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Osservatorio Corea del Nord

Discussione in 'Warfare Moderno' iniziata da Maxim Hakim, 13 Aprile 2017.

  1. GyJeX

    GyJeX

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    Perchè a quelle altitudini e a quelle velocità è estremamente complesso intercettare qualcosa, oltre che estremamente costoso, gli sm3 costano un botto, senza contare tutto quello che gli gira intorno, eh. E poi Rayteon parla di 250km di altitudine massima per sli sm3 in mano ai giapponesi, quindi...
    Per questo puntano un po' tutti all'intercettazione in fase di rientro, che ormai traiettoria e bersaglio son più definiti. Il THAAD è orientato a quello.
     
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  2. Amadeus

    Amadeus

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    Come ti ha già spiegato GyJex gli SM-3 attualmente in dotazione ai giapponesi non avrebbero consentito un'intercettazione mentre il missile sorvolava il Giappone a più di 500 km di quota.

    Per quanto riguarda la tua prima obiezione, potevano non essere sicuri che non ci fosse una testata armata nel missile, ma erano più che sicuri che il missile non sarebbe caduto sul Giappone. Le idee dei vertici nordcoreani possono anche essere ignote, le leggi della fisica no.
     
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  3. PanzerMeyer

    PanzerMeyer

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  4. Mappo

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  5. DistruttoreLegio

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    Molto interessante grazie


    Due domande
    "L’SM-3 tra il gennaio del 2002 ed il 14 agosto scorso, ha colpito 29 volte il bersaglio su 37 test reali"
    Nel senso che gli americani hanno sparato dei missili a 2 stadi e li hanno distrutti con sciami di sm3 prima che arrivassero a bersaglio?

    Seconda
    Che tempistiche ci sono da quando parte un missile (2 o 3 stadi) a quando tocca terra ? So che dipende dal bersaglio perciò dalla parabola che deve fare ... Ma indicativamente parliamo di minuti ore o cosa? Corea del nord Giappone 10miniti Corea del nord usa 1 ora? ...
     
  6. Daniel Morrison

    Daniel Morrison

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    Non credo che la Corea del Nord sia in possesso di vettori in grado di raggiungere la costa ovest degli Stati Uniti, tuttavia è possibile che possano invece raggiungere Guam.
     
  7. GyJeX

    GyJeX

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    Lanciano dei bersagli e poi tentano di colpirli, però non ha molto senso parlare di 29 su 37, perchè non sai quali bersagli hanno lanciato e che tipo di SM-3 hanno impiegato... Quindi meglio andare alla fonte e leggere qui:
    https://www.history.navy.mil/resear...-aegis-ballistic-missile-defense-program.html

    dipende da tantissimi fattori, per esempio il test del 4 luglio ha volato per 37 minuti, è salito a 2800km ed è caduto a 900 e rotti dal punto di partenza, ma io direi che lo stesso missile da casa di Kim a New York ci impieghi poco più di un ora
     
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  8. Willy il Peyote

    Willy il Peyote

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    perdonate la domanda stupida (but hey, that's rocket science) ma questi vettori nella fase finale spengono i motori o arrivano al bersaglio in piena velocità?
     
  9. PanzerMeyer

    PanzerMeyer

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  10. Amadeus

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    La fase di spinta è, ovviamente, solo nella parte iniziale del volo (diciamo un terzo del tempo totale, ma dipende da caso a caso).
    Nelle ultime fasi gli unici motori a razzo attivi sono quelli del bus MIRV per le piccole correzioni necessarie prima del rilascio dei veicoli di rientro (ed eventuali falsi bersagli) che rientrano in caduta libera, senza la spinta di alcun motore.

    Un'idea approssimativa di che cosa succede nel volo di un ICBM (Nel caso specifico un Minuteman III con singolo veicolo di rientro, sui tre massimi):
     
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  11. GyJeX

    GyJeX

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    Nuovo test di Kim, qualcosa di più potente, stavolta
     
  12. DistruttoreLegio

    DistruttoreLegio

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    XIAMEN - Un terremoto del 6.3 scuote la Corea del Nord e il timore che aleggiava come un incubo diventa realtà: Kim Jong-un ha lanciato un nuovo test atomico, il sesto, il primo da quando Donald Trump è presidente degli Stati Uniti e addirittura cinque volte più potente dell'ultimo, un'esplosione da cento kilotoni, quasi cinque volte Nagasaki.

    L'inferno nella montagna di Punggye-ri è salutato da "un grande annuncio" che la tv di Stato programma alle 3.30 del pomeriggio domenicale di Pyongyang, le 8.30 del mattino in Italia, le 2.30 di notte a Washington e New York: "Abbiamo condotto con successo il test di una bomba all'idrogeno". E alla tv di Stato scatta la canzone superpatriottica: "Se la Corea decide di fare qualcosa, la fa"
     
  13. generalkleber

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    Da ignorante: che opzioni militari possono avere gli Usa? Decidessero di intervenire, che mosse potrebbero attuare? E le probabili conseguenze?
     
  14. Carlos V

    Carlos V

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    Un'interessante analisi sul comportamento di Kim Jong-un, che agli occhi degli Occidentali potrebbe apparire irrazionale e alquanto bizzarro, ma che in realtà cela una strategia ben precisa.

    La famiglia che da settant'anni governa la Corea del Nord è molto più abile e razionale di quanto si pensi di solito
    Il Post, 27 Aprile 2017

    In sintesi, le azioni provocatorie nei confronti degli Stati Uniti non sarebbero frutto di scelte sconsiderate, ma rivelano come il dittatore nord-coreano stia abilmente sfruttando ogni mezzo per impedire la caduta del suo regime.
    I regimi caduti nel periodo post Guerra Fredda, come quello di Saddam Hussein in Iraq e quello di Muammar Gheddafi in Libia, sono stati rovesciati da attacchi portati dall'esterno, dopo aver rinunciato, in seguito alle pressioni internazionali, a sviluppare un proprio programma nucleare. Si sarebbero così ritrovati sprovvisti di un'arma (la bomba atomica) in grado di fare da deterrente contro le minacce esterne.

    Kim Jong-un ha appreso bene la lezione della storia e tutta questa propaganda sulle armi nucleari e i lanci missilistici serve a dimostrare agli USA che la Corea del Nord possiede queste armi e che è in grado di usarle, qualora se ne dovesse presentare la necessità. La minaccia di un attacco nordcoreano verso gli USA e/o i suoi alleati sarebbe, in conclusione, poco plausibile: al dittatore non interessa muovere guerra agli Stati Uniti, ma invitarli a non interferire nelle questioni interne del regime e consentire, quindi, al regime stesso di perdurare ancora a lungo.

    Ve ne consiglio la lettura. L'articolo spazia su vari argomenti, dall'atteggiamento riluttante della Cina a sostenere Kim Jong-un, alla minaccia di un colpo di Stato da parte dei generali, al declino dei regimi basati sul culto della personalità.
     
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  15. PanzerMeyer

    PanzerMeyer

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  16. PanzerMeyer

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  17. panzerJager

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    Per capire: cosa rende così difficile intercettare un missile balistico? Il fatto che si spinga fuori dell'atmosfera prima di rientrare sull'obiettivo? E' più semplice colpire un missile da crociera?
     
  18. GyJeX

    GyJeX

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    perchè sono velocissimi e i tempi di reazione minimi, poi c'è l'incognita delle testate multiple, dei falsi bersagli... Se Kim è appena appena intelligente lancia i suoi ICBM con falsi bersagli e testate convenzionali e solo dopo aver saturato le difese lancia il bombone atomico.
     
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  19. DistruttoreLegio

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    Si sempre se non lo fanno esplodere prima
     
  20. Amadeus

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    Comunque è dall'inizio della guerra fredda che il concetto di attacco di saturazione è stato considerato necessario per il pieno successo di un nuclear strike.

    Giusto per fare un esempio, solo una frazione dei B-29 in forza all'USAF era stata modificata per il trasporto e l'impiego di ordigni nucleari. Al 31 dicembre 1946 c'erano 148 B-29 in servizio, di questi 125 erano Primary Authorized Aircraft (ossia velivoli combat ready assegnati alle unità operative) e tra questi ultimi solo 23 erano in grado di trasportare ordigni nucleari. Al 1° gennaio del 1950 la situazione non era molto diversa: 390 B-29 totali, 330 PAA e 95 attrezzati per l'uso di bombe atomiche.
    Chiaramente, in caso di guerra nucleare contro l'URSS, non sarebbero partiti solo gli aerei con carico nucleare ma ci sarebbero stati, comunque, raid massicci. Per questo motivo il sistema missilistico contraereo S-25, sviluppato negli anni '50 per proteggere Mosca, era stato progettato per contrastare incursioni di mille aerei, anche se gli americani non avevano mille aerei aerei in grado di portare armi nucleari (per la cronaca, all'inizio del 1950, a fronte di 525 bombardieri in totale, solo 264 tra B-29, B-36 e B-50 erano in grado di sganciare bombe atomiche) ma gli attacchi sarebbero stati comunque di saturazione in quanto il difensore non avrebbe mai potuto sapere quali erano gli aerei con bombe nucleari a bordo e quali no.

    Un altro esempio è l'introduzione di sistemi MRV sui Polaris A3 in risposta al sistema ABM di Mosca A-35. Gli americani, poi, accortisi che le loro contromisure erano potenzialmente inefficaci (la distanza tra i reentry bodies era troppo piccola per evitare che un singolo intercettore esoatmosferico con testata nucleare di 1Mt non mettesse fuori uso le tre testate contemporaneamente e le chaff erano tagliate alla lunghezza sbagliata per essere viste dai radar ABM a bassa frequenza usati dai sovietici) assegnarono i bersagli nella zona di Mosca ai Minuteman III con tre MIRV (in grado di manovrare a distanze sufficienti per rendere impossibile intercettazioni congiunte) e migliori aiuti di penetrazione. I britannici, che invece rischiavano di vedere il loro piccolo deterrente nucleare nullificato dal sistema ABM moscovita , furono costretti ad introdurre il sistema Chevaline che, al prezzo della rinucia ad una delle tre testate, conferiva ai loro Polaris la possibilità di saturare con falsi bersagli e chaff una zona larga 150 miglia attorno alle testate "vere".

    Questo per dire che i nordcoreani, sia che si limitino a minacciare l'uso di armi nucleari, sia che vogliano tentare (o siano costretti a) un folle attacco contro gli USA, il Giappone o la Corea del Sud, si stanno sicuramente ponendo il problema di come dotare i loro vettori di ausili alla penetrazione efficaci e di come mantenere un numero minimo di missili (anche in caso di attacco preventivo convenzionale) sufficiente a realizzare un attacco di saturazione contro bersagli poco difesi. Se gli USA sapessero con certezza che il bersaglio è, per dire, Guam, potrebbero mettere in zona tanti di quei CG e DDG Aegis (missili permettendo) da rendere difficile il successo di un attacco nordcoreano. Il problema è che non si saprà con certezza da subito se il bersaglio è Guam o Okinawa o San Diego o Seattle o Pearl Harbor o che altro...

    Per tornare sulla difficoltà dell'intercettazione di un ICBM e sui tempi brevissimi in cui ci si gioca il tutto, basti pensare che il missile Sprint (nomen omen) del sistema Safeguard (entrato in servizio solo per pochi mesi a metà degli anni '70) accelerava da zero a 12.000+ km/h in 5s. Cinque secondi per passare da fermo a Mach 10!
     
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