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La dinastia dei Di Salerno

Discussione in 'Le vostre esperienze' iniziata da .:Expito:., 27 Luglio 2013.

  1. .:Expito:.

    .:Expito:.

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    Questo è il mio primo AAR di CK2 dopo tre di EU3. I DLC credo siano tutti e l'unica mod usata è la traduzione di BOP del gioco. La scelta dei di Salerno è dovuta a due condizioni:
    1- La posizione gli permette di essere invasa da tutte le parti
    2- Mi piaceva il colore.
    Sarà divisa a capitoli, che coinciederanno con i regnanti.
    É romanzato parecchio, ed è dettagliato, questo perchè mi sono scordato di fare screen e quindi dovevo farvi capire come è la situazione nel sud.
    Enjouy.


    Capitolo I
    La costiera
    Sua Altezza Gisulf I di Salerno, Duca di Salerno
    Titoli: Duca di Salerno (1052), Conte di Salerno (1052), Duca di Ostelanded (1066), Conte di Napoli (1093), Conte di Capua (1093-96), Duca di Capua (1093)
    Tratti: Soldato Tenace, Invidioso, Cinico, Superbo, Appagato (67), Caritatevole (73), Giardiniere (75), Buono (86), Caritatevole (94)
    Il Duca Gisulf I aveva ereditato all’età di diciassette anni il titolo di Duca di Salerno e il titolo di Conte di Salerno. Nonostante la notorietà, non si volle sposare prima dei trentuno anni. Raggiunta quest’età, ancora privo di eredi legittimi o no e con il fratello pronto a prendere il suo posto alla guida del ducato, decide di sposarsi con Sua Altezza Reale Ingegerd di Yngling, Principessa di Norvegia, mentre manda il fratello Landolfo a maritate S.A.R. Ermesinda di Jimena, Principessa di Navarra. Grazie ai due matrimoni, celebrati entrambi il ventitre settembre millesessantasei, ora il ducato può contare su altre due alleanze.
    Fiero di questi matrimoni, inviò al Console di Amalfi, Giovanni Mulfo, una lettera nel quale richiedeva la sua fedeltà, pena l’invasione del comune. Ricevendo un rifiuto da parte del Comune, oramai in rovina, Gisulf mobilitò l’esercito e iniziò a marciare su Amalfi: è il ventisette settembre, appena quattro giorni dopo il matrimonio. I seicentoquindici uomini del duca sopraffecero gli appena quattrocentoquindici del comune, che si ritrovò privo di difese, e quindi capitolò il cinque marzo del sessantasette, con l’arresto del Console Mulfo e l’annessione al ducato.
    Forte di queste vittorie, il duca ricevette una richiesta dal Papato di non espandersi ulteriormente, decise di ascoltare la moglie e di accettare le richieste di Papa Alessandro II, sentendosi appagato del suo successo il diciassette marzo del medesimo anno.
    La guerra per Amalfi ha portato ovviamente attriti al Console Mulfo, confermato “regnante di transizione”del Comune, che ha deciso di creare una fazione per portare lo zio di SAR Gisulf I sul trono, Guido di Sorrento, il maresciallo di Salerno.
    Il ventisette novembre del sessantasette, il cognato Roberto I gli chiese il supporto nella guerra contro l’Emirato di Kalbid, che controlla la Sicilia. Per evitare ogni sorta di attrito, decise di accettare la richiesta: lo stato era nuovamente in guerra. A questa guerra si aggiunse l’entrata in guerra contro Jarnabaraland a fianco del Re di Norvegia il tredici maggio sessantanove.
    Nonostante l’entrata in guerra, l’erede Landolfo volle cercare di assassinare il Duca, ma il suo piano fu prontamente scoperto e fu arrestato il diciannove giugno sessantasette, rendendo l’erede attuale del ducato in carcere.
    Nella guerra e in famiglia viene portato un po’ d’amore quando la sorella SA Gaita si sposa con SAR Lampert Arpard, Principe di Ungheria, creando una nuova alleanza.
    La guerra santa in Sicilia finisce con l’annessione di quest’ultima al Ducato di Puglia il cinque aprile del settanta, lasciando solo la costa occidentale in mano araba.
    La lieta notizia arriva il ventisei giungo millesettanta, quando nasce l’erede al trono Gisulf Guimar Harald, primo nome del padre, secondo del nonno paterno e terzo del materno. Il ventitre luglio settantadue nascono altri due figli Elisa Ingegerd, terza sulla linea di successione, e Merigo, quarto. Il ventinove maggio settantasette, nel bel mezzo della guerra civile contro Guido, nasce Silvano, il quinto figlio. Elisa muore il ventisette novembre ottanta, a causa di una febbre durissima
    Il dodici settembre settantasei inizia ad educare il primogenito erede, facendogli acquistare l’onestà. Segue l’umiltà il quindici marzo ottanta e la giustizia il diciannove aprile ottantratre
    L’otto febbraio del settantasette scoppia la guerra civile: milleottocentosessanta uomini guidati dal fratello del duca, Guido, si ribellano all’autorità ducale e gli dichiarano guerra per mettere Guido sul trono. Il nove febbraio il duca assolda i duemiladuecento mercenari di Teber, con l’intento di soffocare la rivolta. L’otto agosto del settantotto viene firmata la resa dell’esercito di Guido, nonostante la guerra volse a suo favore fino a gennaio di quell’anno: il duca dovette chiamare altri mercenari per sconfiggere definitivamente il fratello, che, grazie alla pace, perse ogni rivendicazione al trono e fu imprigionato.
    Il diciotto giugno del settantanove accadde l’inevitabile: il Re di Sicilia, così chiamato il ducato di Puglia, Roberto I dichiara guerra al ducato di Salerno. I quattromila uomini di Roberto marciarono sulla capitale del ducato il venti giugno dello stesso anno, ma dovettero scontrarsi con i mercenari di Gisulf I. Grazie alla ricchezza moderata che possedeva il duca, 500 ducati, riuscì a reclutare tre armate di mercenari: la compagnia di Sigismondo e Gallmau, di millesettecento uomini cadauno (settantacinque ducati subito e otto al mese) e duemilaseicento uomini di Trifon (centotrentacinque e nove al mese). Questo esercito di seimila uomini si scontrò con l’esercito del Re il nove luglio, uscendone vincitore, complice anche la rivolta del conte di Reggio, capace di strappare e di far rivoltare Lecce, Reggio, Messina, Girgenti e Trapani. Dopo svariati altri scontri di piccola entità, seicento uomini di Salerno contro cento o duecento del Re, Bari, qui la capitale del Regno di Sicilia, capitolò sotto le forze del duca, portando alla resa di Roberto I. Secondo la pace, il duca guadagnò duecentoventicinque ducati, mentre il Re perse prestigio.
    Dopo anni di pace, il diciannove maggio ottantasette il Console di Amalfi, Sergio Musco si ribella per mettere Landolfo, il fratello di Gisulf, sul trono: armato di quattrocentoquindici uomini assedia quindi la città da lui amministrata. Il Duca per non rischiare di perdere una guerra facile, chiama la compagnia di Kuerçi a combattere: duemilacento uomini marciano ora sul Comune. La guerra si concluse con la vittoria del Duca, il ritiro del titolo alla famiglia Musco e l’incarcerazione di Sergio. Grazie alla vittoria, ora il Ducato può anche contare su Spoleto, conquistata dai Musco.
    Con il ducato oramai solido all’interno, essendo i Musco limitati, il duca decise di attaccare Pisa per ottenere la parte restante della costiera: Capua e Napoli. Pisa era un avversario nettamente più forte sulla carta, poiché possedeva la Toscana, la Sardegna e la Corsica, oltre che alla costiera, che li fruttavano moltissimi ducati. Noncurante di ciò il duca dichiarò guerra a Jacopo I Alliata di Toscana il primo febbraio novanta. Dopo la conquista di Napoli, il ducato si trovò contro seimila pisani pronti a combattere, che sconfissero i duemila soldati di Salerno il diciannove maggio. Fortunatamente il Sacro Romano Impero dichiarò guerra a Pisa per riprendersi i territori toscani. Immediatamente l’esercito tornò quindi in Toscana, permettendo al duca di armare un esercito di vassalli e di soldati personali, millesettecento uomini e seicento personali, con l’obbiettivo di prendere Capua. Il ventuno febbraio novantadue fu siglata la pace e il passaggio delle due contee a Gisulf.
    La conquista del ducato di Capua ha sconvolto l’equilibrio del regno vicino di Sicilia. Forti dell’esistenza di un ducato capace di contrastare, o così pare, sulla carta il Regno di Sicilia, Benevento e Taranto si ribellarono, come poco prima fece il Ducato di Sicilia. Il Duca vedendo la presenza del ducato di Taranto, decise di dichiarare guerra ad Abelard di Hauteville, Conte di Taranto il dodici febbraio novantatre. L’anno seguente il ducato di Taranto fu inglobato nuovamente nel Regno, e la guerra finì.
    Il diciannove luglio novantotto morì la duchessa Ingegerd, e ,in Norvegia, i titoli posseduti passarono all’erede Gisulf Guimar Harald, ora duca di Ostlanded e di Jemtland.
    Il sette luglio del novantanove scoppiò la guerra civile in Sicilia, con la formazione dei medesimi stati presenti allo scoppio della prima. Anche questa volta il duca decise di intervenire per strappare Taranto. Grazie alla vittoria a Bari e all’arresto di Humphrey, conte di Taranto, fu firmata la pace a favore del ducato, che sancì il passaggio della contea al ducato di Salerno il sette gennaio millecentouno.
    Il quattro dicembre millecentotre si spegne, all’età di sessantotto anni il Duca Gisulf I di Salerno, lasciando il posto al figlio Sua Altezza Gisulf Guimar Harald, ora conosciuto come Gisulf II.
     
  2. Sir Matthew

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    ottimo inizio. ma giochi di ruolo? o di abilità?
     
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    La prima parte è stata una parte alla "cerchiamo di sopravvivere", se vedi infatti il ducato è reclamato da Pisa, Puglia e i vari Arabi, non il massimo. Diciamo che vado ad obbiettivi (80%), oltre che a gioco di ruolo (20%).
     
  4. alberto90

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    I diritti d' autore per l' elencazione dei titoli nobiliari posseduti me li passi?
     
  5. Lord Attilio

    Lord Attilio

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    Spero tu non abbia messo il Sunset Invasion tra le DLC.
     
  6. .:Expito:.

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    Ovviamente :D :p
    Sì, c'è anche quello. Ho fino ai celti.. perchè il Sunset Invasion no?
     
  7. ronnybonny

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    Perché ti sbarcano gli Aztechi e conquistano tutto
     
  8. .:Expito:.

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    Capitolo II
    Il Nord e il Sud
    Sua Altezza Duca Gisulf II di Salerno, Duca di Ostelanded
    Titoli: Duca di Ostelanded (1098), Duca di Jemtland (1098), Conte di Faereyar (1098) , Conte di Akershus (1098), Conte di Oppland (1098), Conte di Trondelag (1098), Conte di Vestfold (1098), Duca di Salerno (1103), Duca di Capua (1103), Conte di Salerno (1070-1093), Conte di Napoli (1103-1057)
    Tratti: Tattico, Onesto,Umile, Giusto,Codardo, Iracondo.
    Sua Altezza Gisulf Guimar Harald nacque il ventisei giugno millesettanta dalla Principessa di Norvegia Ingegerd di Yngling e dal Duca di Salerno Gisulf I. Cresciuto sotto l’influenza paterna, acquisisce ottimi tratti caratteriali, come l’onestà e l’umiltà. Alla morte della madre, però, dovette abbandonare il Ducato di Salerno e trasferirsi nella Norvegia a guidare i ducati materni. Tale cosa lo rese codardo e iracondo.
    Nel milletrecentotre, prima della morte del padre, intraprese una guerra contro la contea di Hedmark, conclusa in modo vittorioso dopo la morte del padre.
    Per non perdere i contatti con l’Italia, inviò il suo unico figlio Gisulf Stjepan, appena dodicenne, a Salerno nominandolo Conte di Salerno, titolo che possiedono tutti gli eredi al trono.
    Il conte di Taranto decise di ribellarsi all’autorità del Duca di Ostlanded e di rovesciarne il governo: novecento uomini attaccarono Salerno il dieci maggio centosette, ma si ritrovarono contro milleottocento uomini reclutatati tra i vassalli del sud Italia. Sconfitti a Taranto e a Salerno, le armate ribelli attaccarono in Norvegia, ma furono nuovamente sconfitte, il ventitre maggio dell’anno dopo. Il ventitre settembre si concluse la guerra, con l’arresto del ribelle e della sua famiglie e con il ritiro dei titoli nobiliari.
    Terminata la guerriglia, decise di usare le sue rivendicazioni dinastiche per ingrandire il suo ducato in Norvegia. Il sei novembre centosette dichiarò guerra a Gunnar And, Conte di Herejdalen. Il diciannove giugno del centootto fu firmata la pace e l’annessione della contea al Ducato di Ostlanded.
    A seguito dell’alleanza fra il Regno di Sicilia e quello di Norvegia, il duca dovette scendere nuovamente in guerra contro gli Arabi in Italia. La battaglia, l’unica che ci fu, fu vinta facilmente dal duca, al quale venne in mente una ottima idea: assassinare la regina tredicenne di Sicilia. Grazie ad ottimi alleati, tra cui il capo delle spie siciliane, la regina fu buttata da una torre e morì il quattordici luglio centodieci, stessa sorte per i due eredi successivi. Tale mossa era per mettere un membro della casa sul trono, ma la dinastia era troppo lunga, quindi interruppe il tutto.
    In Norvegia, intanto, scoppia una guerra civile: con diecimila uomini un barone attacca lo stato con lo scopo di diventarne re il quindici settembre, in contemporanea con la guerra contro gli arabi in Sicilia, terminata il ventinove novembre centododici con la vittoria della casata Yngling.
    Essendo nominato tra i successori al trono in Danimarca, è infatti una monarchia elettiva, decise di usare la diplomazia per prendere il titolo: elaborò un piano, scoperto, per uccidere l’erede naturale ed inviò i suoi diplomatici tra tutti gli elettori per aumentare il consenso.
    Il dieci marzo centodiciannove accadde ciò che era prevedibile: il regno di Sicilia dichiara guerra alla Norvegia per ottenere Salerno. I siciliani ero pronti a marciare su Salerno con il loro esercito di settemila uomini, ma il sei aprile centoventi trovarono una sorpresa venire dalla città assediata: dodicimila uomini del ducato di Ostelanded sbarcarono sulla costa salernitana e attaccarono l’esercito nemico. La vittoria fu totale: non solo fu arrestato il capitano di ventura nemico, ma l’esercito è passato dalle settemila alle duemila unità. La guerra si concluse a favore della Norvegia il dieci ottobre centoventi, grazie alla conquista di Bari e Lecce.
    L’undici maggio centoventicinque muore la seconda moglie di Gisulf II, e decide di sposarsi, all’età di cinquantaquattro anni , per la terza volta. La scelta fu SAR Ermesinda, la Principessa di Navarra. Il matrimonio fu breve: il trenta ottobre dello stesso ano, la moglie morì. Decise di sposarsi per la quarta volta, con la Reggente di Provenza, la duchessa Dubravka. Il tre luglio del ventisette nacque la loro prima figlia, Aurorelia.
    Le giornate passano velocemente e così i mesi, senza alcuna nota rilevante. Il giorno di natale si sposa la secondogenita, Dora nata dalla seconda moglie nel centodiciassette con il Re di Boemia Rajmund II. A seguito di ciò il Duca decise, anche per far vedere il proprio stato come stato moderno, di modificare la legge di successione, facendola diventare primogenita: ora solo il primogenito, maschio o femmina, può ereditare il titolo.
    I giorni continuano a passare, e il Duca continua a resistere alle malattie e a combattere per il popolo. Il ventitre novembre centoquaranta scoppiò la guerra tra il Regno di Norvegia e il Regno di Svezia. La guerra si concluse con un nulla di fatto l’anno dopo, a causa dell’incoronazione del nuovo re di Svezia Hakard II Stenkiling.
    Il sei gennaio del quarantaquattro la Sicilia dichiarò nuovamente guerra alla Norvegia per Capua e l’esercito messo in gioco fu, prontamente, sconfitto dai cinquemila uomini del Duca Gisulf II a Capua prima e poi a Bari. La stessa capitale fu conquistata nel maggio dello stesso anno, ma la pace si fece attendere. La guerra si risolse il primo febbraio del quarantasei a con una pace bianca. Il ducato di Capua e di Salerno poterono continuare a vivere.
    Il ventuno febbraio del quarantasei, a breve distanza dalla guerra dei siciliani, l’Impero Bizantino attacca Capua per prenderne il possesso.
    La sconfitta non si fece attendere: nonostante l’occupazione della parte siciliana dell’impero, la regina Bizantina riuscì a conquistare la contea di Napoli il tre aprile del cinquantasette. Questa sconfitta è la più dura per la casata, che fino ad allora, non aveva mai perso territori. Forte dell’orgoglio, il Duca Gisulf II decise che doveva rimediare. Per cercare di prendere più persone dalla sua parte, utilizzò come movente per l’attacco la difesa della fede Cristiano Cattolica in Europa. Purtroppo questa tecnica non ebbe il risultato sperato: si ritrovò, infatti, solo insieme al figlio a combattere l’Impero, appena un mese dopo la sconfitta. Incredibilmente, l’Impero Bizantino non schiera l’esercito di ventimila uomini visto appena un mese prima, ma appena trecento uomini. Questi si scontrarono a Capua con i quattromila mercenari di Gisulf II, perdendo rovinosamente. Conquistata Napoli, si spostò in Sicilia: anche lì non vi fu alcuna resistenza, e fu conquistata in un anno. I motivi di inesistenza delle difese in Italia da parte dell’Impero di Bisanzio è da attribuire al durissimo confronto con il Sultanato d’Egitto in primis, e con il ducato di Mesopotamia. La vittoria fu siglata il quattordici novembre del quarantanove, con il ritorno del titolo, e del territorio, al duca.
    A settembre dello stesso anno scoppiò invece una nuova guerra tra la Norvegia e la Danimarca, per il controllo della Danimarca stessa. Il diciassette novembre centocinquantuno fu siglata la pace a favore della Danimarca, a seguito della vittoriosa campagna eseguita da essa in territorio Norvegese grazie all’esercito di ventiduemila uomini.
    Il sei luglio millecentocinquantaquattro, dopo cinquantasei anni di regno, all’età di ottantaquattro anni, muore il Duca Gisulf II, Lasciando il posto a SA Gisulf, conosciuto ora come Gisulf III.
     
  9. .:Expito:.

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    Capitolo III
    Il breve Ducato
    Sua Altezza Duca Gisulf III di Salerno, Duca di Capua
    Titoli: Conte di Salerno (1093-1154), Duca di Ostelanded (1154), Duca di Jemtland (1154), Conte di Faereyar (1154) , Conte di Akershus (1154), Conte di Oppland (1154-57), Conte di Trondelag (1154), Conte di Vestfold (1154), Duca di Salerno (1154), Duca di Capua (1154), Conte di Napoli (1154)
    Tratti: Soldato tenace, Cinico, Arbitrario, Socievole, Disonesto, Iracondo, Appagato, Paranoico
    Sua Altezza Gisulf III nacque il dodici febbraio novantatre dal Duca di Salerno Gisulf II Guimar Harald e Maria Trpimirovic. Nominato Conte di Salerno poco dopo la sua nascita, non ha mai brillato per capacità. Più volte ha preferito rinunciare ad entrare in guerra a favore della Norvegia e più volte ha fondato una fazione per la sua indipendenza. Senza il duca Gisulf II Guimar Harald probabilmente la situazione sarebbe precipitata. Ora che il duca amato non c’è più, il nuovo duca si ritrova a controllare un ducato pieno di vassalli che lo odiano.
    Il ventotto agosto del centocinquantasette muore la prima moglie, Virginia di Bandrade, moglie da tendenze sessuali controverse (c’è chi l’ha più volte accusata di sodomia), che li ha donato quattro figli. Il Duca vede, però, nella Principessa del Sacro Romano Impero Uta Salian, sorella del Kaiser Magnus II, la moglie perfetta.
    Il dieci ottobre del cinquantasette il Re di Norvegia, il genero, Tod I gli revoca il titolo di Conte di Oppland. Di tutta risposta, accetta la partecipazione al piano per ucciderlo.
    Il duca ebbe regno breve. Il ventisette agosto del cinquantotto, dopo appena quattro anni di regno, muore lasciando il regno al figlio, SA Gisulf, conosciuto ora come Gisulf IV.
     
  10. ronnybonny

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    Mi piace lo stile di narrazione, unica nota: non potresti usare i numeri ogni tanto? Soprattutto per le date o per i numeri dei soldati
     
  11. alberto90

    alberto90

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    Si esatto ... e magari scrivere accanto al nome le date di inizio e di fine regno .... così è più chiaro.
     
  12. Sir Matthew

    Sir Matthew

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    e magari qualche screen farebbe comodo. comunque questa perdita di identità salernitana non so quanto ti convenga: possedimenti così lontani e diversi sono molto difficili da mantenere ed amministrare (guarda quanto accaduto nella partita degli stibolt...)
     
  13. alberto90

    alberto90

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    Si infatti .... io avrei preferito puntare al regno di Sicilia ....
     
  14. .:Expito:.

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    uso i le parole perchè i numeri stonano con questo font.. in ogni caso inizierò con i numeri. Idem per le date e quant'altro.
    Per quanto riguarda la Sicilia, anche io ero della vostra opinione, cioè andare a prendermi la e diventare Re di essa. Poi, però a causa di un matrimonio non calcolato bene mi son ritrovato con feudi in Norvegia..
     
  15. alberto90

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    Puoi sempre liberartene ... cedili a qualche vicini. Magari diventa re di Sicilia e poi liberati dei feudi scomodo. Potrai procurarti anche ottimi rapporti con i signori locali.
     
  16. .:Expito:.

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    Capitolo IV
    Il duca combattente
    Sua Altezza Duca Gisulf IV di Salerno, Duca di Salerno
    Titoli: Conte di Salerno (1154-71), Duca di Ostelanded (1158), Duca di Jemtland (1158), Conte di Faereyar (1158) , Conte di Akershus (1158), Conte di Trondelag (1158), Conte di Vestfold (1158), Duca di Salerno (1158), Duca di Capua (1158), Conte di Napoli (1158), Conte di Oppland (1160)
    Tratti: Guerriero Maldestro, Iracondo, Caritatevole, Umile, Giusto, Accidioso, Timido
    Sua Altezza Gisulf IV nacque il ventinove dicembre centoventotto dall’allora Conte di Salerno Gisulf III e Virginia di Bandrade.
    Dalla moglie Ippolita di Biandrate nacquero tre figlie: Joscella Maria Virginia, la primogenita erede al trono, Adriana e Beatrice.
    Il dieci febbraio millecentocinquantanove il Console di Capua e di Amalfi si ribellò e dichiarò l’indipendenza, guerra che si concluse poco dopo, con la vittoria di Salerno il 9 gennaio 1160, anno in cui Tod I, cede nuovamente la contea di Oppland al Duca.
    Poco dopo dello scoppio della rivolta del Console, nel nord della Norvegia il conte di Jemtland dichiara guerra al Duca con l’intendo di mettere la sorella di quest’ultimo sul trono del ducato: inizia così il primo marzo del 1159 la guerra. La grande vittoria in battaglia avvenne l’anno successivo, quando duemila uomini di Gisulf IV si scontrarono con gli ottocento dei ribelli, portandogli una vittoria. Mentre la coalizione avversaria cresceva ed inglobava sempre più contee, sette durante il massimo splendore, e mentre tutte le fortezze avversarie cadevano a colpi uomini e di denaro (la ricchezza del ducato era tale da generare mensilmente 5 ducati nonostante le duemila ed oltre persone impiegate), il duca volle far ripartire ciò che per i suoi avi, ad esclusione del padre, era alla base del regno: la diplomazia. Non odiato come il padre, sempre ricoprendo d’oro i suoi vassalli e il suo Re, riuscì a portare tutti i vassalli principali ad amarlo e il suo Re a non odiarlo, complice anche la moglie, sua sorella.
    Purtroppo il Re non ragionava come il duca, e il 30 luglio del 67 dichiarò, per la seconda volta, guerra alla Danimarca.
    Il primo agosto del 68 finì la guerra civile, con la vittoria del Duca.
    L’11 novembre del 69 la guerra contro la Danimarca finì con la vittoria di questa ai danni della Norvegia, tramite patto, la Norvegia non poté più rivendicare il titolo di Danimarca come fatto in occasione delle guerre.
    Essendo Gisulf IV un uomo molto attaccato alla patria della dinastia, Salerno, decise di intraprendere un lungo cammino per la conquista del Sud Italia.
    Intanto l’erede, Joscella Maria Virginia si sposa con il Principe di Abissinia, unico erede al trono d’Etiopia il giorno prima della dichiarazione di guerra a Pisa, e viene nominata Contessa di Salerno. Essendo stato il matrimonio matrilineare, la Contessa si ritroverebbe ad avere un erede che governi tre stati divisi da nette differenze culturali.
    Il 2 dicembre 1171, dopo lunghi sforzi, il duca è riuscito a rivendicare l’Abrutium, in mano a Pisa. Tale contea è in mano di Pisa, ma la bancarotta in cui giace lo stato, sotto di cinquecento ducati, permette l’impresa a Gisulf, che, in casi di vittoria, riuscirebbe ad unire Spoleto con Capua, oltre che a creare il titolo di Duca di Spoleto.
    La prima battaglia si svolse ad Amalfi, il 24 aprile 72, con la vittoria dei 4000 uomini di Gisulf, richiamati dalla Norvegia, sui duemila di Pisa: solo 160 i morti per l’esercito ducale, 1300 per la repubblica.
    Il tre maggio del 72 muore in battaglia Gisulf IV, lasciando il vasto ducato alla figlia primogenita, Joscella Maria Virginia.

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    La situazione in guerra
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    L’Europa
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    Il Ducato di Salerno in Norvegia
     

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  17. Wiston

    Wiston

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    Molto bello complimenti!
     

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