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Politica estera italiana durante i Governi Berlusconi

Discussione in 'Warfare Moderno' iniziata da Pandrea, 5 Aprile 2014.

  1. Pandrea

    Pandrea Guest

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    Visto che la descrizione dice "Accadimenti militari posteriori alla Guerra di Korea, equipaggiamenti moderni, geostrategia." provo a metterlo qui, in caso scusate e spostate.

    Che ne pensate della politica estera dei governi Berlusconi, in particolare degli ultime 3*? Una politica estera spesso condotta in prima persona dal Presidente del Consiglio, attraverso rapporti personali di amicizia coi vari Capi di Stato. Questo portava vari risultati, sia di prestigio (primo PdC italiano a parlare al Parlamento israeliano; primo PdC italiano, quantomeno da molto tempo, a parlare davanti al Congresso statunitense) sia pratici (Italia interlocutore europeo di Putin, almeno così pareva; l'accordo con la Libia di Gheddaffi). Dall'altra però vi era una lunga serie di gaffe come i celeberrimi 'cucù' e le corna e una certa disistima da parte di chi non era compreso nelle cerchia di amicizie.

    Voi che ne pensate?

    *vale a dire dal 2001 al 2011, perché dal 2001 al 2006 vi furono 2 governi Berlusconi
     
  2. bacca

    bacca

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    Che è stato fatto fuori per quelle amicizie . che non andavano bene a qualcuno.
     
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  3. huirttps

    huirttps

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    Berlusconi prima di tutto faceva i suoi personali interessi, come denunciato dai cablogrammi di wikileaks

    http://www.repubblica.it/esteri/2010/12/03/news/rampini_gas-9786369/

    http://politica.excite.it/documenti-wikileaks-sullitalia-come-ci-vedono-gli-N65631.html

    Sul rapporto con Gheddafi stendiamo un velo pietoso, soprattutto sul famoso "baciamani". Da vergognarsi per ere geologiche. Aggiungerei anche il comportamento tenuto durante la crisi libica, con Sarkozy che ha usato le nostre basi per toglierci un partner commerciale, che abbiamo dovuto anche bombardare per sperare di avere contratti col nuovo governo libico.

    Relativamente alle gaffe, direi che ancora Sarkozy e la Merkel, che ridono apertamente alla faccia del "nostro", sono emblematici.

    Finisco con le famose "corna". Pare fossero un saluto massone ;)

    ps. modifico leggermente il titolo.
     
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  4. Askaron

    Askaron

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    In realtà credo che Berlusconi abbia "giocato facile", ovvero abbia governato in un periodo di egemonia statunitense. Il bipolarismo è ricominciato solo in tempi recenti. Volendo trovare un episodio particolare, direi nel 2008, con la guerra in Georgia.
    E onestamente quando leggo questo:

    un po' mi viene da sorridere, perché quell'anno Berlusconi era al suo terzo governo, e non mi pare che la sua voce abbia davvero fatto la differenza nella vicenda sopracitata. Detto questo, va anche citata l'amicizia tra Gheddafi e l'ex premier: talmente forte che poi abbiamo supportato l'intervento in Libia (il governo Berlusconi è caduto DOPO il governo di Gheddafi, e comunque non si è mai opposto alla politica estera degli USA).

    [​IMG]
     
  5. Enok

    Enok

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    Le opinioni delle ambasciate americane, però, lasciano il tempo che trovano. :)

    Ho letto un paio di "cablo" quando uscirono e sembrava di leggere Repubblica, evidentemente la prima fonte di informazione sull'Italia.
     
  6. Lord Attilio

    Lord Attilio

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    Eh beh scusa, perché stendiamo un velo pietoso? Io Berlusconi non lo ritengo un buon politico, però sulla politica estera poco altro poteva fare. Francia e Usa avevano deciso di comune intesa di spartirsi la Libia, e lui, essendo l'Italia stato vassallo Usa, poco poteva fare se non seguire a ruota. Inoltre avere rapporti con la Russia, in un'epoca multipolare, non la ritengo una mossa stupida anzi. Poi i rappresentanti del Centro-sinistra che criticano tanto queste cose, giusto perché è Berlusconi e tutto quello che fa è male assoluto, in politica estera sanno solo ossequiare gli Usa e l'UE...
     
    Ultima modifica: 13 Aprile 2014
  7. huirttps

    huirttps

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    Ma proprio per nulla! Gli USA in Libia ci si sono ritrovati per l'attivisimo francese. Infatti, dopo aver fatto capire a chi aveva alzato troppo la cresta (d'altronde sono galletti :asd: ) chi comanda, hanno lasciato gli europei a gestire la cosa. E i risultati si sono visti, con UK FRA e ITA a chiedere bombe per distruggere temibili autocarri armati

    Non sono d'accordo. L'Italia a mio parere avrebbe potuto avere un ruolo più attivo nel gestire la crisi, naturalmente prima dell'inizio dei bombardamenti. Dopo c'era poco da fare.

    Ma nessuno ha detto che avere rapporti con la Russia sia un male. Semplicemente ho detto che erano più a vantaggio suo personale e non accordi strategici per l'Italia.

    A dire il vero la prima fonte di informazioni USA è un'altra, si chiama NSA.
     
  8. Enok

    Enok

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    Quelli che hai citato però sono i resoconti delle ambasciate (i famosi "cablo" di Wikileaks), cioè di gente tipo questa.

     
  9. Armilio

    Armilio

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    Sulla Libia, dalle memorie di Hillary Clinton:

    http://www.corriere.it/esteri/14_gi...me-39dfd600-f12a-11e3-affc-25db802dc057.shtml

    "Un alleato che un anno dopo, ai tempi della crisi libica, minacciò di lasciare la coalizione che si accingeva ad attaccare il regime di Gheddafi, vietando agli alleati l’uso delle basi militari italiane. Il protagonista anche qui è Berlusconi, l’unico italiano del quale si parla nel libro della Clinton, infuriato per l’atteggiamento del presidente francese Sarkozy che aveva cominciato a bombardare la Libia prima del vertice di Parigi sull’attuazione della risoluzione Onu che autorizzava l’uso della forza contro Gheddafi. Hillary descrive un Berlusconi «caparbio e smanioso di protagonismo quanto Sarkozy che sprizzava indignazione da tutti i pori». Ma che, aggiunge, aveva le sue ragioni: col suo attacco unilaterale Sarkozy aveva fatto infuriare molti alleati. Alla fine il conflitto rientrò e l’operazione venne condotta con la sostanziale guida dei Paesi Nato, ma all’inizio Sarkozy voleva andare avanti da solo. Hillary spiega che Berlusconi vedeva in questo atteggiamento della Francia la violazione di una prassi in base alla quale in caso di intervento Onu la guida delle operazioni veniva affidata alle ex potenze coloniali: la Francia ha coordinato gli interventi in Mali. In Libia doveva toccare all’Italia, ma non fu così. Anche se poi la Clinton riconosce che le sette basi messe a disposizione dal nostro Paese furono essenziali."

    Insomma, c'ha provato. Anche se minacciare di uscire dalla coalizione è poco credibile. Magari era meglio mettere ostruzionismo sulle basi e stop.
     
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  10. Pandrea

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    Il fatto è che Berlusconi non è mai stato un politico, ma solo un ottimo imprenditore. Finché si trattava di fare affari riusciva bene, quando la parola passava alle bombe era fuori dal suo campo di competenza.
     
  11. franz

    franz

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    Mi pare che gli aerei francesi che partirono per bombardare la Libia dalla Corsica violarono anche apertamente lo spazio aereo italiano. Il modo di fare dei Francesi in quell'occasione fu quasi oltraggioso, al limite della rottura dei rapporti diplomatici.
     
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  12. generalkleber

    generalkleber

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    Berlusconi non aveva le competenze per svolgere una qualsiasi politica estera. IL che non è, in Italia, una novità, stante la tendenza anche di vecchie volpi (Andreotti) ad appiattire la politica estera sugli affari. Berlusconi si è trovato ad improvvisare, sovente basando i calcoli ulla politica interna e sul risultato di messaggi ad effetto, fallendo anche la possibilità di continuare a fare affari (rifiutando di vedere, sino alla fine, la crisi del 2008 che è poi quella che, al di là di donne e donnine, lo ha travolto). Le "amicizie" con potenti erano, nei fatti, proprio solo delle amicizie che non hanno portato a sostanziali mutamenti neglil interessi nazionali. Il fatto di essersi lasciato sorprendere dalle Primavere Arabe, e quindi di averle gestite in modo confuso, mi pare meno grave visto che un po' tutti sono stati sorpresi e hanno navigato a vista. I limiti italiani mi paiono, in questo caso, più connessi alla debolezza economica interna (assenzza di capitali) che a scelte politiche errate. L'incapacità berlusconiana di comprendere la dimensione della politica estera e della geopolitica, stante il ruolo italiano di paese satellite, non è stata alla fine disastrosa mentre lo è stata l'incapacità di comprendere la dimensione della crisi economica.
     
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