Diplomacy

In Diplomacy l’intelligenza artificiale è mediocre in alcuni casi “buggata”. E’ assurdo, ad esempio, vedere unità controllate dal computer che si fanno reciproco supporto difensivo quando le regioni che occupano non sono per nulla minacciate da unità nemiche. Nelle partite con altri giocatori umani e in cui i posti “vacanti” sono presi in consegna da avversari computerizzati questi ultimi si rivelano troppo facilmente manipolabili, come un bambino che gioca coi “grandi” ad un gioco di società. Non giocavo a Diplomacy da anni ma tutte le partite contro l’AI sono state vinte senza problemi al massimo livello di difficoltà anche ponendomi al comando di nazioni difficili da gestire quali la Germania e l’Italia.
Inoltre l’IA non è in grado di apprendere nulla da ogni partita perchè non è, per forza di cose, previsto uno “storico” delle partite giocate. Un giocatore umano, invece, partita dopo partita impara a conoscere lo stile di gioco dell’avversario ad iniziare dalle sue aperture ed inizia a capire anche quanto vale la parola data da un giocatore ( esiste anche gente che non tradisce e punta al pareggio ). L’unica utilità dell’IA è quella di fornire degli avversari per esercitarsi offline nel caso non si sia mai giocato a Diplomacy.

L’interfaccia di gioco presenta luci ed ombre. Nonostante all’inizio possa sembrare inutilmente macchinoso ritengo davvero molto buono il sistema di gestione delle  offerte diplomatiche.  Tramite un sistema di simboli ed illustrazioni di mosse sul tavolo di gioco sarà possibile comunicare con gli altri giocatori anche facendo a meno della chat ( pubblica o privata ) introdotta nel gioco a partire dalla patch 1.3. Ciò significa che la conoscenza dell’inglese non è affatto un requisito essenziale per poter giocare online con giocatori stranieri. Inoltre vedere i piani di azione disegnati sulla mappa aiuta a comprendere più rapidamente e facilmente cosa l’avversario ci sta proponendo o cosa proporre all’avversario. Il risultato è una successione più rapida dei turni rispetto al gioco da tavolo e si riesce così a terminare una partita anche in 3 ore. La chat si rivela utile più che altro per discutere in privato di piani o patti a lungo termine o per seminare zizzania e voci false fra i giocatori.
Completamente inutile l’utilizzo della grafica 3D, una feature che fa lievitare senza alcuna ragione pratica i requisiti hardware. Noiose, stancanti, stucchevoli ed inutili le animazioni e i versi emessi dagli avatar che rappresentano gli altri giocatori. L’inutilità sta anche nel fatto che tali animazioni si susseguono troppo rapidamente per poter contemporaneamente vedere le stesse e l’esecuzione della mossa a cui fanno riferimento.
Il manuale non è corposo ma è esaustivo, sebbene sia carente di immagini esplicative. L’ho trovato invece piuttosto logorroico, chi l’ha scritto utilizza troppi giri di parole per spiegare invece concetti semplici.

Il gioco non è immune da bug, uno dei più fastidiosi riguarda la perdita del “focus” della finestra di gioco quando si esegue una operazione di “drag and drop” per piazzare sulla mappa le nuove unità. Per quanto riguarda il sottoscritto ( e gli screenshot di questa recensione ) devo segnalare anche un problema con la visualizzazione dei font, che appaiono piccoli, ristretti ed illeggibili. Il problema, segnalato sul forum di supporto, non è stato ancora risolto.
Le partite multiplayer possono essere ospitate da un singolo giocatore passando però attraverso il “Metaserver” Paradox sul quale vengono registrati i risultati delle partite in base ai quali viene aggiornata una classifica dei giocatori. Non aspettatevi di trovare orde di giocatori sempre online, ho avuto grosse difficoltà ad organizzare partite in multiplayer, forse perchè il gioco non era stato ancora distribuito completamente in Europa e quindi erano pochi i giocatori con fusi orari compatibili con i miei.

Le domande che il lettore si pone sono molto probabilmente le due classiche: “Questo gioco fa per me ? Questo gioco vale quello che costa ?”. Alla prima si cerca di rispondere descrivendo quanto più minuziosamente è possibile il gioco. Il sottoscritto adora Diplomacy e lo ritiene un gioco di una profondità eccezionale. Se non volete avventurarvi nell’acquisto del boardgame potete giocarlo via email iscrivendovi ad uno dei tanti club di gioco italiani. Nel gioco via email la partita si sviluppa di solito molto più lentamente e passano alcuni mesi prima che una partita abbia termine.
Alla seconda domanda posso rispondere subito con un “no”. Questa conversione per PC di Diplomacy non vale quello che costa a meno che non abbiate necessità di avere sul vostro computer un ambiente di gioco più che buono  che vi permetta di divertirvi con amici e conoscenti lontani ( ripeto, è difficile trovare spesso giocatori occasionali sul Metaserver Paradox ).
La decisione da parte di Paradox di voler creare un gioco completo ( quindi anche di AI ) da vendere ad un prezzo completo si è dimostrata sbagliata. La valutazione di questo titolo sarebbe stata decisamente positiva se si fosse commercializzato il prodotto a metà prezzo presentandolo come un gioco orientato unicamente al multiplayer con una AI accessoria e limitata soltanto all’apprendimento delle regole di gioco da parte dei neofiti. Niente risorse e fondi sprecati per una inutile grafica 3d ed una altrettanto inutile AI avrebbero permesso quindi di commercializzare il gioco ad un prezzo minore e non di poco.
In questa recensione non viene affatto messo in discussone il gioco Diplomacy in sè ma soltanto la sua conversione per PC. Anzi, se il voto si mantiene sopra la sufficienza lo si deve proprio a Diplomacy, al suo meccanismo di gioco semplice ma allo stesso tempo estremamente appassionante e divertente.

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