UFO: Aftershock

Ovviamente anche questo gioco non è immune da critiche, la prima ovviamente è quella di non aver introdotto niente di veramente nuovo ma di aver replicato con perizia qualcosa che già era stato fatto molto bene. Ma se questa è una bazzecola non lo sono altri difetti che invece saltano bene agli occhi. Risulta poco realistico che una simulazione così ben fatta e bilanciata tra gestione e tattica abbia come scopo il controllo dell’intero mondo basandosi sulla sola gestione di un pugno di soldati. Chi ama Hearts of Iron 2 sa cosa intendo, ma d’altro canto si può soprassedere a questa discrepanza e godersi lo stesso la partita.
Non è poi molto chiaro perché abbiano creato un sistema di avanzamento della storia basato su punti di svolta. In altre parole è impossibile andare avanti se non si hanno determinati risultati che aprano nuovi scenari. Se questa scelta ha una sua logica porta però un po’ di frustrazione nella simulazione obbligando spesso il giocatore a bloccarsi in una sequenza di scontri alla fine molto simili.  L’introduzione delle linee di rifornimento, pur rimanendo un’idea interessante che da più respiro alla gestione strategica, costa più della produzione di artefatti o della ricerca.

Anche se è possibile gestire il flusso di materiali attivando o disattivando le varie parti della rete di rifornimento, i costi per la sua gestione sono alti e portano a condizioni d’immobilità derivate dall’arresto pressoché totale della vostra attività strategica a causa di mancanza di materie prime. Vi ritrovate quindi a gestire una serie di scontri tutti uguali in attesa di risultati di ricerche e produzioni difficilmente ottenibili senza maggiori rifornimenti.Da quando in qua la rete di distribuzione costa di più della produzione che alimenta ?
Da un punto di vista di gioco tattico poi il primo episodio non permette l’uso della terza dimensione, quindi non si può appostare un cecchino su un tetto, ma lo si deve tenere per terra mentre nel secondo non è stata fatta una localizzazione italiana completa, obbligandovi a leggere interi tomi in inglese.

Le macchine necessarie per far girare questi giochi non possono essere molto vecchie, la grafica  durante i combattimenti è molto complessa e su PC datati potrebbe dare dei rallentamenti molto fastidiosi.
Concludendo ritengo questa serie di giochi consigliabile a chi ama più la gestione tattica di uno scontro a quella strategica. Grazie alla nuova interfaccia di gioco e gestione del combattimento il giocatore viene letteralmente agganciato al monitor obbligandolo a dire “ancora una e vado a letto” ad ogni nuova chiamata di soccorso.

E ricordate,
“Solo un alieno morto è un alieno buono!!”

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