Guns of August

Per quanto riguarda invece come acquisire punti risorsa, gli elementi sono molto tradizionali: sulla mappa si trovano pochi tipi di “risorse grezze” (cibo, materie prime, città, etc) che devono essere in qualche modo combinate tra loro per produrre ricchezza. La sorpresa sta nella difficoltà dell’algoritmo che genera l’ammontare delle risorse. Il calcolo e’ basato su formule matematiche piuttosto complesse e difficilmente a prima vista riuscirete a calcolare l’impatto effettivo di aver perso un esagono con questa o quella risorsa.
Da questo punto di vista il gioco richiede una forte “user experience”. Per molte partite sarete impegnati a cercare (sulla mappa…o sui forum) le vostre nuove vie della seta che vi permettono di ottimizzare gli effetti di questo complesso calcolo sulle economie della vostra nazione. Per esempio, non e’ particolarmente intuitivo associare l’eccesso turco di materie prime alla cronica mancanza di trincee tedesche.
Terminata la fase strategica di ogni turno, hanno inizio gli impulsi che rappresentano la parte militare della gestione della partita. Durante la fase di attivazione pianificherete le vostre attività di terra della seguente fase di movimento. E’ proprio in questa fase che i vostri quartier generali ad ogni nuova offensiva daranno luogo a continui salassi di risorse economiche se vorrete avere un ruolo attivo sui campi di battaglia. Per quanto riguarda l’andamento della guerra sopra e sotto i mari, nulla e’ permesso.
La fase di soluzione di movimenti e combattimenti deve essere assimilata con una certa cura. Ancora una volta sarà necessario una buona dose di “user experience” per predire ragionevolmente cosa succederà durante la soluzione del turno se si ipotizza che entrambi i giocatori tenteranno di accedere ad un determinato esagono. Come gia detto, i combattimenti sono, man mano che passano gli anni di guerra, sempre più condizionati dalla presenza di modificatori molto performanti. Per quanto troppo astratto, il sistema e’ funzionale al gioco e ogni combattimento e ben dettagliato sul risultato e sui modificatori applicati.

LONGEVITA’ DEL PRODOTTO
Il lungo lavoro di affinamento del nostro avversario virtuale è molto evidente nella sorprendentemente buona capacità dell’intelligenza artificiale di gestire le risorse strategiche a disposizione. Ad esempio, facendo assumere all’intelligenza artificiale il comando degli imperi centrali, scoprirete che essa e’ in grado di variare le mosse di apertura: se schiererete il francese molto a ridosso con il confine tedesco e più probabile (ma non certo) che il primo assalto avvenga attraverso i paesi neutrali di Belgio e Olanda mentre se allestite difese agguerrite al nord, ecco che troverete le truppe del Kaiser pronte ad un antistorico assalto diretto alle linee francesi. In contrapposizione ad una forte gestione strategica, l’intelligenza artificiale si dimostra un pò più apatica e prevedibile quando deve provvedere a pianificare assalti tattici.
Comunque l’intelligenza artificiale e’ un avversario temibile per un buon numero di partite.
Il gioco in PBEM comunque corre via liscio senza particolari intoppi.
Il numero degli scenari e molto limitato. Per le caratteristiche sopra descritte è possibile dire che il gioco abbia un solo scenario (quello che inizia nel 1914 e che simula l’intero conflitto). Quello del 1915 e del 1916 sono a mio avviso utili per imparare a giocare la parte militare del gioco. Gli eserciti sono gia trincerati ed e’ possibile “fare palestra” sulle tattiche e sulle dinamiche del combattimento. Quello del 1917 invece e’ divertente in quanto la rivoluzione russa porta ad una certa mobilità di truppe che ben si combina con la brevità dello scenario. Oltre al numero di scenari molto limitante a frenare la longevità è il fatto che il gioco sia assolutamente sbilanciato a favore degli alleati. Insomma, se giocherete con la triple entente vi stuferete di vincerlo mentre se giocherete con gli imperi centrali vi sentirete frustrati a non vincere mai
(La patch 1.2 ha introdotto nuove possibilità in tal senso. Ora ad una prematura resa di Francia e Gran–Bretagna è possibile che gli U.S.A. non entrino in guerra.).
Nonostante queste pesanti limitazioni, a fronte di una complessità non elevata, viene garantito però un ampio spessore di giocabilità e di scelte strategiche ben bilanciate. Per giocare “bene” a questo gioco vi ci vorranno parecchie partite e dovrete provare diverse possibilità strategiche. Il gioco quindi appare sufficientemente longevo.
Altro elemento per valutare la longevità del prodotto potrebbe essere la possibilità futura di veder un seguito del prodotto. Il livello di astrazione molto elevato certamente sembra suggerire la portabilità del gioco verso il naturale sequel sulla WWII. L’operazione non e’ da escludere ma credo che Guns of August eccella proprio nella sua capacità di gestire le peculiarità della prima guerra mondiale e che un remaking sul secondo conflitto pur utilizzando la stessa meccanica dovrebbe subire profondi mutamenti strutturali.
BOTTOM LINE
Se guardassimo l’elenco dei difetti (regolamento scritto male, una meccanica frammentata come da anni non se ne vedevano, numero di scenari limitato, grafica molto datata, interfaccia modesta, alcune inevitabili operazioni di micromanagement, soprattutto nella parte strategica, livello di astrazione molto elevato) saremmo portati a rivolgerci verso prodotti di mercato certamente molto più evoluti presenti in buon numero sia per periodi storici subito antecedenti che per periodi postumi (WW2).
Superato il primo impatto, ecco però che Guns of August si rivela un gioco “Easy to learn, hard to master”. Alla fine avere poche variabili con range limitati di utilizzo si rivela un grande pregio. Questo e’ dovuto alla grande interazione di tutti gli elementi gestiti in modo estremamente bilanciato nel game play. Guns of August esce decisamente vincente dalla sfida difficile come quella di modellare con buon feeling un conflitto dalle peculiarità uniche e il numero di scenari non e’ mai stato il solo indicatore della longevità del gioco (avete forse mai valutato la longevità di “War in the Pacific” o di “3rd Reich” dal numero di scenari??). Guns of August e un gioco tosto per giocatori tosti e per questo non deve essere il vostro primo acquisto di giochi strategici, ma certamente gli riserverete un posto di eccellenza tra i vostri gran strategici preferiti.

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