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Sfida AAR 2: Purfa, Austria. A.E.I.O.U.

Discussione in 'Le vostre esperienze' iniziata da Purfa, 23 Settembre 2010.

  1. ronnybonny

    ronnybonny Moderator Membro dello Staff

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    2/3 di giuria leggono :)

    P.S. ma è una mia impressione o nella mappa mondiale non c'è terra incognita permanente?
     
  2. nirian

    nirian Guest

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    so che anche tu leggi tutto, sono un po' meno sicuro del terzo giurato che non si vede attivo spesso
    se scrivesse due righe saremmo più tranquilli.
     
  3. Purfa

    Purfa

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    Chronica de Historia Austriae


    Capitolo XVI - Le mani sulla Prussia e su Costantinopoli


    1518 - 1527



    Se c'è una cosa per cui l'Imperatore Leopoldo I è passato alla storia è la sua insaziabile sete di conquiste: non contento d'aver cinto la corona di Sicilia, essere diventato il conquistatore dell'America, aver riportato un regno cristiano in Anatolia, egli decise di mettere le mani anche sulla Prussia. Il metodo fu il caro vecchio documento falso che lo mostrava come pretendente al trono di Prussia. La guerra fu ovviamente dichiarata e le armate austriache varcarono il confine di Prussia. In soccorso dei prussiani intervenne l'Arcivescovo di Munster da solo, sperando di indurre altri stati imperiali alla lotta contro l'Imperatore, ma fallendo in ciò.



    documenti sulla Prussia.png guerra prussia.png


    Una copia dei documenti falsi utilizzati come casus belli e della Dichiarazione di Guerra



    L'Armata del Baltico, forte di trentamila uomini e venti bocche da fuoco, e quella d'Ungheria, con venticinquemila anime e trenta cannoni a disposizione, entrarono nelle terre di Prussia a Ottobre del 1512, prendendo di sorpresa le truppe nemiche, che si preparavano a riposare per il vicino inverno. L'Armata ungherese si diresse verso la città polacca di Grodno, e l'assaltò nel giro di cinque giorni, facendola cadere nel giorno dei Santi. Gli uomini baltici invece puntarono direttamente sulla capitale del regno prussiano, Konigsberg, assaltandola finche il nemico era ancora impreparato e catturandola nel giro di tre giorni, la più veloce caduta della fortezza di Prussia nella sua storia.


    Le armate prussiane, riorganizzatesi, tentarono un contrattacco, che tuttavia venne respinto con pesanti perdite, grazie all'intervento anche della Guardia Imperiale, forte dei migliori ventimila soldati dell'Impero e di oltre cinquanta cannoni, che invase la Samogizia e la Lituania prussiana. Le tre armate, per un totale di quasi ottantamila uomini, portarono a compimento l'invasione del regno di Prussia entro la fine di Marzo, costringendo il Re a cedere la sua corona all'Imperatore d'Austria Leopoldo d'Asburgo.



    pace prussia.png


    Una copia del trattato di pace con cui il Re di Prussia cedeva la sua corona all'Imperatore Leopoldo



    Frattanto sul fronte olandese l'Arcivescovo di Munster non aveva ottenuto successo nel promuovere la sua lega anti imperiale, e si trovò dunque solo a fronteggiare l'intera Armata di Baviera austriaca. Il giorno che i due eserciti si affrontarono in battaglia, l'arcivescovo si tolse la vita annegandosi in un fiume; da ciò l'Imperatore Leopoldo trasse la conclusione che avrebbe potuto espandere ancor di più il suo dominio, ma non voleva irritare il Santo Padre con questa manovra, e dunque decise semplicemente di umiliare il nuovo arcivescovo e di svuotare la cassa del vescovado.



    pace munster.png


    Il trattato di pace firmato del nuovo vescovo imperiale



    Frattanto il Papa, vedendo il successo che stava ottenendo la Riforma, decise di contrattaccare e, tramite il Concilio di Trento, proclamò la Contro-Riforma, ovvero una serie di norme innovative che avrebbero dovuto tenere a freno l'espandersi della fede protestante nei regni cattolici. L'Imperatore Leopoldo, pur avendo dichiarato la libertà di fede nel suo dominio, decise di imbracciare anche egli la Contro-Riforma, estendendone i canoni a tutte le sue terre; i motivi di questa decisione sono presto detti, diminuire l'espandersi della minoranza protestante avrebbe sicuramente aiutato ad alleggerire la pressione interna allo stato e a calmare le già ribollenti acque europee, e dunque da questo si può comprendere la velocità di questa adozione.



    controriforma.png


    Il testo della dichiarazione finale del Concilio di Trento, che sancì la dottrina della Contro-Riforma



    A fianco della Contro-Riforma venne anche promossa nell'Impero d'Austria una profonda campagna di ammodernamento dell'amministrazione, rimasta immutata dalla dipartita di Alberto I, sessant'anni prima. Questa profonda riforma comportò, nel lungo periodo, un enorme aumento dell'efficienza della burocrazia statale e dunque una grande quantità di oro in più per investire nelle colonie della Nuova Austria, che stavano cominciando allora a rendere riccamente per i loro nuovi proprietari, rivelandosi sempre più spettacolari e ricche ogni giorno che passava.



    riforma amministrazione.png


    Il corpo della Legge Imperiale numero XI, riguardante l'amministrazione statale



    Nel giro di pochi anni, i canoni della Contro-Riforma prepararono il popolo d'Austria per una nuova crociata, lanciata dal papa per la riconquista di Costantinopoli. L'Imperatore Leopoldo, essendo il primo diretto interessato, preparò subito l'invasione, mobilitando l'Armata di Grecia, quella d'Ungheria e l'appena costituita Armata d'Anatolia e dotandole di centinaia di cannoni di ogni forma e dimensione.


    Il 1 Gennaio del 1526 venne portata la dichiarazione di guerra al Sultano ottomano, che più non risedeva a Costantinopoli, poichè questa era fin troppo dentro le terre d'Austria; difatti la città degli Imperatori fu la prima ad essere messa sotto assedio e tempestata dalle cannonate d'Austria. L'Armata di Grecia riuscì a produrre una breccia nelle mura doppie della città del Bosforo il 29 Gennaio e il 30, caricando la città per quella breccia, dichiarò a tutti i popoli cristiani la riconquista dell'Avamposto dell'Occidente. Vennero proclamati in tutto l'Impero d'Austria tre giorni di festa per questo lieto evento e il Papa, poco tempo dopo, diede via al processo di beatificazione come martire per Julius Strutius, generale boemo alla guida dell'armata greca caduto durante l'assalto alla città.



    (omissis)


    Il testo della dichiarazione di guerra al Sultano Ottomano



    Ma la guerra non terminò con la quasi simbolica caduta di Costantinopoli: l'Armata d'Ungheria infatti in Anatolia stava combattendo contro orde d'infedeli nettamente superiori per numero, con un rapporto quasi di due ad uno, e riusciva a mantenere il Regno di Troia solo in merito dell'atteggiamento difensivo adottato e del loro migliore armamento. Tuttavia, a metà Febbraio con l'arrivo dell'Armata Greca la situazione si sbloccò e le truppe austriache penetrarono in profondità nel territorio anatolico; caddero le grandi città di Smirne, Ankara e Damietta, costringendo i Turchi ad abbandonare l'Anatolia e a rifugiarsi nel Medio Oriente. Ma l'Imperatore Leopoldo, in visita alla città di Costantinopoli per farsi incoronare dal Papa come Imperator omnium Romanorum (Imperatore di tutti i Romani), decise di fare la pace con gli eredi dei Selgiuchidi, ma pretese la cessione di ogni territorio dell'Asia Minore e del Ponto, nonchè dell'Anatolia centro-occidentale. Il maomettiano regnante non potè che arrendersi a tali condizioni e, nell'umiliazione di dover firmare la pace nella sua antica residenza greca di Bisanzio, si inchinò al volere di Leopoldo d'Asburgo il 15 Giugno 1527.



    pace ottomani.png


    La bolla papale che riconobbe a Leopoldo d'Asburgo il titolo di Imperatore di Tutti i Romani



    Termina qui il capitolo XVI della Chronica de Historia Austriae; in allegato troverete la classica mappa del 1527, e in più vi annuncio il titolo del prossimo capitolo, che tra poche pagine troverete: Pax Austriaca



    EU3_MAP_HAB_1527.1.11_1.jpg
     
  4. Purfa

    Purfa

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    Chronica de Historia Austriae


    Capitolo XVII - Pax Hasburgica (Parte I)


    1527 - 1540


    Leopoldo d'Austria era all'epoca il più potente regnante del mondo occidentale: grazie alla sua eredità e alle sue innate doti di amministratore e di guerriero, riuscì prima a riformare un'apparato statale decadente trasformandolo in una macchina sforna-soldi capace di permettere l'investimento di enormi capitali nello sviluppo delle terre europee e americane, poi a vincere la Guerra Civile Tedesca, ad ottenere il trono di Prussia e, soprattutto, a scacciare una volta per tutte ogni potenza maomettiana dal suolo cristiano dei Balcani, riportando ancora una volta la SS. Croce di Cristo per le vie di Costantinopoli, baluardo dell'Ovest.


    Questi grandi meriti gli fecero guadagnare il terrore e l'ammirazione degli altri regnanti d'Europa, e anche quelli di tutta la nobiltà e l'emergente classe borghese, cui tuttavia in Austria ancora non era riconosciuto alcun ruolo politico, dacchè era tipico della famiglia d'Asburgo appoggiare una società basata sui tradizionali valori aristocratici; questa aristocrazia deteneva ancora infatti la chiave del potere, la ricchezza, che però era usata in modi completamente diversi da quelli dei borghesi: mentre questi ultimi la usavano solamente per arricchirsi ulteriormente, era cura di ogni nobile come si doveva finanziare pittori, scultori, e artisti in genere, nonchè di partecipare alle opere di beneficenza donando larghe somme. Queste beneficienze venivano fatte talvolta fatte anche allo Stato, e capitò che, alla morte del Marchese di Slesia, questo, ricchissimo e senza eredi, decise di lasciare tutta la sua eredità all'Imperatore Leopoldo, "in merito delle sue strabilianti imprese". L'enorme quantità di ricchezze venne presto incassata dall'Imperatore, che decise di utilizzarla al meglio, spendendola per favorire la cristianizzazione dei territori turchi conquistati dall'Austria durante l'ultima guerra e per la creazione di una nuova flotta di caravelle, che sarebbe presto partita per l'America a pattugliare le linee commerciali transatlantiche.



    dono allo stato.png


    Una copia del testamento del Marchese di Slesia



    Ma l'Imperatore Leopoldo non si limitò alle imprese sopra narrate: fu egli infatti che, primo tra i Cattolici, propose la restrizione dei poteri del clero e la riduzione del diritto canonico ai soli preti, nonchè la necessità di un giuramento al Re, che in Austria era il supremo capo della Chiesa, sostituendo localmente il Papa, riconosciuto come Capo dei Cristiani, in merito dell'Atto di Supremazia promulgato da Alberto I Imperatore. Questa svolta centralistica aumentò notevolmente la forza che lo Stato Austriaco esercitava sul suo popolo, permettendo, oltre ad un consistente guadagno di prestigio, anche un maggiore controllo delle masse, favorendo il clima di tolleranza che s'andava instaurando nell'Impero. Quando la legge venne promulgata, il Papa minacciò di scomunica l'Imperatore, ma questi a sua volta minacciò il Prete di appenderlo per la testa alle porte di Liegi se questi avesse provato a fare alcunchè, e così entrambi si misero d'accordo nell'accettare la nuova legge, con la benedizione del clero.



    sottomissione del clero.png


    Il testo della legge chiamata popolarmente "La sottomissione del Clero"



    In seguito alla conquista di Costantinopoli l'Imperatore decise che era ora di permettere all'Impero di stabilizzarsi, e così optò per tenere lo Stato lontano da ogni tipo di conflitto per almeno venti anni, poichè erano necessarie diverse riforme in ambito giudiziario e amministrativo, tra le quali la più importante fu la legge sulla Chiesa sopra detta. Ma la Pax Hasburgica è così chiamata perchè durante questo periodo non vi fu nessuna guerra in Europa Occidentale, poichè la dinastia d'Asburgo riuscì ad ottenere i troni delle altre due grandi potenze dell'Ovest: Edoardo V d'Asburgo, nipote di Leopoldo d'Austria, divenne Re d'Inghilterra nel 1535 e Giovanna II d'Asburgo divenne Regina di Castiglia l'anno seguente. A ciò va unito il fatto che l'Imperatore Leopoldo, essendo cognato del Re di Borgogna, il quale stava morendo a causa di un'epidemia di peste, preceduto dalla sua intera famiglia, i suoi tre figli e la moglie, riuscì ad ottenere il trono del reame di Lotario senza il minimo spargimento di sangue, allargando l'influenza d'Asburgo sull'area più ricca d'Europa dopo l'Italia, quella delle Fiandre.



    edoardo d'asburgo.png giovanna d'asburgo.png


    I ritratti dei regnanti d'Asburgo di Castiglia e Inghilterra



    claim sulla Borgogna.png unione personale borgogna.png


    Leopoldo I d'Asburgo, Imperatore d'Austria, Re di Sicilia, Prussia e di Borgogna



    Il cognome Asburgo era ormai sinonimo di Re: nessuno osava mettere in discussione il potere della famiglia più potente d'Europa, ma all'interno degli stati da loro governati continuavano ad esistere cause di instabilità, che talvolta minavano il dominio assoluto del piccolo casato svizzero. Uno di questi fu l'annessione formale del Ducato di Berlino all'Impero: mentre questo prima era un feudo d'Austria concesso a tempo indeterminato alla dinastia d'Hohenzollern, la quale disponeva di ampie possibilità di decisione all'interno delle proprie terre, ora questo venne annesso totalmente all'Impero d'Austria, diviso in Marchesato di Postdam, e Contea di Berlino. La causa d'instabilità fu la ripercussione non indifferente che quest'annessione ebbe sull'amministrazione d'Austria, che era sì preparata a questo evento, ma sarebbe comunque stato necessario tempo perchè s'adattasse completamente a questa novità e riottenesse il pieno controllo burocratico su quelle terre.



    integrare il brandeburgo.png


    Un rapporto del Ministro del Tesoro sui problemi amministrativi del Brandeburgo



    Termina qui la prima parte del XVII capitolo; a breve seguirà la seconda, ma ci sarà un intermezzo formato da un approfondimento sull'organizzazione delle colonie americane e sulle loro politiche locali.



    europa_filled_2817x2489.jpg


    Una panoramica delle terre Asburgiche in Europa:


    - in Rosso sangue: L'Impero d'Austria


    - in Arancione: i Vassalli dell'Impero d'Austria


    - in Oro: le corone appartenenti all'Imperatore d'Austria


    - in Rosso sfumato: il Regno d'Inghilterra


    - in Giallo canarino: il Regno di Castiglia
     
  5. Purfa

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    Chronica de Historia Austriae


    Approfondimento VII - I Regni Austro - Americani




    In seguito alla conquista delle terre dell'Imperatore degli Atzechi e alla locale pacificazione e conversione degli indigeni venne proclamato nel nuovo continente il Regno della Nuova Austria, di cui Re era l'Imperatore d'Austria. Questo nuovo reame fu il primo dei sei regni che l'Impero Austriaco, data la sua natura completamente incentrata sulla figura dell'Imperatore, fondò nel Nuovo Continente. Questi furono nell'Ordine: la Nuova Venezia, la Nuova Boemia, la Nuova Ungheria, la Nuova Grecia e la Nuova Polonia.




    Il Regno della Nuova Austria



    Nuova Austria.jpg



    Il primo dei sei reami, nato delle ceneri dell'Impero di Montezuma, costituì il primo territorio civilizzato di tutto il nuovo continente, eccezion fatta per le isole dei Caraibi, poi diventate Nuova Venezia, che ebbero fino a metà del cinquecento solamente la funzione di basi d'appoggio commerciale e militare. La Nuova Austria, così chiamata dai coloni tedeschi, era caratterizzata dalla rigogliosa vegetazione centramericana e da un'imponente rete stradale, terminata solamente sotto l'Impero di Leopoldo I, costruita appositamente per facilitare i commerci da tutto il Regno verso l'Europa. Produzioni tipiche della Nuova Austria furono lo zucchero, il caffè, legname pregiato, l'argento e l'oro; le principali città di coloni austriaci furono Città del Mezzo (chiamata dagli spagnoli, Ciudad do Mexico), Santa Croce (Vera Cruz), Alessandria d'America, Nuova Salisburgo, Trentina, Santo Stefano, San Giovanni, Leopoldia, Porto Imperiale e Nuova Vienna.




    Il Reame della Nuova Venezia



    Nuova Venezia.jpg



    Questo è il reame americano abitato in maggior percentuale da uomini italici, raggiungendo punte del novanta percento in alcune isole come Santa Lucia e San Salvatore. La tipicià del reame è quella del nominare ogni sua isola col nome di un santo: si possono così vedere San Marco (Cuba), San Domenico (Tortuga), i Santi Apostoli (l'arcipelago delle Turks), Santissima Trinità (Trinidad), e così via. Il Reame venne fondato in seguito alle ondate migratorie di fine quattrocento che si riversarono sulle nuove colonie americane, spinte dal governo in madrepatria. Principali mete degli italici furono la Nuova Austria e la Nuova Venezia, nella quale fecero valere le loro tipiche doti di commercianti e artigiani, facendo velocemente nascere fiorentissime città mercantili, come la Venezia d'Occidente (l'Avana) e la Nuova Genova (Port au Prince). Produzioni tipiche del Reame furono ogni sorta di oggetto artigianale, di diretta tradizione italiana e colture pregiate come tabacco e caffè.




    Il Reame della Nuova Boemia



    Nuova Boemia.jpg



    La rete di fortificazioni create verso la fine del quattrocento per tenere a bada gli indiani del nord delle tribù Shawnee fu alla base della nascita del Regno della Nuova Boemia: i coloni della Germania austriaca e della boemia si riversarono a frotte in questi insediamenti fortificati, continuando le attività di pastori e contadini che svolgevano in madrepatria. Con l'aumento della popolazione civilizzata in territorio nordamericano, gli insediamenti crebbero velocemente di dimensione, trasformandosi in vere e proprie città: Felicia (Miami) raggiunse rapidamente i cinquantamila abitanti, seguita da Nuova Marsiglia (Pensacola) e da Lucifera (Nuova York). Tutte le coste mutarono rapidamente faccia: in cinquanta anni di dominio austriaco infatti al posto delle foreste costiere cominciavano ad apparire lunghe strade e frequenti avamposti commerciali. Anche i presidi militari erano facili da trovare, poichè gli indiani erano ben più duri di comprendonio dei loro parenti aztechi, e dunque c'erano ben poche vie se non quella della spada per far capire chi comandava. A causa del clima molto più simile a quello europeo, circa un terzo dei coloni totali che giunsero in America in quei cinquant'anni andarono ad abitare nella Nuova Boemia; per questo motivo la zona si specializzò nella produzione di grandi quantità di generi alimentari e nella coltivazione di colture pregiate, nonchè nella pastorizia, nell'allevamento di cavalli, e nella costruzione di navi e attrezzatura navale.




    Il Regno della Nuova Ungheria



    Nuova Ungheria.jpg




    La Nuova Ungheria fu il secondo reame, dopo quello della Nuova Venezia, composto per la stragrande maggioranza da coloni europei ad essere fondato in America: oltre trecentomila uomini provenienti dall'Ungheria e dall'Occitania emigrarono in questa zona, che però non si rivelò ricca di metalli preziosi, come in principio si sperava, ma che era comunque ottima per la coltivazione di cacao, caffè e zucchero. Relativamente meno popolato dei precedenti reami, la capitale, Colonia, contava circa quarantamila abitanti, seguita a ruota da San Nicola, città della baia di Maracaibo, con trentamila anime.




    Il Reame della Nuova Grecia



    Nuova Grecia.jpg



    Terzo tra i regni americani composti largamente da coloni europei, il Reame della Nuova Grecia è tra questi il più grande, il più popoloso e il più ricco. I motivi di questa ricchezza sono presto detti: ricco di terre fertili e ottime per pressochè ogni tipo di coltura, esso s'estende lungo la rotta di circumnavigazione dell'America, risultandone arricchito grazie ai frequenti scali delle navi commerciali. Nell'interno delle sue terre sono inoltre state trovate ricche miniere di gemme e d'argento, stimolandone la rapidissima crescita e scatenando una vera e propria febbre dell'oro per i minatori, principalmente greci e turchi, che erano emigrati in loco. La capitale del reame è Buona Ventura (Buenos Aires), fondata da dei cittadini romani, contante la grande somma di centoventimila abitanti, recante il titolo di seconda città più popolosa d'America, dopo Santa Croce. Altre importanti città sono Argentinia (Montevideo), Santa Giulia (Rio de Janeiro), Monte Luce (Santiago).




    Il Regno della Nuova Polonia



    Nuova Polonia.jpg



    Ultimo Reame americano ad essere fondato, la Nuova Polonia svolse un ruolo cruciale nel limitare l'espansionismo castigliano nel Nord del continente. Difatti, il motivo di base per cui le zone del regno furono colonizzate fu essenzialmente quello di frenare i castigliani, poichè le terre su cui esso sorge non sono particolarmente ricche nè fertili, eccezion fatta per quelle lungo il fiume San lorenzo, ma anzi sono fredde e boscose. La più grande città del Regno, sita alla foce del San Lorenzo, chiamata Kaiserschlack, conta solamente ventimila anime, e non vi sono altri insediamenti degni di nota se non quelli nella Baia di Hudson, nel freddissimo Nord dello stato.

    Aggiungo a questa breve descrizione degli stati due mappe per capacitare i lettori della posizione e dimensione dei reami austro - americani:

    north-america_filled_4841x2865.jpg

    In Rosso: Regno della Nuova Boemia
    In Rosa: Regno della Nuova Polonia
    In Viola: Regno della Nuova Ungheria
    In Arancio: Regno della Nuova Venezia
    In Rosso Sangue: Regno della Nuova Austria
    In Verde: Regno di Portogallo
    In Oro: Regno di Castiglia
    In Marrone: Confederazione degli Huroni​

    south-america_filled_2305x3016.jpg

    Stessa valenza dei colori alla mappa precedente, con l'aggiunta di:
    Rosso sbiadito: Regno della Nuova Grecia
    Viola/Marrone: Impero Inca​
     
  6. ronnybonny

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    spettacolari le bandiere degli stati... mi piace molto il tuo stile ;)
     
  7. Purfa

    Purfa

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    @ TFT: se stai leggendo questo, non mi ammazzare per la bandiera della nuova grecia, ma dovevo assolutamente fare un rimando a Bisanzio Imperiale :asd:

    edit: Aggiunte due mappe a fine dell'approfondimento, per chiarificare la posizione dei regni
     
  8. Dark_Angel_Of_Sin

    Dark_Angel_Of_Sin

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    molto interessante.. penso che copierò qualcosa, se me lo consenti :D

    saluti
    DAoS
     
  9. Purfa

    Purfa

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  10. nirian

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    che carina la mappa coloniale multicolore :)
    la bandiera della nuova Ungheria sorretta dagli angioletti è spettacolare
     
  11. Dark_Angel_Of_Sin

    Dark_Angel_Of_Sin

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    infatti me le piglierò anche io per qualche prossimo update narrativo XD

    saluti
    DAoS
     
  12. Purfa

    Purfa

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    Chronica de Historia Austriae


    Capitolo XVIII - Pax Hasburgica (Parte II)


    1540 - 1552



    Pochi mesi dopo l'annessione del Ducato di Berlino, l'Imperatore Leopoldo morì a causa di una polmonite; gli successe il figlio maggiore, Giovanni, incoronato Imperatore d'Austria, Re di Prussia, Sicilia e Borgogna, il 12 Marzo 1540, che tuttavia venne tradito dagli stati del Sacro Romano Impero, che elessero loro sovrano il Re di Portogallo. Quest'onta venne fatta pagare ai Portoghesi in seguito, ma questa è un'altra storia; fatto sta che la grandissima abilità amministrativa ereditata dal padre e le sue innati dote di comandante militare furono alla base di alcuni seguenti sviluppi legislativi, di cui vi verrà parlato a breve.



    Giovanni I d'Austria.jpg


    Giovanni I d'Asburgo, Imperatore d'Austria, Re di Prussia, Sicilia e Borgogna




    La prima tra queste importanti riforme fu l'Atto di Giudizio, con il quale l'Imperatore concedeva al popolo un sistema giudiziario composto da giudici, i quali amministravano la legge in nome del sovrano, il quale tuttavia manteneva sempre la suprema autorità. Un'altra importantissima legge emanata da Giovanni I d'Austria fu l'Atto della Milizia, per il quale il Sovrano veniva riconosciuto ufficialmente da tutti i membri dell'esercito come supremo capo di tutte le forze armate; chiunque volesse prestare servizio militare sarebbe stato obbligato a giurare fedeltà assoluta al legittimo Imperatore d'Austria e al Casato d'Asburgo fino alla fine dei suoi giorni. Si stabiliva inoltre la creazione di una milizia locale, composta da cittadini col compito di mantenere la pubblica sicurezza, ma col divieto di possesso di armi da fuoco. Quest'ultimo corpo riuscì a potenziare ancor di più il controllo che l'Imperatore esercitava sul suo popolo, e fu alla base della creazione di un'ulteriore base di riservisti, pronti ad imbracciare le armi nel nome del loro sovrano.



    atto giudiziario.png atto di milizia.png


    I testi delle leggi di Giudizio e di Milizia




    Questa politica imperiale di controllo della popolazione era tuttavia il lato negativo della medaglia d'Austria: infatti, sebbene ci fosse una polizia molto severa ed intransigente che monitorava l'allargarsi delle nuove credenze e fedi, nonchè di tutte le correnti filosofiche, la politica austriaca era caratterizzata da una fondamentale libertà di parola e pensiero, del quale garante si era fatto l'Imperatore stesso. Ognuno aveva, in Austria, il diritto di dire ciò che pensava, ma tutti erano consci del fatto che esisteva un limite, e cioè il mettere in discussione la suprema autorità degli Asburgo; potevano dunque affermarsi correnti nazionalistiche o liberiste, ma chiunque osasse anche solo parlar male della casata imperiale veniva processato e condannato, a seconda della gravità delle sue colpe. Tuttavia questo colpiva solamente un ristrettissimo numero di persone all'interno dell'Impero, e dunque la maggioranza della popolazione viveva felice di poter dire quasi tutto quello che pensava.



    Libertà! Che atroce illusione.png


    La Libertà! Che atroce illusione!




    Grandi filosofi e diplomatici si avvicendarono alla corte di Vienna, forti della loro libertà di pensiero e parola, ma una presenza costante sin dai primi anni del regno di Leopoldo I fu quella di Clemens Zakrewski, un nobile boemo. Costui ricoprì il ruolo di Ministro delle Colonie per oltre quarant'anni e grazie alle sue indiscutibili abilità riuscì non solo a favorire un'enorme flusso di popolazione civile nelle colonie americane ed africane, ma anche la sottomissione totale dei nativi, mediante la famosa legge "dei Subalterni", per la quale ogni uomo non appartenente ad una nazione riconosciuta se voleva vagare per il territorio d'Austria era obbligato ad essere sempre accompagnato da un cittadino imperiale. Un'altra importantissima opera che le immense abilità di Zakrewsky permisero fu il già abbondantemente citato sistema infrastrutturale e di fortificazioni costruito nelle terre americane, tanto efficiente da poter quasi rivaleggiare con i suoi pari d'Europa, che ebbe profonde ripercussioni sulla seguente evoluzione dei regni austro - americani in vere e proprie terre d'Austria.



    Clemens Zakrewsky.png


    Un quadro dell'epoca del Ministro delle Colonie Zakrewsky




    La Nuova Ungheria, in principio un reame esaltato per la ricchezza del suo sottosuolo, che presto si rivelò falsa, stava in quel periodo crescendo in modo decisamente inferiore rispetto alle sue controparti. Tuttavia, nel 1551, vennero scoperti nei pressi di Bogotà dei ricchissimi giacimenti auriferi, che scatenarono una vera e propria corsa all'oro, causando l'entrata nel Regno di oltre centoquarantamila coloni in soli sei mesi da quando un cercatore era tornato al suo accampamento urlando "ORO! Oro a fiumi!". Il biondo metallo affluì nelle casse dello stato in enormi quantità, generando un ritorno economico pari all'intera tassazione annuale dell'Italia; i soldi vennero rapidamente investiti per allargare la già enorme flotta americana, con l'invio dai cantieri navali italiani, dalmati e greci di oltre venti caravelle.



    Corsa all'oro.png


    Una copia di una lettera di un capo di miniera al Ministro del Tesoro




    Il potere degli Asburgo era all'epoca veramente universale: il controllo dell'intera Europa era coordinato dai Reami d'Inghilterra e di Castiglia assieme al perno centrale dell'Impero austriaco. Tuttavia la Regina Giovanna II di Castiglia vide morire il suo unico figlio in un incidente di caccia, durante il quale suo marito, per errore, tirò col suo arco al figlio, che s'era improvvisamente messo sulla traiettoria di tiro. La morte dell'erede di Castiglia mandò in subbuglio l'intero sistema Asburgo, fino al momento in cui Giovanni d'Austria, in veste di cugino di Giovanna di Castiglia e di Capo della Casa d'Asburgo, comandò che qualora la sovrana, già cinquantenne, non avesse avuto nuovi eredi, egli avrebbe vestito la corona di Castiglia. Questa decisione portò scompiglio nell'ambiente diplomatico ma, in relazione alle leggi di successione del Regno di Castiglia, le pretese dell'Imperatore erano più che giustificate, essendo egli il parente maschio più vicino alla sovrana castigliana, che aveva solamente due sorelle.



    Claim Castiglia.png


    Il testo del discorso col quale Giovanni d'Austria divenne primo in successione del Trono di Castiglia




    L'Europa ancora viveva un'apparente calma, sebbene fosse in quel biennio abbastanza sconvolta sul piano diplomatico dagli eventi asburgici, ma l'Imperatore Giovanni aveva in mente piani che avrebbero terminato il periodo conosciuto come Pax Hasburgica. E questi passavano prima di tutto dalla sottomissione della Confederazione degli Huroni...



    Termina qui il diciottesimo capitolo della Chronica de Historia Austriae. In allegato troverete la consueta mappa dei domini d'Austria nel 1552, nonchè un'appendice d'approfondimento riguardo la gestione dell'Impero in Africa.



    EU3_MAP_HAB_1552.4.2_1.jpg
     
  13. Purfa

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    Chronica de Historia Austriae


    Approfondimento VIII - Civilizzare l'Africa



    Sin dalle invasioni mussulmane dell'alto medioevo le popolazioni d'Africa erano state alla base di importanti commerci con i regni maomettiani del Nord Africa. Pressochè sconosciute agli europei, queste popolazioni vennero riscoperte in seguito ai viaggi esplorativi di Andrea Della Vedova, il quale permise, con la sua opera, la conquista delle coste della regione del Niger e della Costa d'Avorio. L'Impero Austriaco fu il primo a comprendere la ricchezza dell'entroterra africano, pieno d'oro e di schiavi, e dunque operò perchè riuscisse ad appropriarsi di tutto l'utile il prima possibile. Furono così invase le terre dell'Impero del Mali e del Regno del Kongo, che si rivelarono in seguito basi d'appoggio fondamentali per il commercio delle spezie con l'India. L'intervento austriaco fu seguito da quello portoghese, il quale però vestì un ruolo minore nella colonizzazione africana, occupando il solo Benin.



    africa_filled_3481x3297.jpg


    Nella mappa in Rosso è l'Impero Austriaco, gli altri stati sono all'incirca segnalati con i colori standard



    Le terre conquistate dall'Impero vennero rapidamente civilizzate e cristianizzate, se necessario con la forza, e divise in due regioni separate: il Reame Nero e l'Impero Sud Africano. Di seguito questi verranno descritti con dovizia di particolari.



    Impero Sudafricano



    Impero del Sud Africa.jpg



    Dopo l'invasione del Regno del Congo, avvenuta a metà del XV secolo da parte dell'Impero d'Austria, l'Africa Sud Occidentale stava subendo una progressiva penetrazione coloniale da parte delle forze austriache. Migliaia e migliaia di coloni, principalmente italici ed ungheresi, scendevano dalle loro navi e cominciavano a costruire insediamenti costieri; quando questi entravano a contatto con le tribù di negri locali, i coloni erano sempre felici di proporre degli accordi commerciali, ma spesso i nativi si dimostravano aggressivi, e allora non v'era altra via che far intervenire l'Armata del Congo, composta da dodicimila soldati boemi, per spazzar via ogni resistenza. Coloro che non venivano uccisi durante i raid dell'Armata, venivano resi schiavi, e i pochi che riuscivano a fuggire diventavano fuorilegge passabili di pena capitale.


    Nella maggior parte dei casi non v'era pace tra i pacifici coloni e i bellicosi locali, e dunque i primi erano soliti essere sempre pesantemente armati e fortificati nelle loro cittadine. Piano piano, nel giro di cinquant'anni, le terre colonizzate non si limitavano più all'area del Congo, ma esse arrivavano fino al Capo di Buona Speranza ed oltre, decretando il controllo austriaco della nuova Via delle Spezie. In particolare la colonia di Città del Capo crebbe in modo esponenziale, raggiungendo i cinquantamila abitanti quando si scoprirono all'interno del Sud Africa delle enormi miniere di diamanti, nei pressi delle cittadine coloniali di Kimberley e di Città di Giovanni (Johannesburg). I principali abitanti dell'entroterra, oltre ai negri sottomessi, erano principalmente turchi emigrati dall'Anatolia austriaca nelle più tolleranti colonie, ungheresi e francesi fuggiti dalla caduta della Francia per mano inglese.


    Nel 1536 l'Imperatore Leopoldo, in visita ufficiale alla colonia di Città del Capo, decretò la nascita dell'Impero Sudafricano, cingendone la corona nella Cattedrale di Santo Stefano della stessa città. Con ciò egli stabilì la capitale dell'Impero a Città del Capo, decretando che il Regno del Congo venisse involuto a Ducato del Congo. Alla morte dell'Imperatore Leopoldo, nel 1540, l'Impero aveva raggiunto i cinquecentoventimila abitanti civili e i quattro milioni di abitanti nativi.



    Reame Nero



    Reame Nero.jpg



    A seguito della conquista delle coste del Mali, durante l'Impero di Alberto I Imperatore, la penetrazione coloniale austriaca si faceva sempre più sentire nella terra del Niger. La voglia di conquista delle tanto agognate miniere d'oro dell'entroterra fu alla base di un altra guerra combattuta contro l'Impero del Mali, il quale scomparve sotto il tallone d'Austria; con la conquista delle miniere, migliaia di cittadini d'Austria, principalmente tedeschi e italici, invasero le terre africane, portando un po' di civiltà in lande tanto arretrate. In circa cento anni di dominio austriaco anche i negri locali cominciavano ad apprezzare il dominio estero: loro erano sì considerati cittadini di seconda classe, ma comunque l'arrivo degli europei era per loro fonte di elevamento tecnologico e di maggiore disponibilità di lavoro come servi. Da questo conseguì un boom demografico dell'area del Niger, che portò alla colonizzazione di nuove terre dell'entroterra, abitate da tribù bellicose scacciate a suon di moschettate; al loro posto s'andavano sostituendo insediamenti agricoli composti al novanta percento da negri e da una piccola cerchia di dirigenti europei.


    Con l'evolversi della popolazione locale e con la loro cristianizzazione, la "Colonia Nera", come la chiamavano in Austria i nobili che investivano nell'area, stava sempre più avvicinandosi ai livelli dell'Africa mediterranea, seppur il livello delle colture e delle manifatture era ancora lontano. Tuttavia era innegabile che la Colonia Nera stava civilizzandosi velocemente; nel corso della visita alle colonie africane del 1536 l'Imperatore Leopoldo, prima di andare in Sud Africa, fece tappa ad Anastasia (Freetown), centro della Colonia Nera, per proclamare la nascita del Regno Nero, di cui vestì la corona nella cattedrale di Santa Maria Assunta, nella stessa città.
     
  14. Purfa

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    Chronica de Historia Austriae
    Capitolo XIX - America Austriae Est
    1552 - 1558



    La Pax Hasburgica ebbe fine esattamente il 2 Aprile 1552: quindicimila soldati della Nuova Boemia varcarono il confine stabilito con la Confederazione degli Huroni con un unico obbiettivo, la sottomissione dei pellerossa. Questi ultimi, essendo ben consci di non poter nemmeno lontanamente attaccare una battaglia campale con le forze asburgiche, optarono per una strategia di guerriglia, rallentando il più possibile i soldati d'Austria. Tuttavia ciò non riuscì a salvarli: i grandi accampamenti di Ottawa e Buffalo vennero messi a ferro e fuoco, razziati i villaggi, uccisi gli uomini, resi schiavi donne e bambini. Era quella la fine del popolo degli Huroni, in uno dei primi grandi genocidi della storia: il novanta percento della popolazione della confederazione infatti era morto o in schiavitù, e il posto dei defunti veniva preso da coloni polacchi e prussiani.




    guerra huroni.png pace huroni.png


    Una copia della Direttiva di Civilizzazione numero 13, con la quale si autorizzava il genocidio degli Huroni e uno dei manifesti propagandistici distribuiti tra la popolazione alfabetizzata




    Le terre degli Huroni, oltre a venir ripopolate da cittadini d'Austria, subirono anche un profondo mutamento: non esistevano infatti infrastrutture ne alcun tipo di città propriamente definita prima dell'arrivo dei coloni, e dunque il primo obbiettivo del Ministro delle Colonie Zakrewsky fu di civilizzare quelle terre. Ebbe inizio la costruzione di grandi strade, sul modello delle loro sorelle costiere, in modo che la rinata Ottawa e la zona del Niagara tornassero a diventare grandi centri di commercio dell'entroterra, forti dei loro collegamenti tramite i Grandi Laghi e il fiume San Lorenzo. In un biennio, mercanti da tutto l'Impero cominciarono ad affluire nella zona, che rapidamente si trasformò nella principale zona di scambi commerciali del nord America, perla della corona della Nuova Polonia. Tuttavia il Ministro Zakrewsky non potè vedere il frutto della sua grande opera: egli infatti morì solo due anni dopo il massacro degli Huroni, nel 1554; l'Imperatore Giovanni, per ricordare il più grande tra i suoi ministri, fece in modo che gli venisse dedicata un intero altare laterale nella cattedrale di Santo Stefano a Città del Capo, nell'Impero Sudafricano, di cui egli, nei suoi quarant'anni di onorato servizio alla corona, aveva permesso la costruzione con le sue opere.




    morte zakrewsky.png


    L'epitaffio in bassorilievo sulla tomba del Ministro delle Colonie




    Nell'anno della morte del Ministro, l'Imperatore decise che, in mancanza del suo più importante consigliere riguardo le colonie americane, era necessario estromettere il Portogallo dal continente Nord Americano, poichè altrimenti avrebbe potuto, con abili mosse, convogliare i commerci tramite i suoi porti, posti tra la Nuova Austria e la Nuova Boemia. Essendo il Re portoghese Sacro Romano Imperatore, egli decise di rompergli le uova nel paniere attaccando uno stato imperiale col quale era da tempo in corso una disputa territoriale: il Ducato d'Urbino. La dichiarazione di guerra venne portata al Duca, che immediatamente chiese il soccorso del Sacro Romano Imperatore, del Re d'Albania e dell'Imperatore Romano d'Oriente, come falsamente si faceva chiamare il supposto erede dei regnanti bizantini, che sfidava apertamente l'Imperator Omnium Romanorum Giovanni d'Asburgo dai suoi possedimenti isolani di Creta e Corfù.




    guerra urbino.png


    Il testo della dichiarazione di guerra inviata al Duca d'Urbino




    La guerra in Europa ebbe rapida fine: le terre del Duca d'Urbino vennero occupate dall'Armata d'Italia del Feldmaresciallo Bruno Adelchi, le terre dell'Imperatore bizantino vennero divise a metà tra Impero Austriaco e Castiglia, i quali presero rispettivamente le isole di Corfù e di Creta, l'Albania venne annessa all'Austria in relazione a passate dispute territoriali che vedevano Giovanni I reclamare la regione in virtù del suo titolo imperiale romano, e le poche terre rimanenti del Re di Portogallo in Lusitania vennero conquistate dal Re d'Inghilterra.




    pace urbino.png pace bisanzio.png pace albania.png


    I trattati di pace con i tre piccoli potentati mediterranei




    Nelle colonie invece i combattimenti, sebbene di minori dimensioni, si protrassero per più tempo: in America furono necessari sei mesi per occupare le colonie portoghesi, poi divise tra Castiglia, che ottenne l'intera Terranova e parte del Brasile, e Austria, che sottrasse al Portogallo un pezzo di Nuova Austria che i lusitani chiamavano Texas, l'Arcipelago delle Bahamas e l'isola di Giamaica.



    Peggiore ancora fu la sorte delle colonie africane portoghesi: esse vennero tutte occupate e sequestrate dall'Austria, che ottenne alcune terre in Nigeria e l'intera costa sud occidentale dell'Africa, giungendo ai confini del Sultano Swahili.


    L'intera guerra apparì infine come una battaglia di soppressione del Regno del Portogallo, che altra colpa non aveva che quella di essere andato a mettere i bastoni tra le ruote all'Austria, meritandosi infine l'intervento panasburgico nei suoi confronti. Alla firma della pace era presente il solo Re di Portogallo in qualità di regnante, gli altri ex sovrani erano stati rinchiusi nelle carceri di Costantinopoli e poi processati per Vilipendio contro l'Imperatore e dunque decapitati.




    pace portogallo.png


    Una copia del trattato di pace stipulato col Re di Portogallo, Sacro Romano Imperatore




    Dopo un anno e mezzo di guerra, l'Imperatore volle concedere al suo impero un piccolo periodo di pace, durante il quale trovò il tempo, tra politiche coloniali e edilizie, di mettere a punto, assieme ai più grandi esperti di scienza dell'epoca, un sistema di misura e peso a scala decimale e uno di tempo su base sessagesimale. Le nuove unità di misura, immediatamente unificate in tutto l'Impero, divennero velocemente lo standard internazionale, trasformando misure prima incerte come "braccia" o "sacchi" in metri e grammi. L'intero sistema metrico decimale venne chiamato Sistema Asburgo in onore della casa imperiale che ne aveva permesso l'invenzione, sancendo le basi per lo sviluppo di tutte le scienze future.




    sistema asburgo.png


    Il testo della legge che rese effettivo il Sistema Asburgo in Austria




    Termina qui il capitolo diciannovesimo della Chronica de Historia Austriae. Come di consueto troverete in allegato la mappa dei domini austriaci nel 1556.




    EU3_MAP_HAB_1555.5.5_1.jpg
     
  15. Purfa

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    Chiedo l'autorizzazione ai giudici di modificare il file "germannation" nella cartella "decisions" facendo in modo che anche l'Austria possa formare la nazione tedesca. La modifica consisterebbe nel modificare queste stringhe:

    german_nation = {
    potential = {
    NOT = { exists = GER }
    NOT = { tag = HRE }
    OR = {
    primary_culture = hannoverian
    primary_culture = pommeranian
    primary_culture = hessian
    primary_culture = saxon
    primary_culture = bavarian
    primary_culture = prussian
    primary_culture = rheinlaender
    }
    }

    in

    german_nation = {
    potential = {
    NOT = { exists = GER }
    NOT = { tag = HRE }
    OR = {
    primary_culture = hannoverian
    primary_culture = pommeranian
    primary_culture = hessian
    primary_culture = saxon
    primary_culture = bavarian
    primary_culture = prussian
    primary_culture = rheinlaender
    primary_culture = austrian
    }
    }

    (tra l'altro, lo chiedo perchè a giocare sono arrivato al 1620 e mi fa veramente schifo vedere quegli staterelli imperiali li nel bel mezzo della mia nazione)
     
  16. ronnybonny

    ronnybonny Moderator Membro dello Staff

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    per me è ok
     
  17. Pinky

    Pinky

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    <nche senon sono giudice, dio che puoi,è una ******* della paradoxia
     
  18. nirian

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    ok anche per me
     
  19. Purfa

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    Chronica de Historia Austriae
    Capitolo XX - L'Ultima Crociata
    1558 - 1563


    L'estromissione dell'ultimo regno non asburgico in America non era riuscita a saziare la fame di conquiste di Giovanni I: siccome era ormai continuamente ammalato, egli decise che, prima di andarsene, voleva compiere una grande opera, che lo avesse fatto per sempre ricordare ai posteri. La sua decisione fu quella di portare a compimento il compito che i suoi avi non erano stati in grado di portare a termine, ossia di riportare Gerusalemme in mani cristiane, una volta per tutte; questa tuttavia era sotto il dominio dei turchi ottomani, che avevano massacrato, in ritorsione della sconfitta nell'ultima guerra contro l'Austria, tutta la popolazione non mussulmana che vi abitava, ma essi non erano più in grado di difenderla dalla volontà d'Asburgo.




    dichiarazione guerra ottomani.png


    Il testo della dichiarazione di guerra al Sultano Ottomano




    Il 7 Dicembre 1558 l'ambasciatore austriaco a Erzerum, nuova capitale dell'Impero Ottomano, portò al Sultano la dichiarazione di guerra da parte dell'Impero Austriaco, seguita da quelle del Regno di Castiglia, del Regno d'Inghilterra e del Regno di Sicilia. L'armata di Bisanzio, composta da ventimila fanti, cinquemila cavalieri e cinquanta cannoni, l'Armata d'Ungheria, con lo stesso corpo del corrispettivo greco, e la neonata Armata di Gerusalemme, perla dell'Austria, con trentamila fanti, cento cannoni e cinquemila cavalli, varcarono il confine in Anatolia e rapidamente misero al sacco le città turche del nemico, che era impegnato in una guerra fratricida contro la Persia, terminata rapidamente con una vittoria ottomana. Tuttavia gli oltre cinquantamila turchi arrivarono troppo tardi, circa sei mesi dopo l'inizio dell'invasione, per salvare l'Anatolia, e le forze austriache già stavano mettendo sotto assedio le città mediorientali. I mussulmani non poterono nulla contro le forze d'Austria, nettamente superiori per numero ed armamenti, nonchè per generali, e dunque tentarono delle vane resistenze che portarono solo ad un piccolo rallentamento dell'avanzata imperiale.



    Tappa fondamentale di tutta l'invasione fu l'assedio di Gerusalemme: dopo l'eccidio dei cristiani, più nessun figlio d'occidente aveva messo piede in città, ma gli austriaci forzarono le mura ottomane a suon di cannonate e la città cadde nel giro di un mese. Per le strade fu fatto sfilare un grande crocifisso d'oro, ogni mussulmano colto in atti anti cristiani venne ucciso sul posto, venne ristabilito l'Ordine dei Cavalieri del Santo Sepolcro, che era ora vegliato a turno da dieci cavalieri, ognuno proveniente da una diversa parte dell'Impero, comandati da Massimo d'Asburgo, terzogenito dell'Imperatore Giovanni. La vittoria morale fu tanto grande, che il papa pochi anni dopo beatificò tutti coloro che erano morti nella "Santa Missione di Riconquista" dei luoghi ove Il Cristo era vissuto e perito.



    L'avanzata delle truppe cristiane si arrestò solamente alle porte di Alessandria d'Egitto, poichè il Sultano Ottomano aveva accolto la proposta di pace dell'Imperatore, che prevedeva la totale cessione dell'Anatolia, della Siria, della Palestina e delle coste dell'Egitto orientale all'Impero Austriaco, accettando la nascita del Regno di Gerusalemme, cui sovrano sarebbe stato l'Imperatore d'Austria.



    pace ottomani.png

    Il testo della pace firmata dal Sultano Ottomano



    La conquista di Gerusalemme portò ad una vera e propria ondata di vocazioni sacerdotali, la maggior parte delle quali a favore dell'appena costituito Ordine dei Monaci Combattenti dell'Arcangelo Gabriele. Il prestigio dell'Impero presso la corte papale liegina aumentò esponenzialmente in seguito a questa riconquista, facendo guadagnare il titolo di Beato all'Imperatore Giovanni dopo la sua morte.


    conquista di gerusalemme.png
    Il certificato di beatificazione dell'Imperatore Giovanni


    Infatti l'Imperatore, gravemente ammalato, come s'era detto sopra, visse solamente sei mesi dopo la Riconquista, e la sua morte portò sommo lutto presso tutti i popoli cristiani, che gli erano grati per la possibilità di intraprendere i pellegrinaggi presso la Città Santa, prima impediti dal dominio turco. Gli successe il figlio Federico, appena uscito dalla scuola militare di Vienna, che venne incoronato come Federico V d'Austria, Imperatore e Re di Sicilia e di Gerusalemme. Ci si potrebbe chiedere come mai gli furono attribuiti così pochi titoli regali, rispetto al padre, ma la risposta è presto detta: il Regno di Prussia e quello di Borgogna erano stati infatti uniti all'Impero d'Austria formalmente da Federico V poco prima della sua incoronazione ufficiale, rendendo l'Impero ancor più forte e ricco di prima; il compiano Impero Romano era ormai stato soppiantato dalla gloria dell'Impero Asburgico, sul quale mai tramontava il sole, come disse l'Imperatore Alberto I.


    Sua Maestà Imperiale Federico V.jpg
    Sua Maestà Imperiale e Reale, Federico V d'Asburgo



    Uno dei primi atti che il nuovo Imperatore decise di mettere in pratica fu l'ammodernamento del sistema stradale europeo e mediorientale, le cui basi erano ancora le antiche strade romane e delle piccole strade sterrate costruite nel corso dei secoli. Questo ammodernamento consistè nel lastricare migliaia e migliaia di chilometri di strade sterrate e nella costruzione di nuove e più efficienti appoggi alle vie di comunicazione primarie e secondarie. Tutta la grande opera iniziata sotto il suo dominio non ebbe mai termine: vennero da allora in poi spese dall'Impero delle vere e proprie montagne di soldi per tenere sempre efficiente e allargare il sistema di comunicazione interno e marittimo, e ciò non fece che arricchire ancora di più le terre asburgiche, continuamente attraversate da mercanti provenienti fin dalla lontanissima terra di Cina e dall'Impero nipponico.


    strade.png
    Una mappa della pianificazione del nuovo sistema d'infrastrutture nella provincia di Provenza



    Termina qui il XX capitolo della Chronica de Historia Austriae; in allegato la consueta mappa delle terre d'Austria nell'Anno Domini 1563.

    EU3_MAP_HAB_1560.1.2_1.jpg
     
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    dov'è l'allegato?
     

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