidere il nostro futuro.-
    -Sappiamo tutti cosa sta per succedere, ma siamo certi che la nobiltà austriaca e ungherese riuscirà a mettere nuovamente alla porta gli altri, Signor Antun sta forse proponendo di sfidare l'impero, tanto vale prendere le armi.-ammonì il rampante Valdemar
    -Non sto suggerendo di sfidare l'impero miei signori, non sto proponendo di sfidare gli ungheresi, boemi o italiani , se ognuno la pensasse in questo modo tutta questa nazione cadrebbe in una settimana. La Croazia non può esistere senza l'Austria, l'Austria non può sostenersi senza la Polonia, l'Italia e noi Slavi. Siamo tutti legati allo stesso filo.-rispose con fervore Antun
    -Allora cosa farà, lei minaccerà l'impero di una rivolta?-si domandò Sergije Josipovic
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    -No io minaccerò l'imperatore,la monarchia è indebolita, non voglio che questa nazione cada, non voglio una nazione senza il suo sangue che sono i suoi popoli, io ho sognato per lungo tempo una federazione di stati slavi, boemi, italiani e ungheresi. Oramai è ora di sfidare Vienna e tutti i suoi nobili. Stiamo per cambiare la storia di questa nazione. Mia moglie e la sua famiglia possono essere un appoggio, sono indeboliti e cercano una speranza di rialzarsi, ho anche sentito di un partito Libertà e serietà, dovrò contattare (@forzainter2010 )Sebastian Egger il leader del partito Libertà e Serietà, mi è parso una persona che su alcuni punti potrebbe accettare un alleanza tra noi ed il nostro partito e potrebbe portarci voti.-
    -Una federazione, basata sull'eguaglianza forte, libera e unita sotto una bandiera.-sogghignò Valdemar-Yaz, si può fare ma cosa avremo in cambio?
    -Ci sono posti in parlamenti e potremo puntare verso la riunificazione con gli slavi del sud i bosniaci e serbi, inoltre ho sentito che le vostre fabbriche di armi non vanno molto bene a causa della scarsità di guerre in europa, ed ora con la fine della guerra civile sarà ancora peggio.-rispose Antun.
    Entrambi gli ospiti annuirono e si ritirano con il loro seguito.
    Antun allora parlò con i suoi cugini
    -Ho bisogno che andiate a contattare Mikahil Jobes ( @Dixie) è uno scrittore anti-ottomano e filo-slavo come tutti ha un sogno e forse è giunto il momento di informarlo che vogliamo raggiungere quel sogno così vicino.
    Antun e Jan si incamminarono allora verso la carrozza ed Antun ordinò a Zoran-Verso Vienna, voglio essere lì tra un giorno. E ricorda di non svegliare il mio Jan.- Infatti il giovane paggio esausto era crollato nel sonno, mentre la carrozza avanzava verso Vienna e le sue ombre.
    Ora Antun andava in casa del nemico.
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    Ultima modifica: 11 Maggio 2014

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