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Libro: In the name of Rome

Discussione in 'Antichità' iniziata da ^_AC_^, 9 Dicembre 2018.

  1. ^_AC_^

    ^_AC_^ Moderator Membro dello Staff

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    "In the Name of Rome: The Men Who Won the Roman Empire"
    by Adrian Goldsworthy


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    Premessa importante: il libro è in inglese ma secondo me si tratta di un inglese abbastanza semplice. Io non ho avuto alcun problema, anche se leggo libri in inglese da svariati anni quindi sono abituato, ma penso che sia accessibile a chiunque abbia una buona conoscenza della lingua inglese.

    In breve, l'autore si pone l'obiettivo di presentare alcuni dei migliori generali dell'esercito di Roma in epoca repubblicana e imperiale e mostrare come guidassero e controllassero le proprie truppe. Siccome non c'era nessun tipo di scuola militare all'epoca e la scelta dei comandanti era spesso basata sulla famiglia di appartenenza e sulle connessioni politiche, questi comandanti sono considerati dei dilettanti secondo il metro di oggi. Questo ha contribuito a rafforzare una scuola di pensiero secondo cui i generali romani fossero sostanzialmente mediocri. L'autore contesta questa conclusione e ritiene invece che, in media, i comandanti romani fossero sicuramente di buon livello. I 15 esempi portati sono di generali particolarmente abili, ma il loro comportamento e la loro attitudine alla gestione delle truppe è rappresentativa del comportamento dei comandanti dell'esercito Romano.

    Il libro si concentra quindi su specifiche persone e in particolare analizza spesso uno o due episodi (assedi, battaglie e campagne) delle loro imprese. Tuttavia il libro non sia limita a questo, ma spesso spiega anche il contesto del periodo e l'evoluzione dell'esercito e della società romana. Chiaramente si tratta solo di spiegazioni ridotte, ma sono destritte con chiarezza e possono arrivare anche a occupare metà di un capitolo prima di presentare il vero e proprio argomento.

    Questo la lista dei capitoli e degli argomenti in essi trattati:
    1. Lo Scudo e la Spada di Roma, ovvero Fabius Maximus e Claudius Marcellus; capitolo incentrato sull'invasione di Annibale e in particolare sulla strategia di Fabius Maximus di controllare Annibale senza offrire battaglia;
    2. Un Annibale Romano: Scipione Africano; dopo una panoramica sull'inizio della carriera di Scipione, si guarda in particolare all'assedio di Cartagena e alla battaglia di Ilipa;
    3. Il Conquistatore della Macedonia: Aemilius Paullus; dopo aver introdotto il contesto storico delle guerre tra Roma e Macedonia e parlato dell'evoluzione delle tattiche di guerra greche, l'autore si concentra sulla battaglia di Pidna;
    4. Scipione Emiliano e la caduta di Numanzia; dopo una breve panoramica sulla Terza Guerra Punica si parla appunto dell'assedio di Numanzia e sulla rivitalizzazione, da parte di Scipione Emiliano, delle forze scoraggiate da quella campagna;
    5. Una persona devota alla guerra: Gaius Marius: oltre alle guerre contro Giugurta, Cimbri e Teutoni, si parla anche dei cambiamenti nell'esercito e nella società di Roma (mentre la guerra civile è solo accennata);
    6. Un generale in esilio: Quintus Sertorius e la guerra Civile; oltre alla sua gestione della Spagna vengono spiegate in particolare le vittorie contro Pompeo;
    7. Un Alessandro Romano: Pompeo Magno; viene fatta una panoramica delle numerose campagne di Pompeo, in particolare in Oriente;
    8. Cesare in Gallia: come ci si immagina, il capitolo tratta della campagna di Cesare in Gallia e in particolare la rivolta di Vercingetorige;
    9. Cesare contro Pompeo: focus sulla campagna di Macedonia, con le battaglie di Dyrrhachium e di Farsalo; la parte finale tratta un tema già introdotto anche nel capitolo precedente, ovvero l'abilità di Cesare nel gestire e ispirare i suoi soldati;
    10. Un Principe Imperiale: Germanico oltre il Reno; panoramica sulla campagna oltre il Reno a seguito della sconfitta nella battaglia della foresta di Teutoburgo;
    11. Legato Imperiale: Domitius Corbulo e l'Armenia; qui si parla maggiormente dei cambiamenti nell'esercito romano in epoca imperiale e nel rapporto tra legati e imperatore; la campagna di Corbulone in Armenia è focalizzata sui problemi di gestione dei rifornimenti;
    12. Un giovane Cesare: Tito Vespasiano e l'assedio di Gerusalemme; in questo caso l'assedio viene descritto in dettaglio;
    13. L'ultimo grande conquistatore: Traiano e la conquista della Dacia: uno dei capitoli che mi è piaciuto di meno, a causa delle poche notizie certe su questa campagna;
    14. La campagna di un Cesare: Giuliano in Gallia; l'autore si focalizza sula campagna gallica, con la battaglia di Strasburgo;
    15. Uno degli ultimi: Belisaro e i Persiani; tra le tante campagne di Belisario, ci si concentra sulla battaglia di Dara;
    Nella conclusione finale si accenna brevemente all'evoluzione dell'arte della guerra, concentrandosi principalmente sull'epoca napoleonica e su Napoleone, con cui si trovano alcuni parallelismi con i comandanti romani.

    Oltre a una sintetica cronologia di Roma (fino alla morte di Belisario) con focus sugli avvenimenti trattati nel libro e a un glossario dei termini latini più comuni, c'è un'ampia sezione di riferimenti ad autori antichi e moderni, per chi fosse interessato alle fonti.

    Per concludere, esprimo un giudizio senz'altro positivo sul libro. Si legge facilmente e offre una buona introduzione a molte figure importanti della storia di Roma. Le divagazioni sul contesto storico sono molto godibili e spiegano bene la situazione dell'epoca.
    Se volete leggere una biografia di Cesare o un resoconto dettagliato della Seconda Guerra Punica, questo libro non fa per voi. Non lo consiglio nemmeno a chi ha un'ottima conoscenza dell'epoca perché magari conosce gran parte di quanto scritto nel libro, ma a chi come me ha una conoscenza limitata della storia romana lo consiglio sicuramente. É un libro scritto bene, facile da leggere, chiaro ma dettagliato, ricco di informazioni curiose e interessanti.
     
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