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[O.d.g]. n.1:orientamenti iniziali(e così ha inizio)

Discussione in '[Partita Cooperativa] Argentina 1936 - Amanecer de' iniziata da zodd86, 3 Marzo 2007.

  1. zodd86

    zodd86

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    TUTTI I MINISTRI SONO CONVOCATI IN DATA ODIERNA PER DISCUTERE GLI ORIENTAMENTI INIZIALI DELLA GRANDE NAZIONE ARGENTINA.

    presentate qui le linee guida

    segretarie per tutti..



     
  2. Adraeth

    Adraeth

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    Esteri

    divenire più intervenzionisti, stare 2 e 3 anni quieti su offensive per aumentare produzione e armata
     
  3. BadBlackBear

    BadBlackBear

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    [ il grand ammiraglio rimane seduto in silenzio sulla poltrona un pò troppo stretta per il suo ventre piu' rotondeggiante, mentre fuma il suo sigaro cubano sotto i baffi ben curati e tagliati]

    Signori.. spero di non esser preso per pazzo, quando andrò a dirvi che noi dobbiamo espandere la nostra gloriosa nazione, affinchè il popolo argentino possa entrare nella storia, e vivere in un benessere che noi gli abbiamo procurato.
    Dobbiamo espanderci! Dobbiamo divenire una nazione di peso militare e lustro mondiale! Siamo stati trattenuti dai nostri vicini da troppo tempo, e non possiamo tollerare questo indiretto attacco al popolo argentino, e al suo giusto e meritato processo d'evoluzione che ci porterà allo stesso livello degli stati europei piu' potenti, come inghilterra e germania!

    [si calma per qualche attimo, aspirando qualche boccata di sigaro, e facendo stemperare il rossore sulle guance che il discorso concitato gli aveva creato]

    Quindi cercherei di convincere il mio collega, ministro degli esteri, ad abbandonare una politica interventistica, ma appoggiare una politica espansionistica piuttosto
     
  4. Nilo

    Nilo

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    [Entra a passo spedito nell'aula di gabinetto. Non guarda in faccia nessuno degli altri ministri, procede diritto davanti a sè. Raggiunge il proprio scranno e si siede. Solo ora scruta ad uno ad uno i ministri della Naciòn.]

    Colleghi... compatrioti.

    Vedo che già la discussione sulle future politiche del nostro Paese infiamma i vostri animi. Ma noi non siamo animali, vittime inconsapevoli delle nostre passioni.
    Noi siamo uomini.
    Uomini, dotati di senno!
    Quello di cui ha bisogno la nostra cara nazione è una visione lucida del futuro, della direzione in cui vogliamo volgerci. Un piano che sia meditato e a lungo termine.
    Ora, so bene quanto ognuno di voi sia certo dell'importanza del proprio settore di competenza per la vita del Paese. Ma ora non dobbiamo decidere i mezzi che ci porteranno alla gloria. Dobbiamo scegliere la nostra destinazione! Il nostro obiettivo! Dove vogliamo arrivare?

    Converrete con me che la potenza industriale è imprescindibile, il reale termometro del nostro successo. Come, quindi, ottenerla?
    Le strade da scegliere, prima di decidere qualsiasi altra cosa, sono solo due. Un'economia a mercato libero, di tipo commerciale, privato, capitalistico. Oppure un'economia pianificata, sotto stretto controllo statale.

    Troverete a breve nel mio ufficio personale un prospetto delle due diverse opzioni. Vi prego di leggere tutto attentamete e di riportarmi le vostre impressioni

    [​IMG]
    El Presidente

    Similmente, dopo che avrete chiara la vostra opinione sulla direzione da intraprendere, vi chiedo di preparare un simile piano dettagliato per i vostri personali ambiti di competenza, reperibile nei vostri uffici. Discuteremo, in seguito, l'applicabilità di tale piano.

    Un'ultima richiesta: gradirei un'opinione sui vostri futuri collaboratori/sottosegretari. E' in vista una revisione dello staff interno.

    [Si alza in piedi militarmente e squadra di nuovo tutti.]

    Prima che io vada a discutere col mio vice e a preparare i documenti che vi ho promesso: Domande?

    [Resta in attesa di una risposta]

    OFF// ps: riprenderei la discussione qui solo dopo che ognuno avrà pronto un piano da prospettare a tutto il gabinetto.



     
  5. Alias

    Alias

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    Entro nella stanza con la mia divisa piena di galloni guardando la mandria di paraculo presente, mi avvicino al tavolo su cui ci sono tutte le carte dei vari Stati Maggiori, in mezzo noto la famosissima rivista di intrattenimento culturale "el horas"

    Signori Ministri e Capi di Stato Maggiore, propendo anch'io per una nostra rapida espansione, ma per attuarla è necessario portare le nostre divisioni a pieno organico oltre che aumentarle, come proponeva giustamente il ministri degli Esteri...

    La nostra politica estera dovrebbe incentrarsi sull'attuare un falso rapporto di amicizia con gli Stati Uniti per evitare immediate ritorsioni attendendo gli sviluppi sul Vecchio Continente...

    Una volta convinto il popolo sulla nostra superiorità nel continente sudamericano possiamo dare il via alle operazioni e annettere una nazione alla volta...

    Il primo obbiettivo potrebbe essere l'Uruguay, che ci metterebbe a disposizione un porto e un aereoporto per le azioni future...

    Oltre al fatto che c'è una ragazza a Montevideo che se ci penso è ancora li scalpita

    Per questo vedrei bene un piano di sviluppo atto a incrementare la nostra capacità produttiva e al completamento dei ranghi.

    Mi avvicino al Grand'Ammiraglio cercando di non guardargli la trippa

    Ha un sigaro?
     
  6. Andrea9

    Andrea9

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    [Entra nella stanza piuttosto velocemente, sulla soglia con un grande gesto saluta il suo superiore Nilo e gli altri presenti. Si siede e si accende una sigaretta]

    Auguro a tutti un buon giorno cari colleghi e camerati,

    convengo con il Generalissimo Nilo sulla produzione industriale da incrementare[accendendosi un'altra sigaretta e scrutando i fogli posti sul tavolo, dati a me dagli stati maggiori dell'esercito] possibilmente con le ricerche industriali e evitando la costruzione di grandi stabilimenti, dispendiosi e lunghi da costruire.
    [aggiustandosi le medaglie sulla divisa]... riguardo alla politica estera è di fondamentale importanza tenersi buoni gli Stati uniti e annettere senza troppi ripensamenti e problemi Uruguay, Paraguay e in un futuro il Cile, dopo però potenziamenti e piani attentamente studiati(anni '38 '39 se non dopo).

    Grazie esimi colleghi dell'attenzione
     
  7. Maglor

    Maglor

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    Buenas dias camaradas... Scusate il ritardo ma non riuscivo a trovare i sigari...
    Veniamo al punto... Vogliamo finalmente portare la nostra amata Argentina nel posto che gli spetta di diritto? Bene... Allora diamoci da fare!!!
    L'aviazione è pronta a fare la sua parte... Quello che ci occorre è rimettere in sesto l'industria e darci sotto con le ricerche... Per questo motivo suggerisco un avvicinamento con la Germania... Avremo tonnellate di piani e la possibilità di ottenere vantaggiosi trattati commerciali... In particolare potremmo cedere un po' di petrolio per avere in cambio rifornimenti e carbone...
    Naturalmente dovremo avere cura di non offendere gli Estados Unidos o saranno guai...
     
  8. Ryoga84

    Ryoga84

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    [Esce da dietro una tenda, cercando di aggiustarsi l'uniforme, mentre la segretaria del Maresciallo dell'Aria si eclissa uscendo in fretta dalla porta e rimettendosi a posto i capelli scarmigliati]

    Ehm... dunque... :cautious:
    cari colleghi, cercherò di essere breve e sintetico, perché penso che molti di noi abbiano da fare altrove :)look:).
    Innanzitutto parliamo della situazione politica, interventismo o espansionismo, per me la distanza è breve. Si sta aprendo un'epoca in cui l'intero pianeta ballerà, e la nostra gloriosa nazione deve aver diritto come minimo a qualche giro di valzer, se capite cosa intendo.

    Parlando poi della questione economica, sono d'accordo con quanto affermato da alcuni di voi poco fa, ricerca di nuove tecnologie che rendano di più a costi inalterati. Anche se, in effetti non sarebbe una cattiva idea anche ampliare il nostro misero comparto industriale.

    Parlando poi del piano di espansione, io avrei una domanda per l'esimio Ministro dell'Economia, quali sono le materie prime che ci mancano?
    Dovremmo prima di tutto far entrare nella nostra 'sfera di influenza' (e capitemi) quelle nazioni del sudamerica che possono fornirci quelle materie prime che a noi mancano.
    Successivamente potremo dedicarci alle altre nazione e, alla fine, attaccare il nostro pericoloso vicino, il Brasile.

    Dopo questo potremo anche conquistare il mondo....

    qualcuno ha del whisky? :cautious:
     
  9. Nilo

    Nilo

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    Parlate tutti di conquiste - sbotta, alzandosi in piedi furioso - quindi avete già deciso che il nostro destino è militarista! Ma non capite che con la nostra debole economia non possiamo andare molto avanti?

    Ok una politica militare. Come organizzarla per il meglio?
    Punto 1) Ci servono alleati. La Germania dice qualcuno... Sapete cosa significa avvicinarci ai tedeschi? Significa subire la loro influenza. La loro influenza significa essere spinti verso un regime autoritario, statalizzato, conservatore, interventista. Remare contro, in quel caso, significherebbe solo perdere tempo;
    Punto 2) Solo statalizzando tutte le industrie e prendendo il controllo della produzione possiamo ottenere la potenza economica e (soprattutto) la capacità di trasporto necessaria per portare a termine guerre in paesi lontani (per lontano intendo: Perù, Bolivia, Colombia, Venezuela ecc.). Puntare sul libero mercato avrebbe i suoi vantaggi, ma non ci permetterebbe una politica espansionista (maggiore democrazia/libertà = non si può dichiarare più guerra);
    Punto 3) L'industria è il nostro primo obiettivo. Se aspettiamo un casus belli per dichiarare guerra ci vorrà tempo, tanto vale utilizzare questo tempo per incrementare le industrie invece che costruire truppe già obsolete nel 1936! Se invece vogliamo dichiarare guerra subito, sono sufficienti le divisioni che abbiamo per tutti i nemici che abbiamo attorno (tranne Cile, forse). E quindi produrrei comunque industrie.
     
  10. zodd86

    zodd86

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    La nostra economia necessita di grandi quantità di carbone acciaio e materiali rari..tutte cose che dobbiamo comprare.Cosa a cui bisogna rimediare.
    La nostra industria non è capace di sostenere un riarmo massiccio..ma neanche di produrre grandi impianti statali..dovremo "acquisirne" qlc per poter fare sul serio.inoltre manchiamo di forza lavoro.per quel che riguarda il mercato..
    aumentare le esportazioni ci frutterà molto denaro di cui abbiamo bisogno ma anche una maggiore libertà di mercato.

    Mi trovate d'accordo riguardo la necessità di espanderci,ci servono risorse ed impianti industriali.un paio di nostri vicini potrebbero essere un ottimo bocconcino.Tuttavia dovremo muoverci con discrezione e rapidamente,prima che altri stati possano intervenire.

    come potete vedere da questi grafici la nostra industria ha bisogno di un notevole potenziamento e la nostra gente va condotta verso una mentalità gueriera che la distolga dalla carenza di beni.sarebbe ideale avere l'appoggio dei tedeschi,ma la cosa non sarà facile.

    cosa ci può dire a riguardo il ministro degli esteri?
    (lo spostamento verso libero mercato non dovrebbe spostare da autoritario a democratico.cmq avverrebbe con eventi quindi resta da decidere lo spostamento delle barre politiche)
     
  11. Iracondo

    Iracondo Guest

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    Buonasera a tutti, Generalissimo Nilo e voi Ministri.
    Vedo che in tutti noi c'è la seria intenzione di far progredire l'Argentina come merita, benissimo mi trovate perfettamente daccordo. Mi trovate daccordo anche su una possibile politica espansionistica, ci serviranno più risorse e materie prime possibili MA (ticchetta fastidiosamente con la penna d'oro sulla scrivania) tutto ciò và PIANIFICATO, non possiamo far molto con la situazione attuale delle nostre truppe. Serviranno degli investimenti, sia di tipo scientifico sia di tipo industriale. Vorrei che i Ministri competenti mi facciano avere un rapporto della situazione attuale delle truppe di mare, di terra e dell'aria e mi indichino cosa REALMENTE abbisognano, conciliando il tutto con gli interessi della nazione. In questo modo potremmo pianificare una produzione annuale, avere dei tempi di scadenza, delle date, indispensabili per agire in qualsiasi direzione si voglia.
    Al di là di tutto, a mio parere dovremmo puntare inizialmente ad un rafforzamento generale dell'impianto industriale della nostra gloriosa Nazione, sarà un'investimento per un futuro con basi piu solide!
     
  12. Ryoga84

    Ryoga84

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    E, eventualmente eliminando dal gruppo il Brasile, chi sono i produttori di tali risorse in sudamerica?
     
  13. Ryoga84

    Ryoga84

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    Esimio Ministro della difesa.
    Per quanto riguarda la marina, nell'ufficio del CSM il Grand'Ammiraglio ha elencato la situazione della nostra onorata marina. Ho lì presentato anche alcuni consigli sulle implementazioni e programmi a breve/medio termine che giudicavo prioritari.

    Mi trova completamente d'accordo.
     
  14. Alias

    Alias

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  15. Adraeth

    Adraeth

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    Lo smilzo Ministro degli Esteri, dal naso adunco e lo sguardo attento si alza prendedo la parola

    Onorevoli colleghi, Signor Presidiente;

    la nostra Nazione non ha ad ora i mezzi per operare una politica veramente attiva (nasconde i bonds).... secondo il Ministero che Rappresento è necessario tenere la testa sotto la sabbia ancora per qualche anno, due o tre; aumentare la potenza industriale, non dare idea delle nostre intenzioni ai Grandi Stati come UK e USA.

    Al contempo sarebbe oltremodo necessario far capire alla comunità Internazionale che l'Argentina è pronta ad 'aiutare' nel momento del bisogno i suoi amici (operare su slide esteri per politica intervenzionista e non isolazionista)... Grazie
     
  16. Mikhail Mengsk

    Mikhail Mengsk

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    Il Gran Maresciallo Mikahil Mengsk uscì dall'auto governativa che si era appena fermata accanto al marciapiede.
    Era molto alto, quasi un metro e novanta, molto magro ma con le spalle larghe e le braccia robuste, come qualsiasi ex soldato che avesse combattuto e lanciato granate molto più spesso di quanto avesse mangiato il suo rancio. Il suo volto affilato dai lineamenti europei più che slavi era incorniciato da una corta barba e da un vistoso pinzetto. I capelli scuri erano spettinati e puntavano come spilli in tutte le direzioni possibili.
    Come sempre indossava la sua vecchia divisa di Tenente Generale dell'Armata Rossa, completa di tutte le sue decorazioni ottenute nella guerra contro gli imperialisti e gli abietti servi dello Zar. Il ministero della Propaganda poteva reclamare quanto voleva, non se la sarebbe mai tolta, quell'uniforme. L'unica cosa che suggeriva la sua appartenenza allo Stato Maggiore Argentino erano le quattro stellette cucite sul colletto e la bandiera argentina ricamata sul petto, al di sopra delle medaglie.
    Completavano il suo aspetto un leggero spolverino nero aperto che arrivava fino alle caviglie; anche quello non lo toglieva mai nonostante il caldo.
    La ragione era semplice: serviva per nascondere le due pistole Makarov che portava sempre con sé.
    Non aveva mai dimenticato di essere un esule fuggito dal Kgb, dimenticarlo avrebbe significato abbassare la guardia. Nonostante fosse fuggito dall'altra parte del mondo e si fosse rifatto una vita (e una carriera), sapeva che Lavrenti Beria non avrebbe mai smesso di odiarlo. Beh, neanche lui. Aveva intenzione di portare l'Argentina fra le potenze del mondo, così il Compagno Stalin avrebbe riconosciuto che l'accusa di negligenza inventata da Beria era infondata, e l'avrebbe richiamato in servizio. E se l'avesse fatto, per Mikhail sarebbe stato il suo grande momento.
    Da esule ad eroe dell'Unione Sovietica. Un sogno.
    Per riuscirci però, doveva trasformare quel sonnacchioso paese sudamericano in una potenza militare, quindi si riscosse dai suoi pensieri e varcò la soglia della sede del Consiglio dei Ministri.

    Entrò nell'affollata stanza dove gli altri ministri si stavano già scannando da un po' con passi lunghi e pesanti. Non salutò nessuno, si limitò a mugugnare qualcosa, ovviamente in russo. Recitare la parte del duro gli piaceva sempre, e ostentare la sua divisa piena di decorazioni davanti a quel gruppo composto per lo più da gente che non aveva mai visto un'arma in vita sua era un ottimo metodo per ribadire la sua posizione. Quella era gente competente e professionale, gente di cui fidarsi, molti gli stavano sinceramente simpatici, ma aveva già sentito qualcuno parlare di guerre, espansione e altro in sua assenza, e questo non gli andava giù. Per niente.

    Si sedette pesantemente sulla sedia e prese la parola non appena il Ministro degli Esteri ebbe conclusoil suo intervento.

    "Compagni ministri, qui mi pare che si sia già sconfinati nel mio campo di responsabilità più volte. Ho sentito parlare di guerre e invasioni, ma SPERO vi ricordiate che anche la MIA opinione ha QUALCHE peso in materia. Il mio braccio destro sta addestrando alcune truppe nelle Ande ma l'ho già convocato quaggiù. Parlerò in sua vece per questa volta. Come richiesto dal mio superiore, il ministro della Difesa Iracondo, ecco la nostra attuale situazione per quanto riguarda l'esercito (distribuisce un foglio):

    "FORZE DI TERRA

    1 Quartier Generale
    4 Divisioni di Fanteria (1918)
    1 Divisione Alpina
    2 Brigate d'Artiglieria
    1 Brigata Anti-aerea

    La nostra dottrina è "Dottrina della superiorità di fuoco" che focalizza la produzione su grandi quantità di fanteria, e solo dopo il 1942 contempla bonus e sconti sulle unità motorizzate e meccanizzate."


    Spero che capirete che con simili forze sia poco realistico parlare di politica espansionista. Come il nostro Capo di Stato ha giustamente detto e ribadito, PRIMA dobbiamo concentrarci sul potenziamento industriale. A tal proposito propongo una svolta di tipo centralizzato per la nostra economia. Ma questa è una posizione puramente basata sulle mie esperienze personali, e non pretendo che venga ascoltata come fosse un parere esperto.

    Le mie competenze stanno tutte nell'ambito militare, e a tal proposito vi dico che il nostro esercito fa SCHIFO. Attualmente non siamo in grado di affrontare una guerra seria. Chiedo quindi ufficialmente di dedicare parte della nostra produzione all'addestramento di ALMENO un altro paio di divisioni di Alpini oppure di una di Alpini e una di Fanteria.

    Fatto questo, mi sentirei pronto a invadere e conquistare l'Uruguay.

    Alza entrambe le mani, tacitando le esclamazioni sgomente dei colleghi.

    LO SO che dobbiamo mantenere un basso profilo, lo so meglio di voi, ma so anche che la nostra industria ci metterà una vita intera a potenziarsi adeguatamente, e noi non abbiamo tutto questo tempo. Occupare le industrie Urugiagie darebbe un bello slancio alla nostra economia, a fronte di un investimento che ritengo minimo e comunque necessario. Una volta raggiunto l'obiettivo, potremo tranquillamente "nascondere la testa sotto la sabbia", come ha suggerito il nostro efficiente Ministro degli Esteri, e potenziare serenamente le nostre industrie in vista di conquiste future.

    Quell'uomo stranamente vestito era colui che in pratica decideva se le sue truppe sarebbero state impiegate in guerra o no. Meglio tenerselo amico, mentre lo spingeva lentamente e delicatamente verso un ottica più orientata all'espansione. La cosa non gli dava certo fastidio: era una persona con la quale aveva parlato più volte, e lo trovava simpatico. Apprezzava chi non accetta le cose come sono e vuole adattarle ai suoi desideri.

    Ho comunque bisogno dell'aiuto dei Servizi Segreti per sapere con una certa precisione l'ammontare delle forze nemiche e l'eventuale presenza di linee fortificate in Uruguay. Quando saprò tutto questo, potrò dirvi se e quando la nostra offensiva potrà avere luogo. Fino a quel momento, mi limito a premere per convincervi della bontà della mia proposta.

    Riguardo alla ricerca tecnologica, sono disposto ad aspettare il completamento delle ricerche industriali, ma vi avverto che vorrei avere pronte le prime fanterie dotate di armamenti e addestramento più moderni entro la fine dell'anno. Senza significativi progressi in campo militare rimarremmo una piccola nazione con grandi ambizioni.

    Vi invito a considerare attentamente le mie argomentazioni.Per il resto, mi astengo dal pronunciarmi su argomenti non di mia competenza (fulmina con lo sguardo tutti quelli che avevano parlato di guerra senza consultarlo).
     
  17. zodd86

    zodd86

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    Suvvia Maresciallo Mikahil,non mi dica che allo stato attuale non è ingrado di piegare l'uruguay?!inoltre più industrie ci darà e prima lo farà prima potrà avere nuove truppe.
     
  18. Mikhail Mengsk

    Mikhail Mengsk

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    Sbatte il pugno sul tavolo con violenza facendo sobbalzare i presenti. Come si permette un burocrate di insegnargli il suo mestiere? Gli avrebbe ricacciato le sue insinuazioni in gola con tutti i denti, ma ovviamente non poteva. Dipendeva da lui per i vitali finanziamenti. Oltretutto gli era pure simpatico ed era sicuro fosse una persona affidabile nel suo campo, ma non sopportava che si mettesse bocca sulle sue decisioni in campo militare, eccezion fatta per i suoi collaboratori più stretti.

    Egregio Ministro Zodd, io non sono diventato Maresciallo d'Argentina mandando le mie truppe all'attacco senza un'attenta pianificazione ed un adeguato supporto!
    Non muoverò guerra finché non saprò anche di che colore porta le mutande l'amante del generale che comanda le truppe dell'Uruguay!

    Alla luce di tali e SICURE informazioni, ALLORA e SOLO ALLORA deciderò se e quando l'esercito sarà pronto a muoversi.
     
  19. Alias

    Alias

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    Signori...SIGNORI...calma

    Concordo con il Gran Marescialo Mengsk, occorre aspettare notizie dalle nostre spie, anche se non credo che l'Uruguay sia in grado di opporci un'accanita resitenza.

    Io son dell'idea di portare i nostri effettivi a pieno potenziale mentre spostiamo l'esercito sul confine.
    A questo punto attaccherei l'Uruguay con consecutiva annessione per aumentare le nostre riserve.

    A questo punto possiamo tranquillizzarci per un pò di tempo per calmare il panorama internazionale e rafforzare la nostra nazione.

    Mentre torna a sedersi pensa a quella gnocca di Montevideo
     
  20. Nilo

    Nilo

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    L'Uruguay vale 8PI, tenendo conto che, in quanto provincia non rivendicata, ne guadegneremo solo 1/5, significa un misero +1,6 di PI. Aggiungeteci il costo di mantenimento per contrastare i partigiani...
    Insomma, la conquista senza senno non paga.
     

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