Silent Hunter 2

1 settembre 1939: la Germania invade la Polonia. Pochi giorni dopo Inghilterra e Francia si schierano contro la Germania. Ha inizio la seconda guerra mondiale.
A fronte dei successi terrestri, la Germania non comprende immediatamente appieno l’importanza che avrebbe avuto una guerra navale sottomarina contro l’Inghilterra. Imbrigliata in una sfortunata guerra aerea sui cieli d’Inghilterra, con in tasca i piani dell’operazione Leone Marino (l’invasione via terra dell’Inghilterra), Hitler si convince che l’unico modo per piegare l’Inghilterra è dissanguarla, bloccando le arterie che portano materie prime e armi nell’isola, distruggendo e colando a picco le navi trasporto con tutto il loro prezioso carico.
Pensare ad uno scontro diretto con le navi di superficie non era possibile: scontrarsi contro la flotta più potente d’Europa era impensabile, viste anche le limitazioni della Marina Tedesca sul tonnellaggio di navi da guerra imposte dall’Inghilterra pochi anni prima.
L’unica arma utilizzabile erano quindi i sommergibili (e in misura minore i Raider).
Quei sommergibili che fecero andare di traverso molte volte il sigaro a Winston Churchill.

Silent Hunter 2 ti mette al comando di un U-Boot tedesco, dal 31 agosto 1939 fino alla fine della guerra, in quella impresa eroica e disperata di stanare navi e convogli in tutto l’Oceano Atlantico e di affondare il maggior numero di trasporti possibile. Barba lunga, occhi arrossati, facce stravolte e sudate. Così i marinai, dal Comandante dell’U-Boot fino all’ultimo marò, tutti uguali e uniti all’interno del proprio battello, terminavano le loro fughe dalle bombe di profondità dei destroyer inglesi, nel fondo degli abissi, a 100, 150, 180 metri sotto il mare, in religioso silenzio per non farsi rilevare dall’asdic del nemico, nell’alternante ascolto delle cariche di profondità, del “ping” a segnalare la vicina presenza del loro carnefice, del rumore delle lamiere che resistevano con impetuoso sforzo alla pressione del mare. Per poi risalire, fiero e superbo, tra i flutti e le onde, alla ricerca del prossimo obiettivo. Perché, si sa, il sommergibilista “del nemico e delle avversità se ne frega perché sa che vincerà!”

Il realismo della simulazione è di ottimo livello. Tutte, o quasi, le operazioni che possono essere compiute dal sottomarino sono riportate nella simulazione. E’anche prevista la possibilità (opzionale) di usare manualmente, oltre all’antiaerea e al cannone, tutte le impostazioni relative al lancio dei siluri (angolo di tiro, profondità ecc.).
Si possono scegliere vari livelli di dettaglio grafico, per garantire una ottima giocabilità anche ai possessori di computer non molto potenti. Inoltre possono essere impostati i parametri di realismo: dalla visione esterna di navi e torpedini alla completa inaffondabilità del sommergibile. Infine è possibile ascoltare la voce dei vostri più stretti collaboratori in tedesco oppure in inglese.

Ci sono due modalità per giocare a SH2: singole missioni (storiche o da creare) che consiglio vivamente per prendere dimistichezza con il vostro battello, e la Campagna, composta da una serie di missioni (dall’eroica impresa di Günther Prien a Scapa Flow al passaggio in Mediterraneo attraverso lo stretto di Gibilterra per dare man forte alla Marina Italiana) che devono essere portate a termine per poter procedere nella campagna.

Dal vostro U-Boot è possibile effettuare tutte le operazioni classiche delle simulazioni di sottomarino: scrutare il mare dalla torretta o dal periscopio, decidere la rotta dalla propria cartina, avere la situazione dei danni provocati dal nemico e il tempo necessario per ripararli, verificare la posizione nemica ascoltando il rumore delle eliche, verificare i siluri rimasti ecc. Inoltre, come in Silent Hunter, potrete sfogliare un libro con l’elenco e le foto delle forze navali in campo, per verificare, da ciò che si vede a occhio nudo, tonnellaggio e tipo di unità che si ha di fronte

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