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Perché Cina e Giappone non diventarono mai colonie?

Discussione in 'Età Moderna' iniziata da Carlos V, 16 Giugno 2012.

  1. Carlos V

    Carlos V

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    Mi sono sempre chiesto per quale motivo la Cina ed il Giappone non divennero mai colonie europee durante il XIX secolo, come accadde ad esempio per altre aree dell'Asia come l'India e l'Indocina.
    Non penso che ci sarebbero stati particolari problemi di controllo del territorio e della popolazione: va bene che già allora in Cina c'erano milioni di persone, ma anche l'India presentava un territorio vasto e popoloso.
    E dal punto di vista politico non erano entità solide: passi per la Cina, che era un impero, ma il Giappone era diviso tra i vari signori feudali in costante guerra tra loro. Perché gli Europei si limitarono a prendere il controllo di porti o città costiere, come Macao e Hong Kong, oppure di semplici donazioni territoriali come quella che venne fatta all'Italia?
     
  2. Vestinus

    Vestinus

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    Almeno nel '500-'600 penso perchè prendere delle basi commerciali era il miglior rapporto costi/benefici...nessun controllo del territorio...posti popolosi, sconosciuti agli europei, con società che per quanto "arretrate" erano comunque come il nostro tardo medioevo se non di più e dalla forte identità culturale, inoltre lontani (considera tutto il flusso di navi portoghesi/spagnole/olandesi in giappone o Macao, non saranno state così tante...)
    e poi così lontane e dunque difficili da gestire anche a livello amministrativo (figurati che hanno avuto problemi nelle americhe, gli auropei a gestirle...figurati dall'altro capo del mondo!) gran parte del successivo impero britannico (apparte l'India) era praticamente disabitato e colonizzato da Anglosassoni...

    In effetti il parallelismo/differenze coloniali di India vs Cina/Giappone è interessante...
     
  3. Pandrea

    Pandrea Guest

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    1) La della difficoltà di mantenere soggiogate popolazioni numerosissime e assai orgogliose. L'India è un caso particolare, ma anche lì gli inglesi costruirono un sistema complicatissimo basato sui signorotti locali e ci misero comunque due secoli, con continue rivolte. Non è un caso se il colonialismo europeo si diresse soprattutto verso aree disabitate (Africa, Oceania, America ai tempi, Siberia), mentre per aree di più antica civiltà (Persia, Cina, Giappone, Medio Oriente) fu preferita la penetrazione economica e l'apertura ai prodotti occidentali di quegli immensi mercati.

    2) Dato quanto sopra, era come già detto più facile costringere con la forza i governi locali ad aprirsi all'Occidente e alle sue merci, piuttosto che instaurare un costoso dominio diretto.

    Parallelo India/Indonesia e Cina Giappone. Innanzitutto il fattore tempo: in Indonesia e India gli europei erano presenti fin dal 1600. Pertanto hanno avuto 2 secoli e mezzo per preparare il "grande balzo" al dominio totale europeo sul mondo che riguarda esclusivamente gli anni 1870-1945. Perchè in Cina-Giappone arrivarono soltanto nell'800? Occorre sfatare un mito: la netta superiorità europea non è mai esistita prima della seconda metà dell'800. Prima gli Europei non avevano abbastanza superiorità militare per potere penetrare profondamente in Africa, figuriamoci in Asia. Pertanto poterono prendere le coste di India ed Indonesia soltanto perché essi erano divisi in piccoli regni indipendenti, con i grandi imperi in fase di disgregazione. Con i grandi imperi asiatici in pieno vigore, gli Europei non avrebbero potuto mettere piede sulle coste. Ed è esattamente quello che successe in Cina e Giappone: due regni solidi, privi di frammentazioni in cui gli europei potessero inserirsi.
     
  4. uriel1987

    uriel1987

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    Cina Giappone e anche la Corea non erano assolutamente comparabili ad altre zone conquistate dagli Europei. Erano nazioni popolosissime già all'epoca, e molto più avanzate da un punto di vista sociale e tecnologico rispetto a entità africane e del nuovo mondo.
    Senza contare che gli europei non erano ostacolati solo dai nativi ma anche dagli stessi Europei. Erano tutti consapevoli delle enormi ricchezze e potenzialità dell'Asia, chi provava a penetrare troppo in quelle zone era contrastato dalle altre nazioni Europee, mi viene in mente le lotte tra olandesi, portoghesi, inglesi e spagnoli per i commerci con il Giappone (figuriamoci se qualcuno avesse provato a invaderlo).

    Mentre la era semplicemente troppo grossa, potente e popolosa per poter essere domata. Infatti le guerre che ci sono state contro la cina sono sempre state condotte prevalentemente via mare o fiumi (dove la superiorità tecnologica europea era davvero marcata, anche prima del 1800).
    Quando invasioni terrestri sono state necessarie le coalizioni sono state totali, come nella guerra boxer.
    Ma se qualcuno si fosse allargato troppo con le pretese gli altri si sarebbero opposti, come è successo al Giappone dalla prima guerra mondiale in poi.
     
  5. archita

    archita

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    riguardo al Giappone ci fu una certa possibilità di "invasione" da parte dei portoghesi che fra il '500 e il '600 detenevano praticamente il monopolio del commercio estero. Tuttavia l'impero portoghese era anche in costante conflitto con i francesi e i turchi e alla fine pure per un certo periodo annessi all'impero spagnolo ( lo fu nel periodo della "invincible armada" ). Certo si trattava anche di un arcipelago di isole dal clima rigidissimo in inverno, catene montuose in gran parte del Honshu ( sopratutto verso est ) e due sole grande vie di importanza strategica quali la Via del Nakasendo e la Via del Tokaido che collegavano il centro con Est e l'Ovest di Honshu. Quindi una forza di invasione, per ovvie ragioni logistiche, numericamente limitata si sarebbe trovata, con la popolazione ostile e con centinaia di chilometri di distanza dalle più vicine colonie di supporto, a dover procedere di assedio per assedio di città e castelli e indebolire l'armata per guarnire di volta in volta di uomini portoghesi in assenza di affidabili alleati sul posto. Non credo che i giapponesi avrebbero accettato dei signori stranieri come purte improbabile avrebbero accettato dei "fantocci" per un dominio indiretto. Ragioni culturali avevano determinato nei giapponesi un senso di unicità e superiorità sciovinista del tutto particolare e forse unico al mondo tenuto conto che la loro famiglia imperiale,simbolo unificante del paese è sempre stata la stessa ( e lo è tuttora ) indigena a differenza delle molte monarchie asiatiche del continente che più volte erano di origine non indigena.
     
  6. Vestinus

    Vestinus

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    Non a caso il cristianesimo ha arrancato molto a penetrare a Cipango (e infine fu sconfitto)...se invece Oda Nobunaga avesse vinto forse il legame cattolico avrebbe fatto orbitare nella sfera europea anche il giappone...

    ma apparte aree poco popolate e "relativamente vicine" (Americhe, Coste africane) il vero colonialismo con un controllo diretto del territorio lo si ha nel '800 anche grazie alle innovazioni tecnologiche (armi da fuoco più performanti, navi più veloci e meglio armate, migliori metodi di conservazione dei cibi, profilassi per le malattie tropicali) e alla relativa pace in europa in quel periodo
     
  7. archita

    archita

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    Oda Nobunaga era "aperto" con i cattolici ma per acquistare gli archibugi, fu un alleanza di comodo che sarebbe durata poco, infatti Hideyoshi che si preoccupò di consolidare lo stato limitò molto la diffusione del culto. Va preso atto che ci furono alcuni daymo cristiani,alcuni di valore come Takayama Ukon signore del castello di Takatsuki.
     
  8. Mappo

    Mappo

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    Parlare di sconfitta non mi sembra corretto, il cristianesimo, o meglio il cattolicesimo ebbero grande diffusione soprattutto nei ceti inferiori della società giapponese, la repressione fu feroce, come lo fu del resto in Corea e in Indocina e a tratti assunse l'aspetto di una vera e propria guerra, ma anche quando tutti i missionari furono o cacciati o uccisi una presenza cristiana indigena rimase indistruttibile e quando il Giappone nel 19° secolo fu costretto a riaprirsi al resto del mondo i missionari che sbarcarono trovarono comunità locali che per secoli clandestinamente avevano mantenuto la fedeltà a Roma pur nell'impossibilità di contatti con l'esterno.
     
  9. generalkleber

    generalkleber

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    Il Giappone era ufficialmente una colonia portoghese (stava dalla perte del mondo che spettava ai portoghesi dopo la divisione di Alessandro VI) i quali ritennero che non fosse necessario rivelarlo ai troppo suscettibili abitanti del luogo. La politica portoghese non mirava a conquiste territoriali complete ma solo al controllo, tramite basi, delle linee commerciali. Sotto questo aspetto direi che anche il Giappone è stato una colonia, per almeno un secolo.
    La Cina è stata, invece, colonizzata pienamente, sia pure mediante forme di controllo indiretto. Larghe aree (quelle importanti) furono occupate dagli europei (e poi dai giapponesi) e ogni volta che qualcuno, in Cina, provava ad alzare la testa finiva come sappiamo. Colonizzazione non significa esattamente occupazione fisica di tutti i territori e di tutte le aree (se fosse così, a rigore, oltre, che so? all'Afghanistan non sarebbero state colonie neanche il Brasile o il Canada mentre lo sarebbe stata l'Italia!) ma subordinazione delle esigenze locali a quelle dei colonizzatori. Sotto questo aspetto la Cina ha subito una colonizzazione pesante, più di quella del Giappone.
    E' interessante notare che, per vari motivi, gli Abissini parlino di "occupazione" italiana, di "invasione" ma non di "colonizzazione". Ora, se non stiamo a gurdare alle sottigliezze giuridiche e alla retorica politica, da un punto di vista storico sostanziale la Cina è stata certamente colonizzata. Più sfumato il discorso sul Giappone. In entrambi i casi esigenze di geopolitica e di sviluppo dei poteri locali sconsigliarono forme di occupazione diretta (che del resto non erano predilette da tutti ovunque) ma non per questo limitarono, all'occorrenza, l'uso della forza. L'unico paese non colonizzato al mondo credo resti la Thailandia.
     
  10. TFT

    TFT

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    Cina: di fatto è diventata una colonia già da inizio '800, solo che per gli inglesi era meno costoso rubare le merci e penetrare commercialmente che cercare di tenerla sotto controllo a livello fisico. Già da metà 1700, quando gli inglesi vendevano l'oppio indiano ai cinesi in cambio delle porcellane e della seta, possiamo dire che la Cina non era più indipendente.

    Il Giappone è un caso molto particolare. è riuscito a sopravvivere grazie alla sua totale chiusura verso il mondo esterno che ha reso difficilissimo il commercio concorrenziale inglese e tutti noi siappiamo che se non domini l'economia non puoi invadere via terra.
     
  11. metalupo

    metalupo

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    Bisogna considerare che l'economia Giapponese non erano poi così interessante da rischiare un conflitto per controllarla.
    Probabilmente è questo il principale motivo della riuscita del suo isolamento bicentenario.
    Quando il suo valore, come mercato per i beni occidentali, divenne sufficientemente conveniente da rischiare un conflitto l'isolamento fu spezzato con la forza.
     

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