Si che puoi, una delle cazzate dell'ultima patch. Gli ottomani superpower con un tech group a parte e...l'annessione stile Hoi2! Se uno stato a 6 o meno province puoi annetterlo subito. Così uno può fare una guerra scema con un casus belli inutile (controversie commerciali, insulto diplomatico) ecc e anzichè baccarsi (5x4=12) 12 di infamia più avere il nemico ancora vivo lo annette direttamente e si becca solo dieci che tristezio
io non me ne ero accorto, avevo appena asfaltato oggi Milano e non l'ho visto spero di avere un salvataggio precedente
secondo me dovrebbero dare un malus abbastanza grande se si vuole fare un'annessione diretta di uno stato troppo grande (per esempio: -50% alle tasse locali su tutte le terre conquistate per 10 anni, l'evento lo si potrebbe chiamare "adattamento dell'amministrazione" o "nazionalismo" o quello che vi pare)
Faccio una piccola summa degli obbiettivi che mi ero dato: quelli a lungo termine - unificazione tedesca (in alto mare) - unificazione dei balcani (peggio) di quelli a medio-lungo termine - conquistare il nord Italia (mancano la Savoia, Aquileia e Venezia) - abbattere la boemia e l'ungheria (prima in PU, la seconda è in reggenza, quindi vedrò se ce la faccio a fare una PU) di quelli a breve termine - conquistare la Lombardia (fatto) - diventare imperatore (fatto) - conquistare le miniere d'argento d'Aquileia (da fare a breve) - aprire un COT a Vienna (sono in dubbio se conquistare Venezia o aprirlo direttamente a "casa")
Guarda che non è solo 10 d'infamia, ma dipende dal casus belli. Ad esempio, senza CB sono 8 punti per ogni provincia (8x4=32), mentre Imperialismo sono 4 (4x4=16).
Chronica de Historia Austriae Capitolo III - Il nuovo Re d'Ungheria 1412 - 1416 Uscito vincitore dalla Guerra d'Occitania, l'Imperatore Alberto III d'Asburgo prese una fatidica decisione: "Essendo l'Arciduca d'Austria stato attaccato da più parti per le riforme ch'egli ha avviato su terra di sua giurisdizione, viene con la presente stabilito che più non sarà Vienna una città dell'Impero, nè lo saranno le altre zone i cui signori appartengano alla famiglia d'Asburgo" (Cit: lettera agli Stati dell'Impero). Il 18 Dicembre 1412 venne perciò proclamato il Regno d'Austria, e Alberto III d'Asburgo ne venne coronato come Re. Per mettere in atto questa separazione furono necessari 3 anni di pace, durante i quali vennero calmati i bollenti spiriti degli Stati dell'Impero, che volevano levare ad Alberto III il trono imperiale, e ammodernata l'amministrazione dello stato. Venne inoltre riformato il sistema militare austriaco, introducendo un rivoluzionario modello d'addestramento, che fu alla base delle molte vittorie che l'Austria riportò nel secolo successivo. L'Idea Nazionale "Addestramento Militare" Per celebrare la grande vittoria sulla Francia venne commissionato dal Re d'Austria Alberto I (d'ora in avanti ci si riferirà a lui con questo nome) un grande monumento equestre, posto in Piazza Asburgo, la piazza davanti al Palazzo d'Asburgo, residenza viennese di Sua Maestà. Correva l'Anno del Signore 1413 quando il conte d'Anhalt spirò senza lasciare erede alcuno, ed essendo Alberto I il suo cugino più vicino, le sue terre passarono a questi, che di fatto ne fece parte integrante del Regno d'Austria, separandole dal Sacro Romano Impero. Questa fu una delle più lampanti dimostrazioni all'epoca per cui "talvolta fa più effetto una buona parola e una buona educazione che una carica di cavalleria francese" (Cit: Discorso al Reichstag del 20 Giugno 1413 dell'Imperatore). Il certificato d'Eredità della Contea d'Anhalt La pace seguente alla Guerra d'Occitania era però solo una finzione abilmente orchestrata da Alberto I: infatti questi era solo alla ricerca di un pretesto per abbattere il consiglio di Reggenza del Regno d'Ungheria, allora alleato del Reame d'Austria. L'occasione si presentò quando, nel 1415, le spie austriache riuscirono a falsificare alcuni documenti ungheresi, i quali dimostravano che il Re d'Austria sarebbe dovuto divenire Sovrano d'Ungheria qualora un consiglio di reggenza di questa si fosse dimostrato inabile al mantenimento dell'ordine nel reame. Essendo l'Ungheria devastata da rivolte contadine e da ribelli filo polacchi e ucraini, Alberto I ritenne che l'occasione andasse colta al volo. La prematura morte del piccolo sovrano ungherese Laszlo, trapassato alla giovane età di 6 anni, non fece che ingolosire ancor di più l'austriaco Re. Fu così che il 16 Marzo 1415 venne inviata la dichiarazione di guerra al Consiglio d'Interregno ungherese. La copia dei documenti falsi austriaci e il testo della dichiarazione di guerra L'attacco era stato pianificato nei minimi dettagli da parte di Alberto I, suo fratello Francesco e di Michele di Oberg, uno tra i più promettenti condottieri dell'epoca: 40000 soldati austriaci avrebbero attraversato il confine a meridione, col compito di invadere la Croazia, e il fianco settentrionale sarebbe stato coperto da 20000 cavalieri boemi. Di fatto, fu un successo strepitoso: le armate albertine occuparono metà del Reame ungherese nel giro di un anno, annientando l'esercito nemico. Frattanto, in Italia la Repubblica di Genova, sperando di prendere alle spalle l'Austria e di poter mettere le mani su parte della Lombardia, si unì al fianco del Regno d'Ungheria nella guerra. Tuttavia le spie genovesi non erano al corrente del fatto che la guarnigione d'Austria era di stanza a Verona in quel periodo dell'anno, e così i soldati della Repubblica vennero annientati nella battaglia di Parma. La città ligure venne messa sotto assedio e cadde ad Agosto del 1415; i genovesi furono costretti a sciogliere la loro Repubblica e di accettare un Duca di Liguria, vassallo del Re d'Austria. Il testo del Trattato di Pace con Genova Nell'Ungheria Centrale e nella Galizia intanto imperversavano le armate austriache e boeme, che non trovavano sulla loro strada che sparuti gruppi di soldati transilvani, troppo poco numerosi per poter rappresentare un problema. La brillante strategia degli Asburgo portò il Reggente ungherese a firmare una tregua incondizionata a Novembre del 1416; Alberto I venne ufficialmente riconosciuto come Re d'Ungheria il 12 Dicembre e venne incoronato con la Corona di Santo Stefano il 1 Gennaio 1417. Il testo della pace con l'Ungheria e il riconoscimento di Alberto I come Re d'Ungheria Si conclude qui il Terzo Capitolo della Chronica de Historia Austriae. Viene allegata una mappa dei domini della famiglia d'Asburgo all'epoca; nel prossimo approfondimento verranno narrati invece gli eventi che accadevano nel resto d'Europa in quegli anni. In Rosso chiaro il Regno d'Austria, in Marroncino il Regno di Boemia, in Rame il Regno d'Ungheria, in Oro il Ducato di Liguria
Rifaccio l'elenco degli obbiettivi: Lungo termine: - unificazione tedesca (ancora un 200 anni almeno saranno necessari, se non di più) - unificazione dei balcani (a metà strada, con la PU dell'Ungheria; tra non molto sarà ora di cacciare i turchi dall'Europa) medio-lungo termine - conquistare il Nord Italia (genova vassallizzata, mancano ancora Savoia (tra l'altro governata da un'Asburgo), Aquileia e Venezia) - abbattere la Boemia e l'Ungheria (fatto in tempo da record) Breve termine - tutto come prima
Chronica de Historia Austriae Capitolo IV - Dal Baltico all'Adriatico 1416 - 1419 Dopo aver stabilito l'egemonia di casa Asburgo sulle terre d'Ungheria, si presentò a Re Alberto un'altra succulenta occasione, paragonabile a quella avuta con gli ungheresi: il consiglio di Reggenza Polacco infatti era malvisto da gran parte della popolazione locale, e il Re bambino non era capace di esercitare la sua autorità. Grazie all'efficientissimo sistema di spionaggio imperiale, gli agenti di Alberto I riuscirono, come fecero con l'Ungheria, a creare dei falsi documenti che indicavano come successore al trono il Re d'Austria, qualora il Consiglio di Reggenza non si fosse dimostrato capace di mantenere l'ordine in Polonia. Così, favoriti dal popolo polacco, gli austriaci inviarono un ultimatum a Cracovia, pretendendo la cessione del titolo reale in favore di Alberto I. Quando questo venne respinto, il rinnovato esercito austriaco, supportato da boemi, genovesi e ungheresi, intervenne; la dichiarazione di guerra fu inviata a Cracovia il 4 Maggio 1417. A Vienna intanto giunsero emissari teutonici, veneziani e brandeburghesi, tutti recando con sè la guerra, volendo aiutare il sovrano polacco. La Dichiarazione di Guerra al Regno di Polonia Tuttavia niente era capace di fermare l'esercito asburgico: grazie all'altissimo livello d'addestramento raggiunto e alla quantità di truppe messe in campo, questo facilmente sconfisse le truppe polacche nella battaglia di Claikec, nei pressi di Plock, mettendo la parola fine sul regno del piccolo sovrano polacco. Dopo aver terminato l'invasione della Polonia, le truppe asburgiche si divisero in due, oltre la metà impiegate per combattere i teutonici in Lituania e sulle coste baltiche, i rimanenti 25000 diretti invece a Berlino, per sconfiggere il Margravio. A sud invece la guarnigione d'Austria combattè contro le truppe venete, sconfiggendole nei pressi di Mestre e costringendole a rifugiarsi nella Laguna. Il Veneto venne totalmente occupato, e il Doge di Venezia fu costretto, con la Pace di Milano, a cedere tutti i suoi possedimenti sulla terraferma al Re d'Austria. La Pace di Milano A questo punto avvene però un colpo di scena: il Santo Padre scomunicò Alberto III e inviò la sua dichiarazione di guerra, congiuntamente con quella del Patriarca d'Aquileia, a Vienna. I 15000 della guarnigione Austriaca si videro così impegnati in una campagna in Italia, primariamente diretta a sconfiggere il Patriarca friulano e con obbiettivo finale Roma. I friulani vennero subirono una totale disfatta ad opera di Francesco d'Asburgo nei pressi di Klagenfurt, perdendo tutte le loro truppe; fu quindi facile per gli austriaci occupare in sei mesi tutto il Friuli, e costringere il Patriarca a rinunciare alla sua carica e alle sue terre, in favore dei neonati Duca di Trieste, Alessandro d'Asburgo, e della Contessa di Udine, Maria di Lorena. (omissis) La pace col Patriarca d'Aquileia Riunitisi poi nei pressi di Parma, gli uomini della guarnigione d'Austria si diressero verso Sud, attraverso le terre del conte di Modena, per riconquistare la Toscana, occupata dalle forze papali. Riprese Pisa e Siena, gli austriaci marciarono su Roma, venendo intercettati a Latina dai papisti: il 4 Novembre 1417, in quel luogo, le truppe papali vennero sonoramente sconfitte da Francesco d'Austria, costringendo il papa a chiedere la pace. Questa venne accettata a condizione che la scomunica venisse revocata, e ciò a venne per intercessione del Cardinale d'Assia Giuseppe Hohenstaufen. La pace col Papa Frattanto a Nord le truppe del Margravio di Brandeburgo vennero battute e catturate a circa cinquanta chilometri da Berlino, lasciando totalmente sguarnito il dominio dell'Hohenzollern. Senza esitazione alcuna, 15000 austriaci e 10000 boemi cominciarono ad occupare le terre del Margravio, finchè questi non fu costretto a supplicare per la pace. Alberto d'Austria, ben sapendo che questi era un Principe Elettore dell'Impero, decise saggiamente di farselo amico, dunque non pretese terre nè denaro in cambio della pace, ma volle invece il giuramento di fedeltà alla sua persona e ai suoi discendenti. Così il Margravio di Brandeburgo divenne Duca di Berlino, nuova carica istituita dal Re d'Austria, vassallo della casata d'Asburgo. La Pace col Duca di Berlino Ad Est invece la guerra era più dura, sia a causa delle gelide temperature invernali delle coste baltiche, sia per la coriacetà dei cavalieri teutonici, che mantennero fieramente il loro famoso titolo di Spada dei Cristiani, mantenendosi formidabili guerrieri. Nondimeno vennero però soverchiati dal numero di truppe dei loro avversari asburgici, che disponevano di oltre il doppio dei soldati da mandare in battaglia. Caddero dunque le roccaforti di Danzica, Konigsberg e Vilna; furono occupate le terre di Varmia, Podlasia e Curlandia; i soldati ungheresi arrivarono addirittura ai piedi delle mura di Riga. L'Hochemeister implorò la pace. Alberto I non volle però tirar troppo la corda, ben conscio d'essere al centro dell'attenzione e della paura di tutta l'Europa in seguito a queste grandi guerre di conquista. Optò dunque per unire al dominio di casa d'Austria solo il grande porto di Danzica, nominando per l'occasione un Marchese. Il resto delle terre di Polonia passò invece sotto il dominio di Alberto I, incoronato Re di Polonia il 7 Giugno 1417. (omissis) Le paci con i Cavalieri Teutonici e con la Polonia Ora la casata d'Asburgo è diventata la prima potenza europea, e perciò Alberto I si sentì in dovere di sviluppare i commerci all'interno del suo dominio, facendo di Vienna un vero e proprio grande centro di commercio internazionale, nonchè di supportare la rinascente arte italica, per il bene della cultura internazionale, nonchè della sua reputazione. Termina dunque così il IV capitolo della Chronica de Historia Austriae; nell'appendice seguente verranno descritte le vicende che hanno coinvolto gli altri popoli d'Europa durante questi 20 anni di egemonia Austriaca.
Però penso che adesso mi darò un po' una calmata, sapete, con 40 d'infamia vivo un po' alla giornata. p.s.: tra l'altro, m'ero dimenticato di scrivere (e di fare lo screen, tanto per cambiare -.-) che sono diventato monarchia dispotica appena sono entrato in pu con l'ungheria
40 dìinfamia... e io che mi preoccupavo dei miei 21....beh cmq grande Purfa e grande Austria! Ma Asburgo brutti e malati...!
Chronica de Historia Austriae Approfondimento II - Res Gestae Populi Europae 1399 - 1419 Royamme de France In questo ventennio in Francia si assiste alla costante ricerca dell'uscita dal sistema feudale, che costantemente rallenta la crescita dello stato. Vengono annessi due vassalli diplomaticamente e viene condotta una guerra contro il Ducato di Bretagna, che cade per metà in mano francese e per l'altra nelle grinfie della perfida Albione. Allo scoppio della I Guerra d'Occitania, nel 1407, la Francia tenta di occupare i territori della Provenza, riuscendo nel suo intento, ma deve pesante scotto per questa sconfitta: le truppe imperiali di Alberto d'Austria infatti massacrano i Francesi nelle battaglie di Lione e Montpellier, occupando tutta l'Occitania e parte della Francia interna. Il Re di Francia fu costretto a firmare una pace disonorevole, con la quale cedeva agli Asburgo la città di Lione, con le terre circostanti, e tutto il Delfinato. Negli anni seguenti a questa guerra la Francia tenta di recuperare sulle altre potenze europee sul piano economico, ma viene continuamente martoriata da rivolte contadine. Kingdom of England Il Regno della perfida Albione è coinvolto in diverse guerre su tutta l'Isola Smeraldina, che risulteranno nella sua completa occupazione nel 1412. Vengono anche condotte alcune guerre sul suolo francese, e cosi si ottengono l'Armorica e parte dei Pirenei franchi. Nel 1414 si assiste alla II guerra di Scozia, ma stavolta gli scozzesi non hanno nessun William Wallace a proteggerli, e così sono stavolta i soldati in gonnella a subire una disfatta a Falkirk, finendo con l'implorare la pace, concessa solo con la cessione di mezzo reame agli inglesi. Ducatus Burgundiae Il Duca di Borgogna si adopera in 2 guerre di conquista attraverso tutto il territorio delle Fiandre. La prima, nel 1401, lo vede sconfiggere le armate dell'Haianaut, annettendo il territorio vallone alle sue terre; la seconda, più intensa, guerra viene combattuta nel Brabante nel 1404, portando alla scomparsa di questo ducato imperiale. Viene inoltre conquistata la contea di Bar-le-Duc nel 1399, scatenando diverse tensioni col Re di Francia, tuttavia sfociate in un nulla di fatto. Alleatosi con la Francia nel 1406, il Duca di Borgogna tradì il compagno d'arme francese allo scoppio della Prima Guerra d'Occitania, non schierandosi in suo favore, e causando così la sconfitta franca. Per il resto del tempo il Ducato vive un periodo di forte sviluppo economico e culturale, grazie all'arte musicale e pittorica fiamminga e alle eccellenze artigianali di Bruges e Anversa. Didžiosios Hercogystės Lietuva Svincolatosi dall'unione personale col Regno di Polonia, il Granducato di Lituania subisce in questo periodo pesanti invasioni da parte di altri popoli: primi tra tutti i mongoli, che mettono a soqquadro tutta l'Ucraina, e a seguire i tedeschi Cavalieri Teutoni, che, arrivando dal baltico con armi superiori, sconfiggono ripetutamente in due guerre i soldati Lituani, portando addirittura alla perdita della capitale Vilna. In seguito, rivolte nazionalistiche in tutto il Gran Ducato portano alla fine dello stesso, diviso in due tra Ducato d'Ucraina e Principato di Polotsk. Reino de Castilla y León Viene portata a termine la Reconquista nel 1402, per mano di Re Enrico III, che finalmente vede l'Iberia unita in una sola Religione, quella cristiana. Gli anni seguenti alla conquista dell'Andalusia vengono spesi nella cristianizzazione delle aree conquistate e nel potenziamento della flotta. Viene anche tentata una guerra di conquista contro il Sultanado del Marocco nel 1412, ma si risolve in un nulla di fatto a causa dell'intervento ottomano. Carta politica dell'Europa nel 1399. Carta politica dell'Europa nel 1419.
A dire la verità quando ho finito il IV capitolo avevo 37, ma (manco a farlo apposta) adesso (5 anni dopo cioè) ho 40 Ma non per volere mio, chiedete al grosso macchione blu. Comunque dopo stilo il V capitolo
Chronica de Historia Austriae Capitolo V - La II Guerra d'Occitania 1419 - 1424 Il Gran Consiglio dei nobili d'Austria era assai preoccupato della cattivissima reputazione in cui languiva il loro Paese in seguito alla Guerra d'Unificazione Polacca; erano talmente impauriti dai vari avvertimenti da parte di altre nazioni che inviarono una lettera formale a Re Alberto chiedendo di "pacificarsi l'animo e le mani". Fortuna volle che questi acconsentì, così egli promise una lunga pace al suo martoriato popolo. Per mantenere questa promessa Re Alberto cercò l'alleanza di altri grandi potentati imperiali, primo tra tutti il Ducato di Borgogna, che rappresentava la seconda nazione più forte dell'Impero e confinava con la Francia, e con il piccolo Ducato di Sassonia, sul quale Re Alberto aveva delle forti pretese dinastiche. Difatti il Duca di Sassonia, qualora fosse morto, avrebbe passato tutte le sue terre nelle mani di un nipote di Re Alberto, dunque questi decise di accelerarne la fine. A gennaio del 1420 un assassino versò del veleno in una coppa di vino servita al Duca, che morì sul colpo, stroncato dalle tossine. Il Ducato si unì così alle terre d'Asburgo, che così guadagnavano ulteriore potenza all'interno dell'Impero, pur rimanendone formalmente fuori. I testi dei trattati di alleanza con il Ducato di Borgogna e quello di Sassonia; viene allegato anche il testamento del Duca di Sassonia Rodolfo La promessa di mantenere la pace tuttavia non potè essere mantenuta: nel 1421 infatti truppe francesi occuparono le terre dell'Antipapa ad Avignone, invadendo anche il Ducato di Savoia, retto da Giuseppe d'Asburgo, cugino di Alberto I. Quest'ultimo inviò un ultimatum al Re di Francia, ordinando di non toccare minimamente le terre di un Asburgo. Tuttavia il sovrano francese non si curò della neanche tanto velata minaccia austriaca, imbaldanzito dall'alleanza col Regno d'Inghilterra, seconda potenza economica europea, nonchè prima flotta del mondo. Ma Alberto d'Austria era un uomo di parola, oltre che d'arme, così, quando a Novembre del 1422 il Ducato di Savoia venne annesso al Regno di Francia e Giuseppe d'Asburgo sbattuto in una prigione di Parigi, le armate d'Austria vennero schierate sul confine. Il 22 Dicembre 1422 fu la guerra. Un dipinto dell'invasione francese del Ducato di Savoia e il testo della dichiarazione di guerra La neonata alleanza col Duca di Borgogna risultò essere fruttuosa: infatti le truppe anglo francesi concentrarono i loro sforzi nelle Fiandre, lasciando quasi mano libera alle truppe austro-boemo-ungaro-italiche degli Asburgo. Tutta l'Occitania cadde in mani austriache nel giro di 6 mesi; la Francia centrale venne messa a ferro e fuoco dalle truppe di Giuseppe Hohenzollern, duca di Berlino; Parigi cadde a Febbraio del 1424 per mano delle truppe reali, permettendo così al vecchio Re Alberto di riabbracciare l'appena liberato cugino Giuseppe. Tuttavia la guerra non fu così facile: a Marzo del 1423 il Marchese di Pomerania, assieme al Papa, dichiararono guerra all'Austria, in supporto del Re di Francia; a loro accorsero anche i loro alleati svizzeri e mazoviani. Le truppe pomerane vennero sbaragliate dagli uomini del Duca di Berlino, costringendo il Marchese a chiedere una tregua, concessa in cambio di una forte indennità di guerra; gli svizzeri vennero battuti dai soldati boemi e costretti ad accettare un Principe di Svizzera nominato dal Re d'Austria; il papa, vedendo Roma cadere, implorò la pace, concessagli gratuitamente per buona volontà di Re Alberto. (omissis) I testi della dichiarazione di guerra e delle rispettive paci coi paesi dell'alleanza filofrancese La vittoria Asburgica era ormai totale: i confilitti con gli stati alleati dei francesi erano stati chiusi; il Re di Francia implorava la pace; gli inglesi erano stati scacciati con le armi da Calais. Tutto questo fu alla base della Pace di Digione: firmata il 2 febbraio, il trattato prevedeva la cessione del Ducato di Savoia e della Provenza, nonchè della rinuncia ad ogni pretesa sulla terra di Lione, da parte della Francia, forti ripagamenti monetari da parte degli inglesi, che cessero la somma di 225.000 ducati. Il testo della Pace di Digione Termina qui il V capitolo della Chronica de Historia Austriae; viene allegata al testo una mappa dei nuovi domini asburgici.