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Violenza: dall'anarchismo al relativismo e al populismo

Discussione in 'Off Topic' iniziata da SkySpace, 5 Febbraio 2017.

  1. SkySpace

    SkySpace

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    Salve, mi sto incuriosendo di un certo fenomeno, a mio dire preoccupante. I social network permettono di vedere un piccolo specchio dei cittadini italiani.

    Un figlio insieme al suo amico uccidono i genitori del primo e molti sostengono il poco valore della vita e non si stupiscono dell'atto. Uno si fa vendetta e molti lo sostengono. Ultimamente vedo gli antieuropeisti sempre più attivi e ferventi con toni sempre più accesi, fino ad arrivare a minacciare uccisioni e forche.

    Ho la sensazione che le frange violente delle varie "idee politiche e filosofiche" stiano aumentando gli affiliati.
    Sì, naturalmente molti sono leoni da tastiera. Ma dai ai leoni di tastiera un branco in cui loro possano sfogarsi nella pratica ed è fatta. Ritengo che tutte questa frasi contengano un desiderio d'azione e temo che tale desiderio aumenti sempre più. E porterà prima o poi dei morti.
    Cosa ne pensate?

    Tale riflessione si connette ad un'altra problematica: fino a dove deve arrivare la libertà di parola ed espressione? Salvini e Grillo, anche se mai in maniera esplicita, stanno creando negli elettori populisti una sub-cultura di violenza, da quella verbale al desiderio di quella fisica. Quanto questi dovrebbero essere considerati colpevoli se mai giungeremo ai morti?
     
  2. qwetry

    qwetry

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    Per fare una frittata bisogna rompere delle uova
     
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  3. DistruttoreLegio

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    Questi non sanno che fare dalla.mattina alla sera ... Non hanno "adulti" che li prendono a schiaffi ... e sono sempre giustificati indifferentemente da quello che fanno o dicono ... la famiglia e la legalità non esiste ne nelle piccole ne nelle grandi cose ...
     
  4. SkySpace

    SkySpace

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    Non possiamo evitare di fare la frittata?
     
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  5. Lord Attilio

    Lord Attilio

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    Personalmente ritengo che parlare di un ritorno della violenza è sbagliato, semmai è giustamente ricomparso il conflitto anche se in forme poco coscienti e demagogiche. Sperare che questo conflitto non ci sia è tipico dei liberali che apprezzano la democrazia solo quando vincono loro.

    Beh vedere antieuropeisti sempre più ferventi è un bene e non un male. I burocrati di Bruxelles servi degli Usa che ci governano hanno fatto così tanto male in questi anni che mi stupisco che non siano stati linciati dalle folle inferocite. Il Jobs act o altre iniziative da loro varate sono dei veri è propri atti criminali.

    La butto per provocazione: ci vorrebbe qualcuno che recluti questi violenti a fin di bene, cioè per rovesciare il capitalismo che sta distruggendo questo pianeta e le classi miopi che lo governano, piuttosto che farli sfogare elettoralmente in partitucoli come la Lega o i 5 stelle.
     
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  6. Mappo

    Mappo

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    Il tuo è un discorso interessante ed in effetti attualmente internet e i social come FB, ma non solo, sembrano tirar fuori dalle persone il peggio che c'è in loro. C'è però una considerazione da fare: tu citi come potenziali focolai di violenza i discorsi di gente come Salvini o Grillo, ora io sono l'ultimo a volerli difendere perché mi sento lontanissimo da entrambi, prendo atto però che a parte manifestazioni stupide ed argomentazioni irritanti nelle loro manifestazioni non ho ancora visto nè leghisti nè grillini picchiare qualcuno. Mentre ho visto e letto tante volte di leghisti picchiati da elementi dei centri sociali per il solo fatto di manifestare le loro idee, giuste o sbagliate che esse siano. Lo stesso si può dire per quanto riguarda gli anti europeisti. Se poi andiamo negli USA vediamo che gli unici episodi di violenza accertati hanno avuto per vittime simpatizzanti di Trump, mentre gli episodi in cui essi erano accusati di violenze si sono tutti rivelati bufale. L'Università di Berkeley è stata oggetto di scontri e danneggiamenti ad opera dei pacifici anti trumpiani e così diverse città americane. A Firenze, dove vivo, è stata appena fatta saltare l'ennesima libreria di destra. Non dico che un giorno non si possa arrivare a ciò che tu paventi, ma attualmente esiste già un'intolleranza verso chi dissente dal mainstream culturale dominante e questo non credo sia opera dei social, ma di un'intolleranza congenita a certe formazioni sedicenti progressiste che, a parole, si dicono paladine della libertà di espressione e di ogni altra libertà, salvo poi smentirsi, da generazioni, sempre e comunque nei fatti.
     
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  7. Gamby

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    Credo questo: il fenomeno che tu hai descritto è sempre esistito. Non condivido chi vede un antecedente specifico nella deriva totalitaria degli anni post Grande Guerra, perché semplicemente sono sempre esistite, come una marea che alza e riabbassa.
    Pensiamo anche a ciò che tu hai descritto, che ora in poi chiamerò per semplicità col generico nome di "populismo". Da una parte ci sono i populisti, che fanno politica con la pancia, dall'altra i radical chic che fanno politica con la testa.
    Ma siamo veramente sicuri che sia così? Parlavo qualche giorno fa con una amica. Tipica ragazza pulitissima, di sinistra e democraticissima. Una di quelle tipo Civati e Radicali per intenderci. Si parla in gruppo di omosessualità ed ognuno butta sul tavolo la sua opinione. Io e lei eravamo d'accordo su praticamente tutto. Ad un certo punto sostiene esempi di storia antica di omosessuali perseguitati. Da appassionato di storia e di culture le faccio notare che l'omosessualità di oggi non c'entra niente con quella passata. Scoppia un '48 sul fatto che, per farla breve, i "diritti" siano sacrosanti e inviolabili naturalmente. Qui ho capito quanto fossimo lontani come pensiero. Lei crede in qualcosa aldilà della politica, e nel suo dire ad un certo punto che io stessi sostenendo cose "vagamente omofobe", lei stava facendo politica di pancia, basandosi sui sentimenti.
    Però lei appartiene ad un ceto che tradizionalmente, aldilà dei soldi o meno, ci tiene alla cultura e studia molto, quindi le sue tesi appaiono come razionali. La differenza è tutta qui, l'esposizione. Perché una donna che lavora è più emancipata di una che fa la madre? Perché l'ideologia dice questo, e chi sostiene quest'ideologia è tendenzialmente più preparato degli altri, e risulta come elitè all'interno del contesto democratico. E praticamente ogni esperienza mia è simile a questa, e sospetto che anche voi abbiate molte testimonianze simili. La maggior parte del popolo vota emotivamente. Guardate la "Death tax" di Bush.
    A questo si accompagna un altro fattore, quello dei politici. 50 anni fa la gente votava DC o PC con la stessa testa di oggi, ma poi, differentemente da oggi, pretendeva risultati concreti. Perché oggi no? Perché a mio avviso oggi la democrazia non è un'opzione, è l'unica possibilità concepita. Se nel '52 in parlamento avessimo avuto solo incompetenti, il popolo non avrebbe avuto nessun dubbio a sostenere uno stato simil-sovietico, o magari tornare al Re o magari ancora riprovare con qualcosa simile al fascismo. Oggi, se io sostenessi in università tesi monarchiche sarei preso per pazzo. Quindi semplicemente i partiti non devono dimostrare più niente, tanto sono l'unica opzione. Vuoi Renzi? Assolutamente no! Allora non ti resta che scegliere tra Casapound, Grillo o Salvini. E viceversa.
     
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  8. qwetry

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    Mi viene da immaginare Luigi XVI che pone questa domanda alla plebe francese inferocita :lol:
     
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  9. bacca

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    La violenza è parte del mondo ed è necessaria per mantenere l'equilibrio.
    Prendi ad esempio o ragazzi che si sdraiano sulle strisce . C'è bisogno di violenza, si cattiveria. Quel senso di sicurezza è intoccabilita deve sparire perché le persone si comportino nel modo corretto.
     
  10. Gamby

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    Dici? Oggi viviamo nell'epoca della mancanza di rispetto e questo è vero, ma all'università ho lavorato con dati che confermano il fatto che i crimini siano sempre di meno. La violenza legale non è collegata al rispetto della legge.
     
  11. Mappo

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    Bisogna intendersi su cosa siano i crimini di cui parli. Se parliamo di omicidi i dati sono quelli che sono e non possono essere interpretati, da anni gli omicidi in Italia sono in calo, altro è la percezione che se ne può avere, per esempio nel caso dei (orrenda parola) femminicidi, anch'essi sono in calo costante, ma il fatto che se ne parli di più fa pensare che siano in aumento.
    Tutt'altro discorso su altre categorie di reati cosidetti "minori" come i furti, gli scippi, lo spaccio di droga. dove il calo delle denunce è spesso dovuto solo alla convinzione che tanto sia inutile denunciare il fatto. Sono proprio queste categorie di reati che provocano il maggior allarme sociale a fronte di una sempre minor punibilità degli stessi, dovuta a vari motivi.
     
  12. Gamby

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    le statistiche che ho visto si basavano sul numero effettivo (chiaramente stimato) dei crimini. E l'unico che è aumentato è lo spaccio di droga e, se non sbaglio, la prostituzione. Tutti gli altri sono diminuiti di più o di meno.
     
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  13. SkySpace

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    Concordo con te, non ho parlato dei centri sociali perchè mi pare di sparare sulla Croce Rossa :p spesso mi sono scagliato addosso loro. Infatti nel titolo li cito.

    Ritengo che l'esposizione di certi radical non sia meno populista dei partiti di "destra". Concordo con quello che dici.
    Ognuno spaccia la sua visione come Democrazia con la D maiuscola. Ma come ben sai, di democrazie ce ne sono diverse e non tutte sono preferibili.
    Ho sempre pensato che il conflitto nell'Arena pubblica dovesse avvenire attraverso dialogo e confronto. Invece oggi siamo ridotti allo slogan e al rendere nemico l'avversario politico. Il conflitto è sempre esistito ma cambia forma. E la forma che sta prendendo non mi piace per nulla.

    @qwetry ma detto da uno della plebe? Per quel che so (sono aperto a correzioni) la Rivoluzione portò benefici alla nuova classe dominante (se vogliamo utilizzare la nomenclatura marxiana). Le rivoluzioni sono davvero a beneficio del popolo? O semplicemente è utile all'élite che sa cavalcare meglio l'onda di dissenso per poi imporsi?

    @Lord Attilio superare il capitalismo con cosa?
     
  14. bacca

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    Guarda che durante i 70 e 80 ci si picchiava davvero altro che ora....
    Oggi c'è solo una parvenza di violenza, che nella realtà poi non c'è.
     
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  15. bacca

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    Non parlavo di reati.
     
  16. SkySpace

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    Sì mi hanno raccontato. Ma il fatto che ora sia solo verbale/virtuale non vuol dire che non possa diventare anche più tangibile, no?
     
  17. DistruttoreLegio

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    I crimini non sono in calo hanno solo cambiato il modo di catalogarli perché faceva comodo ... metti i furti ti rubano il portafoglio e non sai dove e quando è smarrimento ... ti aprono la macchina e atto vandalico non tentato furto ... il marito picchia la moglie gli mandano i servizi sociali prima di fare denuncia ...
     
  18. Lord Attilio

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    Eh, se lo sapessi non starei qua a discuterne! Però attualmente si stanno rivelando i problemi che comporta la caduta tendenziale del saggio di profitto, dato che a livello mondiale il rapporto tra l'indebitamento pubblico e privato e il Pil è del 225%: ciò significa che per produrre 100 spendiamo 225! Questo perché si era cercato di ovviare alla diminuzione dei profitti attraverso l'indebitamento crescente sia delle famiglie per sostenere i consumi a fronte della compressione salariale, sia per permettere alle imprese di compensare le perdite dei profitti attraverso l'indebitamento, le operazioni finanziarie e la speculazione. Adesso però che la bolla finanziaria ha provocato la peggiore crisi economica mai vista, viene presentato il conto di decenni di politiche dissennate. In parole povere: abbiamo distrutto e inquinato il pianeta per vivere in un mondo miserabile ed indebitato! La situazione è talmente brutta che personalmente non vedo altra soluzione che il rovesciamento violento dell'attuale sistema economico, dato che esso non è assolutamente in grado di funzionare senza devastare il Mondo. O la violenza adesso, o la violenza dopo, ma dopo sarà molto ma molto peggio.
     
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  19. metalupo

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    Il punto comunque resta : Con cosa lo sostituiamo il capitalismo?
     
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  20. bacca

    bacca

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    il capitalismo è in teoria una forma di socialismo (oh yes, bestemmia ma non troppo) in cui lo stato si adopera per proteggere il diritto di proprietà dalle potenziali aggressioni , è socialismo in quanto lo stato(associazione) facendo questo altera il naturale equilibrio delle cose, in quanto altrimenti il più forte potrebbe rubare al debole.
    Questo è ancora oggi il sistema più efficiente per produrre ricchezza, perchè solo la sicurezza crea investimento. Non semino il grano se me lo rubano, me lo mangio subito...

    Quello di oggi è capitalismo?
    A me non sembra, anzi, l'accumolo di ricchezza è impedito in ogni modo, abbiamo tassazioni oltre ogni limite, abbiamo lo stato ovunque , e manca il gold standard.
    Insomma, io penserei a come liberarci dallo stato, e non a come sostituire qualcosa che non c'è.
     

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