Questo si potrebbe fare! Il gioco permette il supporto tramite invio di denaro ed armi ai ribelli. Può essere una opzione!
Situazione internazionale L’Ucraina non esiste più come la conoscevamo: ridotta a stato fantoccio della Russia. Il resto del mondo vive una calma innaturale, che i diplomatici chiamano Pax Trumpiana. Riorganizzazione dell'esercito Il nostro esercito lentamente viene ricostruito. Disponiamo di: - 110 divisioni di fanteria - 34 divisioni corazzate - 117 divisioni di artiglieria varie tra AA, trasporto, Recon. I numeri dimostrano come il numero di unità d'attacco sia sbilanciato: troppa artiglieria, poca fanteria corazzata. Dobbiamo riequilibrare. Riorganizziamo in 7 gruppi d’armata, ciascuno con 15 INF + 15 ARTY + 5 Tank. Tre gruppi restano in riserva. Lo stormo caccia è assegnato a un solo comandante. Dispiegamento: 5 gruppi sul fronte Siriano-Turco 1 a difesa di Teheran 1 al confine Est 1 riserva al Sud I generali sono netti: mantenere così tante forze a ovest è un rischio strategico. Fuoco sotto le sabbie L’intelligence riceve l’ordine: armare e finanziare ribelli in Siria. Finanziamo prevalentemente i curdi. Ma dobbiamo stare attenti all'ISIS. Scoviamo sul mercato internazionale un Su-30, che facciamo nostro. Una porta elicotteri Turca continua a manovrare a ridosso della nostra base sul mediterraneo. Le continue provocazioni dovranno finire! Poco dopo, un aereo spia turco entra nelle nostre maglie radar: intercettato. Rispondiamo con un MIG in ricognizione sopra la Siria. Bashir, il giovane dittatore siriano, abbocca. O forse recita un copione scritto da Ankara. O forse siamo stati noi ad abboccare. Fatto sta' che ci ritroviamo di nuovo in guerra, questa volta contro due nazioni, senza che avessimo completato il riarmo del nostro esercito. I generali sono preoccupati, sostengono che non dovevamo rispondere alle provocazioni. Ma ormai il dado è tratto. È GUERRA!!!! La Siria ci accusa di sconfinamento. La Turchia, legata a Damasco da un patto di difesa, muove truppe oltreconfine. Sappiamo che ci attaccheranno entro ore. Il nostro ambasciatore a Ankara consegna la dichiarazione di guerra. Linea dell’Eufrate Il fronte si schiera: - A nord, la base di Irbil - A sud, Falluja, fuori Baghdad Chiunque voglia avanzare dovrà seguire il Tigri, fino alla sottile striscia tra i due laghi… e lì ci sarà il nostro gruppo d'armata iracheno. Errore fatale Apparentemente il confine appare sguarnito, ma non è così. Le nostre truppe sono a km di distanza, in posizioni tatticamente vantaggiose. Bashir commette il suo primo, e forse ultimo, errore: l’esercito siriano avanza a est, occupando villaggi lungo il Tigri. Ma non ha logistica per attraversarlo. Schiacciati tra il fiume ed i due grandi laghi, non hanno alcun tipo di copertura. Si trovano in pieno deserto. Il nostro squadrone di caccia riceve l'ordine: bombardamento a tappeto. Dalla base di IRBIL, vengono lanciate salve di Scud in attacchi di saturazione: è un massacro. Le unità siriane, inchiodate tra il fiume e i laghi, sono distrutte senza che i nostri carri sparino un colpo. Dopo qualche giorno, le unità sono senza rifornimenti. Tentano quindi di sfondare a nord, ma anche qui la nostra aviazione interviene. da Al Raccaq vengono lanciati missili, perdiamo qualche divisione. e rispondiamo ai lanci con salve di Scud a sud Il fronte nord Gaziantep è sotto Attacco! i Truchi cercano di spezzare in due le nostre forze. La situazione al fronte: bombardamenti turchi a Gaziantep. Da notare le decine di bombardamenti da noi effettuati sul fronte Est e quelli turchi lungo il fronte ovest. Le divisioni corazzate turche avanzano a decine. Il gruppo di armata anatolico è sotto pressione. Sono veloci, ben equipaggiate. L'attacco turco è notevole. Ma manovrano in una zona complicata, tra fiumi e laghi. Le immagini satellitari mostrano la vittoria sul fronte Est. L'esercito siriano è distrutto, mentre i turchi attaccano in forze al centro ed a sud. Spostiamo le divisioni a guardia della striscia a nord: riusciamo ad insaccare qualche divisione Turca. Di nuovo truppe NATO! divisioni Rumene e Bulgare sostengono l'attacco a Gaziantep. La striscia è interrotta! spostiamo le divisioni da est al fronte turco. E' ora di inviare un messaggio chiaro all'Europa ed alla Nato. L'Iran è un potenza missilistica. Colpo al confine Est della NATO Lanciamo i nuovi missili supersonici sul Bosforo. Sono bastati otto missili, e bam! E' pur vero che non siamo nel 15-18, ma i generali si aspettano un rallentamento degli aiuti nato. Speriamo nell'effetto domino. I ponti distrutti rallenteranno solo i rinforzi oppure scateneranno anche una crisi politica in Turchia con manifestazioni e colpo di stato? Mentre la battaglia imperversa, gruppi di F-16 (A sinistra) manovrano in formazione mentre il nostro gruppo cacciabombardieri interviene a difesa dell'esercito. La battaglia nei cieli sta per iniziare. Peccato non avere ancora equipaggiato i caccia con i nuovi missili Aria-Aria. La guerra ha bruciato immediatamente le nostre riserve di valuta. Iniziamo a vendere le riserve di petrolio per fare cassa.