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Wittelsbach: Sulle rive del bel Danubio blu

Discussione in 'Le vostre esperienze' iniziata da alberto90, 15 Febbraio 2014.

  1. alberto90

    alberto90

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    SULLE RIVE DEL BEL DANUBIO BLU

    [​IMG]

    PROLOGO
    Federico, per grazia di Dio imperatore dei Romani, a Filippo arcivescovo di Colonia, Bernardo principe degli Ascani, Ottocaro duca di Boemia, Ottone di Wittelsbach signore del Palatinato superiore, salute e virtù.
    Per causa della sua malizia e della continuata perversità dei suoi atti Enrico, detto il Leone, duca di Sassonia e Baviera è incorso nella nostra ira e a causa di questa, dopo aver ricevuto opinione positiva dai maggiorenti di questo sacro impero che reggo in nome del Signore nostro Gesù Cristo e dei principi elettori riuniti in dieta in questa città, decretiamo quanto segue:

    I - Che Enrico sia privato ab aeterno dei suoi domini non allodiali di Sassonia e Baviera e con essi perda il titolo ducale ed il rango di principe elettore dell' impero e sia condannato all' esilio perpetuo dalle terre dell' impero.
    II - Che Filippo, fedele arcivescovo di Colonia, riceva come suoi possessi personali le terre di Vestfalia e con esse sia investito del titolo ducale ed elevato al rango di principe elettore dell' impero.
    III - Che Ottocaro, illustre e carissimo ai nostri occhi duca di Boemia riceva le terre di Stiria, staccate dai domini di Baviera erette in ducato ed incorporate nei domini della Boemia.
    IV - Che Bernardo, valoroso e nobile signore di Anhalt e figlio del diletto Alberto duca di Brandeburgo, riceva i domini feudali del ducato di Sassonia, il titolo ducale e la dignità di principe elettore dell' impero. Egli dovrà restituire ai vescovi titolari del suo ducato tutti i castelli, le città e le terre sottratte loro arbitrariamente dal decaduto Enrico.
    V - Che Ottone, signore del Palatinato superiore e fedele vassallo nostro, riceva le terre di Baviera e con esse il titolo ducale ed il rango di principe elettore dell' impero.

    VI - Che i titoli ducali ed il rango di elettore siano trasmissibili per discendenza maschile e femminile agli eredi dei nuovi duchi fino all' estinzione della famiglia.

    Ciò che è stato decretato da noi, Federico imperatore dei Romani, sia reso pubblico in tutto l' impero per mezzo di banditori affinchè i nostri sudditi conoscano le decisioni prese da questo nobile consiglio per nostro tramite.
    Dichiariamo di aver ricevuto formale atto di vassallaggio dai suddetti illustri e fedeli duchi e dichiariamo altresì di aver ottenuto da tutti loro solenne giuramento di fedeltà e di sostegno militare. Essi dichiarano che opereranno perpetuamente per la pace interna dell' impero e per la difesa di esso dalle aggressioni esterne.
    Ciò è stato convenuto, deciso e confermato nella città di Wurzburg, nel giorno tredicesimo del mese di gennaio di questo anno del Signore 1180.

    Federico imperatore
    Il documento, o per lo meno una sua copia, firmato dal celebre imperatore Federico Barbarossa nella Dieta di Wurzburg del 1180 con il quale egli deponeva Enrico il Leone, duca di Sassonia e Baviera affidando le sue terre a più fedeli vassalli, mi capitò tra le mani dopo una lunga e faticosa ricerca nelle biblioteche e negli archivi di mezza Baviera durante le mie ricerche sulle origini della famosa casa ducale di Wittelsbach, nota alle cronache storiche per aver dato al mondo imperatori germanici, re e famose principesse, ultima delle quali e prima fra tutte per bellezza e celebrità era stata senza dubbio Elisabetta, detta Sissi, imperatrice d' Austria, vissuta nel XIX secolo.
    Fu grazie a questo documento che feci la conoscenza del primo duca di Baviera della casata di Wittelsbach, Ottone, già signore del Palatinato superiore. Fu lui il capostipite della dinastia e da lui io comincio ora a narrare questa storia, frutto del mio faticoso lavoro.

     
    Ultima modifica: 15 Febbraio 2014
  2. Sir Matthew

    Sir Matthew

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    vedo che lo stile del ricercatore universitario è piaciuto...e io che lo credevo macchinoso!

    ottimo inizio. usi qualche mod? dlc? house rule che dovremmo sapere (tipo, giochi di ruolo o no?)
    ti seguo.
     
  3. alberto90

    alberto90

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    no ... uso la versione vanilla ( purtroppo non ho ancora potuto scaricare i dlc ). Vado avanti nel solito modo, con il solo scopo di conquistare terre, onori, titoli e potere.
     
  4. alberto90

    alberto90

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    CAPITOLO I

    OTTONE I

    * 1117 + 1185 OTTONE I.jpg 1180 - 1185

    A quanto se ne sa, Ottone di Wittelsbach era nato in un giorno imprecisato dell' anno del Signore 1117, figlio primogenito del conte Ottone della Bassa Baviera, meglio nota come Palatinato Superiore.
    Della sua infanzia non sappiamo praticamente nulla se non che ebbe un fratello, Corrado, divenuto in età adulta arcivescovo di Magonza e Salisburgo.
    Nel 1155 risulta decisivo il suo intervento alla testa di un contingente di truppe imperiali presso Verona, dove l' esercito dell' imperatore stava per essere sconfitto. Grazie al suo arrivo la battaglia fu vinta ( o per lo meno non fu persa ) e da allora gli imperatori che si succedettero sul trono di Carlo Magno non seppero mai come sdebitarsi per il disturbo.
    Nel 1169 ci giunge notizia del matrimonio con una certa Agnese von Loon che in 11 anni gli diede la bellezza di 8 figli di cui solo 2 maschi. Di questi solo uno gli sopravvisse.
    Il 15 settembre del 1180, dopo la definitiva sconfitta militare di Enrico XII il Leone da parte delle forze imperiali fedeli a Federico Barbarossa , l' imperatore potè finalmente porre in atto il decreto firmato il 13 gennaio precedente e quello stesso giorno, con una solenne cerimonia, infeudò Ottone nel ducato di Baviera, riuscendo oltretutto a sdebitarsi per l' aiuto portato 25 anni prima all' imperatore Federico I di Svevia sotto le mura di Verona.
    Ottone si insediò a Monaco ( eletta capitale ) in novembre assumendo il nome di Ottone I di Baviera.
    Sapeva di avere poco tempo ( aveva già compiuto 63 anni ) e mise subito mano alla legge di successione, nominando suo erede l' unico figlio maschio che gli era rimasto, Ludovico, che aveva 6 anni. Stabilì inoltre che se Ludovico avesse ereditato il ducato dopo il compimento dei 10 anni non vi sarebbe stato un consiglio di reggenza. Il giovane duca sarebbe stato assistito dai suoi stessi consiglieri, ma le decisioni definitive sarebbero state comunque del ragazzo.
    Erano trascorse sole poche settimane dall' insediamento ufficiale di Ottone come duca di Baviera che cominciarono i problemi per il vecchio duca.
    Il conte di Norimberga ( tecnicamente sarebbe il conte di Franconia ), invidioso del ruolo di potere assunto da Ottone grazie al favore imperiale, cercò di rivendicare per se il titolo ducale e nei primi mesi del 1181 si ribellò ad Ottone.
    Il vecchio duca, memore del suo illustre passato cavalleresco, si pose alla testa del suo esercito e marciò senza indugi sulla Franconia, sbarrando il passo ai ribelli presso Schwabach, poche miglia a sud di Norimberga. Là diede loro battaglia e li sconfisse costringendoli a fuggire verso la Boemia, prima di porre l' assedio alla capitale della regione.
    Nel giro di un anno la guerra era già terminata. Il conte ribelle fu imprigionato e infine bandito. I suoi possedimenti, essendo egli privo di eredi, passarono direttamente ad Ottone.
    L' anno seguente, 1183, il duca ottenne i documenti utili per rivendicare la contea del Tirolo, allora feudo indipendente. Il vecchio condottiero dichiarò guerra al conte quando questi rifiutò sdegnosamente di sottomettersi a lui. Radunò le truppe e marciò verso meridione attraversando i primi rilievi alpini all' inizio della primavera, diretto a Bregenz, sede del conte.
    Anche in questo caso la guerra fu rapida e vittoriosa. Sconfitti i tirolesi presso Kufstein in maggio, i bavaresi posero sotto assedio Bregenz già ai primi di giugno, entrando in città il 3 febbraio successivo. Il conte, catturato, fu imprigionato e quindi costretto a cedere i suoi domini al duca di Baviera. Naturalmente il povero conte firmò e fu immediatamente liberato, ma bandito dal ducato a vita.
    Ottone aveva ottenuto la sua prima conquista bellica ed ora il confine meridionale del ducato correva sul crinale delle Alpi.


    Il ducato di Baviera alla morte di Ottone I - 1185.jpg
    Il ducato dopo l' annessione della contea del Tirolo
    Ottone però era malato e sapeva di aver finito il suo lavoro. Lasciava all' erede un ducato sostanzialmente pacificato e già in parte ingrandito. Toccava a Ludovico proseguire l' opera paterna di espansione.
    Il 24 febbraio 1185 Ottone spirò presso Pfullendorf e fu sepolto in un abbazia li vicino, come egli stesso aveva desiderato.
    Aveva 68 anni e il suo governo era durato poco meno di 5 anni.



     

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  5. alberto90

    alberto90

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    LUDOVICO I

    1174 - LUDOVICO I.jpg 1185 -
    Di Ludovico, detto anche Luigi, sappiamo che era il quintogenito di Ottone, nato il 24 gennaio 1074. I primi sei anni di vita li trascorse nel castello di famiglia nel Palatinato Superiore assieme alla madre e ai fratelli, mentre il padre era continuamente impegnato nelle campagne militari accanto all' imperatore.
    Alla fine del 1080, diventato Ottone duca di Baviera, Ludovico si trasferì assieme a tutta la famiglia a Monaco, nel palazzo che era stato di Enrico il Leone e da quel momento, divenuto erede del padre, cominciò a studiare da duca.
    Alla morte del padre Ludovico aveva già compiuto 11 anni e secondo la volontà di Ottone potè insediarsi al suo posto senza un consiglio di reggenza, coadiuvato dalla madre e dai consiglieri del padre.
    Nel 1186 Ludovico si recò in Francia scortato dalla madre e da un messo inviato dall' imperatore per incontrare la sua promessa sposa, la giovane Maria di Blois, nipote del duca Tebaldo di Champagne.
    Non vi sono altre notizie riguardo al giovanissimo duca di Baviera fino al 1190, quando, compiuti i 16 anni e divenuto maggiorenne, potè insediarsi ufficialmente alla presenza dell' imperatore.
    Una settimana dopo, il 1 febbraio 1190, il principe vescovo di Salisburgo, cappellano ducale e primate della chiesa locale, unì in matrimonio Ludovico e Maria portando oltretutto la benedizione del Papa.
    Il matrimonio fu, evidentemente, consumato presto, perchè già il 2 aprile 1191 Ludovico diventava padre di un bel bambino cui fu posto il nome, e fu una scelta della giovane duchessa, il suo nome.
    Ma il parto era stato difficile e la duchessa, pur giovane, non godeva di buona salute. Le complicazioni post partum schiantarono la fragile tempra della ragazza che spirò, dopo una lunga agonia, il 16 aprile lasciando vedovo Ludovico a poco più di 17 anni e orfano l' erede di soli 14 giorni.
    - promettimi, marito mio, di allevare nostro figlio nel migliore dei modi e di amarlo con tutte le tue forze -
    Queste, pare, furono le ultime parole della duchessa di morire a soli 17 anni.

    Ludovico aveva amato molto la sua giovane sposa, ma non poteva lasciare il suo erede senza una presenza femminile e sopratutto non poteva rischiare di restare senza figli nel caso il bambino non avesse raggiunto l' età adulta. Perciò decise di prendere subito una nuova moglie e alla fine scelse la principessa Bianca di Navarra. La ragazza fu ben lieta di lasciare le aspre montagne pirenaiche e di trasferirsi sulle rive del Danubio.
    Le nozze furono celebrate per procura il 5 maggio 1191, mentre la sposa raggiunse Monaco e il suo sposo ai primi di giugno. Doveva essere una donna molto bella e decisamente attraente e probabilmente anche fertile, visto che le nozze, consumate intorno alla metà di giugno, diedero il loro frutto il 16 marzo 1192 con la nascita di Elisabetta. Che era una copia della madre in miniatura.
    I primi anni di governo furono in realtà decisamente piatti e privi di eventi significativi, nascite e matrimoni esclusi naturalmente, e Ludovico si consolò accasando le sue sorelle maggiori con ottimi partiti della nobiltà europea. Il suo più grande successo in questo campo fu l' unione tra la sua sorella maggiore e l' imperatore germanico, Ottone. Nel contratto Ludovico fece aggiungere la postilla che prevedeva che i figli nati dall' augusta unione appartenessero alla famiglia della madre, quindi alla sua. In questo modo il principe imperiale ed eventuale erede al trono dell' impero germanico avrebbe avuto nelle vene il sangue dei Wittelsbach.

    Nel 1194 l' impero di Ottone conobbe la sua prima guerra civile. I duchi di Boemia e Lotaringia, uniti a feudatari minori ( sopratutto conti o vescovi dell' Italia ) si ribellarono all' imperatore nella disperata ricerca dell' indipendenza.
    L' imperatore radunò le forze feudali che ogni vassallo era tenuto a concedergli e diede inizio alla caccia ai ribelli. Ludovico, unico vassallo dell' impero, oltre alla sua parte di esercito offerta all' imperatore, mise assieme tutto quello che gli rimaneva, circa 3.000 uomini, e passò all' offensiva contro il duca di Boemia, confinante con la Baviera.

    La Boemia si ribella all\' imperatore - 1194.jpg
    La Boemia si ribella all' imperatore nel corso della lega bolognese per l' indipendenza - 1194
    Nonostante si fosse in autunno avanzato, con l' inverno e il gelo alle porte, Ludovico prese il comando dei suoi uomini e marciò rapidamente su Znoymo e sul Marchfeld, deciso a mostrare all' imperatore il valore delle sue truppe.
    Per due anni imperiali e ribelli si diedero battaglia in Italia, Germania e Boemia, caddero numerose città, perirono migliaia di uomini e mese dopo mese era sempre più evidente che il destino della Lega era segnato. Oltretutto a fianco dell' imperatore si schierò anche il re di Danimarca il quale invase la Boemia da nord partendo dai possedimenti baltici e con i suoi 12.000 uomini fece scempio dei 5.000 boemi, occupando molte città a nord di Praga.

    L\' esercito bavarese attacca i boemi ribelli nel corso della guerra civile nell\' impero.jpg
    I bavaresi invadono la Boemia meridionale
    Alla fine, nel 1197, i capi della lega furono imprigionati e deposero le armi implorando il perdono imperiale. Ludovico, che aveva da solo occupato in vece dell' imperatore 4 città boeme, fu invitato, unico tra tutti i duchi dell' impero, da Ottone a partecipare alla Dieta di Ulma durante la quale i ribelli furono condannati a 5 anni di carcere e alla perdita ( totale o parziale ) dei loro possedimenti.
    Al termine della Dieta l' imperatore fece preparare per Ludovico un fastoso banchetto per ringraziarlo dell' aiuto che gli aveva dato.
    Il 13 febbraio successivo la duchessa Bianca partorì il suo secondo figlio, che fu chiamato Ottone in onore del nonno paterno.

    Dai documenti risulta evidente la grande tenacia di Ludovico, la sua fedeltà e anche il suo coraggio. E' indubbio che fosse abile con le armi visto che risolse a suo favore due assedi che andavano per le lunghe sfidando e battendo in duello i capi delle guarnigioni assediate. Ottone stesso gli fece avere una sua lettera nella quale si congratulava per le imprese del suo duca più fedele.
    Avrebbe avuto altre occasioni per mostrare all' imperatore la sua abilità ....
     
  6. Sir Matthew

    Sir Matthew

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    inizio interessante. solo un appunto: perché hai chiamato l'aar "sulle rive del Danubio?" a monaco c'è l' Isar, non il Danubio.
     
  7. blubasso

    blubasso

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    ...abbi pazienza che ci arriverà... ;-)
     
  8. Sir Matthew

    Sir Matthew

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    ah quindi è un titolo/obiettivo: arrivare a conquistare tutto il bacino idrico del danubio?
     
  9. alberto90

    alberto90

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    E' vero ... a Monaco scorre l' Isar, e ai confini con l' Austria scorre l' Inn. Ma il fiume principale della Baviera è il Danubio .... che praticamente la divide in due parti ben distinte. A sud ci sono i primi ripiegamenti alpini e i lhi bavaresi ( celebre è quello di Starnberg sulle cui rive passava le giornate Sissi da bambina ). A nord invece ci sono i rilievi dell' Oberpfalz, e della Frankenwald. Alto Palatinato e Selva di Franconia.
     
  10. alberto90

    alberto90

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    Gli ultimi anno del secolo decimosecondo furono tranquilli per tutti, imperatore, duchi, conti e margravi. Se il regno di Inghilterra era scosso da continue ribellioni, secessioni, guerre civili e guerre di conquista, se la Francia cercava in tutti i modi di resistere, accerchiata com'era tra inglesi e imperiali e se in Spagna i regni cristiani erano finalmente riusciti a scacciare quasi del tutto gli infedeli dalla penisola ( ad eccezione della regione di Valencia ), all' interno dei confini dell' impero la pace regnava sovrana.

    All' inizio della primavera dell' anno 1200 Ludovico venne a sapere che il conte di Passavia era diventato anche duca di Susa, sposando proprio la duchessa, e impiegò giusto un minuto per capire che, alla sua morte, la contea sarebbe stata inglobata nei domini susini. L'unico modo per impedire ciò era togliere il titolo comitale al duca. Ludovico si illuse di poter ottenere il suo scopo senza problemi e invece il conte si rifiutò non solo di consegnarli titolo e contea, ma gli dichiarò anche guerra, tacciandolo di cupidigia.
    Ludovico non potè fare altro che radunare il suo esercito e marciare su Passavia.
    Per sua fortuna dalla sua parte si schierarono i due nipoti già proprietari di possedimenti. Quello di Provenza, figlio di sua sorella maggiore e dell' imperatore, e il conte di Bologna.
    Entrambi inviarono i loro eserciti in soccorso dello zio minacciato e quando il conte ribelle convinse la moglie a scendere in guerra al suo fianco le truppe provenzali invasero il ducato di Susa.
    Quelle bolognesi furono battute ai piedi delle Alpi e praticamente annientate, ma a nord, sul Danubio, l' esercito bavarese invase la contea di Passavia e pose l' assedio alla capitale.

    L' esercito susino era sfuggente e riuscì ad evitare ogni contatto con quello provenzale, che alla fine decise di lasciare l' Italia e congiungersi con l' esercito bavarese sotto le mura di Passavia.
    Nel 1202 la guerra durava già da oltre 2 anni e Ludovico non era così tanto sicuro di poter vincere la sua lotta, sopratutto perchè l' esercito nemico era poco più piccolo del suo e i rinforzi, troppo lontani ancora, non sarebbero arrivati a tempo se i susini lo avessero attaccato alle spalle.
    Il primo contingente provenzale raggiunse Passavia ai primi di aprile e due giorni dopo Ludovico decise di tentare il tutto e per tutto dando l' assalto alle mura della capitale sperando in questo modo di costringere il conte a cedere.
    L' assalto fallì e l' esercito ducale fu quasi distrutto. Ora la situazione sembrava destinata a precipitare per Ludovico, ma la fortuna girò e pochi giorni dopo, mentre si ritirava con le sue truppe verso Monaco, intercettò l' esercito susino in marcia verso Passavia. Le forze erano quasi pari di numero e per due giorni i contendenti rimasero ad osservarsi sulle rive opposte del fiumi Vils, poco a sud del castello di Landau sull' Isar.
    Proprio la sera prima della battaglia al campo bavarese giunsero i magri rinforzi inviati dal conte di Bologna per un totale di circa 300 uomini. Altri 250 erano già presenti tra le fila bavaresi assieme ai resti delle truppe provenzali. Ora Ludovico aveva più uomini del suo avversario e la mattina del 20 aprile diede battaglia e vinse, catturando nientemeno che il conte-duca ribelle. A quel punto la pace fu cosa fatta e il duca di Baviera prese in consegna la contea di Passavia mentre l' ex conte, ora duca, partiva per Susa assieme ai resti del suo esercito.

    L\' esercito bavaro-provenzale sconfitto a Passavia.jpg
    Il fallito assalto a Passavia - 12 aprile 1202
    Dopo aver rispedito in patria gli eserciti alleati allegando loro ricchi doni per i suoi nipoti ( che oltre al resto gli avevano salvato il sedere da una ormai quasi certa sconfitta e forse prigionia ), Ludovico potè finalmente concentrarsi al rafforzamento dello stato, erigendo un paio di nuovi castelli e fondando una nuova città.
    Il 29 maggio 1205 l' imperatore convocò Ludovico a corte e al termine di una solenne cerimonia religiosa ( era il giorno di Pentecoste ) gli presentò una semplice pergamena chiusa con il sigillo imperiale.
    - Apritela, caro cognato, è un dono per voi da parte mia e di vostra sorella, mia moglie - gli disse Ottone prima di congedarlo.
    Ludovico ruppe il sigillo e srotolò la pergamena.

    Ottone, per grazia di Dio imperatore dei Romani, a Ludovico duca di Baviera, salute.
    In omaggio alla sua fedeltà e al suo coraggio, per onorare le sue gesta belliche passate e future, in memoria perpetua della nostra amicizia nei suoi confronti, decretiamo quanto segue:

    1 - che la contea di Innsbruck, governata dal nostro fratello Filippo, sia affidata alle cure del duca Ludovico di Baviera.
    2 - che nostro fratello Filippo, conte di Innsbruck e dell' Alto Tirolo, giurì fedeltà al duca di Baviera come suo vassallo diretto con la promessa in cambio di ottenere per se o per i suoi eredi, il titolo ducale del Tirolo quando la Baviera potrà tornare ad essere un regno alle dipendenze dell' impero.
    3 - che Ludovico duca di Baviera si prenda cura della contea di Innsbruck che oggi noi gli doniamo per il bene suo e dell' impero intero, in quanto porta della Germania.

    Quanto è stato decretato da noi nel giorno della santa Pasqua del Signore di questo anno 1205, sarà ratificato ufficialmente durante la Dieta imperiale che avrà inizio la prossima estate. Fino ad allora il conte Filippo dell' Alto Tirolo, passando agli ordini diretti del duca, non sarà autorizzato a concedergli le proprie truppe feudali.

    Ciò è stato deciso dalla volontà nostra in questa città di Treves nel giorno 8 di aprile dell' anno del Signore 1205.

    Ottone imperatore dei Romani
    Il ducato di Baviera dopo l\' aquisizione della contea di Innsbruck.jpg
    Il ducato di Baviera dopo l' acquisizione del Tirolo Superiore e del Marchfeld - 29 maggio 1205, 15 marzo 1208
    Durante la Dieta imperiale dell' estate 1205, alcuni duchi e signori tedeschi e italiani, contestarono vivacemente l' imperatore e il suo controllo eccessivo sulle politiche locali dei suoi vassalli. L' imperatore rispose che se impediva ai vari duchi di farsi la guerra tra di loro era solo per rendere l' impero più stabile e potente in caso di aggressione esterna. Ma naturalmente i contestatori non si accontentarono di tale scusa e terminata la Dieta in agosto decisero di ribellarsi nuovamente all' imperatore per ottenere l' indipendenza.
    La guerra si iniziò in autunno e ancora una volta Ludovico, spinto più dal giuramento prestato al cognato che da veri motivi di fedeltà ( le leggi imperiali gli impedivano di rivendicare con le armi il titolo di duca del Tirolo che gli avrebbe permesso di cingere la corona reale ) radunò il suo esercito e ancora una volta marciò contro la Boemia.

    La seconda guerra civile per l\' indipendenza.jpg
    La seconda guerra civile per l' indipendenza - 1205 - 1208
    La guerra si protrasse per 3 anni coinvolgendo i duchi di Boemia, Brabante, Olanda, Susa, Toscana e il conte di Urbino. Le armi imperiali si fecero sentire già a partire dal 1206 ed entro la fine del 1207 i ribelli erano sostanzialmente sconfitti. Ludovico invase nuovamente la Boemia meridionale occupando alcune città del Marchfeld sconfiggendo oltretutto un piccolo contingente di rinforzi boemi che stavano cercando di raggiungere il grosso dell' esercito ducale a sud. Grazie a questa vittoria Ludovico potè sedere ancora una volta al tavolo dei vincitori accanto all' imperatore. Il quale, per punire severamente il duca di Boemia per la partecipazione alla ribellione, non si limitò ad imprigionarlo, ma gli tolse i possedimenti del Marchfeld, retti da un suo conte, affidandoli a Ludovico, come premio per le sue vittorie e per la sua fedeltà.
    L' atto fu sancito il 15 marzo 1208 con un solenne passaggio di consegne tra l' imperatore e il suo duca più fedele.
    Ludovico era la prova vivente che spesso la fedeltà paga e molti duchi, ammirati dal suo coraggio e dalla sua fedeltà, ma anche un pò invidiosi del suo rapporto privilegiato con l' imperatore ( non dimentichiamoci che la sorella maggiore di Ludovico era l' imperatrice e che il figlio dell' imperatore, nipote di Ludovico, era destinato a succedere al padre sul trono imperiale ) cominciarono a pensare seriamente che la Baviera non era più solo un ducato qualsiasi quasi ai confini dell' impero e che Ludovico non era più solo uno di loro .....




     
  11. alberto90

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    Il mondo nel 1200.jpg
    Il mondo conosciuto nell' Annus Domini MCC
     
  12. alberto90

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    Nel 1209 scoppiò la terza guerra civile nell' impero, scatenata ancora una volta dai conti italiani di Piemonte e Monferrato in cerca di indipendenza, seguiti subito dopo dai duchi di Modena, Toscana e Lotaringia.
    Ancora una volta Ludovico mobilitò le sue truppe e e marciò sulla Lotaringia questa volta.

    La terza guerra civile per l\' indipendenza.jpg La terza guerra civile per l' indipendenza: 1209 - 1213
    I bavaresi invasero la Lotaringia alla fine dell' anno, sbaragliarono le truppe ribelli ai primi di gennaio e cominciarono ad assediare le più importanti città del ducato, mentre a sud le truppe imperiali varcavano le Alpi ed invadevano il Monferrato, il Piemonte e la Toscana.
    Nel giro di due anni e mezzo ai ribelli non restavano che alcuni lembi del Modenese e della Lotaringia, mentre Toscana, Piemonte e Monferrato erano già stati rioccupati e devastati dalle truppe imperiali, le quali non si fecero scrupolo alcuno nel massacrare soldati e civili durante gli assedi.
    Ai primi di luglio del 1213 i ribelli erano ormai ridotti al silenzio e i loro capi imprigionati o feriti gravemente, sicchè il conte di Monferrato, guida della ribellione, decise di consegnarsi nelle mani di Ottone. L' imperatore lo imprigionò assieme agli altri togliendo poi a tutti i loro titoli.

    Nei quattro anni successivi l' impero fu finalmente pacificato e Ludovico potè dedicarsi a dare all' esercito un addestramento ferreo in modo da renderlo forte il più possibile.
    Nel 1217, appena eletto pontefice, il Papa dichiarò una nuova crociata per riprendere Gerusalemme agli infedeli. Dopo qualche settimana, giusto il tempo di pensarci bene, Ludovico decise di partecipare alla santa impresa. Il primo gennaio 1217, alla testa dell' esercito bavarese partì verso l' oriente. Arrivò dopo circa un mese in Istria e li si imbarcò su una flotta fornita, dietro compenso naturalmente, dalla Compagnia Adriatica.
    In agosto i bavaresi sbarcarono in Terra Santa, ella regione meridionale di Darum. La città fu subito posta sotto assedio.

    Lo sbarco dei bavaresi in Terra Santa.jpg
    Lo sbarco dei bavaresi in Terra Santa: 19 agosto 1217
    Pochi giorni dopo, riunito l' esercito bavarese alla grande armata crociata guidata dalle truppe pontificie, Ludovico partecipò alla prima battaglia della crociata e potè contribuire con le sue truppe alla vittoria sugli arabi.

    La prima battaglia dei crociati.jpg
    La battaglia di Bersabea: 8 ottobre 1217
    Già nel 1218 però le sorti della crociata sembravano destinate a fallire. Dopo gli iniziali successi e le prime conquiste, i mori scatenarono la loro contro offensiva riuscendo quasi a cacciare i cristiani dalla Palestina. Ludovico, ormai privato di quasi tutte le sue forse in seguito a battaglie, assedi e malattie, nonchè a screzi tra i bavaresi e i danesi ( a causa di una guerra scatenata in Europa dall' imperatore contro il re di Francia che chiamò in suo aiuto il re danese ), decise di tornare in patria approfittando di un passaggio fornito dagli spoletini.
    Tornò appena in tempo per ricevere la notizia della morte del 33enne nipote, il duca di Provenza ed erede al trono imperiale. Ludovico tentò la sorte ponendo la sua candidatura e fu stupito di vederla accolta e accettata da moltissimi elettori. Nel 1220 aveva ormai 14 voti a favore, una maggioranza schiacciante. Ma Ottone, di sette anni più vecchio, godeva di ottima salute e non sarebbe morto in breve tempo. Ludovico sapeva che gli elettori tendevano a cambiare opinione molto rapidamente e senza motivi apperenti, quindi non si fece troppe illusioni di sedere sul trono che era stato di Carlo Magno.
    Solo il tempo avrebbe decretato il nuovo imperatore e Ludovico aveva intenzione di restare fedele al successore di Ottone ....
     
  13. Sir Matthew

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    mi sa che è il momento di piantare un bel coltello nella schiena del buon ottone...
     
  14. alberto90

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    Ti dirò .... il mio duca non è il tipo da assassinare il cognato .... anche se la sua morte gli portasse la corona imperiale. E poi è un brutto affare governare l' impero .... sempre pieno di fazioni ..... Al momento in cui sono arrivato comunque il candidato è un' altro mio nipote dall' impronunciabile nome ...
     

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