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Una partita, tanti giocatori AAR

Discussione in 'Le vostre esperienze' iniziata da TFT, 11 Marzo 2010.

  1. McEron

    McEron

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    Mmmm per Lord Attilio, guarda che per la guerra contro il Mali bastava che mettessi pausa andava sul mari annullavi l'accesso militare e dopo nn perdevi stabilità :D


    Comunque quoto ciresola nel dire che sta venendo bene sto AAR!
     
  2. TFT

    TFT

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    Il ventennio TFT. Mazzate, mazzate e ancora mazzate....a già dimenticavo le mazzate!

    Quando TFT riprende il potere si trova fra le mani uno stato ben sviluppato, con un forte esercito ed un'economia solida. L'unica pecca è la decisione di tolleranza, perchè TFT non è tollerante ma decide comunque di rispettare le decisioni del suo predecessore e amen.

    L'obbiettivo della politica TFTana sono sempre stati i balcani, percui con una WE e infamia a 0 mi pare proprio da scemi stare li a guardare. Viene dichiarata guerra agli ottomani e viene bloccato lo stretto dei dardanelli. 45mila ottomani rimangono in asia, mentre 20mila milanesi scorazzano qua e la conquistando tutto fino a Costantinopoli. Alla fine ci facciamo dare Atene, Larissa, Tessalonica e Jannina, mica male.

    L'infamia ora è attorno alla decina, comunque bassa direi, ma nonostante questo riceviamo una dichiarazione di guerra da Venezia, che si porta dietro la Sicilia. Poco tempo dopo anche gli atechi prendono bastoni e perizomi e oltrepassano il confine.

    Gli aztechi sono piallati e usati come banca, Venezia le prende di santa ragione e cede tutto tranne la laguna, la sicilia la risparmiamo perchè l'infamia ora è a 17 e non voglio alzarla troppo.

    Mi dedico quindi a cristianizzare qualche terra, costruire alcuni templi e sedare rivolte varie, a già aumento anche la rete stradale, i mercanti nei cot e infini recluto ottimi advisors

    Nel 1500 e qualcosa la riforma protestante si avvia...e sti protestanti cazzo se protestano! spuntano qua e la come funghi e conquistano le regioni, ma TFT li sconfigge tutti e passa alla controriforma, alla faccia loro. Nuova Siena diventa improvvisamente ortodossa e Atene è sconvolta da una rivolta di Sardi....boooo

    Pensavate che tutto filasse liscio ne? e invece no! perchè improvvisamente la Francia mi reclama il trono e dichiara guerra, seguita dal portogallo e dalla Sicilia, che pure lei caga il cazzo. Piazzo 15mila uomini a Nizza e penso <<adesso voglio vedere come sfondano i franciOsi>> e invece lo prendo in quel posto perchè arrivano con una roba tipo 70mila uomini e in 3 mesi sono già arrivati a Brescia. Riorganizzo le truppe a Firenze e tento un contrattacco ma anche qui me le suonano pesantemente. Garantisco l'Austria, sperando che non ne approfitti per ammazzarmi. Alla fine decido di cedere e dono 400 ducati ai francesi, in più tolgo il vassallaggio al Papa (che rimane comunque alleato) e rompo ogni relazione con la Svezia...che botte ragazzi.

    La sicilia la vassallizzo, così non scassa più. La stessa sorte capita a Ferrara, che mi dichiara guerra a caso (ma ho 10 di infamia...bo). Segue poi il marocco, che le prende pure lui e gli Aztechi, che le prendono. Colonizzo Costa del Grano o qualcosa del genere e un'altra provincia.

    Incazzato come una iena mi sfogo con gli ottomani. La tecnica è sempre la stessa solo che sta volta li isolo in tracia e conquisto tutta l'asia minore. Finita la guerra mi piglio tutta la costa sud dell'Asia minore, rodi e in più obbligo i turchi a liberare Nasso.


    Al mio successore lascio uno Stato in ottime condizioni economiche, ben stabile e in via di assestamento, sempre che questi voglia continuare a convertire i cazzo di ribelli vari. Uniche due pecche: Infamia sulla ventina, ma non è un problema. Nemici vicini che mi odiano...questa si che è un problema
     

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  3. Lord Attilio

    Lord Attilio

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    La Francia aveva WE a 20, dovevi attaccarla allora :wall:
     
  4. TFT

    TFT

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    Quando ho cominciato non avevo un casus belli contro di lei e in più non mi pareva messa male. Non ho visto rivolte, tranne in qualche regione al sud, ma sono state tutte sedate. Aveva ed ha tutt'ora un esercito molto più grande e forte del nostro. La marina dovremmo superarla invece. In ogni caso alla prossima, alla fine vinceremo :approved:
     
  5. McEron

    McEron

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    Dovete per forza allearvi con la Castiglia o con L'inghilterra che vi possono sempre aiutare in una guerra contro la Francia....


    Comunque se fossi stato io fin dall'inizio avrei garantito la borgogna, meglio non lasciare espandere troppo la francia sennò diventa troppo forte.....

    Oppure mandate regali a manetta alla Francia e fatevela amica :)
     
  6. Lord Attilio

    Lord Attilio

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    Politica già tentata, purtroppo la Francia mi ha rivendicato il trono è ha polverizzato tutte le mie fatiche, e poi è molto difficile risollevare le relazioni a 200
     
  7. Lord Attilio

    Lord Attilio

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    Ehi, e allora qua che si fa?
     
  8. nirian

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    toccherebbe a Filippo :contratto:
     
  9. Lord Attilio

    Lord Attilio

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    Che è successo a Filippo, è morto?
     
  10. Filippo I di S.G.

    Filippo I di S.G.

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    domani dovrei riuscire a trovare il tempo di proseguire ;) scusate ma gli impegni scolastici sono terribili... :dead:
     
  11. Lord Attilio

    Lord Attilio

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    Scusate, in attesa che Filippo trovi tempo possiamo andare avanti con gli altri? sono 2 settimane che non si fa nulla....
     
  12. nirian

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    dopo Filippo tocca a me, se ritiene TFT può inviarmi il save :contratto:.
     
  13. Filippo I di S.G.

    Filippo I di S.G.

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    veramente io sono in attesa del save... tft mi ha mandato quello sbagliato...
     
  14. TFT

    TFT

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    il file si chiama 1498 ma l'ho sovrascritto e preso dalla cartella saves, quindi dovrebbe essere quello giusto
     
  15. Filippo I di S.G.

    Filippo I di S.G.

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    [FONT=&quot]Dicembre 1519. Piove sul palazzo ducale di Milano. Il Duca è lì, pensoso, che osserva dalla finestra. I suoi consiglieri gli hanno dato possedimenti in Grecia, Turchia e persino colonie in America e Africa. Tuttavia c’è ancora molto da fare… [/FONT]
    [FONT=&quot]
    antefatto (1519-1520)[/FONT]
    [FONT=&quot]
    A destare preoccupazione è soprattutto la situazione religiosa del regno: le recenti conquiste hanno portato sotto il controllo milanese popoli dalle religioni più disparate: dai turchi musulmani, ai greci ortodossi, agli aztechi animisti. Senza contare che la recente riforma protestante ha trovato adepti nella stessa città di Milano (nonché in altre 3 province del regno), e che, inspiegabilmente, la città di Verona si trova a professare la religione ortodossa (!?). All’improvviso si sente una terribile esplosione in lontananza. «Che succede?» chiede subito al primo domestico che passa, un salumiere (per lo spavento il poveraccio lascia cadere ciò che aveva in mano…). Lui balbetta che non lo sa. «Incapace!! Capra!! Vai a scoprirlo!!» gli urla addosso. Quello corre via, tra l’altro rotolando giù per le scale dopo essere inciampato sull’enorme mortadella che gli era caduta…[/FONT]

    [FONT=&quot]Ancora spari. È evidente oramai che in città c’è una ribellione. Nel frattempo il servo ritorna: «Anf, signore, c’è una ribellione». «Questo lo avevo capito da solo, incapace!! Vai a scoprire chi si è ribellato!!». E via di nuovo, giù per le scale… nessuno si era premunito di togliere l’insaccato, men che meno il malcapitato che ha tutto l’interesse a correre il più possibile… [/FONT]

    [FONT=&quot]In effetti, ripensandoci, forse il duca ha già la soluzione al dilemma. Sono i protestanti che protestano. Protestano contro il papa, valido alleato di Milano, e reclamano la libertà religiosa. Si lamentano del fatto che c’è più tolleranza per un blasfemo animista centro americano che per loro, che in fin dei conti credono ancora nella trinità. Però massacrano a destra e a manca.[/FONT]

    [FONT=&quot]Non c’è tempo per aspettare il ritorno del servo, che tanto non aggiungerebbe niente di nuovo. Il Duca si gira e si incammina veloce verso la sala del Consiglio. C’è da radunare l’esercito.[/FONT]

    [FONT=&quot][…] [/FONT]

    [FONT=&quot]«Chi è quel m*** che ha lasciato una mortadella sulle scale!!??»[/FONT]


    [​IMG]

    [FONT=&quot]Ribelli religiosi del c*****! (1520-1528)[/FONT]
    [FONT=&quot]
    In effetti quella che si scatena a Milano è proprio una ribellione religiosa: 14mila protestanti, con lo slogan «Vogliamo fare come in Germania!» insorgono contro il potere centrale. Sono addirittura di più delle truppe regolari presenti in nord Italia, e dunque si rendono necessarie misure drastiche: viene richiamato l’esercito dislocato nel sud della penisola e si muove rapidamente contro gli insorti con l’esercito riunificato (15mila uomini) comandato dal sovrano in persona. Lo scontro con i ribelli però rivela a Giancarlo I due cose: primo, che la scelta dei precedenti consiglieri di tenere eserciti di sola fanteria sarà anche utile dal punto di vista economico, ma non conviene in battaglia, dato che le perdite subite dalle truppe milanesi sono il triplo di quelle subite dai ribelli, e occorrono per questo molti mesi per sedare la rivolta. Secondo, che non si può convivere con tante divergenze religiose. [/FONT]

    [FONT=&quot]Dunque ci si adopera per risolvere i problemi. In primo luogo viene deciso il reclutamento di qualche cavaliere e qualche reggimento di artiglieria, a supporto del grosso dell’esercito che comunque rimarrà appiedato. In secondo luogo, viene deciso unilateralmente di rinunciare alla tradizionale tolleranza verso gli infedeli (tolta l’idea della tolleranza umanista), in favore di una maggiore uniformità religiosa (viene proclamato, il 22 dicembre 1520, l’atto di uniformità religiosa). Certo, le ribellioni continuano, ma il nuovo slancio di conversione porta ad avere un numero di missionari decisamente maggiore, e dunque la conversione procede, negli anni seguenti, con un buon ritmo (nonostante alcuni incresciosi incidenti, come la distruzione, ad Atene, di un contingente di 8mila milanesi ad opera dei ribelli ortodossi, o la momentanea caduta di alcune città in Messico).[/FONT]



    [FONT=&quot]Nel 1522 Il sacro romano imperatore polacco chiede l’istituzione di una nuova tassa a suo beneficio. «Per il bene dell’impero dice lui, ma noi non ci crediamo» commenta Giancarlo, prima ovviamente di votare no, intuendo i rischi: con in mano una tale ricchezza, chissà cosa potrebbe fare l’imperatore! Purtroppo, non tutti sono altrettanto intelligenti, e il 10 aprile 1523, a Vienna, la dieta imperiale riunita approva a maggioranza la riforma economica dell’impero. E dunque tutti d’ora in avanti dovranno dare un decimo della loro tassazione all’imperatore. Bella fregatura, la tentazione di uscire dall’impero in segno di protesta è forte, ma ci si trattiene: potrebbe tornarci utile, in fondo un imperatore potente può proteggere meglio i suoi membri, nel momento del bisogno.
    [​IMG]

    Dunque la via di espansione prescelta per Milano è quella coloniale: vengono ampliati i possedimenti in America con delle nuove colonie lungo la costa settentrionale del Brasile. [/FONT]

    [FONT=&quot]Dunque quello che si prospettava era un periodo di pace? Niente affatto: anzi, lo stesso equilibrio europeo stava per essere stravolto…[/FONT]


    [FONT=&quot]La fine di un incubo (1529-1539)


    [/FONT]
    [FONT=&quot]L’incubo è quello francese. Lo spauracchio delle forze armate francofone, forti di oltre 100mila uomini, è molto forte, ora come in passato, anche se per fortuna lo scontro è sempre stato evitato. Tuttavia, nel 1528, l’embargo commerciale operato dalla Francia sembra preludere infine all’attacco. Senza perdere tempo viene ordinato il reclutamento di 23 mila nuove reclute, che portano l’esercito milanese a quota 69mila uomini. Vengono schierati i due eserciti principali a Milano (24mila uomini al comando del duca in persona) e a Parma (le 23mila reclute agli ordini di Ascanio Maria Gonzaga, abile capitano di ventura), mentre 2 corpi di guastatori si appostano a Nizza e in Liguria. Le riserve (13mila fanti) si piazzano a Napoli.[/FONT]
    [FONT=&quot]Le previsioni sono corrette: il 4 gennaio 1529, forse sperando che i milanesi fossero ancora intenti ad aspettare i regali della befana, i francesi rompono gli indugi e entrano in guerra, passando il confine con numerose truppe. Al fianco dei milanesi si schierano gli alleati italiani e il Sacro Romano Imperatore (il solito polacco per intenderci). Poco dopo, anche il regno di Castiglia dichiara guerra alla Francia. [/FONT]

    [FONT=&quot]Tanti alleati, certo, ma la situazione non sembra per nulla facile. Viene a malincuore dato l’ordine di fare terra bruciata su tutto il confine. I francesi si avventano su di noi con energia, assaltando e conquistando le fortezze di confine. [/FONT]

    [FONT=&quot]Giancarlo I è coraggioso, e impegna più volte le forze francesi, seppur superiori di numero, aumentandone le sofferenze per attrito. [/FONT]

    [FONT=&quot]Il piano è semplice: contenere e tenere impegnate le truppe nemiche in Italia, in attesa dell’invasione della Francia da parte di spagnoli e polacchi. Si combatte dunque, e in breve si cominciano a vedere i risultati. I francesi, che già al momento della dichiarazione di guerra avevano un forte dissenso interno (stabilità a zero), in breve finiscono nel caos, grazie all’azione di coraggiose e fortunate spie milanesi, che intrufolatesi nel regno nemico, seminano zizzania.[/FONT]

    [FONT=&quot]Nel frattempo giunge l’ora fatale per il grosso dei francesi. È passato ormai quasi un anno di guerra. Tra massacri, attacchi e contrattacchi, le truppe gigliate sono giunte a Modena. La porta per l’Italia centrale è aperta. O così sembra. Giunti alle porte della città, i francesi trovano un cartello: «Fin qui giungerai, ma non oltre. Giobbe, 38-11». I soldati, buoni ad ammazzare gente, ma totalmente ignoranti su tutto il resto, chiedono ai superiori di tradurgli il testo. Loro dissimulano, chiedendosi il perché del messaggio. Contemporaneamente, dai boschi circostanti escono fuori le truppe modenesi: 2mila uomini, un’inezia in confronto ai 45mila francesi. I comandanti si scambiano un’occhiata e se la ridono. Ordinano la carica. «Una vittoria facile » commenta uno di loro. Un istante dopo il suo collo viene trafitto da una freccia, scagliata con eccezionale precisione. «I milanesi!!» gridano i soldati. [/FONT]

    [FONT=&quot]Sbucano da ogni luogo: da sotto, da sopra, da destra, da sinistra, dal davanti, dal di dietro… Giancarlo aveva pensato bene di fingere di fare affidamento sui soli modenesi, mimetizzando le truppe nel paesaggio. In realtà, ogni singolo oggetto, dagli alberi ai covoni di fieno, brulica di truppe milanesi. La sorpresa è totale, e i francesi sono sbaragliati. Poco prima, era giunta la notizia della liberazione di Milano dal suo assedio, per merito delle truppe pontificie. Da nord si aveva sentore già da qualche tempo di altre fantastiche vittorie della coalizione. Anche in Spagna i francesi erano stati battuti. [/FONT]


    [​IMG]

    [FONT=&quot]Alla vittoria di Modena ne seguono molte altre, ma in realtà la Francia è tutt’altro che battuta. Anzi, gli scontri proseguono violenti per altri 9 anni, in particolare dopo che gli spagnoli firmano pace con la Francia liberando gran parte delle truppe francesi, che accorrono contro la coalizione. Tuttavia ormai il loro destino è segnato: la profonda penetrazione dei polacchi nel nord, e la lenta avanzata milanese a sud portano infine alla conquista di tutto il paese. Lo sconquasso e le rivolte portano inoltre alla rinascita della Borgogna, che proclama di nuovo l’indipendenza. Nemmeno la morte di Giancarlo I, il 2 agosto 1533, arresta la marcia verso la vittoria.[/FONT]

    [FONT=&quot]È con sommo piacere che, il 20 marzo 1539, a 10 anni e 2 mesi dall’inizio del conflitto, Ottaviano I (salito al potere il 31 gennaio 1536) mette la firma al trattato di pace. Si sente un po’ Cesare Augusto, con il potere di sancire con un tratto della sua penna d’oca la nascita e la morte delle nazioni da trionfatore indiscusso. Certo, c’è chi mormora che lui non ha fatto altro che raccogliere i successi del padre, ma chi gli può negare gloria imperitura?[/FONT]

    [FONT=&quot]Le condizioni sono molto dure: i territori parlanti lingua lombarda sono ovviamente ceduti al ducato di Milano, mentre viene sancita l’indipendenza del Delfinato francese e del ducato delle Guyenne. Sono entrambe nazioni di discrete dimensioni, e che dunque si preannunciano in grado di reggere ad eventuali tentativi di risorgimento francesi. [/FONT]


    [​IMG]

    [FONT=&quot]Scende la sera, di nuovo. Ma non c’è una nuvola in cielo, anche se è Marzo. Non fa nemmeno freddo. Si sente sapore di primavera, di rinascita. Si sente sapore di vittoria.

    [​IMG]
    [/FONT]
     
  16. Filippo I di S.G.

    Filippo I di S.G.

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    ops mi sa che stavolta mi sono venute anche troppo bene le immagini :cautious:
    la prossima volta le riduco di dimensioni promesso :p
     
  17. Lord Attilio

    Lord Attilio

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    Azzo, sapevo che conveniva di più fare tolleranza alle eresie che ai Maya, Cristo!!!
     
  18. Filippo I di S.G.

    Filippo I di S.G.

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    beh in ogni caso ormai sono praticamente tutti convertiti :approved: a mio avviso le tolleranze non convengono, perchè ti rimane comunque il malus nella tassazione e la crescita della popolazione non sarà mai ottimale ;)
     
  19. nirian

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    1539-1559

    Dopo 81 anni di riposo torna il duca Nirian nelle nebbie di Milano.
    Il ducato è reduce dalla stressante guerra con la Francia e necessita di riposo. Obiettivi primari: portare al top le tecnologie militari, che al momento sono allo stesso livello della Moldavia, l'esotica terra delle escort e delle badanti :wall:, e conquistare l'arsenale di Venezia e imbrigliare i cavalli marci di San Marco.

    Congedo subito i quattro reggimenti di prodi ed esosi artiglieri per fare cassa.

    Ritrovo pressoché immutate le mie centenarie caracche e le mando a spazzare i pirati del Golfo del Messico, quindi attacco Venezia dalla laguna e la conquisto facilmente, e vassalizzo Mantova sua alleata.

    La nostra espansione coloniale non è gradita alle grandi potenze marittime che ci coinvolgono in un ciclo di guerre. Comincia la Castiglia, che domiamo con una pace bianca, e al suo attacco s'accodano gli Aztechi, offrendoci così su un piatto d'argento le loro ultime due province, di cui una d'oro.

    Poco dopo, a causa del confine con il Suriname, tocca alla tirchia e odiosa Inghilterra, che ha il completo dominio dei mari, lagnarsi del nostro colonialismo. Questa volta la Castiglia ci è alleata e cercando di difenderci ottiene soltanto l'affondamento integrale della propria flotta.

    Per salvare le colonie residue, intaccate da rivolte, cedo ai britannici le misere Suriname e Demerara e per togliere il casus belli del confine cedo Essequibo al Papa, visto che siamo divini suprematisti e altre idee filoclericali mi pare giusto appoggiarlo e dargli un posto al sole :D, e tengo solo Cumanà ai Tropici, che produce pellicce.

    In tutte queste guerre difensive l'Imperatore polacco non muove un dito per salvarci e poiché continua a prendersi il 10% delle tasse lombarde in cambio del nulla più assoluto al grido di Varsavia ladrona smantello a una a una tutte le province lombarde dal Sacro Romano Impero Polacco, lascio solo la capitale e l'ardua decisione finale al duca che verrà.

    Senza casus belli alcuno, il pazzo Papa dichiara una guerra alla Finlandia (boh, si crede di essere Stalin :humm:) e per non perdere stabilità lo congediamo dall'alleanza. Incredibilmente il Pontefice Sommo vince la guerra finnica e conquista una discreta fetta di Scandinavia, come da screen. A questo punto si esalta e ci scomunica.

    L'Achea ne approfitta e si getta sul milanese scomunicato, che se la divora come una cotoletta e aumenta così il trend filogreco-orientalizzante di questa partita, che strano il Mediterraneo milanese. D'altra parte come rinunciare alle terre degli antichi sapienti e filosofi? ;)

    Già che ci siamo, annettiamo Modena che imprudentemente è sdegnosa di alleati e così garantiamo la continuità territoriale tra Nord e Sud della penisola.

    Sistemato tutto, passiamo a una Repubblica Nobiliare per fare rendere meglio i nostri commerci e smettere di dovere dipendere da consigli di reggenze/scomuniche a sovrani immortali/sovrani poco legittimi e inetti: Repubblica rules :approved:.

    Faccende economiche e religiose: possediamo e monopolizziamo quattro centri di commercio, raddoppiando così quelli del predecessore; vengono convertiti in cattolici lombardi tutti i Maya e Aztechi; si aggiungono quattro sole colonie, due ricche nella zona del Mar del Plata, valide di per sé e possibile trampolino verso gli Inca, e due a Nord-Ovest degli Aztechi, sognando la California.

    Faccende militari: per difesa in guerre coloniali future, viene creata un'altra flottiglia di caravelle, mentre grazie ai consiglieri militari riesce la conversione dell'esercito da teppaglia da despotato brigantile transilvano a élite dell'universo (/tech da 14 a 21).
     

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  20. Lord Attilio

    Lord Attilio

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    No ma guardate l'Austria!!! Non la si sconfigge più così!!!
     

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