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Politiche 201(8). Chi votereste?

Discussione in 'Off Topic' iniziata da Lorenzo '00, 10 Giugno 2013.

?

Elezioni 201(8)

  1. PD-altri centro sinistra

    14 voti
    38,9%
  2. PDL-altri centro destra

    2 voti
    5,6%
  3. Movimento 5 Stelle

    5 voti
    13,9%
  4. Centro

    0 voti
    0,0%
  5. Altri

    15 voti
    41,7%
  1. Enok

    Enok

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    Secondo te quali sono le regioni dove si evade di più?

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  2. Pandrea

    Pandrea Guest

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    Notare che la Sicilia è messa meglio del resto del Sud, nonostante venga indicata come la terra dell'evasione totale
     
  3. bacca

    bacca

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    veramente che io sappia è sempre la Calabria e la Campania.
    Pensa che in "Veneto", i Siciliani vengono considerati in maniera molto diversa rispetto ai predetti.
     
  4. Eferthad

    Eferthad

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    So bene quanto si evada in campania: a Caserta, secondo studi della Guardia di Finanza, evade il 100% degli studi medici. E, come dicevo in precedenza, ho visto cose obbrobriose quando fu varato, sotto il Governo Prodi II, il "decreto Bersani". Faccio tuttavia notare, cosa che mi pare sia abbastanza evidente nel grafico dato, che si tratta di zone dove il PIL si aggira su livelli molto bassi, circa la metà del PIL dei "grandi centri produttivi". Ciò, ovviamente, non "giustifica" l'evasione, che per il sottoscritto è e rimane un crimine sociale, ma in qualche modo la motiva: qualche mese orsono, l'ex viceministro Fassina (criticato aspramente proprio dal PD, in cui tra l'altro milito, con piccoli incarichi di partito, nella mia città) espose abbastanza chiaramente il concetto che voglio esprimere. Cito:

    "esiste un'evasione di sopravvivenza. Senza voler strizzare l'occhio a nessuno, senza ambiguità nel contrastare l'evasione, ci sono ragioni profonde e strutturali che spingono molti soggetti a comportamenti di cui farebbero volentieri a meno"

    Faccio notare che molti dei critici non conoscono la situazione cui si fa riferimento, specie per quanto riguarda Campania e Calabria: tanto per cominciare, cito l'esempio di Caserta, visto che ne conosco la realtà, comune dove si arriva a spendere a bilancio 1500 euro per il cambio di un neon (sic!), ma che è in dissesto finanziario da ormai qualche anno. Comune dove, nel frattempo, si rileva la chiusura di decine e decine di negozi, e la sopravvivenza di altri solo grazie ad evasione sistematica di parte dell'incasso (pena il non poter pagare i dipendenti). Aggiungiamo a questo i prezzi delle assicurazioni (doppi rispetto al nord) le aliquote tutte sistematicamente al massimo consentito dalla legge...

    segnalo inoltre che la differenza in termini assoluti fra zona 1 e zona 8 è di mille euro pro capite.
     
    Ultima modifica: 2 Marzo 2014
  5. Hendioke

    Hendioke

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    Senza volerla buttare sul patetico vorrei solo far presente che nel corso degli anni i vantaggi d'essere lavoratore autonomo (parlo della realtà che conosco) sono andati diminuendo senza che aumentassero i vantaggi.

    Certo, in parte perché oggi un lavoratore autonomo non evade più come una volta (ad evadere agili sono rimaste poche categorie), il che è più che giusto ma soprattutto è colpa del cattivo andamento del mercato del lavoro che tanto fa stracciare le vesti ai sindacati ha colpito gli autonomi non meno duramente dei lavoratori dipendenti.

    Un tempo essere professionista voleva dire essere completamente scoperto da qualsiasi ammortizzatore, non avere né ferie né malattie pagate ma guadagnare almeno 3 volte il corrispettivo dipendente e poter aspirare a guadagnare anche 12 volte tanto.
    Adesso la norma è guadagnare tanto quanto l'equivalente dipendente, al massimo 3 volte tanto, e questo sempre senza ammortizzatori, malattie, ferie ecc.

    In pratica i rischi della libera impresa sono rimasti gli stessi, se non aumentati (ormai i clienti che non pagano sono diventati la norma ma da tantissimo tempo, peccato che l'IVA la devi cacciare puntualmente ogni tre mesi e le imposte ogni sei), il corrispettivo economico che faceva si valesse la pena si sta volatizzando.

    Ormai fra fare, per dire, l'avvocato, e il consulente legale di qualcuno non c'è storia. Meglio lavorare sotto padrone, meglio se pubblico, che tentare la ventura.

    Quindi direi che non ci sono categorie che si salvano mentre altre vanno a fondo, ognuna ha le sue sfighe e i suoi vantaggi (un autonomo può arrivare a comprarsi la Porche se gli va bene, il dipendente non ci arriverà mai ma non dovrà mai temere di perdere un cliente perché quel giorno lì aveva 39° di febbre) e il brutto momento sta colpendo tutti.

    Anyway, io voterei il PD. Me ne sono tenuto lontano per anni ma è l'unico partito che ha la possibilità di diventare un giorno un serio partito progressista (soprattutto dopo aver eliminato le ultime incrostazioni comuniste e democristiane), speriamo in bene.
     
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  6. Pinky

    Pinky

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    Scusa, ma non riesco veramente a prender seriamente queste ultime parole. Il PD è la DC, ha eliminato il PCI e resterà solo la DC, accozzaglia indefinita di vecchio e di berlusconiane memorie presenti
     
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  7. Eferthad

    Eferthad

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    Mi sembra un'analisi alquanto... sbrigativa, per non dire altro. Posto che nel PD è confluita una certa fascia della DC (quella, in breve, del cristianesimo sociale e molti liberal-democratici), e non certo le correnti dei dorotei e degli andreottiani, il PD più che "erede" della DC e del PCI, mi sembra erede del cosiddetto "Centrosinistra Organico". Certo è che la situazione politica, per come si presenta, si può evolvere in due soli modi: o si riesce a costruire, finalmente, un modello bipolare basato sulla ritualizzazione dello scontro sociale nello scontro tra due schieramenti e sull'alternanza al governo, oppure si andrà verso uno scenario di pluralismo polarizzato simil-prima repubblica (nel caso non si riesca a cambiare l'attuale legge elettorale proporzionale) con coalizioni bloccate al centro e minoranze di destra e sinistra ad estremizzarsi e deresponsabilizzarsi (simil msi-pci, per dire).

    EDIT: @Hendioke condivido quello che dici, ma con una certa remora riguardo la libera professione, più che gli imprenditori. Se è vero che molti fanno fatica, molti evadono il 50% e più dei propri guadagni (celebre una frase di un mio zio: "non sono libero di girare con la jaguar che mi fanno controlli fiscali"), per non parlare dei molti professionisti che hanno anche impiego pubblico come insegnanti o consulenti. Queste sono chiare storture del nostro sistema economico.
     
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  8. GyJeX

    GyJeX

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    pd e voterei in un unica frase mi ricordano "combattere per la pace" o "fottere per la verginità"
     
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  9. qwetry

    qwetry

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    se vedo del politichese in questa parte quotata la mia è un'analisi alquanto sbrigativa? :D
     
  10. GyJeX

    GyJeX

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    un analisi sbrigativa fu quella che fece l'andrologo a John Homes... basta basta... per oggi non lo seguo più 'sto thread, che c'ho unincazzo ma unincaaaazzzoo!!!
     
  11. qwetry

    qwetry

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    populista :eek:
     
  12. cohimbra

    cohimbra Guest

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    demagogo :eek:
     
  13. Hendioke

    Hendioke

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    In genere quelli sono i furbi che non hanno mai dichiarato più di un tot di tasse da che hanno cominciato a lavorare e che fanno il paio coi dipendenti col doppio lavoro in nero. Comunque è sufficiente un anno di onestà del professionista e da quel momento basta ti vadano male gli affari per un paio d'anno che il fisco ti manda la finanza ad assicurarsi che tu non stia rubando.
    Sul rapporto autonomo/dipendente pubblico sfondi una porta aperta. Io sarei per pagare il triplo, se non il quadruplo, i dipendenti pubblici ma impedire loro di esercitare qualsiasi altro mestiere.

    Per quanto riguarda il PD Eferthad ha detto bene: non tutta la DC vi è entrata. Quella parte che vi è entrata mi sta sommamente sulle balle ma almeno a parte qualche singolo elemento estremo (tipo Bindi) sono persone grigie, cattoliche, ma pragmatiche e di buon senso. L'eredità comunista, invece, è molto più pesante e opprime il PD di un clima di odio fratricida, liturgie di partito assurde, tatticismi autoreferenziali e principi urlati, traditi e ripresi sempre nei momenti sbagliati che porterebbero questo partito a perdere anche se corresse da solo!

    Fortunatamente sembra essersi avviato un processo per seppellire definitivamente questo residuo del passato quindi, stante che per quel che mi riguarda il PSI è morto nel 2008 con la carica della cavalleria leggera guidata da Boselli, ho deciso di associarmi a detto partito per speranza e mancanza di alternative, anche se mi rendo conto che presenta parecchi aspetti ridicoli...
     
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  14. Eferthad

    Eferthad

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    Beh, decisamente, se vuoi la mia. A parte che sono un convinto sostenitore della politica fatta dai politici, e non dal vicino di casa con la faccia simpatica, trovo che una delle cause di questo imbarbarimento politico sia proprio l'eccessiva semplificazione del linguaggio, che in qualche modo ha portato molte persone decisamente non adatte alla politica a pensare di poter essere classe dirigente. E non mi si dica che è un discorso da "casta". Non penso che qualcuno si lamenti del fatto che avvocati, filosofi, economisti si esprimano in maniera non sempre comprensibile all'uomo comune: e, difatti, non è necessario. E', piuttosto, necessario che sappiano fare il proprio lavoro. Tra l'altro, sminuisci le differenze culturali di matrici politiche di tutto rispetto, sminuisci il pensiero di De Gasperi, di Moro, di Sturzo. Così come chi fa il massimalista di sinistra getta spesso nel dimenticatoio gente del calibro di Carlo Rosselli, Gobetti.

    Quest'apologia dell'uomo comune, della società civile (in questo senso consiglio la lettura de "Il libro nero della società civile", del prof.Prospero), ha portato col tempo ad una serie di storture. La prima e più grave è l'identificazione del politico di professione quale problema principe della società italiana. E' un'assurdità. Non basta essere interessati di politica per poterne fare, né essere bene o male informati sull'attualità: la politica è un settore di studi, un mestiere, un'arte. Il politico deve essere in grado di produrre una visione della società e di perseguirla tramite il proprio lavoro e quello di tecnici e burocrati, non deve essere un professionista di qualcos'altro. Non capisco davvero: mentre per essere rappresentati in tribunale si sceglie l'avvocato con le palle (e chi se ne frega se ha parcelle altissime e se evade, purché ci faccia vincere la causa), in politica si sceglie la persona che appare appassionata ma che magari non ha competenze specifiche. E' una stortura grande quanto un grattacielo!

    Si parla tanto di legge elettorale, pare di stare al bar sport della politica (ma si sa, tutti gli italiani sono allenatori di pallone e politologi), e addirittura c'è chi fa votare la legge elettorale alla base, composta di gente che non conosce minimamente i risvolti delle leggi elettorali sui comportamenti di voto. E sulle leggi elettorali c'è un'area di studio chiamata "ingegneria elettorale", che studia proprio il modo in cui la legge elettorale può modificare i comportamenti dell'elettorato, a partire dal voto utile, a finire con il voto di appartenenza o di tipo leaderistico, o addirittura quali leggi elettorali favoriscono il voto di scambio di stampo mafioso! E' materia, checché se ne voglia dire, da esperti.

    @Hendioke assolutamente d'accordo sulla questione dei dipendenti pubblici, è una delle nostre piaghe economiche, come dicevo. Detto questo io, da militante del PD, mi ritrovo molto in quello che dici: fossi nato trent'anni prima, e non nel '93, sarei sicuramente entrato nel PSI. Detto questo, se è vero che ci sono molti ex DC decisamente pragmatici e di buon senso, spesso provenienti dai popolari, aggiungo io, e penso anche a molte persone conosciute sul territorio, oltre che al tanto vituperato Letta, è vero anche che molti ex PCI sono più che degni rappresentanti. Io me la prendo con personaggi come Civati, come Fassina, buoni solo a fare il giochino del "puro più puro", ma apprezzo particolarmente Cuperlo (che, detto fra noi, è una persona di una caratura culturale eccezionale: se solo i confronti politici non si facessero in un minuto e mezzo in tv, sarebbe un segretario ideale, ma mi rendo conto che non è adatto alla fase politica e mediatica in corso) e Orfini, per dirne un paio di matrice più "sinistrorsa".

    Se non altro, l'adesione al PES mi conforta: vuol dire che in qualche modo si sta andando nella direzione di un partito di stampo socialdemocratico maturo. E questo mi consola (nonostante Renzi proprio non riesca a starmi simpatico).
     
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  15. qwetry

    qwetry

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    nel caso ti riferissi a me, non sono della parrocchia della società civile, dell'uomo qualunque, nè tantomeno un sostenitore della semplificazione della politica.
    volevo solo dire che, chiamali come vuoi, democristiani, sinistri organici, degasperiani, berlusconiani, sturziani, bersaniani, dalemiani, renziani, civatiani, giovaniturcani, è sempre ideologia borghese dal mio punto di vista :ninja: , nel particolare avevo scritto a sostegno del post di pinky che tu avevi quotato, dalle mie parti si dice "cucinala come vuoi, ma sempre zucchina è", questo PD può avere tutte le migliori nobili ascendenze possibili, ma non è una semplificazione figlia dell'imbarbarimento della politica dire semplicemente che il PDS prima e PD poi si è spostato così tanto verso il centro da essere ormai più simile alla DC che al PCI che fu
     
    Ultima modifica: 12 Marzo 2014
  16. Hendioke

    Hendioke

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    E' meno male! O volevamo tenerci la sinistra che "L'URSS in Ungheria ha fatto bene" e che "Il divorzio è una legge borghese"? :D
     
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  17. metalupo

    metalupo

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    Io mi lamento.
    Finche parlano tra loro facciamo come meglio credono, ma quando parlano alla gente comune, ossia chiunque non sia del loro ramo, sarebbe meglio che lo facessero in modo da essere compresi.
    Piantiamola con questa assurda idea, tutta italiana, che se parli difficile allora conosci l'argomento, chi conosce veramente un argomento è in grado di spiegarlo con parole semplici quando necessario.
    Per quanto riguarda i politici è sempre necessario visto che, fino a quando ci sarà il suffragio universale, devono spiegare che fanno, e/o faranno, ad una platea vasta e differenziata.
     
  18. Hendioke

    Hendioke

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    Il problema, secondo me, è che molti cittadini dicono di volere una semplificazione linguistica ma in realtà vogliono una semplificazione di concetti (con inevitabile abbassamento dell'efficacia delle soluzioni proposte).

    Non è difficile dire: i problemi dell'economia italiana sono soprattutto interni che per decenni non abbiamo pensato una politica economica che fosse una sprecando denari e svalutando all'occorrenza la lira. La soluzione passa attraverso riforme rigorose che evitino gli sprechi del denaro pubblico indirizzandoli solo là dove possono aiutare davvero i settori, e non le singole imprese, a crescere, e i singoli lavoratori a non dover temere di finire alla fame se licenziati.

    Il problema è che se poi l'ascoltatore ti risponde: mi capis na gott! E' colpa dell'Euro come dice quello là, i ricchi evasori si imboscano i soldi e noi ce li dobbiamo riprendere!

    Tu che puoi fare?
     
  19. rob.bragg

    rob.bragg

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    IMHO, i primi che semplificano, banalizzano e soprattutto non conoscono e non capiscono sono proprio i politici.

    Quanti saranno i parlamentari (su 900) che sono in grado di comprendere e spiegare le complessità del sistema economico globalizzato contemporaneo e ad essere in grado di valutare gli effetti possibili di iniziative di politica economica ? Secondo me, forse, il 10%. Quanti sono i politici che sono stati in grado di comprendere e spiegare compiutamente i passaggi chiave dell'evoluzione economica / istituzionale degli ultimi 20 anni : Euro, BCE, perdita di sovranità monetaria, crisi finanziarie internazionali e ripercussioni in Italia, delocalizzazione, globalizzazione, ecc.ecc. ? O i sindacalisti che in questi stessi anni hanno fato proposte concrete, realistiche, complessive di politica industriale ? A vedere i risultati catastrofici, direi nessuno. Prodi, uno dei deux-ex-machina dell'Euro, recentemente ha dichiarato che 'nessuno avrebbe potuto prevedere certi effetti della moneta unica' ...

    Il 'politichese' è una foglia di fico. Sembra essere un linguaggio complesso, per iniziati. E in realtà è invece un sistema di mascheramento di problemi incomprensibili agli stessi adepti. E non viene usato per demagogia, ma, fondamentalmente, per ignoranza, per darsi un tono, in assenza di contenuti.

    Tutti si riempiono la bocca con 'cuneo fiscale', ma ne vengono date decine di interpretazioni differenti a seconda di quelli che parlano. Politiche espansive, Fiscal Compact, progressività d'imposta, ... basta seguire mezz'ora di Ballarò per uscirne schifati, dato che il 90% delle cose dette non corrispondono alla realtà, per ignoranza. Ieri sera, ad esempio, non sapevano distinguere e valutare le differenze di impatto tra un un taglio dei contributi sociali, una riduzione delle aliquote Irpef, un aumento delle detrazioni d'imposta ... e nemmeno a fare una semplice moltiplicazione per quantificare un aumento del x% delle ritenute sulle rendite finanziarie dei titoli di stato. Una importante sindacalista ha detto : non so, lascio ad altri fare i calcoli ... i numeri e le loro rappresentazioni sono il terrore della nostra cultura, fin dalla scuola dell'obbligo ...

    Io sinceramente penso - ed ho un pò di esperienza in materia - che negli ultimi 30 anni la discrasia crescente tra complessità delle dinamiche economiche e finanziarie internazionali e il livello culturale medio delle classi politiche (e non solo, anche quelle imprenditoriali e manageriali) ha portato ad un incredibile impoverimento intellettuale proprio di queste ultime, che, brancolando nel buio, sono costrette ad affidarsi ai 'tecnici' (i grandi burocrati delle organizzazioni sovranazionali, che vivono in un altra galassia, i professori universitari in cerca di palcoscenico, ecc.ecc.), ma non avendo gli strumenti culturali per distinguere tra le ricette offerte nel possibile menù, cadono nell'accettazione supina o nella demagogia profonda.

    Non si può pretendere che la gente comune capisca ciò che non capiscono nemmeno i politici e che viene rimescolato ad arte da tutti i media in un gran minestrone di idee e nozioni confuse, contraddittorie, insufficienti, necessariamente superficiali e banali. Ed i giornalisti ci mettono molto del proprio : sono 'specialisti del nulla', 'nullologhi' ... e spesso non sanno nemmeno più parlare l'italiano (ah, il congiuntivo), e poi i numeri, sempre i numeri : confondono milioni e miliardi, percentuali e permilluali ... il Sig.Rossi, a casa, non può che essere tremendamente confuso, depresso ...

    Volete una soluzione ?

    Probabilmente non esiste ... guardiamo al grande modello di riferimento, quello nel quale perfino gli ultimi orfani del PCI si immedesimavano/immedesimano : gli USA.

    Una piccolissima elité governa, dando le guidelines e gestendo il potere reale; il Presidente ed il Congresso si azzuffano su grandi problematiche 'di facciata', i media si occupano di Hollywood e starlettes, social forums e reality, criminalità e calamità, guerre americane nel mondo e reduci, ed il 50% dei cittadini non vota nemmeno più; la gente si arrangia, perchè l'unica cosa che ha capito perfettamente è che grande libertà e democrazia si coniugano innanzitutto col saper badare a se stessi e al proprio futuro ... molti ci riescono anche magnificamente, diventando miliardari in dollari a 30 anni, molti spostano la propria casa su ruote da uno Stato all'altro, sperando nella Lotteria o in Extreme Makeover.

    Per adesso, il destino del mondo globalizzato è questo ... ;)
     
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  20. metalupo

    metalupo

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    Una soluzione non perde in efficacia se semplifichi i concetti per spiegarli ai tuoi interlocutori, la perde solo se la implementi con i concetti semplificati.
    Un qualsiasi fisico quantistico che scriva un libro divulgativo sulla fisica quantistica è obbligato a semplificare i concetti, altrimenti non sarebbe un libro divulgativo ma un trattato per fisici quantistici, ciò però non implica che poi lavori con tali concetti semplificati, sarebbe assurdo.

    Per rispondere alla domanda finale.
    Rispieghi tutto con termini più semplici.

    La crisi è dovuta allo spreco di denaro pubblico avvenuto fino ad ora.
    Il problema si risolve eliminando lo spreco ed usando il denaro pubblico per aiutare chi produce ricchezza e lavoro.

    Resta il fatto che, purtroppo (non perché lui lo a scritto, ma perché è la triste verità), rob.bragg ha ragione.
    Era appunto questo il motivo per cui mi lamentavo nel post precedente.
     

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