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Roma è mai stata realmente in pericolo?

Discussione in 'Antichità' iniziata da Mikhail Mengsk, 20 Maggio 2008.

  1. Armilio

    Armilio

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    O la Dacia, o la Mesopotamia. ;)

    Però in parte quello che dice Pandrea è vero: per la civiltà romana il problema è stato l'attrito. La Cina fu conquistata dai mongoli, ma con un blitz militare per cui alla fine ad un imperatore ne segui un'altro e la civiltà cinese ne uscì illesa.
     
  2. Mirko.Roma

    Mirko.Roma

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    Antonio e Cleopatra, lui generale esperto Romano con molte legioni, lei ricchissima e con una flotta invidiabile per l'epoca, Azio fù una battaglia non vinta non persa, la famosa disfatta di Antonio e Cleopatra in realtà non fù cosi tragica, lei ritornó ad Alessandria con la flotta quasi intatta, e se Antonio avesse affrontato Ottaviano (un politico malaticcio che di guerra non sapeva nulla) in Anatolia invece che ad Eliopoli in pieno Egitto forse le sorti sarebbero cambiate.
     
  3. ivaldi79

    ivaldi79

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    Vero, infatti Marco Antonio già nella guerra in italia prima della alleanza con lo stesso Ottaviano contro Cassio e Bruto si era dimostrato migliore , la battaglia di filippi è stata vinta proprio grazie ad Antonio che ha dovuto salvare anche il fronte di Ottaviano ora mai sconfitto.
     
  4. Mirko.Roma

    Mirko.Roma

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    Vero, ma si sa la storia è scritta dai vincitori, gia prima di Azio Ottaviano avvio una campagna denigratoria contro i due, poi dopo la caduta dell'egitto in vera e propria diffamazione, e cosi sará per il resto dei tempi, penso a Maria Tudor soprannominata postuma "the bloody Mary", a Giovanna di trastamara (juana la loca), o per rimanere in ambito Romano Vercingetorige, descritto come un sanguinario quando il vero sanguinario in Gallia fù Cesare, e cosi via passando per i reali di Francia decapitati, Napoleone, Carlo II D'Asburgo, e via dicendo
     
  5. Pandrea

    Pandrea Guest

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    Non è che l'alternativa alla "storia dei vincitori" sia considerare tutti i perdenti santi e tutti i vincitori merde eh.
     
  6. huirttps

    huirttps

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    Diciamo pure che Ottaviano ha saputo sfruttare al meglio gli errori "morali" di Marco Antonio.

    Ad esempio, il fatto di ripudiare una romana (Ottavia) per una "straniera", oppure l'assegnare terre di Roma ai figli avuti da Cleopatra, di certo non gli ha giovato agli occhi dei romani.
     
  7. Mirko.Roma

    Mirko.Roma

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    Quelle furono scelte obbligate, Antonio fù quasi costretto a lasciare Roma e trasferirsi in Oriente, per di più durante la campagna di Partia ha aspettato invano le truppe di Ottaviano che non arrivarono mai, e lui perse per questo, ed in un soldato questo fu visto come un abbandono.
    Non fu antonio a lasciare Roma, ma Roma a lasciare Antonio, e lui si rifugió la dove era utile rifugiarsi, ad Alessandria, dove Cleopatra era ricca e potente, i due si amarono sul serio? Difficile da dire, certo lei era ricca, molto intelligente, acculturata, sveglia, lui a quel che si legge dai testi antichi era gaio, divertente, ben fatto, muscoloso e da qualche parte lessi che era ben dotato (ci sono dei canti popolari soldateschi in materia), amarsi è un parolone ma sicuramente ebbero una bella intesa in primis politica, e poi in fondo Cleopatra gli diede 3 figli..in una situazione del genere dove la tua patria ti ha tradito, ed una patria straniera non ti ha solo accolto, ma finanziato e protetto per anni, voi cosa avreste fatto?
     
  8. huirttps

    huirttps

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    Senza voler trasformare la discussione su Roma in una su Marco Antonio, non credo che Roma abbia "abbandonato e tradito" il nostro eroe. D'altronde la spartizione del potere non fu affatto una "costrizione", le province orientali erano turbolente ma ricche.
    I rapporti tra i triumviri erano ormai logorati e la guerra solo rimandata, come appunto fu. E il nostro l'ha persa.
     
  9. andy

    andy

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    Ottaviano fu, per alcuni versi, indispensabile a far compiere alla morente repubblica quella transizione in Impero: in questo senso si può dire che Roma fu in pericolo quando Ottaviano rischiò di scomparire dalla scena politica.
    Ottaviano rischiò spesso di perdere quanto aveva guadagnato: contro Lucio Antonio (che stupidamente volle chiudersi a Perugia e persino a Perugia i suoi generali mancarono della combattività necessaria), contro Sesto Pompeo (la campagna in Sicilia è una delle più lunghe e sanguinose) e contro Marco Antonio nel 39 a.C. davanti a Brindisi quando rischiò una guerra civile molto anticipata contro un avversario all'altezza di Cleopatra, che godeva del favore dei soldati (siamo prima di Cleopatra e del disastro partico) e in circostanze favorevoli a lui.
     
  10. Sir Matthew

    Sir Matthew

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    per tornare un attimo al topic, ma sotto una luce differente: quando Roma si sentì effettivamente in pericolo? si citava giustamente la rivolta spartachista, soprattutto per le sue valenze sociale. L'altro grande evento militare della storia romana, rimane, per gli storici romani, la disfatti di Varo. Le guerre marcomanne, le continue scaramucce con i Parti, non hanno (quasi) lasciato traccia nelle fonti primarie (ammetto che vado "leggermente" a memoria).
    L'Historia Augusta, Cassio Dione, Erodiano, parlano di una situazione tragica, ben più che elettrica all'indomani della disfatta di Teutoburgo. Roma stessa venne messa in stato d'assedio, Augusto (pare) si svegliasse la notte maledicendo Varo...durante il giorno invece dava testate ai muri sempre maledicendo Varo...
    Tutti gli eventi citati finora vengono visti come "catastrofici" solo a posteriori, da noi moderni, perché sappiamo come è andata a finire. Forse la seconda guerra punica erano considerata fondamentale per i viventi all'epoca.
    Tanto che, tra tutti gli storici romani, la disfatta di Varo occupava non pochi libri. E questi libri ci sono stati quasi tutti tràditi. Mentre di libri su vicende posteriori ci rimangono solo frammenti o addirittura solo indici. Quindi per tutta la tardo-antichità e il medioevo il giudizio era chiaro: Roma (imperiale) è stata in pericolo soprattutto dopo la sconfitta di Varo. (altri indizio è il fatto che fino a Carlo Magno, nelle zone pesantemente romanizzate, si vedeva completa continuita tra l'Impero d'Occidente e quelli che noi chiamiamo regni romano-barbarici).
    Con la sconfitta di teutoburgo i romani per la prima volta accettarono la sconfitta, e che quindi esistessero dei popoli "diversi" e non integrabili nell'impero. Questo face sentire Roma (almeno nel breve termine) espostissima (dopo solo 5 giorni dalla notizia vi fu una rivolta in Pannonia e in Gallia). FIno ad allora Roma non era stata mai veramente in pericolo (tranne che nel caso di Spartaco), perché era lei a "dichiarare guerra", ad avere l'iniziativa. Da Teutoburgo in poi, non ebbe più l'iniziativa. Da Teutoburgo in poi, Roma fu sempre in pericolo.
     
  11. Pandrea

    Pandrea Guest

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    Beh, se parliamo di percezione dubito che qualcuno superi il terrore suscitato da Annibale :)
     
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