Civilization 3

ALTRI ASPETTI TECNICIDopo aver passato in rassegna le principali novità nel gioco, facciamo una panoramica sugli aspetti tecnici ed estetici. La grafica generale è senza dubbio molto migliorata, frutto di una palette di colori azzeccata, e di un certo sforzo di “innovare senza stravolgere” le precedenti edizioni del gioco. Adesso le montagne si collegano con naturalezza alle colline, e poi alle pianure; i fiumi, le strade e i bordi delle coste hanno percorsi credibili, tanto che in molte occasioni si sente il bisogno della griglia, per distinguere con precisione i quadrati. Tutte le unità sono animate (alcune sono davvero carine…); pure animati sono i consiglieri e i regnanti avversari, ma qui purtroppo le facce gommose, dall’espressività limitata, fanno rimpiangere le vecchie motion-capture del Consiglio di Civ2. Un’altra cosa che i fan sicuramente rimpiangeranno è l’assenza dei filmati per le Meraviglie, qui sostituiti da semplici immagini statiche, e pure bruttine. In compenso le sequenze finanli sono molto migliorate. L’interfaccia è rimasta praticamente identica, e cioè sostanzialmente buona; è migliorata in alcuni dettagli, peggiorata in altri: per esempio i pulsanti sono fin troppo piccoli, e spesso per passare da una schermata all’altra ci vogliono troppi clic. Purtroppo, le richieste di sistema sono straordinariamente esose, e… non bastano ancora. Il manuale parla di un Pentium II a 300 Mhz come requisito minimo, ma molti giocatori hanno sperimentato lunghe attese fra un turno e l’altro, anche con configurazioni superiori. Addirittura sconsigliano di giocare con mappe troppo grandi, e con troppi avversari: non mi spingerei a un tale pessimismo, ma è un fatto che, specialmente nelle fasi avanzate del gioco, l’AI può metterci due o tre minuti per fare la sua mossa. Questa straordinaria lentezza, davvero eccessiva per un gioco come Civ3, è dovuta all’alta risoluzione adottata, alle molte animazioni, e all’evidente complessità delle routine dell’AI… Qualche patch futura dovrebbe per lo meno alleviare il problema, ma nel frattempo si può sempre smanettare con le impostazioni grafiche.
La musica è davvero notevole, e cambia stile man mano che il tempo passa, pur mantenendo una certa coerenza complessiva. I fan dall’orecchio fine non mancheranno di riconoscere qualche pezzo della vecchia colonna sonora, opportunamente rimaneggiato. Anche gli effetti sonori sono piacevoli, forse un po’ troppo onnipresenti.
Il manuale è tutto sommato mediocre: se i neofiti lo troveranno completo ed esauriente, i giocatori più esperti noteranno molte imprecisioni sui particolari, molte piccole lacune, e una scarsa cura redazionale, per esempio nell’indice analitico.
Una nota di merito finale va all’editor di scenari, completo e facile da usare: è stata in pratica un’aggiunta obbligatoria, visto l’enorme interesse che i fan di Civ2 avevano mostrato per la creazione di scenari, prolungando di fatto la vita del vecchio gioco di parecchi anni.
In definitiva… che dire?
E’ un gran bel gioco, e chi non ha mai giocato a Civ2 non dovrebbe avere dubbi: dopo tutto stiamo parlando di uno dei titoli più importanti di sempre, e farselo scappare sarebbe un delitto.
Per chi invece ha giocato a lungo con Civ2, le cose si complicano. Il sequel contiene senza dubbio abbastanza novità da giustificare l’acquisto, ma il problema è un altro, più sottile e psicologico: un vero fan di Civ2 si rifiuterà di credere che il capolavoro originale sia migliorabile, e troverà sempre qualcosa di cui lamentarsi, nel nuovo gioco.
Ma qui entriamo nel campo delle opinioni personali, e l’unica cosa che a questo punto mi sento di dire è che: personalmente sono stato un fanatico di Civ2, ma adesso ho comprato Civ3, e sicuramente non tornerei indietro…

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