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Je Maintiendrai: La Repubblica del Nord

Discussione in 'Le vostre esperienze' iniziata da Mac Brian, 8 Giugno 2014.

  1. Sir Matthew

    Sir Matthew

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    non possono ribellarsi: donando una provincia ad una compagnia commerciale togli praticamente tutta la produzione e tutto il manpower di quella provincia, per avere un bonus al tradepower, principalmente. Non chiedono l'indipendenza come le nazioni coloniali.
     
  2. Mac Brian

    Mac Brian

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    Che nel 90% dei casi è sempre conveniente, tanto le tasse sono già ridotte del 75% essendo un territorio d'oltremare, mentre il manpower non è ai livelli delle provincie in patria in cui si hanno già degli edifici.
     
  3. Mac Brian

    Mac Brian

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    Regno di Lodewijk Van Brabant Parte 1 - Davide contro Golia

    156.jpg Wimpel_Nederland.png
    Con l’insediamento di Lodewijk Van Brabant sul trono dei Paesi Bassi nel 1550 si aprì una nuova stagione politica: per la prima volta infatti, colui che governava il paese non aveva fatto nulla per ottenere quella carica, se non essere figlio del precedente sovrano. Ad ogni modo egli era stato formato sin dalla più tenera età per il compito che lo aspettava e, pertanto, aveva le idee ben chiare riguardo a ciò che aveva intenzione di fare. Il suo principale obbiettivo era infatti quello di ridare ai Paesi Bassi peso preminente sullo scacchiere internazionale, dopo i difficili anni delle guerre contro l’Imperatore, e per farlo era pronto ad azioni drastiche.

    Essendo egli cresciuto fino all’età di 12 anni in Inghilterra e avendo egli sposato la Duchessa di Wessex, Lodewijk, che avendo vissuto, al contrario del padre, in un ambiente di alta aristocrazia credeva fermamente nella superiorità divina della classe dirigente, aveva assimilato molto dalla politica inglese ed era rimasto particolarmente affascinato dalla capacità del sovrano inglese di accentrare su di sé il potere assoluto mentre tecnicamente egli fingeva di essere limitato dal Parlamento. Emulando quindi il modello inglese egli decise di ridimensionare, com’era già successo sotto il regno di suo padre, i doveri degli Stati Generali, la cui necessità di consenso venne limitata, come oltremanica, alle questioni fiscali. Questa riforma non venne palesemente contestata da nessuno dei partecipanti all’Assemblea, di fatto impotenti, anche se molti la trovarono un’azione estremamente spregiudicata e i malumori non si sopirono in fretta, ma anzi perdurarono per molti anni. Ad ogni modo Lodewijk non aveva tempo per preoccuparsi di un istituzione che considerava nulla più che una propaggine della Corona, anche perché aveva in mente altri progetti a sua detta molto importanti: sempre prendendo spunto dall’Inghilterra, che aveva già dato il via ad una colonizzazione intensiva del Nord America, tanto da fondare una colonia, il Newfoundland ,con addirittura un proprio Parlamento, egli si rese conto che la politica d’oltremare olandese doveva diventare molto più aggressiva, in modo da poter rivaleggiare apertamente con le potenze europee, in primis Francia e Spagna, che iniziavano a muovere i primi passi rispettivamente nei Caraibi e in Nord America.

    Anna-Boleyn.png
    Un ritratto della moglie inglese di Lodewijk
    (Un biscotto a chi indovina chi è in realtà questa dama inglese)
    Il biscotto va a Eferthad ;D


    101125000650.jpg Un allegoria propagandistica che dipinge Lodewijk come un guerriero, che difende i Paesi Bassi (la donna al centro) dalle mire delle potenze estere (l'uomo in nero) attraverso la guerra (lo scheletro) mentre il leone belgico a terra è in procinto di risvegliarsi

    Per questo motivo i primi anni di regno di Lodewijk vennero contrassegnati da guerre di conquista contro stati extraeuropei, come il Benin in Africa, importante conquista in quanto permetteva agli olandesi il controllo dell’estuario del Niger, importantissimo snodo per il traffico degli schiavi che dal continente nero iniziavano ad affluire verso le piantagioni caraibiche, e la tribù amerinda dei Powhatan, abitante delle coste a sud della Baia di Chesapeake, considerata la prima di numerose conquiste americane atte a formare una forte compagine territoriale nel nord del continente.

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    eu4_1.jpg
    Ai Powhatan fecero infatti subito seguito i Lenape, stanziati poco più a nord, difesi da una lega di più tribù americane che, nonostante la ragguardevole cifra totale di 45000 uomini armati non riuscì a impedire a De Winter, ancora una volta al servizio della dinastia di Brabante, di sottomettere la piccola tribù.

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    Contemporaneamente l’espansione proseguì anche verso le indie orientali, con il completamento della Colonia del Capo e l’inizio di un nuovo insediamento nelle isole Mauritius, ulteriore avanzamento verso l’obbiettivo finale nella regione, ossia ottenere il controllo del commercio delle spezie, oltrepassando l’egemonia turca nei mercati arabi.

    eu4_11.jpg
    Lodewijk tuttavia non dimenticò neppure l’Europa nel suo ambizioso progetto di ricostruzione della potenza olandese e conscio dell’importanza di controllare un nodo commerciale ancora fondamentale come quello del Baltico passante per Lubecca, nell’Agosto del 1554 decise di dichiarare guerra alla Danimarca, per lungo tempo alleata dei Paesi Bassi, ma ormai in crisi a causa della fine dell’Unione di Kalmar. A difesa dei danesi protestanti si schierò ancora una volta la Sassonia, resa subito inoffensiva da una vittoria di misura di De Winter ad Anhalt, mentre l’Inghilterra si rifiutò di scendere in campo a favore dei Paesi Bassi, nonostante la guerra fosse già dall’inizio a senso unico, anche considerando l’enorme superiorità navale olandese.

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    eu4_15.jpg
    Annientati a Slesvig l’anno successivo i danesi, in una vittoria da manuale che ridava all’esercito olandese tutti il prestigio perso negli anni precedenti, essi si dimostrarono tuttavia caparbi e rifiutarono di firmare una pace fino al 1558, quando De Winter era ormai in procinto di entrare a Copenaghen, accettando infine la cessione dell’Holstein e di Lubecca.

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    eu4_24.jpg
    Contemporaneamente Lodewijk si era prodigato per raggiungere un’alleanza con il più potente regno scandinavo, ossia la Svezia, recuperando anche la fragile alleanza con l’Inghilterra, mentre un altro membro della dinastia del Brabante era il primo in linea di successione al trono polacco, regno di secondaria importanza, ma comunque significativo nel dimostrare quanto la piccola dinastia fondata da Van Renesse si stesse espandendo rapidamente. La monarchia sembrava veramente essere in grado di ridare stabilità e potere ad una nazione per decenni travagliata da conflitti interni, ciononostante non tutti erano a favore dell’attuale regime, e la chiusura della casta aristocratica operata da Lodewijk non fece altro che scaldare ancora di più gli animi, soprattutto nella ricca borghesia, che si vedeva tagliata fuori dalla politica del paese, nuovamente in mano alla ristrettissima cerchia di personaggi che componevano la corte del sovrano.

    eu4_21.jpg
     

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  4. ronnybonny

    ronnybonny Moderator Membro dello Staff

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    Finalmente ti sei deciso a prendere Lubecca ;)
     
  5. Carlos V

    Carlos V

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    Ottime mosse! Finalmente la nazione è in ripresa! Continua lungo la strada coloniale, che ti porterà molti vantaggi. :)

    Mi piacerebbe sapere quali sono i tuoi piani per la Germania.
    Intendi conquistarla tutta rosicchiando un po' di terreno alla volta? Oppure preferisci istituire una Pax Olandese, e in senso lato mantenere anche il frazionamento politico, garantendo e/o minacciando gli staterelli?
    Di certo, anche se l'Olanda è decisamente proiettata sul mare, gli affari tedeschi alle sue spalle dovrebbero essere comunque una priorità, soprattutto se si considera che nell'area si muovono due potenze capaci di tenerti testa come Francia e Austria.
     
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  6. Eferthad

    Eferthad

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    Certo che Anna Bole... La duchessa del Wessex aveva poca fantasia: sempre gli stessi abiti, sempre la stessa acconciatura!

    Comunque, una sola cosa devi fare, se vuoi sopravvivere.

    france must die.
     
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  7. alberto90

    alberto90

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    Si ... non solo la Francia deve morire .... devi ridurre all' impotenza anche l' impero.
     
  8. Mac Brian

    Mac Brian

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    Allora i miei piani per l'Europa sono prendere l'Hansa, Treviri e, prima o poi quando i tempi saranno propizi, le ultime provincie dei Paesi Bassi ancora in mano ai francesi. Sfortunatamente tutte le altre "grandi potenze" fanno pena rispetto alla Francia in termini di esercito e soprattutto manpower, ma personalmente sto facendo progressi sul quel fronte, mentre sul settore economico già dal prossimo aggiornamento li ho superati, seppur di poco. Peccato non avere nessuna barriera naturale importante al confine, avessi le Alpi avrei già vinto.

    Comunque gli indiani d'america sono, come dire, una sorprendente rottura, come vedrete.
     
  9. Mac Brian

    Mac Brian

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    Regno di Lodewijk Van Brabant Parte 2 - Il Denaro, motore del mondo.

    156.jpg Wimpel_Nederland.png
    Dopo la conquista di Lubecca, Lodewijk decise di proseguire sulla strada della guerra per ottenere più ampie quote commerciali nei nodi più importanti, consapevole che un maggior peso economico avrebbe significato, di rimando, un maggior peso politico-militare in vista di future campagne europee. Fu per questo motivo che tra il 1558 e il 1560 i Paesi Bassi entrarono in guerra sia in Africa, con le tribù di Oyo e Hausa, che ridussero ben presto a protettorati che valsero agli olandesi il controllo del commercio degli schiavi nella regione, sia in Europa, dove assestò il colpo definitivo alla Lega Anseatica, ridotta ormai alle sole città di Amburgo e Lauenburg. A difesa della lega intervennero l’Elettore del Brandeburgo, tuttavia impotente a causa di una rivolta interna che lo costrinse a riconvertirsi al cattolicesimo, e l’Ordine Teutonico la cui flotta, guidata da un certo Freytag von Loringhoven ( :) ), venne facilmente sbaragliata dalle navi a difesa del commercio olandese nel Baltico.

    eu4_32.jpg Da notare l'orda francese.

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    eu4_35.jpg
    eu4_44.jpg
    Conclusa la guerra nel Dicembre del 1560, con la totale annessione della Lega, Lodewijk volse il suo sguardo verso le Indie Orientali. Un certo numero di mercanti dislocati tra Amsterdam e Città del Capo avevano infatti da tempo iniziato a fare pressioni alla corona affinché essa si prodigasse nel prendere controllo di uno scalo commerciale nelle coste dell’India, al fine di ottenere una presenza più importante sulle rotte delle spezie. Queste associazioni mercantili, anche grazie alla creazione di numerose compagnie commerciali in Africa, iniziavano ad acquisire un preminente peso commerciale e, di rimando, anche politico, in quanto Lodewijk, seppur strenuo difensore della superiorità dell'aristocrazia, era consapevole, visti anche i progressi inglesi in Nord America, di quanto le compagnie avvallate dalla Corona potessero essere profittevoli.

    eu4_41.jpg
    Nonostante lo zelo dei mercanti tuttavia, i preparativi per la conquista di un porto indiano, identificato nell’isola di Ceylon, priva di agganci diplomatici con il sub continente, ma importante come centro mercantile, vennero molto rallentati a causa di molteplici problematiche, esterne come la guerra contro gli Hausa, che richiese più tempo del previsto, ma anche interne, come la corruzione dilagante della classe dirigente, in particolare degli Stati Generali, i cui membri, ormai relegati ai margini della politica, iniziarono a preoccuparsi più dei propri affari, spesso collusi con gli stessi mercanti che la Corona appoggiava, che di quelli dello stato.

    eu4_43.jpg
    Ad ogni modo l’operazione prese infine il via il 20 Marzo del 1564, quando 7 mila olandesi guidati da De Winter, che sfortunatamente non sopravvisse alla traversata dell’Oceano Indiano, partirono dalle Mauritius alla volta di Ceylon, che cadde nel Giugno dell’anno successivo. Ottenuto questo primo avamposto indiano, Lodewijk decise di istituire una Compagnia delle Indie Orientali Olandese, a cui garantì il monopolio del commercio delle spezie, permettendo anche alla Corona di ottenere vantaggi economici consistenti.

    eu4_33.jpg

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    eu4_55.jpg


    eu4_50.jpg

    Vereinigte_Ostindische_Compagnie_bond.jpg
    L'atto di nascita della VoC, con il primo finanziamento statale di 2400 fiorini.

    707px-Oih_amsterdam.jpg
    L'Oost-Indisch Huis, il quartier generale della Compagnia ad Amsterdam.

    800px-Colombo,_after_Kip.jpg Colombo occupata dalle navi olandesi.​

    I mercanti di Amsterdam, non paghi dei risultati notevoli già ottenuti, iniziarono a far nuovamente pressione su Lodewijk affinché egli conquistasse un porto commerciale anche in Cina, promettendo favolosi guadagni dai commerci con il Celeste Impero, che fino a quel momento aveva bloccato agli europei l'accesso ai loro porti a fini commerciali. Sulla carta era un’impresa fattibile, anche in virtù delle divisioni interne alla dinastia Ming, ma avrebbe richiesto molti più anni di preparazione rispetto a Ceylon, e Lodewijk aveva altri conti in sospeso.

    eu4_56.jpg
    eu4_57.jpg Si noti il sorpasso delle entrate francesi.

    eu4_58.jpg Qui la Francia spadroneggia, mentre la Spagna fa pena e la Gran Bretagna neanche si vede.

    eu4_59.jpg
     
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  10. Lord Attilio

    Lord Attilio

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    Direi che con simili entrate potresti cominciare ad indebolire anche la Francia oltre che l'Impero.
     
  11. Mac Brian

    Mac Brian

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    Regno di Lodewijk Van Brabant Parte 3 - Umiliazione americana

    156.jpg Wimpel_Nederland.png
    Nel 1566, con la situazione asiatica e quella africana stabilizzate, Lodewijk poté nuovamente concentrare il suo sguardo sull’Europa. Da tempo infatti tra l’Imperatore e i Van Brabant di Francia e dei Paesi Bassi vigeva una tregua, che non venne rotta neppure durante l’invasione olandese di Amburgo, tuttavia il paese si era ormai completamente recuperato dal periodo di stanca militare dei decenni precedenti, ed anche Francia ed Austria erano a piena potenza, in attesa di un casus belli che permettesse il riaccendersi delle ostilità. I due paesi erano infatti ai ferri corti anche per il possesso del Nord Italia, in quanto nell’ultima guerra i francesi avevano preso possesso di Milano scacciando gli austriaci da Cremona.

    eu4_1.jpg
    01.jpg Gli olandesi prendono possesso delle principali tratte di schiavi tra l'Africa e l'America.​

    La scintilla fu l’attacco all’Arcivescovado di Treviri, mascherato da Lodewijk come una giusta punizione agli ecclesiastici corrotti che ancora seguivano la fede di Roma. La città fu subito messa sotto assedio da 12 reggimenti di artiglieria, che fecero crollare le mura della città, del tutto impreparate ad una tale capacità di fuoco, in poco più di 90 giorni.

    eu4_7.jpg

    1.jpg
    Lodewijk in tenuta militare sullo sfondo di Treviri in fiamme.​

    Contemporaneamente i francesi avanzarono 70 mila uomini nel Baden, incontrando poi le truppe dell’Imperatore e dei suoi alleati a Costanza, i quali, forti di una superiorità numerica e di un miglior posizionamento nel campo di battaglia, riuscirono a ributtare indietro i francesi, che persero oltre la metà dei loro uomini.

    eu4_5.jpg
    Avuta la notizia della disastrosa battaglia, Lodewijk fu indeciso se essere felice o preoccupato: da un lato, significava che la Francia avrebbe senza dubbio dovuto mettere in campo numerose risorse per risollevarsi, dall’altro la dura sconfitta metteva in pericolo le sue truppe stanziate a Treviri, che vennero infatti attaccate dagli imperiali 2 mesi dopo. Inizialmente la battaglia sembrava solo leggermente a favore degli olandesi, che tuttavia nei primi momenti subirono molte perdite, ma dopo l’arrivo dei rinforzi francesi, guidati dal cugino di Lodewijk in persona, Louis Francois Van Brabant, la battaglia volse nettamente a favore degli olandesi, che scacciarono gli austriaci facendo subire loro quasi 30 mila perdite.

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    La battaglia finale della guerra si svolse poi l’anno successivo, quando, sempre a Costanza, l’esercito francese rincalzato con nuove reclute inflisse una dura lezione agli austriaci e i loro alleati italiani, che si erano uniti all'Imperatore per paura dell’espansionismo francese, sconfiggendo un esercito numericamente superiore.

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    Prima di cercare una tregua, Lodewijk lasciò che gli austriaci e i francesi si dissanguassero ancora per alcuni mesi, anche se la bilancia pendeva ormai molto a favore di questi ultimi, e nel frattempo, intrattenne le truppe stanziate a Ceylon, le quali attendevano rinforzi per dare l’assalto alla Cina, con la conquista del piccolo regno indipendente del Kochin, nel sud dell’India, anch’esso importante snodo commerciale, nella rotta tra l’Indonesia e l’Arabia.

    eu4_14.jpg
    La pace in Europa giunse poi nel Novembre del 1567, con la fine dell’Arcivescovado di Treviri. La guerra era stata un indubbio successo per gli olandesi, che avevano perso solo 10000 uomini, contro i 50000 francesi e altrettanti austriaci. A quel punto vi fu perfino chi, tra gli Stati Generali, consigliò a Lodewijk di tradire il cugino ed attaccare la Francia, ma egli era troppo legato all’idea di dinastia per poter tradire un famigliare, senza contare che la capacità di recupero francese, con ancora 48000 riserve, avrebbe trasformato la guerra in un massacro per ambo le parti. Ad ogni modo, quell’episodio stabiliva un precedente per una utile tattica che si sarebbe potuta usare in futuro. Inutile dire che molti rappresentanti degli Stati Generali rimasero estremamente delusi dal filo-francesismo di Lodewijk e dei Van Brabant, che alcuni accusarono di essersi venduti alla Francia. Senza dubbio comunque i Van Brabant continuavano a dimostrarsi mecenati molto abili, in quanto dopo Erasmo da Rotterdam, altri due importanti studiosi, Mercatore e Stevino avevano offerto i loro servigi alla Corona.

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    Ignorando le proteste del’Assemblea, Lodewijk volse il suo sguardo verso l’America del Nord: la tregua con le tribù indigene era ormai scaduta, pertanto egli si risolse ad attaccare la ricca tribù dei Pequot, che occupava l’importante snodo commerciale dell’estuario dell’Hudson. Inizialmente i 5000 olandesi lì stanziati ottennero facili vittorie perdendo poche centinaia di uomini contro migliaia di indiani uccisi, tuttavia nel Novembre del 1568 l’esercito della federazione indiana sorprese il generale Van Galen a Powhatan, costringendolo a ritirarsi verso nord, dove venne preparata un imboscata in cui tutti i soldati olandesi trovarono la morte e solo pochissimi tra cui Van Galen stesso riuscirono a sottrarsi alla furia degli indigeni.

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    Quando la notizia giunse ad Amsterdam, Lodewijk incredulo e furioso, ordinò la costruzione di una nuova flotta da trasporto e di 10 nuovi reggimenti, maledicendo Van Galen per la sua inettitudine, pur mantenendolo al comando fino al 1571, quando verrà infine sostituito.

    Fu necessario un anno perché tutto fosse pronto, ad ogni modo l’arrivo del nuovo esercito olandese permise la liberazione degli insediamenti occupati dagli indiani e inflisse loro durissime perdite, nell’ordine delle decine di migliaia. Quando nel 1572 quasi tutti gli eserciti indigeni vennero spazzati via, un gruppo di proprietari terrieri delle colonie si riunirono a Chesapeake inviando una richiesta formale a Lodewijk affinché avvallasse la formazione di un governo coloniale autonomo che potesse garantire loro una più efficacie difesa in caso di situazioni critiche come quella accaduta durante il contrattacco indiano. Lodewijk, sempre felice di proseguire per la strada tracciata dagli inglesi accettò con entusiasmo, nominando la colonia Nuova Olanda e insediando un governatore, il quale sarebbe stato affiancato da un’Assemblea legislativa con poteri limitati nominata su base provinciale, come per la madrepatria.

    eu4_30.jpg eu4_31.jpg eu4_32.jpg eu4_33.jpg
    eu4_34.jpg
    Nonostante la numerose sconfitte inflitte alla federazione indiana, la guerra si trascinò ancora per tutto il 1572 e metà del 1573, quando gli olandesi vennero attaccati da un esercito indiano armato di archibugi, probabilmente ottenuti dagli spagnoli a nord. Consapevole che questa svolta avrebbe significato nuovamente l’inferiorità numerica delle truppe olandesi, Lodewijk decise di scendere a patti con i Pequot, prendendo i territori del Connecticut, ma rinunciando all’isola Manhattan, almeno per il momento.

    eu4_39.jpg
    La guerra indiana, che pure non aveva portato un grande numero di perdite umane dalla parte degli olandesi, rappresentò per loro una vera e propria umiliazione, mentre dall’altro lato, l’introduzione delle armi europee nei ranghi degli indigeni fecero nuovamente crescere in loro la speranza di poter ributtare in mare gli odiati invasori. Un’altra conseguenza della guerra era stata poi il rallentamento delle operazioni olandesi in Cina, anche se ora i trasporti costruiti per l’America potevano essere riutilizzati in quel teatro. Ad ogni modo però non tutto era così calmo come poteva sembrare in superficie neppure ad Amsterdam: qualcosa infatti aveva già iniziato a muoversi.
     
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  12. Sir Matthew

    Sir Matthew

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    gli indiani danno sempre un sacco di soddisfazioni (o maledizioni), da quando possono raggiungere le nazioni europee in un sol colpo (tecnologicamente parlando).
     
  13. Mac Brian

    Mac Brian

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    Sarebbe bello se lo dicessero prima che scagli attraverso un fiume truppe in inferiorità numerica :p
     
  14. ronnybonny

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    È più realistico così in EU3 non c'erano mai questi simpatici massacri ad opera degli indigeni ;)
     
  15. andry2806

    andry2806

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    Cazzuti, sti indiani, manco fossero comandati da Cochise o Cavallo Pazzo
    ...
    P.S: la colonia in realtà si chiama Nuovi Paesi Bassi, Nuova Olanda é New Holland.
     
  16. Mac Brian

    Mac Brian

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    Lo so, lo so, ma stava male in italiano, tanto traduciamo comunque Nederland in Olanda in Italia.
     
  17. alberto90

    alberto90

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    Che figata poter decidere il nome delle colonie .... su EUIII non fa nemmeno cambiare il nome delle provincie.
     
  18. SkySpace

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    Come no??
     
  19. Carlos V

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    In Divine Wind è possibile cambiare sia il nome delle province che quello delle città. Utile per dare un tocco personale alle partite.

    Mai visti degli indigeni così battaglieri e numerosi e oltretutto con le armi da fuoco già nel XVI secolo!
    Ti consiglio di lasciar stare per il momento le Americhe e di puntare all'Asia; prima di colonizzare la Cina potrebbe essere una buona idea occupare le Isole delle Spezie, in mano a tribù senza alcuna forma statale, e poi di iniziare le campagne militari nel Catai. Progetti per il Giappone (o Cipango)? :)
     
  20. Mac Brian

    Mac Brian

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    L'indonesia è tutta tropicale, quindi le colonie vanno a rilento, ma fra un po' metterò piede anche lì.

    Per il Giappone non lo so, sarebbe comico renderli un protettorato, ma non so se si può data la loro grandezza. A parte che al momento ci sono due imperatori, quello di Kyoto e un Tokugawa indipendente a nord.
     

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