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Morrowind - Diario di un Imperiale

Discussione in 'Altri Videogiochi' iniziata da MaxHeadroom, 24 Giugno 2011.

  1. SVEN HASSEL

    SVEN HASSEL

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    Sono daccordo con Kael

    P.S. si Max , intendevo , come missione principale, andare a Ebonheart :)
     
  2. MaxHeadroom

    MaxHeadroom

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    AH! E chi ce le ha dietro? Comunque, mo' il bello è trovare sti Campi di vattelapesca
     
  3. MaxHeadroom

    MaxHeadroom

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    Giorno 4 - Prime luci dell'alba - Costa Amara

    "Mosso a pietà dalle richieste della dunmer, mi offrì di aiutarla nel suo pellegrinaggio anche sè, in tutta verità, ignorassi completamente l'ubicazione dei Campi di Kummu. Nevrala mi rivelò che il luogo santo si trova lungo la costa, nei pressi di una fattoria che i viandanti utilizzano come luogo di ristoro (o qualcosa del genere, la sua favella comune era piuttosto confusa e arricchita di termini elfici).
    Avanzammo ancora per qualche miglio, superando l'ingresso di un'antico sotterraneo scavato nella roccia viva di una montagna. "Questa è un'antica tomba, mio signore - disse Nevrara tremando vistosamente dinanzi al tumulo ancestrale - noi dunmer evitiamo questi luoghi come la peste. Sono infestati dagli spettri degli antichi re e stregoni di Morrowind".
    Scalammo un'altura rocciosa e, giunti in cima, lasciammo che il nostro sguardo vagasse lungo la vallata sottostante. Il panorama che si palesò dinanzi a noi fu tale da mozzarci il fiato: dense foreste di alberi-fungo e piante tropicali ricoprivano interamente il pianoro, lasciando a stento intravedere il sentiero serpeggiante attraverso di esse. Individuammo una conca riparata, sormontata da una di quelle enormi escrescenze fungoidali e, poichè il sole era quasi sceso oltre l'orizzonte, la utilizzamo come campo ove trascorrere la notte. Approntai l'accampamento in poco tempo, accesi il fuoco e feci accomodare Nevrala, offrendogli del pane e dell'acqua, che la donna accompagnò con le sue provviste da viaggio. Trascorremmo un'ora parlando di svariati argomenti. Scoprì che la dunmer era una donna profondamente devota al culto dei Santi e del Tempio e che proprio tale fervente religiosità l'aveva spinta ad affrontare un simile viaggio. Nevrara era partita da un villaggio non molto distante insieme a un gruppo di pellegrini ma, durante il tragitto, era rimasta indietro e aveva perso di vista i suoi compari.
    Dopo aver terminato di narrarmi le sue disavventure, restò in silenzio. Si sentiva chiaramente a disagio al fianco di uno straniero e, soprattutto, di un Imperiale. Decisi di non angustiarla con ulteriori domande e le diedi la buonanotte. Mi infilai nel mio giaciglio, la corazza sempre addosso nel caso di malaugurati attacchi notturni, e repentinamente scivolai in un sonno tormentato da sogni foschi e inquietanti, nei quali una voce indistinta mormorò alle mie orecchie parole prive di senso sul conto del Nerevarine e del fato di Morrowind.
    Al primo chiarore dell'alba mi destai di soprassalto. Ancor stordito dal sonno, vidi che Nevrala aveva acceso il fuoco e preparato una frugale colazione a base di erbe selvatiche. Consumammo il magro pasto in silenzio e riprendemmo la marcia.
    Puntai in direzione della costa, salimmo oltre un altro declivio e ci preparammo a discenderlo quando, d'improvviso, ecco che un uomo piovve dal cielo con la velocità di una meteora, emettendo un urlo raggelante e schiantandosi mortalmente proprio nel mezzo della strada.
    "Per le lacrime di Mara!" imprecai. Corremmo in direzione dello sventurato ma, giunti che fummo ai suoi piedi, appurai che vi era ben poco da fare per salvare il poveretto. Il corpo dell'uomo - uno stregone, a giudicare dalle sue vesti bizzarre - giaceva in una posa contorta, immerso nel suo stesso sangue. Si era fracassato la spina dorsale in più punti e, probabilmente, si era rotto anche l'osso del collo. Una fine istantanea e indolore, almeno in questo era stato fortunato. Perquisì il corpo per trovare degli indizi sulla sua identità e rinvenni il suo diario, alcuni rotoli di pergamena recanti delle formule magiche e una spada di ferro intarsiata di rune stregate. Lessi il diario e scoprì che il mago si chiamava Tahriel. Egli era pervenuto, dopo numerosi tentativi, alla creazione di un potente sortilegio in grado di fargli compiere dei possenti balzi capaci di spostarlo per miglia e miglia istantaneamente. Purtroppo, qualcosa doveva essere andato storto, poichè il suo primo esperimento pratico si era rivelato completamente fallimentare. Infilai il diario nello zaino di Tahriel ma tenni per me la spada e le pergamente. Mi guardai bene dall'utilizzarle, vista la fine del loro proprietario, ma ritenni che, forse, una volta raggiunta Ebonheart, avrei trovato qualche ricco collezionista desideroso di acquistarle, se non altro per ampliare la sua collezione di oggetti rari. Sotterrammo i resti di Tahriel per evitare che divenisse preda delle bestie feroci, e riprendemmo il nostro viaggio".


    Non potete immaginare il salto che ho fatto dalla sedia sentendo l'urlo di morte del mago. Impressionante. Qualche idea su dove posso trovare questi Campi di Kummu?
    Nel frattempo, posto lo screen dell'accampamento:
    http://imageshack.us/photo/my-images/146/screenshot8ks.png/
     
  4. Kael

    Kael

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    a nord di pelagiad ce un grosso lago, i campi di kummu e la parte più a nord del lago.
     

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  5. MaxHeadroom

    MaxHeadroom

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    Grazie Kael. Per fortuna che la dunmer diceva "lungo la costa". Adesso li trovavo, stanno da tutt'altra parte.
     
  6. Kael

    Kael

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    Di niente :approved: certe indicazioni delle quest tendono a farti perdere :cautious:
    Come hai equipaggiato il pg? la spada ti può essere utile?
     
  7. MaxHeadroom

    MaxHeadroom

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    Giorno 4 - Costa Amara

    "Dopo aver superato numerose miglia di terreno aspro e accidentato, costellato da foreste in cui il calore ribolle come all'interno di una pentola in ebollizione, siamo arrivati nei pressi di un grande lago le cui acque torpide riverberavano i raggi del sole in un caleidoscopio di riflessi diamantini. Abbiamo costeggiato il lato settentrionale e, sulla costa, un enorme granchio del fango, sbucato improvvisamente dall'acqua, ci ha attaccati. Ho intimato a Nevrara di stare indietro ma l'elfa, non prestando ascolto alle mie parole, ha estratto un acuminato pugnale e si è gettata contro l'animale.
    Maledicendo la testardaggine degli elfi scuri, ho sguainato la mia spada e sono corso a dare man forte alla mia compagna di viaggio. Nevrara sembrava essere avvezza ad avere a che fare con simili bestie, in quanto colpì il granchio proprio in quei punti in cui la sua corazza spessa e resistente non riusciva a coprire i tessuti sottostanti. Io, dal canto mio, infransi la lama contro il robusto scudo naturale della creatura, riuscendo unicamente a smussarne il filo già, in parte, malconcio.
    Infine, dopo poco, avemmo la meglio sull'essere, il quale si accasciò sulla sabbia emettendo un guaito di agonia. Nevrara si chinò e con la stessa esperienza dimostrata nel combattimento, infilò il coltello nell'incavo del carapace del granchio e lo aprì. Quand'ebbe terminato di far ciò, infilò la sua mano all'interno del corpo della bestia e, scrupolosamente, asportò tutta la polpa, dicendomi: "Cibo buono, commestibile. Tieni, lo cucineremo per cena". Mi gettò in mano la sostanza molliccia e maleodorante senza aggiungere altro. Notai che il maggior quantitativo di polpa era contenuto all'interno del grosso dorso e delle voluminose chele.
    Avvolsi la polpa di granchio in un panno, la consegnai a Nevrara e proseguimmo il viaggio.
    Non attirammo l'attenzione di altre creature ostili, in quanto i singolari scrib che incontrammo strada facendo si limitarono a fissarci inespressivamente, continuando a svolgere le loro "mansioni".
    A non molta distanza dal lago, incappammo altresì in una seconda tomba e, anche questa volta, Nevrara fece gli opportuni scongiuri e mi diffidò dal varcarne l'ingresso. A quel punto compresi che non ero più io a essere la guida, in quel momento, bensì Nevrara.
    Ma fu quando avvistammo un bosmer in abiti confortevoli, piuttosto affaticato, intento a riposarsi all'ombra di un albero, che compresi che i guai non erano terminati.
    "Salute a voi, compagni viaggiatori - disse l'elfo silvano alzandosi ed effondendosi in un riverente inchino - io sono Thoronor, erudito, botanico e naturalista. Io e il mio amico Edras Odlin eravamo in viaggio alla volta di Vivec, nel lontano meridione, con l'intento di portare a compimento alcune nostre ricerche nell'ambito della flora e della fauna di Vvanderfell, quando il mio compagno ha udito il richiamo di uno strano animale. Attratto dal verso in questione, e ignorando le mie raccomandazioni di non abbandonare il sentiero, si è inoltrato nel folto del bosco. Sono ore, ormai, che non lo vedo tornare e ho iniziato a temere il peggio. Vi sarei immensamente grato se potreste ritrovarlo, sperando che sia ancora tutto intero. Lo avrei fatto io stesso, messere, ma, come vedete, non sono certo un uomo d'arme e finirei per essere sbranato da qualche animale predatore"

    Orbene, signori, che si fa ora? Peggio di così non poteva andare, direi
     
  8. MaxHeadroom

    MaxHeadroom

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    La spada fa danni migliorati da elettricità. In onore del gdr, prima di utilizzarla vorrei farla "visionare" a qualche esperto, una volta raggiunta Ebonheart oppure, se decidiamo di aiutare il bosmer, lascio la spada normale a Nevrare, dicendole di aspettarmi e di usarla se dovesse avere problemi con gli animali, cogliendo così l'occasione di provare quella magica direttamente sul campo. Ad ogni modo, avendo Spade Lunghe tra le primarie, direi che non è malaccio come artefatto.

    Lo so lo so, sono l'antitesi del powerplayer :)
     
  9. Kael

    Kael

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    secondo me lo stai giocando con lo spirito giusto. per la spada direi di non usarla fino a quando non la fai visionare.
     
  10. MaxHeadroom

    MaxHeadroom

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    Ma io, per "visionare" intendevo fare il tutto narrativamente eh...XD. Comunque, che faccio col bosmer, lo aiuto o no? A sto punto, visto che mi sto ruolando il buon samaritano, a quanto pare...
     
  11. Kael

    Kael

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    era semplice curiosità :shy:. a questo punto aiuta pure lui :D
     
  12. SVEN HASSEL

    SVEN HASSEL

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    potresti anche aiutarlo....se non ti fa perdere troppo tempo .

    P.S. una domanda (anzi 3 :D) . ma tu come lo vedi il tuo giocatore? buon samaritano? o vorresti qualcuno più "libero" ?
     
  13. MaxHeadroom

    MaxHeadroom

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    Beh no dai...buon samaritano. Morrowind ha bisogno del suo ultimo boy scout. Al più presto vado avanti con la narrazione.
     
  14. MaxHeadroom

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    Giorno 4 - Campi di Kummu

    "Aiutare Thoronor si è rivelato relativamente semplice. Il suo compagno di viaggio, il dunmer Edras Odril, si era allontanato dal sentiero soltanto di poche miglia, attirato dal richiamo di un kagouti in accoppiamento. Poco dopo aver rassicurato il bosmer, una di tali, enormi bestie si è gettata su di noi, sbucando improvvisamente dal folto della boscaglia in tutta la sua ira animalesca. I Kagouti sono enormi creature rettiloidi, prive degli arti inferiori, munite di lunghe zanne, una spessa epidermide scagliosa e una placca ossea frontale.
    L'animale ha emesso un terribile stridio di guerra prima di attaccarci. Mentre Thoronor corse via urlando dal terrore, io e Nevrara affrontammo l'orrida fiera. Per la prima volta da quando ho messo piede sul suolo di Vvanderfell, sono dovuto ricorrere ai poteri curativi appresi nel corso del mio periodo di seminariato giovanile, a Chorrol. Soltanto grazie alla benevolenza di Mara, all'abilità nel maneggiare le lame e al supporto di Nevrara (invero scaltra nell'uso di quel suo coltello), siamo riusciti ad avere la meglio contro il bruto.
    A pochi passi di distanza da dove avevamo affrontato il mostro, ho rinvenuto il diario di viaggio di Edras, recante numerose annotazioni sul conto delle abitudini e dei rituali di accoppiamento dei Kagouti. Dopo aver ucciso una seconda di simili belve, sono incappato nel dunmer stesso, ben nascosto dietro il tronco caduto di un albero.
    "Oh, che Almsivi vi benedica. E' la provvidenza a mandarvi", sospirò l'elfo scuro, scivolando fuori lestamente dal suo nascondiglio e riassestandosi gli abiti spiegazzati.
    "In verità, ser, è il vostro amico Thoronor ad avermi chiesto di trovarvi. Siete stato fortunato a non divenire cibo per i kagouti".
    "Diamine, signore, voi dite il vero. Per poco non finivo nella pancia di uno di quegli animali. Come Thoronor deve avervi spiegato, sono un naturalista, ed è mio interesse studiare da vicino la fauna di Morrowind. Anche se, delle volte, dovrei tenere delle distanze maggiori dal mio oggetto di studio".
    "Ben detto, amico mio. Ora venite, la strada è libera".
    Tornati al bivio, ho ricevuto i più sontuosi ed elogiativi ringraziamenti mai uditi sinora, unitamente a un amuleto incantato il quale, a detta dell'elfo, è in grado di attutire l'impatto al suolo in caso di cadute da grandi altezze. I due viaggiatori si sono, poi, rimessi in cammino con l'animo rinfrancato.
    Io e Nevrara li imitammo e, abbandonando il sentiero in favore della costa del lago, giungemmo in vista dell'umile appezzamento di terreno di un agricoltore, un tale Olaf dell'Est. Il contadino, udendo i nostri passi, è uscito dalla sua capanna armato di forcone e lo ha abbassato soltanto dopo essersi accertato che le nostre intenzioni fossero amichevoli. "I Campi di Kummu devono essere vicini", ha affermato Nevrara con un mormorio e Olaf ha confermato quanto sussurrato dall'elfa.
    Soltanto a notte inoltrata abbiamo trovato l'antico santuario, ergentesi sul ciglio della strada. Delle iscrizioni indecifrabili ne ornavano la superficie. "E' un inno a Vivec - disse Nevrara con voce colma di rispetto e devozione - il dio vivente, negli antichi giorni, ha aiutato un misero contadino a trasportare un carico di concime, dopo che il suo carro si era irreparabilmente infranto. Una profonda manifestazione di umiltà, imperiale. I vostri dei sono mai giunti a tanto?".
    Ho preferito non rispondere alla domanda di Nevrara. E' ovvio che i Nove Divini sorreggono l'intero scibile dell'esistente avvalendosi unicamente di una piccolissima parte della loro divina volontà, Vivec e gli altri dei del Tribunale compresi. Se non esistessero Akatosh e gli altri Divini, nulla in tutta Tamriel, ivi compresi i "grandi signori" di Almsivi potrebbero vivere.
    Ad ogni modo, l'elfa mi ha quasi costretto ad accettare i 150 drachi. A mia volta, io l'ho obbligata a prendere il mio pugnale, un'arma di certo migliore del suo coltello. Grazie a essa, il ritorno a casa sarebbe stato più sicuro. "Gli altri pellegrini si sono accampati a un villaggio a poche miglia dal santuario. Conto di raggiungerli. Addio, imperiale. Che Almalexia vegli sul tuo avvenire", disse Nevrara prima di allontanarsi.

    http://imageshack.us/photo/my-images/839/screenshot9zp.png/
    Uno dei due kagouti accoppato
     
  15. Kael

    Kael

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    Ottimo due quest finite bene in un colpo solo :applauso:
    ora, vai a far controllare la spada e l'amuleto, oppure hai in mente altro?
     
  16. MaxHeadroom

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    Ora vorrei andare a Ebonheart passando per Seyda Neen e cogliendo così l'occasione per liberarla dei briganti di Addamasartus.
     
  17. Kael

    Kael

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    :approved: ottima idea, se passi per Balmora vai a trovare Rithleen (e un allenatore balde) e parla un po di tutto con lei :contratto:. Non ti dimenticare del esattore scomparso a Seyda Neen :cautious:
     
  18. MaxHeadroom

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    Ok, detto fatto. Ma l'esattore dove lo trovo, di preciso? Comunque sappiate tutti che aggiornare questo thread richiede un gran sacrificio: non posso giocare per più di 20-30 minuti a sessione, altrimenti dovrei scrivere, ogni volta, un romanzo
     
  19. Kael

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    Sta vicinissimo alla città, ti do la posizione sulla mappa ;)
    esattore.png
     
  20. MaxHeadroom

    MaxHeadroom

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    Intermezzo - Giorno 6

    "Dopo aver lasciato Nevrara al suo destino, ho scelto un rialzo sufficientemente lontano dalla fitta selva tropicale e mi sono accampato per la notte. Ho cucinato la polpa di granchio che avevo racimolato il giorno prima uccidendo il granchio del fango, seguendo i consigli datimi dall'elfa scura. Tuttavia, non si è trattato affatto di un pasto gradevole e succulento.
    Il sorgere del sole mi ha destato. Ho disfatto l'accampamento e mi sono messo in cammino alla volta di Ebonheart, imboccando il sentiero che mi avrebbe condotto a Seyda Neen.
    Ma, ecco che, lungo la strada, ho avuto un nuovo incontro. Una donna di nobili origini, a giudicare dai suoi abiti e dai suoi modi affettati, di nome Maurrie Aurmine. Chiesi alla ragazza per quale motivo si fosse avventurata nel folto della foresta, priva di armi e di protezione. Ella mi rispose di essere stata spinta a tanto dalla volontà di ritrovare un bandito che l'aveva depredata dei suoi gioielli, un dunmer chiamato Nelos Onmar. Le suggerì di dimenticare i monili perduti e far ritorno al luogo da cui era venuta, ma Maurrie mi rivelò che non le interessavano affatto i gioielli, bensì colui che li aveva rubati.
    Per non so quale strana alchimia interiore, la ragazza si era, infatti, profondamente invaghita del ladro gentiluomo e aveva fatto di tutto per ritrovarlo, decisa a dichiarargli il suo amore.
    "Voi sareste disposto ad aiutarmi, gentile messere? Non ho del danaro con me, tuttavia venendo in mio soccorso, farete sì che due anime tra di loro affini possano ricongiungersi...".

    Allora. Io saprei come risponderle, ma volevo vedere cosa ne pensavate voi. Kael, ho come l'impressione che sei un fine conoscitore di Morrowind.
     

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