Hearts of Iron

Germania, 1936: iniziamo varando il potenziamento delle nostre capacità industriali, aumentiamo i fondi alla ricerca militare per ottenere nuovi modelli di panzer, i nostri cantieri navali sono pronti per la costruzione dei nuovi U-boat da mandare nell’Atlantico… ma le nostre risorse naturali ben presto iniziano a scarseggiare mentre le riserve strategiche calano pericolosamente… che fare? rivolgerci al mercato mondiale o risolvere il problema con una rapida blitzkrieg? Scegliamo la seconda via. Grazie ad abili pressioni diplomatiche annettiamo l’Austria e otteniamo preziosi territori dalla Cecoslovacchia; ma quello che cerchiamo è il petrolio, quindi dovremmo aprirci la strada verso la Romania e i suoi campi petroliferi. Inizia il raggruppamento dell’esercito e la scelta dei comandanti: Rommel sarà alla testa delle nostre tre divisioni corazzate, mentre Guderian e Manstein si occuperanno di dodici divisioni di fanteria già attestate. Ma ecco che la Francia e l’Inghilterra ci dichiarano guerra… forse abbiamo osato troppo… che fare ora?
Questa è una delle campagne disponibili in Hearts of Iron I, un gioco della Paradox Entertainment. Si tratta di uno strategico in tempo reale che ricorda molto il gameplay di Europa Universalis 1 e 2: ma qui l’ambientazione, ovviamente, è quella della Seconda Guerra Mondiale. Il gioco procede alla velocità di circa un’ora al secondo, ma è sempre possibile mettere in pausa: ciò ci permetterà di prendere decisioni con calma, in particolare durante le complesse offensive quando la tempistica è tutto.

Sin dall’inizio dovremmo occuparci della ricerca, del potenziamento industriale, della fortificazione del territorio, organizzare la produzione, creare e aggiornare l’esercito, e poi delle risorse naturali e della diplomazia. Ma vediamo ora i singoli aspetti nei dettagli. HOI si gioca sullo sfondo di una mappa geopolitica del pianeta, da dove si controllano le unità militari e il loro stato, le caratteristiche di ogni regione; di lato si trova un menu che ci darà accesso alle varie sezioni.
Iniziamo dalle attività produttive, che sono fondamentali. Ogni regione sotto il nostro controllo genera una quantità di risorse e di produzione: la schermata riguardante l’industria indicherà un massimo di punti, dati dalla somma dei punti industriali di ogni nostra regione. Questi verranno spesi a nostro piacimento per beni civili, munizioni e parti di ricambio per l’esercito, ricerca e produzione bellica. Le industrie necessitano, per funzionare a pieno regime, di carbone, acciaio, petrolio e gomma: se mancheranno alcune di queste, quelle in eccesso potranno essere convertite. Il carbone, ad esempio, potrà supplire la mancanza di idrocarburi ad un tasso variabile, dato dal nostro progresso scientifico. Potremmo procurarci le risorse necessarie in tre modi: sfruttando quelle presenti nella nostra nazione, commerciando quelle che abbiamo in eccesso con quelle deficitarie sul mercato mondiale, o creando convogli che torneranno carichi di materie prime dalle nostre colonie. I beni civili serviranno a soddisfare le richieste della nostra popolazione; se il livello sarà troppo basso avremo del dissenso che influirà negativamente sulle truppe combattenti. Munizioni e parti di ricambio ci permetteranno di mantenere sempre efficiente la macchina bellica.
La produzione militare ci darà la facoltà di costruire armate di terra, mare e aria: tutti i modelli creati sono fedeli alle caratteristiche di quelli veramente esistiti.

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