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Jimena: La croce e la mezzaluna

Discussione in 'Le vostre esperienze' iniziata da alberto90, 9 Giugno 2013.

  1. ronnybonny

    ronnybonny Moderator Membro dello Staff

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    Si ma poi sei entrato come Isabella? Io non ho CK2 quindi non so come funzioni... Se il personaggio che impersoni perde il titolo normalmente che succederebbe?
     
  2. Sir Matthew

    Sir Matthew

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    sì con "arrendersi alla guerra" intendevo anche accontentare i vassalli faziosi senza far scoppiare la guerra. Comunque il fatto è che un approccio di questo tipo secondo me non permette di apprezzare a pieno la bellezza di CKII, ossia le gestione di un personaggio all'interno di una dinastia, e non di un regno (cosa che invece fa euIII, dove non ci s deve per nulla preoccupare di successioni/pretendenti e simili, la partita va comunque avanti).
     
  3. Sir Matthew

    Sir Matthew

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    sì è uscito e rientrato con isabella (e ora è uscito e rientrato con ferdinando (oppure quest'ultima è stata una successione?)), esattamente come se in eu3 esci e ricarichi scegliendo un altro stato.

    Questo è più complicato da spiegare: in generale, continui a giocare con quel personaggio senza quel titolo (hai 3 ducati, te ne tolgono uno, continui con gli altri 2), se il titolo è quello gerarchicamente più alto lo perdi e recedi di un grado (ad esempio quello che è successo a Pandrea : era re, ha perso una ribellione per togliergli il regno, e si è ritrovato duca vassallo del vincitore della guerra).
    Se il personaggio perde l'unico titolo che ha (una contea) credo tu continui a giocare con il tuo parente più prossimo con il titolo più alto (tu conte perdi la contea, tuo zio è duca, il gioco stesso di fa continua re a giocare con tuo zio). Questo però non mi è mai capitato, quindi non posso dirmi certo di ciò. Infine se il tuo personaggio ha un solo titolo (contea) e lo perde, e nessuno nella tua dinastia ha altri titoli giocabili (quindi almeno una contea) semplicemente gameover.
     
  4. ronnybonny

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    Di vabeh però é barare allora :D per carità poi ognuno fa come gli pare però su CK2 si impersonano persone non stati, alla fine in questo AAR mi sembra di vedere una partita ad EU3 ambientata nel Medioevo
     
  5. alberto90

    alberto90

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    Io cerco sempre di impersonare il personaggio più potente. Ho fatto una fatica bestiale per mettere su l' impero e non voglio certo giocare 30 anni da duca mentre mia sorella magari manda in rovina tutto perchè non è capace a gestire il potere.
    Lo scopo del gioco è quello di guidare una dinastia più che un personaggio. Usare uno o l' altro che differenza fa?
     
  6. Carlos V

    Carlos V

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    Alberto90, ma hai provato ad assassinare i capi della congiura che volevano al trono tua sorella? Finché resta tutto a livello di complotto e non scoppia la scintilla, puoi ancora fare qualcosa, invece che trovarti poi a dover cambiare personaggio, e tutto rispettando anche l'ottica GdR più rigida. Di solito tolto di mezzo il capo della congiura, tutto torna (quasi) come prima, altrimenti elimina la cara Isabella e via.
     
  7. Sir Matthew

    Sir Matthew

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    lo scopo non è solo guidare una dinastia, ma un personaggio IN una dinastia. Secondo me ha priorità il fatto di guidare un personaggio, che poi fa parte di una dinastia, quindi si devono vedere anche gli interessi più ampi di quest'ultima, ma in ogni caso viene prima il personaggio della dinastia. (se vogliamo portare all'estremo la concezione che si guidano dinastia e non personaggi, nel caso dei Rurikovic che cosa si fa? o dei Seljuk? non credo sia una buona cosa iniziare con un personaggio e cercare di accentrare tutti i titoli possibili su di lui o su un altro, poi quando spunta un evidente "capo" della dinastia passare a giocare con questo).
    E poi, se non vuoi dover ricominciare da capo la scalata al potere (cosa più che legittima) ricarica un salvataggio qualche anno (di solita basta un anno) prima e vedi come va.
     
  8. ronnybonny

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    Per come la vedo io tu stai aggirando le meccaniche di gioco grazie ad un trucco... Le congiure e i colpi di stato ("stato" non è il termine adatto, meglio "colpi di trono"), cosi come le ribellioni di vassalli vari nel Medioevo erano all'ordine del giorno, e i sovrani dovevano lottare per evitarle... IMHO hai sbagliato gioco, da quello che sembra a me tu stai giocando a un EU3 medioevale mentre, per quello che ispira a me, CK2 ha un'altra mentalità...
     
  9. alberto90

    alberto90

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    Se il mio personaggio ha caratteristiche ottime ( umile, lavoratore, confidente ) perchè guastarlo con un omicidio? Ognuno gioca come vuole no? io mi diverto così ... finchè il regno resta nelle mani della mia dinastia va tutto bene.
    Se, come sta accadendo ora, i vassalli hanno ottenuto la legge elettiva e grazie a quella rischio seriamente di perdere il trono, perchè dover ricominciare tutto da capo rischiando oltretutto di dover riconquistare territori già presi prima e poi persi? Tanto vale fingere la fine della dinastia .... è accaduto un mare di volte nella storia.
     
  10. ronnybonny

    ronnybonny Moderator Membro dello Staff

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    perchè quando, nel gioco, la dinastia finisce c'è un game over...

    per come la vedo io se qualcosa succede nel gioco è sempre a causa della condotta di gioco del giocatore umano, se i vassalli si ribellano lo fanno perchè tu hai permesso che accadesse, per come la vedo io hai "barato" (non ti sto accusando, sono solo punti di vista :D) per aggirare una delle tante difficoltà del gioco... poi ognuno è libero di giocare come vuole ;)
     
  11. alberto90

    alberto90

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    Barare è usare i trucchi .... per avere 5000 pezzi d' oro ... o la pietà o il prestigio. Io gioco per la dinastia, non per ogni singolo personaggio. Tanto è vero che uso sempre i matrimoni matrilineari per cercare nuove conquiste ... se mi interessassi solo di un personaggio farei matrimoni di prestigio e non di utilità.
     
  12. Carlos V

    Carlos V

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    Ma infatti non stavo criticando il tuo modo di giocare, perché ognuno si gusta la partita come meglio crede. :)
    Mi chiedevo solo se avevi la concreta possibilità di fermare la congiura nel tuo impero o se, invece, ti era impossibile o li hai lasciati fare per una qualche tua strategia.
    E poi non sarebbe scorretto se in situazioni di particolare gravità, anche il sovrano più buono e gentile finisse per abbracciare l'ideale della Real Politik o, se preferisci, del buonsenso. Dopotutto, come tu stesso sostieni ed anche altri nel forum, ci si diverte di più ad immedesimarsi nel personaggio: se rischi di perdere il regno (nel tuo caso impero, quindi più grave) a causa di qualche vassallo arrivista, conviene starsene buono e scendere di qualche gradino nella gerarchia, con la coda tra le gambe? :blackeye: (dovendo poi giustificarti per il fatto di aver cambiato personaggio - cosa che a me personalmente non interessa più di tanto) Oppure è meglio risolvere il problema alla radice, togliendo di mezzo la gente scomoda e conservando così titoli e spirito GdR? ;)
     
  13. alberto90

    alberto90

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    Non sempre gli omicidi funzionano .... l' ultima volta chi volevo uccidere è sopravvissuto e si è vendicato uccidendo il mio personaggio .....
    Comunque appena ho scoperto che la fazione era ormai arrivata al 75 per cento dei consensi ho preferito evitare stragi ....
     
  14. alberto90

    alberto90

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    SECONDO GOVERNO DI FERDINANDO I 1156 - 1157
    Il 15 novembre 1156 Ferdinando I tornava al potere per quello che sperava essere un governo stabile e duraturo abbastanza da consentire la nascita di un erede maschio.
    L' erede tanto atteso venne alla luce nei primi mesi del 1157 ma la felicità dell' imperatore fu di assai breve durata. Il 24 aprile un messaggero proveniente dal ducato di Maiorca gli comunicò che il duca si era ribellato e che aveva scatenato la guerra per mettere sul trono di Spagna il principe Carlo, fratello più piccolo di Ferdinando e ultimo dei figli di Ramiro, che era nel sesto anno di vita.
    In pochi giorni la ribellione dilagò prima in Aragona, poi contagiò il ducato di Navarra, quello di Siviglia, i principati ecclesiastici di Navarra e Granada e i duchi di Cordova, Toledo e Murcia.
    Accanto a Ferdinando rimasero solo i re di Portogallo e Castiglia-Leon.
    Con il cuore a pezzi per quello che considerava un tradimento da parte degli stessi che, alla sconfitta della sorella gli avevano offerto nuovamente il trono, Ferdinando si ammalò in maggio e venne a sapere della brutta sconfitta inferta dalle forze ribelli all' esercito realista presso Astorga avvenuta il 3 giugno.
    Alla fine del mese le sue condizioni si aggravarono e il 20 luglio accolse il messo che gli annunciava la vittoria di misura dei portoghesi sugli aragonesi avvenuta il giorno prima a Jaen.
    Il 22 luglio Ferdinando firmò il testamento nel quale dichiarava il re di Portogallo reggente a nome del figlioletto appena nato, Ferdinando II, e poco dopo entrò in coma.
    Spirò senza più riprendersi nella notte del 25 luglio 1157 a soli 25 anni.
    Il fatto che al momento della sua morte infuriasse un tremendo fortunale estivo che causò notevoli danni alle campagne, suscitò molto clamore e alcuni videro in quella tempesta il segno dell' ira divina sui vassalli traditori che avevano costretto un imperatore a deporre la corona offrendola alla sorella che non avevano esitato a tradire, sconfiggere e imprigionare, rimettendo nuovamente il fratello al potere per poi tradirlo senza vergogna pochi mesi dopo.
    Le campane dell' impero suonarono a lutto in un giorno che avrebbe dovuto essere di festa: era la festa del patrono della Spagna, san Giacomo. Ma quel giorno san Giacomo voltò le spalle alla Spagna e gli anni che seguirono furono la dimostrazione che Dio aveva abbandonato gli spagnoli. Era iniziato il declino dell' impero.
     
  15. alberto90

    alberto90

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    REGGENZA PER FERDINANDO II 1157 - 1160
    Il primo compito che dovette portare a termine il re di Portogallo, nel suo ruolo di reggente in vece dell' infante Ferdinando II, fu fermare la guerra civile che stava dilagando nell' impero, estendendosi anche alla Sicilia e alla Sardegna.
    Fu solo dopo notevoli sforzi e l' uso indiscriminato di mercenari prezzolati che non risparmiarono devastazione e morte nel corso delle loro tremende scorribande, che il 5 aprile 1159 la guerra civile aveva termine con la firma di una fragile pace bianca tra le parti in lotta. I ribelli riconoscevano la reggenza per Ferdinando II e garantivano stabilità e pace per tutto il tempo che sarebbe stato necessario al raggiungimento della maggiore età del sovrano. Un periodo lungo 14 anni.
    Tuttavia nell' impero proseguivano le lotte interne tra il re di Castiglia-Leon e alcuni suoi vassalli che continuavano a non riconoscerne l' autorità, rivendicando per loro uno dei titoli di cui era stato investito.
    E la situazione era preoccupante considerando che gli Almoravidi tenevano sotto scacco l' intero sud Italia e minacciavano ancora pesantemente i confini dell' impero a sud. Avrebbero potuto scatenare da un momento all' altro una guerra santa approfittando della momentanea debolezza del potere centrale in Spagna.
    Fu il duca di Sardegna a rendersi conto per primo che una reggenza di 13 anni era veramente troppo rischiosa e, dopo aver preso accordi con i principali vassalli imperiali, giunse a Toledo con un obbiettivo molto chiaro in testa e una pergamena arrotolata in mano.
    Era pronto il colpo di mano che aveva preparato per mesi. Pochi giorni e tutto sarebbe cambiato ......
     
  16. Carlos V

    Carlos V

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    Sono d'accordo, anch'io odio i periodi di reggenza perché le azioni sono limitate, però in CK2 non sono poi così terribili ;), se ti capita una reggenza di 14 anni a EU3 devi veramente restare per tutto il tempo con i gomiti sul tavolo e le mani sulle guance aspettando che passi. :mad:

    Ti seguo, sono curioso di vedere cosa hai progettato.
     
  17. alberto90

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    14 anni di reggenza sono veramente tanti .... roba che o nel frattempo usa un altro pc e ti guardi un film, sennò ti smonti ....
     
  18. alberto90

    alberto90

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    ALFONSO I JIMENA detto IL FANNULLONE 1160 - 1178

    L'estate spagnola quell' anno era infernale. E sotto una cappa di afa tremenda il corteo di soldati avanzava lentamente sul dorso dei cavalli, lungo la strada che portava a Toledo.
    Alla testa del drappello un uomo dall' aspetto nobile cavalcava indifferente al caldo e al brontolio dei soldati alle sue spalle. Poche ore ormai e il suo lavoro degli ultimi due anni avrebbe trovato compimento.
    Il corteo di scorta al duca di Sardegna entrò in Toledo nel tardo pomeriggio e subito si recò al palazzo reale dove il consiglio di reggenza era in attesa.
    Il duca di Sardegna non si fece scrupolo di smontare da cavallo, ed entrò nella grande sala dei ricevimenti del palazzo cavalcando uno splendido bajo marrone.
    Lo fece arrestare nel mezzo della sala e prima che qualcuno potesse fare qualcosa, srotolò la pergamena e lesse ad alta voce.
    - Questa pergamena, firmata da tutti i principali vassalli dell' impero e valida a tutti gli effetti di legge, mi da il potere di destituire il consiglio di reggenza che voi avete retto in questi anni e di assumere il titolo imperiale a nome di mio nipote Ferdinando, cui lascio il possesso della contea di Toledo e di una rendita annua di 1000 denari.
    Se alla mia morte non avrò lasciato eredi il titolo imperiale tornerà a mio nipote -
    Gli uomini seduti sugli scranni, i reggenti dell' impero, non dissero nulla. Accettarono quel sopruso comefatto compiuto e si alzarono omaggiando il nuovo imperatore di Spagna. Il giovanissimo Ferdinando, coluiche avrebbe dovuto essere il legittimo erede di Ferdinando I che ormai aveva 3 anni, guardò lo zio con occhi colmi di tristezza. Aveva capito che non avrebbe regnato a breve.
     
  19. alberto90

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    Alfonso I Jimena, terzo figlio dell' imperatore Ramiro I di Spagna ( V di Castiglia ), era nato il 5 marzo 1144 ed era stato nominato duca di Sardegna e conte di Cagliari e Arborea dal padre nel 1147.
    Il giorno stesso dell' incoronazione imperiale si sposò con la principessa Petra di Croazia, che già il 20 settembre 1162 gli dava un erede nel figlio Filippo.
    La politica di Alfonso fu fallimentare su tutti i fronti: di carattere chiuso e privo di tutte le buone qualità del padre, finì col farsi detestare dal popolo e Alfonso non seppe ( o non volle, secondo molti storiografi ) fare nulla per cambiare le cose.
    Per tre anni si limitò ad osservare le ormai sempre più frequenti lotte intestine tra i vassalli imperiali che sfociarono nel 1164 in guerra aperta tra il re di Castiglia e il duca di Leon, che rivendicava per se il titolo reale di Leon.
    Alfonso non ci pensò nemmeno lontanamente ad intervenire pensando, forse a ragione, che guerreggiando tra di loro i suoi vassalli avrebbero lasciato stare lui e la sua famiglia.
    All' inizio del 1165 decise di accettare la richiesta, che era in realtà un ultimatum, dei re di Castiglia, Aragona e Portogallo che insistevano per una legge elettiva.
    Naturalmente i vassalli votarono chiunque tranne Filippo, il figlio primogenito di Alfonso da lui sostenuto. Una fazione iniziò a votare insistentemente Ferdinando, suo nipote, che ora era bruciato per una successione tranquilla, visto che Alfonso aveva un erede legittimo.
    Dopo aver capito di avere un sovrano imbelle e sostanzialmente fannullone, la maggioranza assoluta dei suoi vassalli, guidati dalla duchessa di Cordova, iniziarono a premere per ottenere la piena indipendenza e l' 8 agosto 1165, in seguito all' ennesimo ultimatum, Alfonso cedette e concesse l' indipendenza ai regni di Portogallo ( ridotto però al solo ducato di Beja dalla guerra civile in corso nel regno ), Castiglia ( in guerra ancora con Leon e altri vassalli minori ), ai ducati di Siviglia, Badajoz e Cordova.

    [​IMG]
    L' impero di Spagna nel 1165
    Quattro mesi dopo anche la regina di Aragona ottenne l' indipendenza e così il grande e potente impero creato da Ramiro e dai suoi predecessori, si dissolse. Ad Alfonso rimasero il ducato di Aragona, principato ecclesiastico di Granada, ducato di Murcia, ducato di Toledo, ducato di Porto e di Beja ( questi ultimi impegnati nella guerra civile contro il re di Portogallo ), Sardegna ( divenuta centro dell' impero ) e Sicilia.
    Mentre nei regni e nei ducati divenuti indipendenti la guerra civile dilagava mietendo morte e disperazione, Alfonso non si impegnò in alcuna guerra di espansione, benchè Calabria e Puglia avrebbero potuto essere prese in poco tempo senza troppe perdite. Eppure l' imperatore non mosse un dito e passò le sue giornate in battute di caccia, giostre, e banchetti.
    Il 28 aprile 1167 l' imperatrice Petra, da tempo malata, morì a Sassari, dove aveva preso residenza negli ultimi tempi, da quando il suo rapporto con Alfonso si era deteriorato a causa del carattere chiuso dell' imperatore.
    Alfonso non perse tempo e due settimane dopo, l' 11 maggio, sposava Elisabetta de Conteville, figlia del duca di Hereford.
    Gli undici anni seguenti videro la nascita di ben 4 figlie: Isabella ( 10 agosto 1168 ), Maria ( 9 febbraio 1172 ), Anna ( 10 maggio 1176 ) e Teresa ( 10 luglio 1178 ).
    Pochi mesi più tardi, il 5 settembre, Alfonso cedette all' ennesimo ricatto dei pochi vassalli rimasti, e lasciò il trono al nipote Ramiro, fratello di Ferdinando, tenendo per se il titolo di Duca di Sardegna e di conte di Cagliari.
    Il regno più monotono e distruttivo della storia della famiglia Jimena terminò così dopo 18 anni di sostanziale immobilità.
    Tutti speravano che Ramiro II avrebbe ridato all' impero in crisi la sua forza e la sua unità e sulle spalle del giovane imperatore era il destino di una intera dinastia.
     
  20. Sir Matthew

    Sir Matthew

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    ahia, questo non ci voleva:wall:
    forse l'espansione iniziale è stata veramente "ipertrofica"...
     

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