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Libro:Le benevole

Discussione in 'Età Contemporanea' iniziata da StarUGO, 27 Giugno 2018.

  1. StarUGO

    StarUGO

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    Sto leggendo "Le benevole" di J.Littel,cartaceo che mi hanno prestato.
    Narra di un ufficiale delle SS e della sua vita.
    Sono circa a meta' e questo libro e' per me un mistero.
    Le parti che trattano degli incubi e delle seghe mentali del personaggio in pratica le salto,troppo allucinate,a volte oscene.
    Ma la trattazione che riguarda la parte militare la trovo incredibile,piu' realistica del reale,manco fosse un'autobiografia di una SS scritta appena dopo gli eventi.
    L'autore e' del '67 quindi non ha esperienza diretta,il personaggio e' inventato,quindi non si basa su storia vera,eppure le citazioni relative ai fatti,ai luoghi all'organizzazione delle SS e nazista in particolare, risultano di una veridicita' pazzesca,almeno ai miei occhi ignoranti.
    Qualcuno esperto in materia,lo ha letto?Sarei particolarmente curioso di sapere il suo parere.

     
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  2. GyJeX

    GyJeX

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    A occhio l'autore sembra una persona molto documentata
     
  3. Amadeus

    Amadeus

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    Saltare le parti relative agli incubi mentali ed alle vicende personali del protagonista non mi sembra un'ottima idea, anche se comprendo il motivo per cui hai deciso di farlo. Il fatto è che costituiscono una parte fondamentale del romanzo e, non dico di più per non rovinarti il finale, ti accorgerai, proseguendo, che o devi iniziare a prestar loro attenzione o devi smettere di leggere il libro.

    Concordo, comunque, con la tua impressione: sembra proprio un vero memoriale. L'effetto dovrebbe essere ancora più forte leggendolo in lingua originale, visto che l'autore, francese, s'è anche inventato un motivo plausibile per cui queste memorie dovrebbero essere state pensate e scritte proprio in francese.

    La parte "documentaristica" è molto ben fatta. L'autore s'è sciroppato un bel po' di testi storici e di articoli scritti all'epoca da ideologi della razza e nazisti vari sulle teorie alla base dei folli progetti razziali nazisti per il Lebensraum ad est.
    Una cosa che mi ha costantemente rovinato la sensazione di immersione e realismo delle parti storiche è che nei dialoghi tutti premettono il termine Herr al grado dell'ufficiale superiore, quando si rivolgono a lui. Ora, tutto questo fa molto "film con crucchi", ma la realtà è che nelle SS (Waffen-SS, Allgemeine-SS etc.) - a differenza di quanto avveniva nella Wehrmacht - non si usava dare del "signore" ai superiori, proprio per sottolineare il cameratismo e lo spirito di uguaglianza (tra ariani, ça va sans dire, gli altri per i nazisti possono pure, anzi devono, crepare) della "nuova" Germania nazista rispetto agli usi reazionari della vecchia società Guglielmina.
    Ancora mi chiedo come abbia fatto un autore, peraltro così ben documentato, a commettere uno svarione così macroscopico.

    Non so se questo romanzo abbia la pretesa di essere il romanzo "definitivo" sullo sterminio degli ebrei. Di certo, ammesso che si fosse posto questo obiettivo, per me lo fallisce. Ovviamente non per la svista (tutto sommato veniale, anche se fastidiosa) di cui sopra, ma per motivi che capirai quando avrai completato la lettura del libro.
     
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  4. Willy il Peyote

    Willy il Peyote

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    Cominciato ieri, mi piace molto la narrazione del protagonista, molto umano nel suo essere parte di un meccanismo tanto disumano. Sono arrivato a Kiev quindi immagino di essere appena alla punta dell'iceberg, ma è già assai drammatico.
     
  5. StarUGO

    StarUGO

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    C'e' un passo,che mi ha incuriosito.
    Mentre il protagonista e' in Polonia nel '43 ,incontra un sottufficiale delle SS che era incaricato di un compito speciale nei primi anni di guerra in Russia.
    Questo reparto usava furgoni per la gasazione (gassazione? gasificazione?), ma non degli ebrei,o dei russi,bensi' dei feriti terminali delle stesse truppe tedesche.
    Ora, @Amadeus ,o qualche divinita' di pari grado :D ,sa se questo ha qualche fondamento storico o e' pura invenzione?
     
  6. Amadeus

    Amadeus

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    Non si sa per certo. O, quantomeno, io non lo so.

    Uno studioso tedesco ha sostenuto che anche i soldati potevano rientrare nel programmma generale di eutanasia (conosciuto dopo la guerra con il nome generico di Aktion T4), la decisione quali eliminare era lasciata alla discrezione del famoso criminale di guerra Viktor Brack.

    Di fatto Brack ed altri intrapresero una missione "segreta" presso ospedali militari in Bielorussia, tra fine '41 ed inizi '42, sotto la copertura dell'Organizzazione Todt. Di certo questo viaggio sul fronte orientale aveva avuto a che fare con i famigerati furgoni a gas. Alcuni sostengono che avesse a che fare con l'estensione delle misure di eutanasia ai militari tedeschi con problemi psichici.

    In conclusione, non ci sono prove certe che i tedeschi abbiano previsto l'eutanasia sistematica anche per i propri militari. Ci sono prove indiziarie che questo sia avvenuto, quantomeno in maniera "limitata" (per quanto questo aggettivo possa essere applicato ad una porcata del genere), probabilmente per soggetti che avevano sviluppato disturbi mentali a seguito delle vicende belliche. Questi disgraziati soldati sono stati privati, dai loro capi, prima del senno e poi della vita.

    ADDENDUM - Ho appena trovato in rete un tizio che ha fatto la tua stessa domanda. Più o meno le risposte sono dello stesso tenore di quella che ti ho dato io, ma ci sono alcune ulteriori considerazioni che possono essere interessanti da leggere:

    https://history.stackexchange.com/q...n-t4-euthanasia-murders-kill-severely-wounded
     
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  7. StarUGO

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    Beh,l'ho finito.

    Chi ancora lo deve fare meglio che torni piu' avanti,non so usare gli spoiler.....:D

    Visto il consiglio di @Amadeus mi ero ripromesso di non saltare piu' le parti allucinate ,ed in parte ci sono riuscito,ma tutto il capitolo dove Aue passa un licenza nella casa abbandonata della sorella e del cognato l'ho letto sommariamente,saltando qui e la tra le pagine.
    Onestamente l'ho trovato delirante e fine a se stesso,turbe private che non rientrano in quello che cerco in un libro sulla ww2.
    Sono aperto a spiegazioni da qualcuno con una mente piu' brillante della mia.
    La parte piu' intrigante ed interessante del libro la reputo quella che sottolinea i contrasti tra il ministero di Speer da una parte, disperatamente votato ad assicurare piu' lavoratori allo sforzo bellico,fossero anche ebrei,e l'apparato del partito,SS comprese,che invece puntano allo sterminio o tutt'alpiu' ad assicurare mano d'opera alle imprese private ed agli interessi personali.
    Ecco,queste parti mi hanno interessato,le turbe mentali del protagonista decisamente molto meno.
    Il finale assolutamente non l'ho capito,con il morso al Fuhrer e tutta la pantomima dei due commissari della Kripo,senza contare il fatto di spaccare la testa a Thomas,cosi' su due piedi e senza poi nessuna spiegazione aldila' del fatto di rubargli i documenti.
    Mah.
     
  8. Amadeus

    Amadeus

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    Capisco il disappunto ma non bisogna mai dimenticare che si tratta di un romanzo.
    Più che gli aspetti tra l'intimistico e l'allucinato, il vero grande limite e difetto del romanzo è, a mio avviso, il seguente:
    alla fine, perdendosi nel vortice di follia e perversione in cui il protagonista stesso si perde, si ha la sensazione che il vero orrore e la vera tragedia riguardino il narratore e i pochi individui che hanno a che fare con lui nelle ultime pagine. L'immane tragedia di un conflitto che ha coinvolto milioni di uomini, e a milioni ne ha uccisi, lo sterminio degli ebrei, le violenze della guerra fanno da sfondo alle vicende personali (inventate) di un signor nessuno e, in questo sfondo, si perdono nel nulla.
    L'assurdità delle vicende finali, avvolge in una patina di incredulità anche le atrocità reali.
    Passiamo dal provare disgusto per l'Aue criminale di guerra e convinto nazista, al provare disgusto per l'Aue incestuoso e omicida, come se in queste narrazioni grandguignolesche da periferia parigina si annidasse l'orrore assoluto. Iniziamo a leggere pensando di trovarci di fronte il romanzo definitivo sulla shoah, e terminiamo con l'impressione di aver seguito uno dei casi di cronaca nera che tappezzano i nostri palinsesti televisivi.
    Mi sarà sfuggito qualcosa, ma mi aspettavo di più.

    P.S. Il romanzo ha comunque degli innegabili punti di forza… semplicemente non sono nel finale.
     
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    Ultima modifica: 21 Luglio 2018
  9. Willy il Peyote

    Willy il Peyote

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    Lo sto terminando, è sicuramente atipico come romanzo storico, non lo definirei nemmeno come tale perchè mi trasmette più le sensazioni di un Burroughs o di un dipinto di Bacon.
    La sola cornice storica, restituita in maniera eccellente, è forse la parte migliore.
    La “zona grigia” risulta sfiancante in alcuni tratti, ma comunque godibile, per i miei gusti.
    È una lettura che potrei consigliare giusto a pochi (ma proprio pochi pochi) conoscenti, per quanto riguarda me è il libro più interessante che abbia letto ultimamente. Voglio lasciar passare un po’ di tempo per rileggerlo e potermelo godere fin dall’inizio con il giusto spirito.
    Bravo UghettoStellare che me l’hai fatto scoprire, dello stesso autore devo assolutamente leggere Il secco e l’Umido, su Léon Degrelle.
     
  10. StarUGO

    StarUGO

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    :kiss:
     
  11. kaiser85

    kaiser85

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    Lo prendo domani, però in english. Dalle recenzioni sembra comune l'idea che sia un ottimo libro come idee e contenuti, però scritto in maniera troppo burocratica e fredda.
     
  12. Willy il Peyote

    Willy il Peyote

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    Bah le rece che ho letto andavano dallo scandalizzato all'inorridito passando per l'annoiato.
    Credo sia troppo complesso per essere riassunto in poche parole. Per me è stato stimolante inteso come fonte di approfondimenti sui vari autori, personaggi ed eventi storici citati. Non va letto come romanzo storico, piuttosto come diario di un viaggio nelle varie sfaccettature del protagonista. Terminato l'altra notte, forse l'unica pecca è la fretta con cui si arriva alla conclusione, magari a qualcuno farà piacere, a me sarebbe piaciuto restare ancora un po' tra le macerie di Berlino.
     
  13. kaiser85

    kaiser85

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    Sono a circa un terzo di libro, devo dire che mi sta piacendo molto sebbene non legga spesso romanzi storici.
    Le parti relative al fronte sono scritte in una maniera che sembrano realistiche, quando poi comincia a descrivere le Aktion (tipo a Kiev e dintorni) riesce veramente a farti immergere nel contesto con uno stile ricco di particolari e dettagli, va giù bello liscio come l'olio, sembra di leggere un libro di storia.
    Immagino poi che leggendolo in inglese dia una sensazione meno scioccante per noi rispetto che leggerlo in italiano, ma quando prendi il ritmo e comincia a descrivere i risultati degli esperimenti con i camion collegati al tubo di scappamento, terribile..
    Non ho poi trovato quel particolare descritto da Amadeus riguardo l'appellativo Herr. Gli ufficiali infatti si chiamano tutti per grado
    Sturmführer, Obersturmfuhrer etc.
     
  14. Willy il Peyote

    Willy il Peyote

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    L'edizione migliore dicono sia la francese, nella mia italiana in effetti c'è Heer prima di ogni grado
     

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