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Libri sul Capitalismo Finanziario ed il sistema contemporaneo

Discussione in 'Off Topic' iniziata da hurricane, 16 Gennaio 2016.

  1. hurricane

    hurricane Banned

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    Per chi è interessato a capire il mondo contemporaneo, gli aspetti e gli effetti del capitalismo finanziario, consiglio questa bella serie di libri di Micheal Hudson : assolutamente provocatori ma con moltissime verità

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  2. Gamby

    Gamby

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    Grazie, ne farò tesoro
     
  3. Mauro92

    Mauro92

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    Grazie !
    Io ho trovato un bel video in italiano dello stesso autore ;)
     
  4. bacca

    bacca

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    Su hudson : mi sembra tutto giusto, ma scontato , ma soprattutto manca una proposta?

    proposta che invece all'epoca è stata straordinaria (anche se sbagliata/geniale/non condivisibile/illsoria) in Keynes

    dall'altra parte invece la scuola austriaca( posizioni che sento più mie)
    https://it.wikipedia.org/wiki/Ludwig_von_Mises
    1912:"Mises gettò anche le basi della sua teoria del ciclo economico: affermava che, quando una banca centrale abbassa artificialmente i tassi di interesse, essa causa distorsioni nel settore dei beni capitali e nella struttura della produzione. Quando vi sono malinvestimenti, una recessione è necessaria per correggerli e portarli via".
    https://it.wikipedia.org/wiki/La_via_della_schiavitù

    La soluzione austriaca oggi è : Banche in crisi ? arrangiatevi chissà che i vostri correntisti vi spennino vivi!

    OT: bisognerebbe aprire un topic a parte per parlare di economia e di proposte per sistemare il presente/futuro ma il problema è e rimarrà sempre lo stesso : prestare denaro a interesse http://www.homolaicus.com/storia/medioevo/usura.htm a cui si aggiunge la mancanza di un gold standard e la conseguente "creazione di denaro" da parte delle banche. Solo senza questi trucchi avremo una sincera economia, ma attenzione perchè sono proprio questi trucchi ad aver creato l'umanesimo , la rivoluzione industriale e l'epoca moderna; perciò tra le due bisogna saper scegliere e trovare una via di mezzo.
     
    Ultima modifica: 20 Gennaio 2016
  5. blubasso

    blubasso

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    @bacca

    Quindi i libri proposti da @hurricane dipingono la situazione e basta, come a dire: "Questo e', fatevene una ragione"? Almeno se li prendo, so che non offrono soluzioni alternative, ma ti danno un quadro del sistema economico. Il che, in se', non e' un male: se volessi solo capire, possono aiutarmi di molto a inquadrare le cose. Ma sono scritti (a parte l'inglese, che non e' un problema) in un linguaggio "umano" o devo anche munirmi di un dizionario economia/esseri umani normali?
     
  6. bacca

    bacca

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    Da quello che ho capito no, non ho avuto il tempo di leggere i libri ho letto review cmq se mastichi l'inglese :
    http://soilandhealth.org/wp-content/uploads/0303critic/030317hudson/superimperialism.pdf
     
  7. bacca

    bacca

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    Gran saggio :
    http://francescosimoncelli.blogspot.ae/2016/02/perche-gli-austriaci-non-sono.html

    "Di conseguenza differiscono ampiamente anche le interpretazioni della Scuola Austriaca e della Scuola di Chicago riguardo la Grande Depressione (e la Grande Recessione). La Scuola di Chicago, seguace di Milton Friedman e Anna J. Schwartz, sostiene che la gravità della Grande Depressione fu causata da errori commessi dalla Federal Reserve. Più precisamente, secondo Friedman e la Schwartz la Federal Reserve non espanse la base monetaria abbastanza velocemente durante i primi anni '30. Seguendo l'interpretazione dei Chicagoboys, Ben Bernanke (2002) ha promesso a Milton Friedman che non avrebbe commesso di nuovo lo stesso errore, il che spiega la reazione della Federal Reserve nei confronti della Grande Recessione: quantitative easing.

    Al contrario, la teoria Austriaca del ciclo economico spiega che la Grande Depressione venne causata dall'espansione del credito degli anni '20. Reflazionare l'offerta di moneta, secondo il punto di vista Austriaco, disturba il riaggiustamento economico necessario, in quanto stabilizza artificialmente i vecchi investimenti improduttivi e ne stimola di nuovi. Gli Austriaci spiegano la gravità della Grande Depressione basandosi sulla dimensione dell'espansione del credito degli anni '20, sui successivi investimenti improduttivi e sugli interventi statali introdotti negli anni '30 (come lo Smoot-Hawley Tariff Act o il New Deal).

    Gli economisti Austriaci non erano accecati dalla stabilità dei prezzi nei primi anni 2000. In realtà, Mises e Hayek misero in guardia contro le politiche di stabilizzazione dei prezzi acclamate da Fisher e da altri monetaristi. In tempi di crescita economica, tali politiche richiedono l'iniezione continua di nuovi capitali, fonte di distorsioni intertemporali. Grazie alla loro teoria del ciclo economico, gli Austriaci non sono stati colti di sorpresa dalla crisi finanziaria. La stessa cosa non vale per gli economisti di Chicago. Mirowski, quindi, ha torto quando afferma che la professione economica (in toto) non è riuscita a prevedere la crisi finanziaria. E' vero che nei primi anni del 2000 gli economisti neoclassici, in base al loro approccio metodologico, non hanno potuto sviluppare gli strumenti teorici necessari per comprendere i problemi insiti nell'espansione del credito. Al contrario, gli economisti Austriaci ce li avevano questi strumenti."

    Draghi: «Forze globali concorrono
    a tenere bassa l’inflazione»

    http://www.corriere.it/economia/16_...ne-122b6c4e-cb19-11e5-9200-b61ee59246a7.shtml
     
    Ultima modifica: 4 Febbraio 2016
  8. Tasso

    Tasso

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