Concordo... Il freddo è davvero micidiale... Faccio un esempio: mio nonno nel periodo 44/45 era Alpino sul confine alpino con la Francia (zona Monte Bianco), e mi racconta spesso di quanti soldati finissero congelati o travolti da valanghe. Inoltre lui stesso è tornato a casa con la vista seriamente rovinata, a causa del riverbero della luce sulla neve...
Certo, ogni situazione estrema richiede sacrifici immani, quando si tratta di sopravvivere a climi avversi. Ma anche la pioggia e l'umidità hanno i loro grossi svantaggi. Restare giorni, sotto una pioggia battente,magari immersi nel fango fino alle ginocchia, senza possibilità di un riparo decente, di potersi asciugare un minimo (figurarsi cambiarsi d'abito), dev'essere un'esperienza poco simpatica. Senza essere drammatico, immaginatevi i malanni che può provocare una situazione del genere. Dolori articolari, ascessi, febbri ed infezioni varie (almeno il freddo li uccide i batteri). E' stato un caso molto più frequente nella 1° WW, ma anche nella 2° molti soldati hanno vissuto queste avversità. Basti pensare al fronte Italiano, sull'appennino durante la risalita alleata, oppure al fronte russo centro-meridionale, oppure al teatro di guerra del pacifico, dove addirittura si realizzavano gli accampamenti all'interno di paludi, con amache sospese sull'acqua stagnante. Non vorrei dire una delle mie solite castronerie, ma mi sembra che, durante la conquista delle Isole Salomone, sia i Giap che i 'ricani ebbero più perdite a causa delle malattie causate dal clima malsano del territorio (insetti compresi) che non dal fuoco nemico.
Più che altro le malattie erano causate dalla fame, durante la battaglia delle salomone le razioni erano 1/12 di quelle americane, questo è dovuto al fatto chea Gauadalcanal il tokyo express non riusciva a scaricare abbastanza cibo durante le sue incursioni notturne e i tentativi tramite canotti, canoe, barili trascinati dalla corrente, sottomarini, andavano perlopiù falliti per via dello strapotere aereo americano, i piloti mitragliavano tutto, anche le palme che galleggiavano sul mare...
E' più forte di me, che ci posso fare ??? Stavo curiosando in giro e ho cannato la proporzione, 1/8 è quella più diffusa sembra, quindi prendiamola per buona... Ah un'altra cosa, gli americani usava pasticche di carbone attivo e fluoro per potabilizzare l'acqua i giappo invece non avevano di queste cose e la diarrea era costante...
...quindi poveri Giap...a mollo anche nella cacca oltre che nel'acqua. ..ma un infezioncina per puntura di zanzarone me la concedi ad un GI USA?
in effetti cosa è peggio? combattere in un posto dimenticato da dio, come in Borneo, Nuova guinea, dancalia, isole aleutine o in una città dotata di tutti i servizi (stalingrado, leningrado, berlino)
Di quali servizi? In tutte le città che hai citato nei momenti peggiori il servizio migliore che potevi aspettarti era il servizio a domicilio delle artiglierie nemiche! Ed era pure gratis! Certo, non soffrivi a causa del clima o della fauna locale però di certo non te la passavi bene. Razionamenti quando non mancanza di cibo, pericolo costante, nessuna speranza di ritirata (tutte le città che hai detto sono state circondate). Certo, il clima non era malaccio (anche se a Leningrado molti morivano congelati) però di qui a dire che stavi bene... Tutto sommato meglio al fronte in Europa almeno potevi ritirarti e bene o male rancio e rifornimenti arrivavano.
Si, anche in città non se la passavano di certo bene... C'era sempre il rischio che un intero quartiere ti crollasse sulla testa (oltre a tutti gli altri pericoli).
Gli americani però erano abbondantemente preparati, il problema maggiore furono i vietcong e l'agente arancio...