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[Multiplayer AAR] Scusi, per Fascioda?

Discussione in 'Victoria 2' iniziata da Purfa, 25 Agosto 2013.

  1. Purfa

    Purfa

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    Doria, devo ammetterlo. E' veramente figo LOL :D
     
  2. Acciaio

    Acciaio

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    (Sempre detto io, mai fidarsi dei mangiarane!)

    Volevo dire, uniti prevarremo nella vittoria finale contro l'autocrazia prussiana reazionaria e imperialista!
     
  3. Dixie

    Dixie

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    Impero Ottomano

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    L'Impero, dopo aver deciso che il vecchio sovrano era un pazzo scriteriato, vive momenti turbolenti derivanti dalla politica farlocca dell'ex-sovrano (un certo Doria, non pervenuto). Viene messo al Potere un cugino, di lontanissimo grado (si dice che nemmeno siano parenti) un certo Soliman Abdul Alath Dixie. Egli, Sultano della Sublime Porta, inizia subito una grossa spedizione diplomatica verso le Nazioni più potenti del mondo. Viene deciso di smettere di cercare di trattenere quelle terre Europee che ormai portano pochi danari nelle casse Imperiali e portano solo grandi problemi in ambito di ordine pubblico, per questo infatti vengono cedute all'Austria sia la Bosnia che la Serbia, e viene seguita la formazione della Romania, che esce dalla sfera di influenza turca. Nelle mani dell'Impero rimangono i montenegrini (che, in accordo con l'alleata Grecia, saranno unificati a breve in una nazione) i Bulgari e parte dei Rumeni. L'Impero per ora non è disposto a cedere altre terre, anche se i confini non sono prettamente perfetti e molti cartografi storceranno il naso. Approfittando della Guerra tra Persia e Russia, il Sultano ammassa truppe al confine Persiano e, appena la guerra tra i due grandi stati asiatici ha la sua fine, il Sultano dichiara Guerra alla Persia, invadendo i territori dei Curdi e dei Beduini sotto il dominio dei Persiani. La guerra è rapida e si conclude con la netta vittoria dei soldati dell'Impero, ed ora possiamo urlare al mondo che anche l'Impero Ottomano ha il suo valore nella sua zona di influenza, non potrà di certo mettersi di pari passo alle Grandi Potenze, ma potrà rivaleggiare per un posto nelle Otto Grandi e non sarà da meno a Spagna, Olanda, Piemonte e Grecia.
    Sul piano economico e colturale, il Nuovo Sultano promuove la cultura in tutta la nazione, facendo in modo che la popolazione di sacerdoti acculturati aumenti e di seguito a loro anche la cultura della gente comune.

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    La cultura dilaga nel paese, non si arriva ai livelli di Francia o Gran Bretagna, ma si esce dall'ignoranza basilare che ha caratterizzato l'impero da troppo tempo. L'Imperatore imparte l'ordine di continuare con questa strategia per migliroare la Nazione, mentre si inizia a dare l'ordine di far diventare quelle terre inospitali e arretrate dei veri e propri Stati, di fatti si vede il miglioramente di La Mecca e della Siria da semplici protettorati a Stati all'interno dell'Impero, con un loro Governatore voluto dal Sultano.
    Intanto le truppe si muovono ancora, pronte a portare nuovo Prestigio alla Sublime Porta, quale sarà la loro nuova spedizione?

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  4. bacca

    bacca

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    對於那些誰還不知道,我們發現,有一個翻譯西方欺負你可以了解中國偉大的帝國的主權說什麼,你就可以找到拿破崙的思想,並在此網站上
    http://translate.google.it/

    @agent_45 我們還告知他的主權米利托的拉美裔人民的統治者,這是我們的意圖竊取摩洛哥先進的技術,因此,我們將盡快在非洲小國,那麼它將會是我們的關懷給你回你的領土...
     
  5. TheDOC

    TheDOC

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    Si intima ai cinesi di lasciare l'Uruguay, prima del ricorso a maniere forti da parte degli stati uniti.

    (Aka: Accetta la pace al day one della dichiarazione che ti farò o la Cina esplode.)
     
  6. Vestinus

    Vestinus

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    visto il trend...inauguro le Preußenball!

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    to be continued...
     
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  7. Vestinus

    Vestinus

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    Episodio 2

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  8. Acciaio

    Acciaio

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    Fantastico! :)
     
  9. Purfa

    Purfa

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    Vest.. incredibile <3
     
  10. Felipe

    Felipe

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    Concordo, davvero eccezionale ;)
     
  11. Purfa

    Purfa

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    IMPERO D'AUSTRIA
    1845 - 1850

    LA SECONDA CRISI D'ITALIA[​IMG]

    Poco tempo dopo la totale affermazione asburgica in Italia, conseguita con l'entrata del Granducato di Napoli sotto l'orbita di casa d'Austria, la mina italiana stava di nuovo per esplodere a livello internazionale. I re di Francia e Spagna stavano di nuovo giocando col fuoco, minacciando l'Austria di un attacco indiscriminato; a conferma della verità dei sospetti austriaci, le spie confermarono che questi stavano ammassando truppe in Piemonte. Il ministro degli esteri, il principe di Metternich, non perse però tempo: ai primi segni d'un effettivo passaggio dai mezzi politici a quelli militari, andò di volata a Berlino e Varsavia, contattando gli alleati e richiedendone prese di posizione pubbliche.

    Il Re di Prussia non esitò a promettere all'Austria il proprio aiuto, ma, sia chiaro, non era un gesto d'amicizia disinteressato: il König richiese infatti all'Imperatore l'annessione alla Prussia dell'Alsazia e di parte della Lorena, terre francesi da circa cent'anni, ma di larga maggioranza tedesca, nonchè la rinuncia alla propria autorità di Presidenza della Confederazione Tedesca. Il principe non si fece problemi ad accettare queste condizioni, ma fu il discorso presso il consolato austriaco di Varsavia che più causò sgomento nel ministro: i russi infatti non desideravano l'entrata in guerra della Prussia, per tema che i britannici, come affermato dal loro primo ministro, sarebbero intervenuti nel caso la Prussia avesse combattuto. Questo mise in allarme il diplomatico austriaco, il quale si trattenne per una settimana a Varsavia, chiedendo l'aiuto dell'alleato.

    Si rese necessario un ulteriore lavoro di diplomazia. Metternich dettò al telegrafo un messaggio per l'ambasciatore austriaco presso Londra: questi avrebbe dovuto, in segreto, trattare coi diplomatici della regina Vittoria per la neutralità inglese. La fortuna volle che i bevitori di thè si trovarono ben disposti a rimanere neutrali qualora la Prussia fosse rimasta fuori dal conflitto. Leggendo il dettato telegrafico a Varsavia, il principe Metternich divenne euforico e corse a contattare i russi: l'accordo era stato stretto. Ciò non avrebbe fatto piacere al Re di Prussia, ma non c'era altra via di evitare la guerra mondiale se non quella. Alcuni giorni dopo, lo Zar Nicola affermò pubblicamente che le truppe russe sarebbero state al fianco di quelle austriache nella pianura padana se la Francia avesse attaccato, e che un suo contingente era già in marcia per Vienna e Milano. Potrete immaginare la rabbia che questo causò nel Re di Francia, il quale sarebbe comunque stato esiliato di li a poco, nel 1847, da una rivolta democratica. Un Bonaparte tornò a capo della Francia, anche se stavolta solamente da presidente. Ma le intenzioni francesi circa l'Italia non cambiarono, e la situazione diplomatica tra i due paesi rimase comunque tesa...

    UN NUOVO IMPERATORE E LA CRISI DI GALIZIA

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    Poco dopo il termine della crisi italiana, il principe Metternich rientrò a Vienna giusto in tempo per essere testimone dell'improvvisa morte dell'Imperatore Ferdinando. I medici identificarono come causa del decesso un infarto notturno, contro il quale nulla poteva essere fatto. Al suo rientro nella residenza di Schönbrunn, Metternich si ritrovò in mano un'intreccio dinastico degno di un'altra era: l'arciduchessa Sofia infatti era riuscita ad organizzare l'abdicazione di suo cognato e la rinuncia alla successione del marito, facendo in modo che il trono passasse al figlio sedicenne Francesco Giuseppe. Degno d'una trama bizantina. Il giovane Asburgo era quanto di meglio potesse presentare l'aristocrazia imperiale, di spiccate idee liberali, ma ferreo nel mantenimento della monarchia. La sua incoronazione ufficiale avvenne il primo di settembre, così come la nomina a primo ministro del suo intimo amico e coetaneo Francesco von Purf. Questi era un liberale convinto, asservito alla causa dell'industria e del pluralismo culturale, anche se considerato da molti ancora poco più che un bambino. Tuttavia egli già sognava in grande: il suo obiettivo era infatti il raggiungimento della parità tra tutti i cittadini delle varie nazioni asburgiche, in special modo dei riottosi magiari e degli slavi cattolici.

    Uno dei primi gravi problemi che i due Franceschi si trovarono ad affrontare fu la questione galiziana: molti nobili polacchi infatti erano stati trucidati dai loro contadini, istigati dalle flange nazionaliste di base nella Città libera di Cracovia. Von Purf non si fece sfuggire l'opportunità per porre fine all'esistenza di quella città stato, ma fu allora che arrivò un inviato russo a Vienna. In nome dello Zar, questi richiese ufficialmente la cessione della Galizia e della Lodomeria, esclusa la città di Cracovia, alla corona di Polonia, ufficialmente detenuta da Nicola I. Ciò causò sgomento nell'Imperatore, in quanto i russi erano fidi alleati dell'Austria, e chiese dunque un colloquio diretto con o Zar. Ma poco prima che inviasse la sua comunicazione telegrafica, giunse un'inattesa notizia da Costantinopoli: il nuovo Sultano aveva deciso di abbandonare gran parte dei suoi territori europei, divenuti ingovernabili in seguito alla sconfitta con la Grecia. L'ambasciata ottomana offriva all'Austria la Bosnia, l'Erzegovina e la Serbia meridionale e la rinuncia alla sovranità sui principati rumeni in cambio d'un patto d'alleanza e dell'aiuto contro possibili rivolte dei bulgari. I Franceschi intesero che forse c'era un modo per salvare il salvabile. Non si poteva rinunciare all'alleanza russa, per nessun motivo: come sarebbe stato possibile altrimenti tenere il Lombardo Veneto contro i francesi?

    I due sovrani s'incontrarono con le rispettive delegazioni a Lemberg, Lvov in russo, Leopoli per gli italiani, per risolvere sulla nascita questa crisi. Lo Zar non fece resistenze alla proposta austriaca e lo scambio fu fatto. Purtroppo però gli slavi del sud si rivelarono molto più irrequieti dei loro cugini del nord, causando non poche grane all' amministrazione imperiale nelle nuove provincie: in special modo i bosniaci musulmani si rivelarono incontenibili, avendo perso il dominio semifeudale lasciato da secoli di governo ottomano. Ma l'autorità asburgica, laddove non bastarono le buone parole e i burocrati, s'impose con la forza delle nuove guarnigioni.

    L'IMPERO COSTITUZIONALE

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    L'espansione a sud dell'Impero rese ancora più pressanti le richieste da parte dei liberali di uno stato democratico con un governo eletto dal popolo. Non poteva ripetersi infatti la vergogna galiziana, dicevano, dove milioni di uomini venivano semplicemente scambiati trai sovrani e gli stati senza che venissero anche solo ascoltate le loro voci. Non poteva ripetersi l'imposizione della legge marziale come nelle nuove provincie del sud, dove bande di predoni musulmani imperversavano tra le montagne, senza che venisse ascoltata la popolazione locale. Per fortuna loro, il nuovo duo dirigente d'Austria era pienamente aperto ad accogliere queste posizioni, così che venne organizzata, sul finire del 1846, una costituente eletta da tutti i cittadini della monarchia asburgica. L'assemblea avrebbe riformato le fondamenta dello stato, ferma stante l'autorità suprema dell'Imperatore, sulla base di un modello democratico e pluralistico, nel quale tutte le culture dell'Impero avrebbero potuto trovare il loro riferimento. Non tutta la popolazione era d'accordo: se nelle grandi città e nelle provincie slave ed ungheresi queste riforme venivano plaudite da gran parte della popolazione alfabetizzata, lo stesso non poteva dirsi per le varie flangie più nazionalistiche delle culture asburgiche e per i conservatori più accaniti, specialmente l'aristocrazia terriera. Per loro sfortuna, e per la sfortuna dei nazionalisti come Kossuth, l'imperatore si dimostrò tanto lungimirante quanto fermo nella sua scelta liberale e protesse con la sua autorità la Costituente, nonostante la sua giovanissima età.

    Il 12 gennaio 1848 venne promulgata ufficialmente la nuova Costituzione dell'Impero Austriaco, la quale estendeva il voto all'intera popolazione alfabetizzata e limitava l'autorità della chiesa cattolica nell'Impero. Ciò non andò ovviamente bene al papa, il quale minacciò Francesco Giuseppe e Von Purf di scomunica, ma le sue azioni rimasero confinate alle parole di fuoco. Così, mentre nel resto d'Europa le vecchie monarchie autoritarie venivano messe a ferro e fuoco dalle fiamme della Rivoluzione Liberale, trionfante in Francia, sconfitta in Prussia e negli stati italiani sotto gli Asburgo, in fermento nella Polonia russa, dove si sfiorò la guerra civile, l'Austria visse un'epoca di splendore politico. Grandissima rilevanza e fama ottennero gli Asburgo presso i liberali di tutto il mondo civilizzato per la loro visione e l'amore dimostrato per il popolo. Peccato che non tutti i potenti del mondo fossero d'accordo...

    LA PRIMA GUERRA FRANCO-PRUSSIANA

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    Stavano nuovamente fermentando le fiamme della guerra in Europa, sempre attizzate dai nazionalistissimi francesi e dallo scaltro Re savoiardo. Mentre gli inglesi se ne stavano come al solito per i fatti loro, nemici di ogni nuova sovversione dell'ordine costituito in Europa, la Prussia aveva raccolto il consenso presso tutti gli stati protestanti tedeschi e presso gli Asburgo per la formazione di una confederazione unitaria nel Nord della Germania. Lo Zar, seppur avverso a questo nuovo potere accentrato, aveva ceduto alle parole di Von Purf e deciso di lasciar correre. Due sole grandi potenze si opposero con forza a questo disegno: la Francia, nemica di ogni possibile potere nascente ai suoi confini orientali, e l'Olanda, guidata da un nuovo governante da molti ritenuto insicuro e poco saggio nelle sue scelte. Sono ancora molti gli storici che si interrogano infatti sulla sua decisione di combattere la Prussia assieme alla Francia, in quanto niente aveva da guadagnare il riformato Regno dei Paesi Bassi da questa scelta. I misteri della storia.

    Fatto sta che la nuova Francia "democratica" e il suo presidente Luigi Napoleone Bonaparte, nipote di Napoleone il Grande, decisero d'attaccare la Prussia per evitare la formazione di uno stato unito nord tedesco; in molti però ritengono che l'obiettivo segreto del Bonaparte fosse in realtà quello di trascinare nella guerra l'Impero Austriaco, per ottenere la tanto agognata unità (o schiavizzazione) italiana sotto l'autorità francese. Ma i Franceschi fiutarono "il trappolone", e decisero di non soccorrere l'alleato prussiano. Era infatti ancora possibile un'unità germanica alternativa a quella militarista e protestante, ed ogni possibilità doveva rimanere aperta per il futuro: all'Austria spetta regnare sull'intero mondo detta il motto degli Asburgo, e nessuno all'Hofburg faceva anche solamente finta di dimenticarselo...
     
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  12. Vestinus

    Vestinus

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    terzo ed ultimo episodio della settimana

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  13. Acciaio

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    Regno Unito dei Paesi Bassi

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    Dopo secoli di sudditanza al Regno di Spagna, le illustri e nobili famiglie olandesi optarono per una proposta rivoluzionaria, una lotta senza frontiera all'invasore per portare sul trono di quelle terre sottratte al dominio del mare e date al glorioso popolo olandese, un sovrano legittimo.
    L'unità viene raggiunta e riconosciuta dalle Potenze Europee in seguito al Congresso di Vienna. Tutt'altro che facile fu la vita del neo-nato paese, i turbolenti fiamminghi, componente della nazione molto turbolenta e dinamica, annessa ai possedimenti dei Nassau nel 1830, spingevano continuamente verso rivendicazioni separatiste negando quindi l'accentramento economico e politico del quale il re aveva bisogno per guidare il carro olandese con efficacia.

    Nonostante la giovane età del sovrano, e l'inesperienza, la "questione belga" fu risolta brillantemente: l'annessione avvenne, seppur per via militare, con il minor spargimento di sangue, mentre nel Sudest Asiatico, le milizie del Regno Unito Olandese ottenevano le prime colonie per la gloria dell'Olanda intera.
    I progressi furono da subito strabilianti, sembrava che il paese, memore della rivoluzione industriale inglese, dovesse bruciare le tappe intermedie, partendo da paese agricolo e diventando in breve un paese fortemente industrializzato. La popolazione, d'altro canto, mediamente alfabetizzata e acculturata, comprendeva bene le istanze del re e adempiva volentieri ai suoi progetti radicali di sviluppo. Oltre alle fabbriche di beni di consumo, che iniziarono una produzione con ritmi serrati e incessanti, l'industria bellica lavorò a pieno regime, per armare i battaglioni di indigeni che avevano giurato di servire l'Olanda a Java e nel Borneo e per dare alla corona una flotta in grado, se non di competere con le altre potenze europee, almeno di controllare le coste della propria nazione.

    La prima importante svolta la si ebbe nel quinquennio 1845-1850, con la crisi italiana; l'Olanda dichiarò ancora una volta la sua neutralità e, pertanto, non prese parte al conflitto, ma per la prima volta, le altre potenze europee la considerarono una loro pari, all'altezza di Spagna e Piemonte, e quindi iniziarono a temerla.
    Ma, come spesso accade, questioni private si intersecano con questioni politiche e internazionali.
    Infatti, dopo la morte del legittimo re, che aveva dal nulla creato una potenza industriale di portata mondiale (ma d'altronde spesso accade che i profeti non possano godere della terra promessa), e con l'insediamento del suo successore, un giovane scellerato, di cagionevole salute e buono a nulla, la nazione si trovò in grave pericolo.

    Dimenticando completamente di onorare le alleanze del padre, egli infatti aveva firmato un patto di amicizia con la vicina Prussia, candidata, a detta di suo padre, a diventare la Regina delle nazioni di lingua tedesca, si fece attrarre dalle promesse di una gloria istantanea e, abbagliato dalla superbia, firmò l'adesione alla guerra di coalizione votata da Francia, Spagna e Piemonte nei confronti dello storico alleato.
    Guerra devastante, sul lato materiale, le milizie del re non erano pronte, nè in numero nè in mezzi, sul lato psicologico, il popolo tutto, non comprendendo il trasformismo spudorato del re, rigettava una guerra vista come una pugnalata alle spalle di un fedele amico e alleato.
     
    Ultima modifica: 18 Ottobre 2013
  14. Vestinus

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    SESSIONE IV

    1850-1855

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    Partecipanti:
    - Vestinus (PRUSSIA/NGF)
    - Purfa (AUSTRIA)
    - Matt(FRANCIA) ---> sostituto di Cops
    - Cantastorie (REGNO UNITO)
    - Acciaio (OLANDA)
    - Cerbero (SAVOIA)
    - Doc (USA)
    - Agent (Spagna Carlista)
    - Dixie (Ottomani)
    - Satana (Grecia)
    - Bacca (Cina)
    - Knuckles (GIAPPONE) (ASSENTE) ????
    - Doria (Svezia)

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    [​IMG]
     
    Ultima modifica: 21 Ottobre 2013
  15. Cantastorie

    Cantastorie

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    L'UK con la literacy della Francia?????? O_O
     
  16. Purfa

    Purfa

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    Mai vista una Francia tanto portata male: sono riuscita a superarla industrialmente io con l'Austria (e di questo passo la passerò anche militarmente a terra).
     
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  17. agent_45

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    Bello, 2 resoconti e in nessuno di tutti e 2 è stata messa la Spagna.
     
  18. Acciaio

    Acciaio

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    Parlo da Grande Potenza con mezzi troppo limitati per occupare la scena internazionale, e davvero non capisco come mai tocchi questa sorte alla Spagna in questo multi.
     
  19. TheDOC

    TheDOC

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    Porto Rico e Cuba è scontato che diventino USA, solo ho accelerato un po' i tempi :rolleyes:
     
  20. Acciaio

    Acciaio

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    Eh inaccettabile però che la questione del Marocco sia passata sostanzialmente sottobanco.
     

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