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La cultura italiana è di sinistra?

Discussione in 'Off Topic' iniziata da Pandrea, 24 Febbraio 2014.

  1. Pandrea

    Pandrea Guest

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    Si intende con 'cultura' quella alta, non quella generale.

    E' innegabile come in Italia, attualmente, manchino grandi nomi culturali legati alla destra, come invece se ne possono trovare negli USA (Clint Eastwood, Frank Miller). E' sempre stato così? La cultura italiana del dopoguerra è sempre stata nelle mani della sinistra del PCI o a sinistra di questi o è un mito elettorale? Gli ultimi venti anni, con la destra berlusconiana e leghista poco interessata alla cultura, hanno creato da soli il vuoto intellettuale a destra o hanno aggravato una situazione pre-esistente? O è tutta una pifferata e il mondo della cultura italiana è diviso equamente fra destra e sinistra?
     
  2. Piccolo Messe

    Piccolo Messe

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    è un po' forzato parlare di cultura di destra, così come la intendiamo noi, riferendosi ai repubblicani in america. Diversa la storia, diversa la cultura, il mondo politico yankee è un universo un po' a parte rispetto a quello europeo. Detto questo, come hai puntualmente evidenziato, la destra berlusconiana e leghista hanno sempre preso le distanze dal mondo della "cultura alta", visto come ostile e nemico. Tremonti, che è stato a lungo professore universitario, in un comizio elettorale affermò "noi siamo quelli che non leggono libri" proprio per prendere le distanze da un mondo che per il cittadino italiano medio, è visto come elitario e clientelare. Detto questo, il mondo della cultura è ovviamente diviso fra destra e sinistra. Ernesto Galli della Loggia, Travaglio i più recentemente, o Bobbio e Montanelli, sono esponenti della cultura "di destra", sebbene antiberlusconiani.
     
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  3. Lord Attilio

    Lord Attilio

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    Io non penso che oggigiorno ci sia questa grande differenza tra autori di destra e autori di sinistra. Scalfari, Saviano e la Guzzanti, autori di "sinistra" (anche se io oserei definirli più che altro "radical-chic") non hanno esitato a farsi pubblicare i libri dalla Mondadori, nonostante dicano che in Italia Berlusconi abbia creato una dittatura. Travaglio, autore di "destra" (per quanto questo termine esista ancora), non ha lesinato di passare ogni tanto anche sul carro della sinistra, mentre Montanelli appartiene ancora ad un tipo di cultura totalmente diverso da quello odierno.
    Il problema è che non c'è necessità di difendere alcun pensiero, perché in Italia si è affermato in tronco il modello neoliberista spazzando via le differenze tra destra e sinistra, basta vedere come i radical chic della sinistra e i giornalisti prezzolati di Berlusconi si azzannino su questioni totalmente secondarie (in primis sul gran capo) mentre sotto sotto vanno d'amore e d'accordo e si spartiscono ognuno le sue fette di editoria e di influenza.
     
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  4. Piccolo Messe

    Piccolo Messe

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    questo perchè il partito/i di Berlusconi sono sempre stati volutamente privi di alcun contenuto culturale o ideologico (se si esclude l'ideologia propria dell'imprenditoria). Chi trova dei contenuti nei movimenti di Berlusconi utilizza fa un lavoro a posteriori, storia ed antropologia, non spende tempo nel tracciare un percorso politico, o un gruppo di dottrine in cui il militante possa riconoscersi.

    secondo me differenze ci sono, ma il mondo della cultura è talmente screditato ed anche ormai un po' disilluso sulla propria capacità di far presa sulla gente, che a parte far fronte comune con Berlusconi, non riesce ad esprimere alcunchè di sensato.
     
  5. Lord Attilio

    Lord Attilio

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    Sì ci sono differenze, ma non nella sostanza. Il motivo principale per cui il Berlusconismo continua ad essere vincente è proprio il fatto che è indipendente dalla figura politica di Berlusconi, mentre è fortemente legato alla sua figura di imprenditore e di immagine culturale che si esprime attraverso la tv commerciale. La cultura della sinistra pone come soluzione al Berlusconismo solo l'eliminazione del Berlusconi politico, mentre non è per niente interessata ad eliminare il Berlusconi imprenditore e immagine culturale, molto probabilmente per convergenza di interessi più che per miopia. La sinistra e la sua cultura hanno pienamente accettato il sistema berlusconiano, che in effetti non è altro se non un neoliberismo all'italiana, e vi si collocano al suo interno, senza pensare minimamente di opporvisi se non a livello politico.
     
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  6. bacca

    bacca

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    In Italia la cultura è sempre stata, dal dopo guerra in poi, di sinistra, perchè ogni altra veniva etichettata come sbagliata ignorante o superficiale o razzista, a seconda che si trattasse di liberismo o fascismo, solo il liberismo si è sdoganato dagli anni 90 in poi.
    Abbiamo vissuto per 60 anni, e ancora oggi, in una DITTATURA culturale di sinistra.
    Ma forse è il caso di parlare non di sinistra, ma di concetti di sinistra: centralismo, uguaglianza sostanziale, perbenismo .....

    Ricordate inoltre che fino agli anni '90 non esisteva una destra perchè questa non poteva e doveva esistere.
    Guardate la marcia su Torino dei colletti bianchi Fiat degli anni '80, gente normale che protestava contro il sindacato, quella era la cultura sepolta, che veniva nascosta, gente che votava DC, e che poi avrebbe votato B.
    Gente che cercava un riconoscimento che non c'era a livello culturale, e che tutt'oggi latita, perchè la stragrande maggioranza di giornalisti artisti scrittori sono di sinistra perchè prodotto di un sistema autoreferenziato, che riproduce se stesso di generazione in generazione. Fino ad arrivare a condurre il festival di sanremo perchè sei di sinistra. Fino a Enzo Biagi uomo libero democratico e imparziale perchè di sinistra.
    Ma qualcuno si ricorda cosa fece Biagi il giorno prima delle elezioni nazionali invitando Benigni in tv per sputtanare alle 8:30 in diretta tv Berlusconi?
    Ma questo è giusto perchè lui è imparziale!



    E, signor giudice, tu hai la toga
    ma non ti sembra una brutta roba,
    una brutta roba di incastrare
    chi ha il solo torto di pensare .


    E tu ti ammanti di democrazia
    e vai cianciando di libertà .
    E tu ti ammanti di democrazia
    e vai cianciando di libertà,
    libertà, libertà è in quanto che comandate voi,
    democrazia, democrazia è cosa vostra non è mia.


    E pure tu, signor commissario,
    che ti fanno fare per un magro salario,
    ti fanno tradire, ti fanno tradire
    gli ideali che hai giurato di servire.

    E tu ti ammanti di democrazia
    e vai cianciando di libertà .
    E tu ti ammanti di democrazia
    e vai cianciando di libertà,
    libertà, libertà è in quanto che comandate voi,
    democrazia, democrazia è cosa vostra non è mia.

    Signor brigadiere, mi sono difeso,
    erano in quattro e mi hanno offeso .
    Signor brigadiere, mi sono difeso,
    erano in quattro e mi hanno offeso .
    Signor brigadiere, mi sono difeso,
    ero da solo ... ma uno l' ho steso .

    E tu ti ammanti di democrazia
    e vai cianciando di libertà .
    E tu ti ammanti di democrazia
    e vai cianciando di libertà,
    libertà, libertà è in quanto che comandate voi,
    democrazia, democrazia è cosa vostra non è mia.

    Signor ministro, signor deputato,
    di esser vostro nemico io sono onorato,
    sono onorato perché alla mattina
    mi devo specchiare mi devo sbarbare,
    mi devo specchiare mi devo sbarbare,
    la faccia mia debbo guardare .
    Io di facce ne ho una sola,
    non sarà bella me è sempre quella,
    voi di facce ne avete tante,
    una per ogni ora del giorno .

    E vi ammantate di democrazia
    e poi cianciate di libertà .
    E vi ammantate di democrazia
    e poi cianciate di libertà .
    libertà, libertà è in quanto che comandate voi,
    democrazia, democrazia è cosa vostra non è mia. (a)

    Ma questa storia deve finire,
    la gioventù si ribellerà .
    Ma questa storia deve finire,
    la gioventù si ribellerà,
    la resa, la resa, la resa dei conti,
    la resa dei conti, la resa verrà .
     
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  7. Pandrea

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    Beh, basta vedere adesso il totalitarismo politicamente corretto.
     
  8. qwetry

    qwetry

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    non si può nello stesso post difendere berlusconi e citare un gruppo di estrema destra degli anni '70... va bene accostare a berlusconi i fascistelli alla alemanno e storace, ma un complesso musicale di estrema destra degli anni '70 non può proprio stare in un post dove si cita la gente che prima votava dc e poi berlusconi, fai morire di infarto i veri fascisti in questo modo. per il resto, che la sinistra si sia sempre sentita intelletualmente superiore sia rispetto ai fascisti che al centrodestra/destra è innegabile, è una conseguenza del pensiero comunista degenerato nel radical chic

    i primi due non sono valori del centro destra, ma lo sono dell'estrema destra (uguaglianza sostanziale limitata su base meritocratica (gerarchica))
     
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  9. bacca

    bacca

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    @qwetry non voglio difendere B, la canzone l'ho messa perchè esplica una emozione per me molto pertinente con l'argomento.
    La terza via è molto più a sinistra della destra attuale o della DC, è normale...

    Comunque lo stesso processo, in modi simili, di sinistrazione della cultura è avvenuto in tutti i paesi europei, inghilterra compresa. Avevo letto un bellissimo articolo in merito, di un ragazzo ricco di sinistra che crescendo si accorgeva di cosa quei concetti portavano alla società ... era molto carino.
    In secondo luogo la cultura di sinistra stà creando il rigurgito nazionalsocialista attuale in Europa e presto anche in Italia.
    Le Pen ... Breivik ... sono espressioni di un sottosuolo pronto ad eruttare...
     
  10. Piccolo Messe

    Piccolo Messe

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    con neoliberismo all'italiana spero che tu intenda il dirigismo economico ;)

    Grillo in Italia :p

    scherzi a parte, dagli anni del tatcherismo e della reaganomics la cultura di sinistra propriamente detta si è dissolta, il new labour inglese non è un esempio perfetto di realizzazione di uno stato di welfare.
     
  11. Pandrea

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    Io direi: il neoliberismo anni '80 ha completamente devastato ogni pretesa puramente socialista da parte delle sinistre in materia economica e le ha costrette a spostarsi anche loro nel campo liberista tradizionalmente di destra, basti vedere la trasformazione da PCI a PD in Italia o il crollo di consenso dei partiti comunisti in Italia e Francia.

    Quindi per mantenere un briciolo di identità le sinistre europee si sono buttate a pesce nella lotta per la cultura, con il sostegno a prescindere del politicamente corretto anche nelle sue derive più assurde ed estremiste, visto come nuovo carroccio attorno al quale radunarsi per mantenere un'artificiosa distanza tra se stessi, i puri buoni, e la destra, i gretti cattivi.
     
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  12. TFT

    TFT

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    Ma sono l'unico a pensare che la sinistra in Italia non sia mai esistita? Ora, il mio pensiero è questo, magari mi sbaglio ma l'idea che mi sono fatto è:

    La destra è la visione liberale e mondialista, la sinistra la visione sociale e comunitaria. A non mettiamoci a parlare della destra sociale che non esiste.
    Ora, io mi immagino che la sinistra italiana, essendo appunto sinistra, dovrebbe avere nei suoi propositi come potere operaio e difesa dei lavoratori contro "il padrone", protezione dall'economia liberale che danneggia il lavoratore e il popolo, politiche sociali per garantire l'uguaglianza sociale e, in alcuni tipi di sinistra, comunione dei beni o dei mezzi di produzione o della gestione imprenditoriale (socializzazione delle imprese).

    Invece la sinistra italiana è: matrimoni gay, privilegi agli immigrati, terzomondismo, abbattimento delle frontiere, filoislam, anticristianesimo.

    Secondo me la cultura che è sempre esistita in Italia dal dopoguerra in avanti è quella della destra liberale americana, che si è divisa in vari tronconi che hanno, e fanno ancora oggi, finta di litigare ma sono tutti belli contenti sulle loro poltrone. Guardate per esempio come è degenerato il MSI, partito come movimento degli ex reduci rsi e diventato alla fine un partitello filoborghese, filoliberale, filoatlantico e filocattolico.
    La cultura italiana del dopoguerra è quella per tenere buone le masse, punto, non ha un colore politico
     
  13. Pandrea

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    Mi sembra assurdo affermare che l'ideologia comunista in Italia non sia mai esistita.

    Invece come ho detto dopo il crollo del comunismo sovietico e il trionfo ideologico del neoliberismo la sinistra si è trovata svuotata dai valori portati avanti per un secolo ed ha ripiegato sul politicamente corretto ad oltranza, sulla difesa delle minoranze che diventa privilegiarle e su altre questioni secondarie di puntiglio, perché non è in grado di dare risposte alternative ai veri grandi problemi della società.
     
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  14. Piccolo Messe

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    a tal proposito è illuminante il testo di Fukuyama "Fine della storia"
     
  15. TFT

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    Gli USA avrebbero mai rischiato che un loro vassallo, strategicamente importantissimo, con una discreta potenzialità militare e un'industria fra le prime al mondo, rischiasse di passare con l'URSS per una libera elezione democratica? Non penso proprio.
    Il comunismo in Italia è stato subito cannibalizzato, che poi la cosa sia diventata esplicita con la fine dell'URSS è un' altra cosa.
     
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  16. bacca

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    non è proprio vero, anche negli anni 80 esponenti pc parlavano di tenersi pronti ad appoggiare una rivolta.
     
  17. Enok

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    Certo che parlare di liberismo in Italia, dove lo Stato ha mani ovunque, è piuttosto assurdo. Ha detto bene chi ha parlato di dirigismo.
     
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  18. Pandrea

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    Distinguiamo: dire che al PCI sarebbe stato (ed è stato) impedito con ogni mezzo di salire al potere (giustamente? vedi caso cecoslovacco) è diverso dal dire che il PCI era una DC sotto falso nome.
     
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  19. Lord Attilio

    Lord Attilio

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    Una cosa è il partito comunista, però alle frange della sinistra extra-parlamentare delle intenzioni iniziali bisogna riconoscergliele, anche se con il riflusso sono confluite nel politically correct. Vi era un'ideologia favorevole agli operai anche al di fuori dei sindacati canonici che difendevano i padroni, anche se era una componente minoritaria e senza alcuna rappresentanza parlamentare.
     
  20. Piccolo Messe

    Piccolo Messe

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